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    Genoa, Thorsby: “Torniamo a vincere anche in trasferta”. E sul Toro…

    Un vero e proprio “tuttocampista”, pedina imprescindibile del gioco di Vieira. Morten Thorsby da Oslo non si tira mai indietro perché la sua è una doppia missione: fare bene in campo per sensibilizzare su temi molti più importanti: quelli ambientali.  È soddisfatto di questo ruolo da “tuttocampista”?  «Sono molto soddisfatto del mio gioco perché vedo che sto migliorando in tanti aspetti su cui ho lavorato tanto. Sapevo già di essere molto forte nel gioco difensivo come nei duelli per via della mia fisicità. Però ho sempre sentito che potevo dare di più anche per aiutare la squadra nel gioco offensivo e pure tecnicamente potevo migliorare tanto. Adesso vedo che sta succedendo e questo mi dà soddisfazione. Sono contento perché questa cosa si è vista anche in un paio di partite con la nazionale, oltre che con il Genoa. Ovviamente manca il gol, ma credo che col lavoro possa arrivare».   A proposito di gol ogni tanto ripensa a quello sbagliato a Lecce a porta vuota?  «Sì, ci penso. Ovviamente è stata una situazione molto veloce e ancora sono incredulo che il pallone non sia entrato. In situazioni simili nel 99% dei casi la palla entra in porta e invece questa volta è andata così».   Dopo un avvio di stagione difficile ora avete trovato continuità, trovando un po’ di margine sulla zona salvezza. Vi sentite più tranquilli adesso?  «È sempre una battaglia. Fino a che non arriveremo a 40 punti non potremo rilassarci nemmeno un secondo. Però quello che conta è questa sensazione di essere un gruppo in crescita e lo si è visto nelle gare in cui abbiamo fatto bene e vinto ma anche in quelle perse come contro la Fiorentina nell’ultimo turno. Si può perdere, ma si sono viste un’idea di gioco e la prestazione e questo dà fiducia: stiamo creando di più e difendendo bene. Contro la Fiorentina abbiamo regalato due gol, ma per il resto abbiamo fatto meglio di loro. In questo momento sarà importante anche fuori casa riuscire a fare punti e a vincere».  Anche perché il calendario fino alla sosta vedrà molti scontri diretti (Venezia, Empoli, Cagliari e Lecce) e nel finale invece sfide durissime.  «Sappiamo che chiuderemo con quattro gare difficili (Milan, Napoli, Atalanta, Bologna, ndr), quindi dobbiamo riuscire a tirarci fuori da tutto il prima possibile. L’unica cosa che conta è raggiungere la quota salvezza, poi potremo parlare di altro».  Prima degli scontri diretti c’è la trasferta di Torino. Avendo giocato da poco l’andata che gara vi aspettate?  «Più o meno la stessa dell’andata. Abbiamo visto che contro il Toro tutte le squadre fanno fatica perché fanno un gioco molto fisico. Ci sono parecchi duelli uno contro uno. Difficile giocare belle partite contro di loro. Sarà importante focalizzarci su noi stessi e sul nostro gioco».   Lei è protagonista in campo, ma spesso sa esserlo anche fuori con le tematiche ambientali. Cosa pensa delle scelte di Trump proprio in fatto di cambiamento climatico?  «Per noi ambientalisti le scelte di Trump in materia ambientale rappresentano un duro colpo. Sta facendo una serie di passi indietro a partire dal tirarsi fuori dagli accordi di Parigi. Possiamo risolvere questa crisi climatica solo se lavoriamo insieme in tutto il mondo e tirarsi fuori da questa responsabilità non è giusto. Però io continuo a fare la mia parte e penso ci siano tante cose positive che stanno succedendo anche se bisogna fare di più. Credo che il calcio possa fare moltissimo perché è una delle poche cose che unisce tutto il mondo, è un linguaggio universale. Il calcio è un mondo molto chiuso, però tanti sono sensibili a questi argomenti: purtroppo molti hanno paura di parlare, e non solo di questo argomento, perché non vogliono esporsi. Penso invece che sia bello riuscire a usare il nostro ruolo per una cosa importante. Io provo a coinvolgere più giocatori in questa situazione e ho alcuni progetti in ballo sia con l’Uefa che con il Genoa». LEGGI TUTTO

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    Liste Uefa: come funzionano i cambi e la situazione delle italiane

    7/9

    ROMA (Europa League), CHI ENTRA E CHI ESCEGli arrivi a gennaio:
    Pierluigi Gollini
    Devyne Rensch
    Vitor Nelsson
    Lucas Gourna-Douath
    Anass Salah-Eddine

