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Ricordate Georgatos? “Le feste con Vieri e West, e poi Baggio e quella volta che Ronaldo…”

Per molti anni dalle parti di San Siro, sponda nerazzurra, si pensava di essere di fronte ad una specie di maledizione per quanto riguarda i terzini sinistri: dopo la cessione di Roberto Carlos, su quella fascia sono passati molti giocatori, ma nessuno ha convinto.

Nel 1999 però molti pensarono che qualcosa fosse cambiato, con l’arrivo del semisconosciuto Grigoris Georgatos: difensore greco arrivato dall’Olympiakos nella prima stagione ben impressionò, facendo anche 3 gol ed un assist, salvo poi lasciare Milano  e tornare un anno dopo, ma stavolta senza trovare più spazio nella squadra passata in mano ad Hector Cuper. 

Ma che fine ha fatto oggi Georgatos? La redazione di Passioneinter.com ha avuto il piacere di intervistarlo.

Grigoris, intanto come stai, com’è la situazione in Grecia in questo momento?

“La situazione credo che sia uguale per tutti ora. Come voi in Italia stiamo vivendo un bruttissimo momento, cercando di attenerci a quelle che sono le disposizioni del Governo. Siamo tutti chiusi in casa cercando di portare pazienza cercando di stare uniti per sconfiggere questo male”.

Di cosa ti occupi oggi? Sei ancora nel mondo del calcio?

“Fino a qualche anno fa sono stato direttore sportivo all’Olympiakos, facendo molto da tramite fra società e la squadra, perché qui i ruoli non sono così netti come in Italia. Mi occupavo anche del settore giovanile, aiutando l’inserimento dei giovani che venivano lanciati in prima squadra. Ora sono fuori dal calcio, mi sto dedicando un po’ di più alla famiglia, ma seguendo sempre le partite, informandomi su quando succede. Chissà che un giorno non possa tornare nel calcio che conta”.

Che ricordo hai del momento in cui l’Inter ti comprò, nel 1999?

“Una grande emozione, era come andare a giocare in una formazione del resto del mondo! Tutti i grandi calciatori, i nomi più altisonanti che c’erano in circolazione in quel periodo giocavano in quella squadra. Oltre che emozionante, un grande arrivo professionale che ho cercato di sfruttare nel migliore dei modi”.

Nella prima stagione hai ben impressionato, poi che è successo? Nostalgia di casa?

“Beh sì, mi mancavano gli affetti, la mia famiglia, i miei amici. Ero molto isolato, cercavo il contatto con la Grecia spesso e volentieri. Ho cercato anche di combatterla… almeno negli allenamenti ed in partita. Lì era come se la Grecia non ci fosse e non mi mancasse niente”.

(Foto: Georgatos durante una amichevole di Inter Legends, nel 2017)

Quella squadra era anche un bel gruppo, e nacque una bella amicizia con Vieri.

“Eravamo una famiglia, molto uniti, anche se molti giocatori di grande personalità e con caratteri diversi. Ci trovavamo spesso. Quella con Vieri era una bella amicizia nata in campo e sviluppatasi anche fuori. Mi ricordo anche le feste di compleanno: si andava tutti fuori a mangiare con il mister. Su tutta quella di Ronaldo, al ristorante brasiliano: quella sera si mise a cantare Taribo West”.

Come facevi a convincere Baggio, Recoba e Ronaldo a tirare le punizioni?

“Con il mio sinistro! Ero abbastanza bravo a tirarle e lo vedevano negli allenamenti, dunque non ci mettevo tanto a convincerli. La maggior parte delle punizioni comunque le tiravano loro, ma qualcuna me la lasciavano”.

Quella del 1999-2000 con Lippi non è stata una stagione terminata come si sperava inizialmente. Cosa è successo?

“Si infortunò Ronaldo: questo è successo. Un fatto che ha sconvolto tutti, abbattendoci molto. Ha condizionato molto le nostre prestazioni”.

A proposito di Ronaldo: era possibile fermarlo?

“Assolutamente no. Ad Appiano eravamo compagni di stanza, parlavamo molto assieme. Era un fenomeno, una forza della natura: ogni cosa che provavi a fare, lui faceva qualcos’altro per riuscire a saltarti”.

(Foto: Georgatos in posa con la Grecia nel 2002)

Ronie ti disse mai che se ne sarebbe andato, nell’estate del 2002?

“Questo no, non l’ho saputo fino a che non l’ho visto. Mi ricordo però una cosa divertente su di lui. Nel ’99 andammo a giocare una amichevole a Zurigo contro il Grassoppher, che vincemmo in rimonta per 3-5. Uno dei gol lo feci io, bellissimo, dopo aver saltato 3 avversari. Dall’altoparlante dello stadio si sente: “Gol dell’Inter, ha segnato Ronaldooo”, che fece esplodere i tifosi presenti. C’erano diversi pelati in squadra, fra me, Ronaldo, Di Biagio… Salendo sul pullman Ronaldo mi fa: ‘Oh, il tuo gol era talmente bello che lo speaker pensava lo avessi fatto io!’”.

Il rapporto con Hector Cuper, al tuo ritorno dalla Grecia nel 2001.

“Un rapporto professionale, normale, anche se non amichevole come se ne sono creati con altri allenatori”.

 Parlando di calcio attuale invece, si sente parlare un gran bene di Tsimikas dell’Olympiakos, che è stato accostato anche all’Inter.

“E’ un giocatore che conosco bene, perché l’ho scoperto io. L’ho voluto fortemente in pianta stabile nella prima squadra, convincendo l’allenatore del tempo, Marco Silva. E’ un giocatore di prospettiva, si sentirà parlare di lui. E’ stato dato in prestito ed è tornato molto convinto dei propri mezzi. Sa spingere molto, ma anche difendere. Ora è completo e potrebbe giocare anche all’estero in una grande squadra. L’Inter tra l’altro ha la tradizione dei giocatori greci, e lui è anche un terzino quindi…”.

Segui ancora il calcio italiano? Cosa ne pensi della squadra che sta costruendo l’Inter con Conte?

“Seguo tantissimo il calcio europeo, in particolare la Serie A. Mi piace vedere le partite dell’Inter, i derby. Secondo me nei prossimi anni tornerà alla ribalta ed avrà un ruolo da protagonista per vincere trofei, con Conte“.

Ha collaborato nella realizzazione dell’intervista: Lorenzo Polimanti

La redazione di Passioneinter.com ringrazia Grigoris Georgatos per la disponibilità


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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