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Pirlo: “Voglio riportare entusiasmo. Dybala non è mai stato sul mercato”

Buongiorno Pirlo, cosa pensa di portare?
«Voglio portare, anzi riportare un po’ di entusiasmo che è mancato nell’ultimo periodo, voglio proporre un calcio propositivo con padronanza del gioco. Bisogna sempre avere il pallone e quando lo si perde bisogna recuperarlo velocemente, che sono le due cose in cui credo, e che sono da far entrare a livello mentale nella squadra».

Ci sono nuovi Pirlo?
«Nessuno ha le mie caratteristiche, ma tanti campioni da sfruttare nel migliore dei modi».

Il ruolo di Arthur?
«Arthur è un bravo giocatore, lo abbiamo visto e ammirato nel Barcellona negli ultimi anni. E’ un centrocampista di costruzione, può fare più ruoli: regista mezzala, ma anche giocare a due davanti alla difesa».

Preoccupazione per la nuova avventura?
«Non ho neanche avuto modo di pensarci troppo, quando mi hanno chiesto se fare l’allenatore della prima squadra mi ci si sono buttato a capofitto senza preoccupazioni. Credo di essere al posto giusto al momento giusto».

Giocherai a tre in difesa?
«Non ci sarà un modello fisso: sia a 4 che a 3, l’idea potrebbe esserci difenderci a 4 e impostare a 3. Penso a un calcio di rotazione, la gioia di riconquistare il pallone. Deve essere una cosa mentale, sulla quale lavorare tutti i giorni e vada avanti durante le partite. Poi i giocatori hanno le caratteristiche per variare il modello di gioco di partita in partita».

Ha parlato con Ronaldo?
«C’eravamo sentiti qualche giorno fa prima di iniziare, per dargli l’orario degli allenamenti, poi ieri abbiamo fatto una chiacchierata, parlato un po’ di tutto, del presente e del passato, da persone normali, nelle prossime settimane andremo in profondità sulla tattica».

Cosa sarà di Dybala?
«Non è mai stato sul mercato, è un giocatore importante come gli altri, appena rientrerà farà parte del progetto come gli altri».

Siete ancora i favoriti in campionato?
«Partiamo tutti a zero punti, non importa chi danno per favorita, quei punti vanno conquistati. E’ stato un anno difficile perché il Covid ha fatto saltare i piani, sia a livello di programmazione e partite. Abbiamo le persone adatte a questo e ci stiamo preparando».

Che effetto ti ha fatto trovare i vecchi compagni dall’altra parte della barricata?
«Ero a mio agio. Era un po’ strano per loro, ma non per me, mi sentivo bene, anche perché conoscevo tante persone all’esterno della squadra che avevamo lavorato per me e con me. Mi sentivo proprio bene»

Ronaldo e Dybala insieme?
«Non sono ancora tutti a disposizione insieme. Appena potremo ci metteremo in campo a preparare qualcosa ci ragioneremo: con sacrificio e abnegazione di tutti i giocatori di qualità possono giocare insieme sempre. Ma è necessaria la Voglia di lavorare per la squadra».

Obiettivi?
«Sono sempre quelli di cercare di vincere, non è facile, ma siamo qua per quello».

Mercato: farà richieste? Di cosa c’è bisogno?
«Normale che io voglia certi tipi di giocatori, ci sono obiettivi di cui non vi vengo certo a parlare».

Vuole recuperare lo stesso spirito della prima Juve in cui ha giocato?
«Magari. Quella era una grande squadra che aveva un grande spirito di sacrificio e voglia di lavorare l’uno per l’altro. L’obiettivo è quello».

C’è pochissimo tempo per lavorare.
«Vero. Alla fine dopo le nazionali ci saranno dieci giorni per lavorare prima dell’inizio del campionato. Dovremmo essere bravi e concentrati».

Perché ha scelto Tudor come secondo?
«E’ stata una mia scelta, avevo bisogno di un assistente con esperienza, che avesse già fatto l’allenatore in prima, che fosse stato un ex difensore per guardare la fase difensiva, che avesse un certo tipo di personalità all’interno dello spogliatoio e del campo, in più era anche un ex juventino era quindi perfetto per lo staff».

Ha parlato con Higuain e Khedira?
«Con Higuain ho parlato, è una persona che ammiro tantissimo, ha fatto un ciclo importante qui, è stato un grandissimo giocatore, abbiamo deciso che le strade si devono separare, i cicli finiscono, è stato messo da parte, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo preso questa decisione. Khedira è infortunato, vedremo quando starà meglio».

C’è bisogno di stipulare un patto di spogliatoio con i veterani?
«Nessun patto con i vecchi compagni, bisogna fare un patto con la squadra. Tornare ad aver voglia di fare sacrifici e lavorare duramente. Quando c’è un obiettivo bisogna raggiungerlo con tutti e parlare con tutti».

La Champions League di quest’anno cosa lascia in eredità?
«Il Bayern era la squadra più forte e si era già visto alla fine del lockdown, tutti con voglia di correre, buttarsi negli spazi, voglia di attaccare, se non corri, se non hai voglia di recuperare la palla velocemente fai fatica».

Quando giocavi eri stato definito un predestinato, lo è stato definito anche da allenatore.
«Ma solo i risultati possono confermare questa cosa, solo quello è il metro di giudizio. Mi era stata detto da giocatore ora spero di ottenere risultati anche in panchina. Credo nelle mie possibilità e ho voglia di lavorare».


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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