    Cinque, invece, i colpi della Roma, che inevitabilmente dovrà fare delle scelte. Tra le uscite c’è quella del portiere Ryan, dunque Gollini dovrebbe sicuramente entrarne. Escono anche Hermoso, Le Fée, Zalewski, ma c’è da capire chi occuperà gli altri due slot LEGGI TUTTO

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    Gimenez carica il Milan: “Come un abito su misura”. Ibra: “Squadra rafforzata”

    Ibrahimovic: “Squadra rafforzata. Gimenez lo abbiamo seguito tanto”

    Le parole del senior advisor di Red Bird sull’arrivo di Gimenez: “Lo abbiamo seguito tanto, anche in estate abbiamo provato ma non c’era la possibilità. Oggi è qui, questa è la cosa più importante. Ha grande qualità, ora si presenta lui perchè poi dicono che io metto troppa pressione (sorride, ndr)”.

    Sul mercato invernale

    “Ieri è stata una giornata intensa ma sempre sotto controllo. Devo ringraziare tutti perchè abbiamo fatto un grande lavoro e abbiamo fatto tutto quello che volevamo. Non siamo contenti della nostra classifica, abbiamo fatto cinque acquisti e cinque cessioni. Questa è la squadra che deve cambiare la situazione – aggiunge – Abbiamo rinforzato la squadra. Se abbiamo diminuito il gap lo vedremo. Abbiamo fatto tutto dialogando con il mister. Secondo me abbiamo migliorato molto la squadra. È stato intenso e interessante. Ci sono stati tanti movimenti, devi fare tutto prima della chiusura. Quello che abbiamo fatto è quello che più o meno ci eravamo prefissati. Stiamo facendo un grande lavoro come team. Poi alla fine saranno i risultati a parlare”.

    Rivoluzione, quando è nata?

    “Quando abbiamo iniziato il campionato credevamo in quello che avevamo fatto. Non siamo soddisfatti della situazione e quindi abbiamo deciso di cambiare con diversi innesti. Non siamo contenti, abbiamo un trofeo ma non siamo soddisfatti, vogliamo di più, abbiamo fame – aggiunge – Ogni caso è diverso. In un affare ci sono tre soggetti che devono trovare un accordo. Alcune trattative sono state più lunghe, altre più veloci. Tutti sono arrivati dopo aver parlato con l’allenatore. Sottil lo abbiamo chiuso un minuto e mezzo prima della fine, per questo ci tengo a ringraziare gli avvocati e la segreteria che stanno facendo un grande lavoro. Sono giovani, hanno tanta fame e lavorano”.

    Sull’addio di Bennacer

    “Lui ha chiesto la cessione. E’ stato importante per il Milan, ha avuto degli infortuni, è rientrato a fine dicembre. Lui voleva una nuova avventura. Se viene e vuole cercare altro non deve rimanere qui. Abbiamo cercato la migliore soluzione per lui e per noi”. 

    Messaggio ai tifosi

    “L’ultimo scudetto che abbiamo vinto è merito anche dei tifosi. Noi siamo più forti con i tifosi al nostro fianco, sono molto importanti.Stiamo lavorando e facendo di tutto per portare risultati. Questa squadra è più forte con i tifosi. L’ultimo scudetto lo abbiamo vinto anche se per molti non eravamo nemmeno da top 4, ma abbiamo vinto con la spinta dei tifosi. La squadra è più forte con i tifosi. L’ultimo scudetto lo abbiamo vinto con loro. Io sono concentrato su quello che devo fare. Da calciatore amavo essere odiato”. 

    Aspettative su Gimenez

    “Ha grande qualità, ha fame di fare gol. Mi ricorda Camarda, hanno la stessa fame di fare gol. Se non ce l’hai, non ce l’hai. Lui per me è bravo in area, può aiutare tanto la squadra. Che Milan trova Gimenez? Un Milan forte, giocherà con Leao, Pulisic, Reijnders, Walker e tanti giocatori che gli possono fare assist. Non ti preoccupare… Anche Maignan sa fare gli assist. Lui è qui per portare risultati. Speriamo possa lasciare qui un bel ricordo. E’ in ottime mani per arrivare al successo. Facciamo un passo alla volta, noi lo aiuteremo. Poi dipende sempre dal giocatore, lui deve pensare solo a giocare, al resta ci pensiamo noi”.  LEGGI TUTTO

