in

Pietro Anastasi è morto: Juve in lutto

E’ morto all’età di 71 anni Pietro Anastasi, uno dei migliori attaccanti degli Anni 70. Combatteva con la malattia già dalla fine del 2018. Anastasi esplose nel Varese della seconda metà degli Anni 60, attirando le attenzioni dei migliori club italiani. Lo prese la Juventus nel 1968, vincendo la concorrenza dell’Inter. Il club bianconero lo pagò 650 milioni, cifra considerevole per l’epoca. Anastasi con i bianconeri ha disputato 8 stagioni, vincendo tre scudetti e indossando la fascia da capitano. Con la Juve ha giocato 258 partite in serie A, realizzando 78 gol. e laureandosi capocannoniere della Coppa delle Fiere 1970-1971 e della Coppa Italia 1974-1975, prima di una precoce parabola discendente che lo portò a chiudere la carriera con le maglie di Inter, Ascoli e Lugano.

Il ricordo della Juventus

Oggi è un giorno triste per tutta la Juventus, per il calcio italiano e per tutti coloro che lo hanno conosciuto. Pietro Anastasi ci ha lasciato all’età di 71 anni. Era impossibile non volere bene a “Pietruzzu”, come lo chiamavano tutti i tifosi a rimarcarne la sua origine siciliana, perché è stato uno juventino fino in fondo e alla squadra del suo cuore ha trasmesso tutta la sua passione. Quella che da bambino, raccattapalle al Cibali di Catania, lo vede chiedere una foto accanto al suo idolo John Charles. Il sogno di vestire la maglia bianconera si concretizza nel 1968: Pietro arriva a Torino forte di una stagione memorabile nel Varese e di un gol storico in maglia azzurra nella finale dell’Europeo a Roma. Alla Juventus Pietro regala anni straordinari fino al 1976 per un totale di 303 presenze e 130 gol. Ma le cifre e l’attaccamento alla maglia spiegano solo in parte l’amore della gente nei suoi confronti. Il suo coraggio nelle giocate, le sue reti in acrobazia, il suo spirito da lottatore lo rendono un idolo, capace di exploit indimenticabili, come i 3 gol segnati alla Lazio in 4 minuti in una gara iniziata seduto in panchina. Un amore che lo stadio Comunale tradusse con lo striscione con la scritta: “Anastasi Pelè bianco”. La vita di Pietro è stata un vero romanzo bianconero, negli anni 70′ Hurrà Juventus gli dedicò una narrazione a puntate per diversi numeri”.

La Juventus abbraccia la moglie Anna, i figli Silvano e Gianluca e saluta Pietro con una semplice parola grande quanto lui: Grazie


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


Tagcloud:

Il Pordenone sfiora il colpo, con il Frosinone è 2-2: Tesser sempre al 2° posto

Champions League, possibili nuove formule dal 2024: doppio girone e più partite?