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Juve, lettera di Agnelli agli azionisti: “Vogliamo vincere tutto”

TORINO -“Cari Campioni d’Italia, è con grande orgoglio che uso questo appellativo nei vostri confronti per la nona volta consecutiva. Il dibattito calcistico tende a consumare rapidamente ogni notizia, ogni partita, ogni stagione, ma è importante sottolineare che una striscia così lunga di successi non ha precedenti nelle grandi leghe europee (Serie A, Premier League, La Liga, Bundesliga e Ligue1)”. Si apre così la tradizionale lettera del presidente Andrea Agnelli agli azionisti della Juventus, in vista della prossima assemblea del 15 ottobre. La lettera del presidente bianconero è stata pubblicata sul sito ufficiale della Juve.

Agnelli, la lettera integrale

Cari Campioni d’Italia, è con grande orgoglio che uso questo appellativo nei vostri confronti per la nona volta consecutiva. Il dibattito calcistico tende a consumare rapidamente ogni notizia, ogni partita, ogni stagione, ma è importante sottolineare che una striscia così lunga di successi non ha precedenti nelle grandi leghe europee (Serie A, Premier League, La Liga, Bundesliga e Ligue1). La Juventus sta scrivendo un nuovo record nella storia del calcio, un record che potrà essere valutato compiutamente solo quando i canoni della storia prenderanno il sopravvento su quelli della cronaca. Il traguardo del decimo scudetto consecutivo è una vetta da scalare e non un dato scontato, così come il nostro desiderio di giocare per vincere ogni competizione cui partecipiamo, dalla Supercoppa Italiana alla Champions League, dalla Serie A alla Coppa Italia.

Il documento nelle vostre mani rappresenta l’occasione per fare una sintesi della stagione 19-20, da poco conclusa: non la dimenticheremo per gli eventi inaspettati e dolorosi che l’hanno contraddistinta. Il Covid-19 ha avuto un impatto terribile in tutto il mondo. Il nostro settore industriale è stato, ed è tuttora, tra quelli che hanno subito maggiormente l’impatto della crisi, da ogni punto di vista. Se questa stagione, una delle più difficili nella storia dello sport, ha avuto il suo completamento è solo grazie al lavoro e alla collaborazione tra tutti gli stakeholders, i Governi centrali e locali, la UEFA, l’ECA, le Federazioni, le Leghe ed i Club da un lato, gli sponsor e i broadcaster dall’altro, i quali hanno lavorato incessantemente nei mesi primaverili per individuare tutte le opportune soluzioni per completare la stagione 2019/20 e iniziare la stagione 2020/21. Ultimi ma non ultimi i giocatori, chiamati a una nuova preparazione e a giocare in condizioni surreali per riportare speranza e gioia a chi fa del nostro sport il più bello sport del mondo: i Tifosi! Vorrei qui ringraziare i nostri giocatori che, insieme con lo staff tecnico, hanno dimostrato un grande senso di responsabilità verso l’azienda e i tifosi; vorrei ringraziare tutte le donne e gli uomini della Juventus, capaci di adattarsi rapidamente al nuovo contesto lavorativo; i nostri partner, che hanno condiviso con noi le strategie per affrontare insieme le difficoltà comuni. Inoltre, vorrei ringraziare le istituzioni nazionali e internazionali, sportive e non, le cui decisioni hanno permesso lo svolgimento di tutte le competizioni per club. A tutti loro va il mio più sentito GRAZIE.

Le scadenze contabili, correttamente, non devono tenere in considerazione elementi dirompenti quali la pandemia di Covid-19, i drastici tagli (temporanei o definitivi) su alcune voci di ricavo o la riduzione di alcuni costi, in larga parte temporanei. Esse segnano una linea di demarcazione temporale che consegna l’esercizio 2019-2020 agli archivi. E la fotografia che ne risulta è un chiaroscuro di complessa interpretazione.

Gli ultimi dieci anni, sono stati contraddistinti da grandi investimenti, supportati da tutti i nostri azionisti, a cominciare dal nostro socio di riferimento, EXOR, che hanno generato una straordinaria crescita nei ricavi. Essi sono più che triplicati passando dai 172 milioni del 10/11 ai 573 milioni di euro del 19-20. Nello stesso periodo la Juventus ha saputo riconquistare centralità e rilevanza sia sul campo, sia fuori dal campo.

L’equilibrio economico, raggiunto nel periodo 2014-2017, ha rallentato il suo percorso a causa di alcune poste specifiche. La nostra posizione finanziaria, a causa dei continui investimenti per garantire quella competitività sportiva necessaria per accedere ai maggiori flussi di ricavo è invece elemento di forte attenzione. La messa in sicurezza è stata dalla scorsa primavera una nostra priorità e lo sarà nel prossimo futuro.

L’impegno di questi anni è stato rilevante e ha saputo garantire risultati di crescita sempre in linea con le aspettative. Tutte le voci di fatturato hanno registrato incrementi in doppia cifra percentuale ad eccezione di una: i diritti televisivi, sia delle competizioni italiane sia di quelle europee. È bene ricordare che tali introiti non vengono trattati direttamente dai club, ma sono licenziati, per leggi e regolamenti, collettivamente attraverso la Lega di Serie A e la Uefa.

Da tempo, in questa ed altre sedi, abbiamo segnalato l’asimmetria di un sistema che pone il rischio imprenditoriale sui club, i quali sostengono tutti i costi del sistema, ma assegna ad altri soggetti una parte rilevante del controllo e, quindi, della generazione degli introiti. Non si tratta di una critica o di una sorpresa ma di uno spunto di riflessione per il futuro: il sistema è costruito in questo modo per garantire meccanismi di mutualità dal vertice della piramide calcistica verso la base. Tuttavia, i segnali di contrazione e qualche inefficienza gestionale, già evidenti negli anni scorsi, rischiano oggi di trasformarsi in un danno evidente per coloro che vogliono contribuire all’evoluzione di tutto il movimento calcistico e, al contempo, garantire un’adeguata remunerazione del capitale investito. Il principio cardine dell’impresa moderna è il controllo delle risorse per le quali si assumono oneri e rischi. La separazione di questo bilanciamento è percepita come innaturale, forzata. È un tema di governance, che gli effetti della pandemia stanno mettendo a durissima prova, minacciando la stessa sopravvivenza dei club, che quei rischi affrontano, senza disporre degli strumenti che consentirebbero loro di mitigarli.

Juventus intende contribuire a questa riflessione in modo attivo, nella consapevolezza del proprio dovere di porre correttivi sul modello di sviluppo della Società, anch’esso da adattare alla nuova realtà di un settore che ha subito una forte discontinuità, ma con la determinazione di trovare all’interno del comparto calcistico una modalità di gestione più efficiente e in grado di affrontare il mercato dei consumatori con formule più adatte allo scenario con il quale, d’ora in avanti, il calcio dovrà entrare in relazione.

Il calcio sta cambiando con l’arrivo di una nuova generazione di atleti e di consumatori. Il mondo, che troverà una soluzione per gestire la pandemia, è già cambiato e in evoluzione. La Juventus saprà stare al passo.

Fino Alla Fine…Andrea Agnelli


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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