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    Toro, un’ala con Arnautovic? E Cairo vende anche Vojvoda

    Toro, caccia a due rinforzi

    Morale: dopo 4 mesi di nulla dall’infortunio di Zapata in avanti, adesso in un pugno di ore Cairo e Vagnati ne cercano ben due di rinforzi per l’attacco, mica solo uno! Ovvero il sempre più leggendario bomber chiamato a sostituire Zapata (che Vanoli chiede ufficialmente da inizio dicembre) e pure un esterno offensivo, un’ala. Tutto così, insomma, col solito mood: evviva gli azzardi, evviva le puntate al buio a poker, evviva i giochi di parole, evviva i tanti «calma, c’è tempo», evviva gli sconti chiesti per definizione. Una barzelletta, se non fosse che di mezzo ci sono i destini del Torino, le esigenze di Vanoli, la lotta per la salvezza, il rispetto dei tifosi. Zapata si era rotto 121 giorni fa. Avvisateli, per favore, quelli del Torino Fc: il mercato chiuderà stasera alla mezzanotte. L’hanno capito, sì? Un fenomeno, Cairo. E Vagnati non può che essere il suo profeta.

    Vojvoda e Beto

    Trattative chiuse ieri, dato il disastro progettuale, strategico, sportivo, ambientale? Una, come no: peccato però che sia una cessione, un bel milione e mezzo in arrivo nelle casse e avanti pure con 5 mesi di stipendi risparmiati, Vojvoda al Como e tanti saluti a tutti. Spiegazione di parte cairota: era in scadenza a giugno, meglio un milione e mezzo oggi che nulla domani, inoltre Vanoli è anche passato alla difesa a 4 per cui gli spazi per il kosovaro si sono ridotti e anche di molto… Preghino Iddio, Cairo e Vagnati, che ora non si rompa qualcun altro, tra difesa e fasce. Zapata ha insegnato qualcosa o proprio niente? E Njie, adesso? E il dramma di Schuurs da un anno e mezzo? Comunque oggi una telefonata per Beto la farà ancora Vagnati, come no. Ma l’Everton non ha ancora trovato rinforzi in avanti, il desideratissimo centravanti Ferguson è sempre al Brighton, il tecnico Moyes ha solo il portoghese come attaccante dopo la sequela di gravi infortuni che hanno colpito gli altri 3 attaccanti in rosa e, come se non bastasse, l’altro ieri l’ex bomber dell’Udinese è diventato improvvisamente il salvatore della patria con la doppietta al Leicester. Domanda al vento: ma comprarlo a inizio gennaio alla cifra giusta, invece di tentare sempre il colpo alla roulette all’ultimo giorno di mercato? Vagnati si ributterà anche su Simeone, come già ieri sera dopo Roma-Napoli, ma probabilmente per avere anche solo uno straccetto di speranza dovrebbe chiederlo in cambio di 12 milioni almeno (De Laurentiis ne pretende 15) e non solo in prestito oneroso (e comunque Conte vorrebbe poi un sostituto per lasciarlo partire, se no nisba).

    Assalto ad Arnautovic

    Non a caso da un paio di giorni il dt granata ha provato a riaprire una trattativa anche per il 35enne Arnautovic, che l’Inter è disposta a cedere praticamente gratis. Finora l’austriaco ha sempre risposto no grazie, ma Vagnati spera che all’ultimo giorno di mercato cambi idea. Il problema in più? È in scadenza e finora ha sempre puntato a un supercontratto arabo a luglio, da svincolato. Si vedrà, in ogni caso: scenderà in campo anche Cairo per cercare di convincerlo. Il Milan, intanto, deve ancora piazzare in prestito Jovic (ieri in tribuna durante il derby): non gioca mai (101 minuti in 6 mesi) e non segna quasi mai. Il serbo ha rimpallato per giorni e giorni il Monza, i rapporti Toro-Milan sono più che buoni, per cui la pista è da seguire eccome. Tra l’altro: difficoltà in più, ricordiamoci che dopo il… grande ingaggio del macedone Elmas (89 minuti giocati da agosto con il Lipsia: sarà tirato a lucido a maggio?), il Torino non può più prendere extracomunitari all’estero.

