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Verona-Cagliari 2-1: Di Carmine show, a Zenga non basta Simeone

VERONA – All’Hellas Verona basta l’uno-due di Samuel Di Carmine, al 14′ e al 26′, per avere la meglio sul nuovo Cagliari targato Walter Zenga, cui non basta la rete di Giovanni Simeone (43′). Gara dai due volti, a fare da spartiacque tra il dominio scaligero e il forcing sardo c’è l’espulsione rimediata al 35′ da Fabio Borini, arrivata dopo la segnalazione del Var per un duro intervento su Rog. Il doppio giallo estratto dall’arbitro Manganiello Luca Cigarini in appena 12 minuti (58′ e 70′) tarpa le ali ai rossoblù nell’ultimo scorcio del match, valido per il recupero della 25ª giornata  di Serie A.

Verona-Cagliari, le scelte di Juric e Zenga

Oltre tre mesi e mezzo dopo aver rilevato Maran sulla panchina del Cagliari, esordisce Walter Zenga: la novità tattica dell’ex portiere di Inter, Samp e della Nazionale di Italia ’90 è rappresentata dalla difesa a tre, guidata dal rientrante Ceppitelli supportato da Cacciatore e Pisacane. A centrocampo, coi forfait di Nainggolan e Oliva per infortunio, spazio a Cigarini in cabina di regia con Nandez e Pellegrini a tutta fascia. In attacco, al fianco di Simeone, c’è Pereiro, che sostituisce Joao Pedro squalificato. Modulo tradizionale invece per Juric, che opta per Empereur nel terzetto arretrato al posto di Gunter e Badu in mediana per Veloso. Di Carmine preferito a Zaccagni come terminale offensivo, con la coppia Borini-Verre sulla trequarti. Nel pre-partita, però, i riflettori del Bentegodi sono tutti per il look di Diletta Leotta

Doppio Di Carmine, poi Simeone

Il Verona impiega appena 30 secondi per spaventare Cragno, costretto agli straordinari per respingere il destro da fuori di Lazovic. Al 4′ il bellissimo velo di Verre libera al tiro da buona posizione Rrahmani, ma l’impatto con la sfera non è dei più felici e sfuma così la seconda grande chance scaligera. Il Cagliari si vede solo al 9′ con un velleitario tentativo dalla lunga distanza di Simeone, ben controllato da Silvestri. Il meritato vantaggio gialloblù arriva al 14′: Lazovic pesca in area Amrabat che sguscia tra quattro maglie sarde e restituisce il pallone al compagno il quale, con una pennellata morbida, offre a Di Carmine la facile zuccata dell’1-0. I ragazzi di Zenga subiscono la sfrontatezza dei padroni di casa e rischiano di capitolare al 19′, con una triplice occasione arginata dalla traversa, colpita da Lazovic, e da un super Cragno, che si oppone prima a Verre, poi al tiro-cross di Faraoni. Per l’Hellas l’appuntamento col raddoppio è rimandato di soli 7′: Di Carmine recupera palla e serve Verre che, dopo aver difeso con classe e tenacia il possesso nella trequarti avversaria, chiude il triangolo, con l’attaccante fiorentino classe ’88 che ringrazia sparando un bolide imparabile per l’estremo difensore isolano. A complicare i piani di Juric, però, ci pensa Borini, che si fa espellere (fondamentale l’intervento del Var) per un intervento col piede a martello ai danni di Rog (35′). Sulla conseguente punizione, Silvestri fa bella figura sul mancino basso di Pereiro. La partita cambia e a 120 secondi dal riposo il Cagliari pone le basi per una vibrante seconda frazione: classica sventagliata di Cigarini, torre di Luca Pellegrini che anticipa Faraoni e girata mancina di Simeone per l’1-2.

Cigarini espulso, il Verona a -1 dal Napoli

Una novità per parte al rientro in campo, con Birsa in luogo di Pereiro per gli ospiti e Veloso al posto di Verre per il Verona con Juric che, tre minuti dopo, richiama accanto a sé anche Di Carmine, gettando nella mischia Zaccagni. Veementi proteste cagliaritane al 53′ per una mischia in area, ma l’arbitro Manganiello giudica veniale la spinta di Faraoni ai danni di Simeone. Ci prova quindi Nandez un minuto più tardi, ma il suo destro non inquadra lo specchio della porta difesa da Silvestri e, a distanza di pochi secondi, è ancora l’uruguayano a cercare un pertugio nell’arroccata retroguardia scaligera, invano. Ad ogni modo l’avvio di ripresa ricalca l’ultimo scorcio di primo tempo, con i ragazzi di Zenga che attaccano a testa bassa e l’Hellas che fatica a chiudere gli spazi. Intorno all’ora di gioco ha una buona chance Badu, splendidamente imbeccato da Amrabat dopo un’impressionante progressione, ma il mediano ex Udinese non trova le energie necessarie per arrivare al tiro. Suddetto episodio a parte, il pallino del gioco è costantemente tra i piedi dei giocatori del Cagliari e, pur senza occasioni particolarmente pericolose, la sensazione di un gol nell’aria appare vivida. Alla disperata ricerca del pareggio, al 68′ Zenga si gioca le carte Mattiello e Paloschi per Cacciatore Ionita, alzando notevolmente il proprio baricentro col passaggio al 4-3-1-2. Al 70′, però, Cigarini è costretto a spendere un fallo su un tentativo di ripartenza gialloblù e, già ammonito, è costretto ad andare anzitempo sotto la doccia, annullando così la superiorità numerica dei suoi. 10 contro 10 e col passare del tempo si fanno sentire nei muscoli dei 22 in campo i mesi di lockdown: trame di gioco degne di nota latitano e il Verona accoglie come una benedizione questa fase di stallo. All’83’ Juric inserisce Dimarco al posto di Lazovic, mentre Zenga opta per la staffetta Lykogiannis-Luca Pellegrini quindi, 180 secondi più tardi, Pisacane ha sulla testa il pallone del 2-2, troppo alto per questione di centimetri. È l’ultimo brivido della gara: la formazione scaligera sale così a 38 punti, a -1 dal Napoli sesto, i sardi restano fermi a quota 32.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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