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Costacurta: “Ora serve uno che ha già vinto”

Massimiliano Allegri e la Juventus, la storia è giunta al capolinea. Nel giorno dell’annuncio ufficiale dell’addio tra l’allenatore e la società bianconera sono arrivate tante reazioni, tra queste anche quella di Alessandro Costacurta. Intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24, l’ex difensore ha dato il suo punto di vista sulla fine del rapporto tra Allegri e la Juve: “Non è una grande sorpresa a mio parere. Quando una situazione va avanti così – ha spiegato Costacurta – vuol dire che evidentemente ci sono dei punti che non collimano, di conseguenza credo che non sia una sorpresa questa decisione e nemmeno questi incontri. Nelle ultime due o tre settimane dopo l’eliminazione in Champions League credo che qualcosa fosse già trapelato. Nedved l’ultima volta disse ‘Chi vivrà vedrà’, ma io credo che sia stata più importante la frase che disse sul fatto che la squadra non fosse migliorabile. Da lì si capisce la distanza tra le parti, perché Allegri la pensava in maniera diversa. Se si fossero avvicinati un pochino, magari ci sarebbe stato un risultato diverso. Io però credo che sia stata sottovalutata l’eliminazione in Champions, perché è stata una grossa botta. E non solo la doppia sfida con l’Ajax, ma tutte e quattro le partite a eliminazione diretta”.

I possibili sostituti

Costacurta ha poi parlato dei possibili sostituti di Allegri sulla panchina della Juventus, facedno un identikit preciso delle qualità che dovrebbe avere il nuovo allenatore: “Probabilmente – ha proseguito – la società pensa che i giocatori abbiano bisogno di un allenatore diverso. Io ho sempre seguito le parole di Ancelotti e Capello, i quali pensano che dopo quattro o cinque anni una squadra sia completamente da rifare. Io penso che questa sia un’ottima squadra non da rifondare, di conseguenza si doveva scegliere tra allenatore e giocatori. Chi deve sostituire Allegri deve avere una certa mentalità e, soprattutto, deve aver già vinto. Io credo che sia necessario avere un certo bagaglio non solo tecnico e tattico. Potrebbe però anche non essere così, perché se penso alla mia carriera chi mi ha fatto vincere la Champions in realtà non l’aveva mai vinta. Credo che Agnelli voglia seguire il trend del calcio europeo, con una squadra che dia la sensazione di essere verticale, giocando in maniera più offensiva. Max è un grande gestore e un grande tattico, ma probabilmente preferisce avere tre giocatori piuttosto che cinque nell’area di rigore avversaria. Inzaghi? Sarei molto sorpreso se arrivasse Simone, nonostante quello che ha dimostrato quella della Juve è una panchina molto pesante e difficile. In bianconero la pressione ti cambia la faccia. Sarebbe una sorpresa per me, ma è uno che fa giocare la squadra in un certo modo, quindi escluderlo sarebbe sbagliato. Io credo che dovremo aspettare la finale di Champions per sapere qualcosa. La mattina dopo secondo me avremo qualche notizia”.


Fonte: http://sport.sky.it/rss/sport_calcio_champions-league.xml


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