    Le altre opzioni

    Sempre il Lipsia ha messo sul mercato anche la riserva André Silva: Cairo tornerà a chiedere aiuto al club di proprietà della Red Bull? E Petagna? È strappabile al Monza, Vagnati lo aveva già avuto alla Spal: 344 minuti in campo e zero gol, quindi il profilo ci starebbe eccome per i canoni mercatari da ultimo minuto del Torino Fc. Varie ed eventuali: un nome a sorpresa raccattabile nel globo terracqueo, come direbbe la Meloni. E al posto di Njie? Bella domanda. Non sappiamo cosa proponga l’Almanacco del giorno dopo. Correa, ai margini nell’Inter? Strada non praticabile, a meno di colpi di scena. Il 37enne Candreva svincolato da luglio? No, non risulta. Tchaouna della Lazio? Dopo il Bologna, ora è a un passo dal Psv: e poi vai a chiedere un giocatore a Lotito, dopo che gli hai fregato sotto il naso Casadei… Stiamo attenti anche a Masina: il Torino due giorni fa stava portando avanti una trattativa col Gremio. Da capire se ora il difensore sarà richiesto da qualche squadra italiana. Non si sa mai, con Cairo e Vagnati. E allora vediamo se e come ci stupiranno, oggi. LEGGI TUTTO

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    Pagelle Milan-Inter: De Vrij gol da centravanti, Jimenez regala il pari. Lautaro e Theo…

    Milan, le pagelle dei rossoneri

    Maignan 6.5

    Nel primo tempo fa lo spettatore, nel secondo deve metterci tutta la sua classe per murare le conclusioni di Lautaro e Dumfries. Il tutto con un bacino al palo alla sua sinistra…

    Walker 6.5

    Per uno che con il Manchester City ha sollevato al cielo diciassette trofei, fare l’esordio nel derby con la maglia del Milan fa parte della normale amministrazione. Difatti, dopo un primo tempo utile per prendere le misure, lievita proprio quando l’Inter inizia a caricare a testa bassa.

    Tomori 7Fosse per i dirigenti sarebbe già stato spedito al miglior offerente: lui – con invidiabile spirito resiliente – ha detto no a tutti e ha quindi giocato un derby da professore. Alla faccia di chi lo vede come una plusvalenza.

    Pavlovic 6.5È l’abbaglio più grande preso da Fonseca che, dopo qualche prestazione negativa, l’aveva rottamato, relegandolo in panchina. Gioca un derby monumentale, perdendo solo Bisseck quando l’avversario centra il palo.

    Theo Hernandez 6.5Al solito è come dottor Jekyll e Mr. Hyde: dà il testimone a Leao sull’azione del vantaggio ma poi, con un passaggio svagato a Reijnders, innesca Thuram e Lautaro nell’occasione-gol prodotta dall’Inter a inizio ripresa. Nel finale, sul palo di Dumfries, c’è sempre lui. Però, va detto che da tempo non curava con tanta abnegazione la fase difensiva.

    Musah 6

    Parte esterno a centrocampo e nella ripresa, con l’ingresso di Jimenez, scala al centro svolgendo sempre con attenzione il compitino. Terracciano (33′ st) ng.

    Bennacer 5.5

    Deve svolgere le mansioni di Fofana ma, evidentemente, non riesce a fare “filtro” come vorrebbe Conceiçao che difatti lo toglie a fine primo tempo. Mezzo punto in più perché mette il piede sull’1-0. Jimenez (1′ st) 5 Regala il pari all’Inter sparacchiando un pallone che doveva controllare: errore da matita blu.

    Reijnders 7

    Il gol, paradossalmente, è la cosa più banale della sua partita. Tutto intorno c’è infatti molto altro, compresa la stella filante che scaglia sotto l’incrocio (38′ pt) costringendo Sommer a un miracolo. In questo momento è tra i migliori centrocampisti in Europa: in estate risentiremo parlare di lui.

    Leao 6

    Solo la sua presenza regala brividi alla difesa nerazzurra. Attore protagonista sul gol ma poi non riesce più ad accendersi. Gabbia (41′ st) 5.5 De Vrij lo brucia sull’1-1.

    Pulisic 5.5

    Parte benino, poi si spegne. Chukwueze (41′ st) 5 Dimentica di seguire Zalewski sull’azione del pareggio.

    Abraham 6

    Il bello del derby è che, finché non ha rubato palla a Calhanoglu dando il via all’azione del gol, era stato per distacco il peggiore in campo. Camarda (33′ st) 6 Mette i brividi a San Siro sfiorando il 2-0 con un bellissimo one man show.

    All. Conceiçao 6.5

    Parte con il 4-4-2 e chiude col 5-4-1 mettendo il pullman davanti alla porta: non serve a vincere il derby, però rispetto a Zagabria è un altro Milan. LEGGI TUTTO