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Giampaolo: “Mi innamoro dei calciatori che si fidelizzano. Qui percepisco la storia”

ULTIME MILANMarco Giampaolo, nuovo tecnico del Milan, ha parlato, in esclusiva, ai microfoni di ‘Milan TV‘, canale tematico rossonero, a poche ore dal debutto stagionale dei rossoneri al ‘Milanello Sports Center‘ di Carnago (VA), dove oggi, alle ore 18:00, è in programma il primo allenamento. Queste le dichiarazioni di Giampaolo:

Sui tifosi del Milan: “Sono milioni, forse il Milan è tra le squadre più seguite al mondo. Percepisco la storia, cosa significa vincere, le ambizioni, dovunque ti giri. Tifosi, club, chi lavora attorno a questa grande cosa che è il Milan. Sapevo già cosa aspettarmi in quanto ambizioni ed aspirazioni. Ora le tocco con mano, è giusto che sia così”.

Sul suo carattere: “Credo che bisogna essere sé stessi, mai recitare una parte che non ti appartiene, che non è figlia del tuo modo di essere, pensare, agire. Bisogna sempre lavorare per migliorare. Non parlo molto, ma sono attaccato al mio lavoro fortemente. Cerco di stabilire con i calciatori un rapporto intellettuale, pulito, cerco di dire le cose come stanno ma senza scaricare nessuno, neanche chi deraglia. Sono innamorato dei miei calciatori quando si danno completamente, si fidelizzano. So che possono spostare gli equilibri e fare la differenza. Amo i lavoratori, ma anche i calciatori silenziosi. Si può comunicare anche con gli atteggiamenti, non solo parlando. Sono tutto questo, non so se sia giusto o sbagliato. Ma sono io e cerco sempre di migliorarmi”.

Sui derby: “È sempre una partita diversa rispetto al campionato stesso, perlomeno per me è stato così a Genova. Ho avuto la fortuna di non perderlo mai in sei incontri. Ritengo sia una fortuna. So cosa significa per i tifosi il derby, quanto possa pesare quella partita in una stagione, quanto possa pesare. So che per i tifosi issare il vessillo per una vittoria nel derby è motivo di soddisfazione. Penso che per vincere un derby, bisogna giocarlo. Si porta dietro un carico di pressioni, di tensioni diverso e devi riuscire a staccarti da quel tipo di influenza che può anche essere negativo. A volte ho rinunciato a portare la squadra in ritiro in vista del derby per non cadere in influenze negativo che non fanno giocare bene al calcio. Partita particolare, ma ci penseremo al momento giusto”.

Sullo staff: “Determinante, oggi il lavoro dell’allenatore è cambiato radicalmente. Io mi avvalgo della collaborazione di 10-12 risorse umane incredibili, che lavorano dalla mattina alla sera nel proprio ambito, con responsabilità specifiche, ma il calciatore è sempre monitorato. Si lavora per ottimizzare al meglio le performance del calciatore tra allenamento e riposo. Sono stati fatti da gigante, si può ancora migliorare. Mi preoccupo molto dello stato psicofisico dei miei calciatori. Del mio staff ho grandissima stima”.

Sul progetto Milan: “In linea generale mi affeziono e mi innamoro dei miei calciatori, quando ho risposte cerebrali da loro. Dennis Praet lo stimo, lo ammiro, mi piace. Ma sono al Milan ora, è un’altra cosa. Il Milan farà le sue valutazioni. Io con il club, dirigenti di altissima qualità, lignaggio, cultura, metteremo su una squadra più competitiva possibile. Posso parlare di Praet come di tanti altri giocatori che ho avuto, signori calciatori. Ma ora parlo del Milan”.

Su Milanello: “Location straordinaria, campi straordinari. Ho cercato di conoscere il giardiniere, che diventerà mio grandissimo amico. Ho rispetto del terreno di gioco, lui era già al corrente. Ho preso informazioni. Ma qui c’è il meglio per poter lavorare. Ne avevo sentito parlare, ma confermo che è di altissimo livello”. Ha parlato anche Rade Krunic, secondo acquisto rossonero. Per le sue dichiarazioni,

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Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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