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Juve, perché verrà fatto l’aumento di capitale? E a cosa serve?

Il cda, approvando i conti 2022-23 (-124 milioni), ha anche definito le linee guida di una nuova ricapitalizzazione. Un passaggio obbligato, che si inserisce in un piano con vista sul 2027

Altri 200 milioni. In tutto faranno 900 nell’arco di 4 anni. Dopo le manovre di fine 2019 (300 milioni) e di fine 2021 (400), il cda della Juventus ha definito le linee guida di un nuovo aumento di capitale, che l’assemblea degli azionisti del 23 novembre è chiamata ad approvare, assieme al bilancio 2022-23 in perdita di 123,7 milioni (-239 nel 2021-22). Dopo le iniezioni precedenti, concepite per alimentare la grandeur europea e per fronteggiare l’emergenza Covid, questa ricapitalizzazione si è resa necessaria a causa dei danni prodotti dalle vicende giudiziarie (la Consob ha aperto un nuovo procedimento sulla coda delle precedenti manovre) e dagli investimenti sbagliati. 

motivi

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La penalizzazione in A e l’esclusione dalle coppe hanno avuto effetti negativi diretti per 115 milioni (più i 10 di multa dell’Uefa) di cui l’80% in questa stagione. Senza la Champions, l’esercizio 2023-24 rischia di chiudere con una perdita ancora più alta, nonostante le massicce azioni di risparmio sui costi. E visto che il patrimonio netto, al 30 giugno 2023, era già sceso a 42 milioni e che il primo trimestre al 30 settembre 2023 chiuderà con una perdita superiore al terzo del capitale sociale, l’apporto di equity è stato, in pratica, obbligato. Non a caso, l’a.d. Maurizio Scanavino dice: “L’aumento di capitale arriva in un momento molto importante perché la non partecipazione alle coppe poteva mettere in difficoltà la società, che poteva non avere le adeguate risorse per il futuro. In questo modo, invece, possiamo progettare con serenità e allo stesso tempo con decisione il futuro prossimo della Juventus”. Nessun altro club, in Italia, può vantare un azionista di maggioranza con la disponibilità e la volontà di Exor (utile di 2,2 miliardi nella semestrale). La cassaforte guidata dall’a.d. John Elkann ha già dato la disponibilità a sottoscrivere la quota di sua competenza (63,8%) e ad anticipare i 128 milioni con versamenti in conto futuro aumento di capitale. Nei due precedenti aumenti di capitale, Exor aveva sborsato 446 milioni ma i restanti 254 erano arrivati dai soci di minoranza, segno della fiducia di tifosi, piccoli investitori e fondi . E se quest’ennesima ricapitalizzazione, come spiega Scanavino, “è la conferma dell’impegno e del legame, ormai centenario, che la famiglia Agnelli ha con la Juventus”, la strada maestra resta la disciplina di bilancio. Il piano aggiornato, con scadenza nel 2027, ha come obiettivi il ritorno al top sportivo, la visibilità del brand, l’equilibrio economico-finanziario e la “significativa e strutturale” riduzione dell’indebitamento finanziario netto, che al 30 giugno 2023 era di 340 milioni. 

binomio

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Il progetto ribadito dall’a.d. di “coniugare sostenibilità e competitività” non è affare semplice. Il ritorno in Champions è fondamentale per i conti, tuttavia le “risorse importanti” di cui parla Scanavino devono essere maneggiate con cura. Sul mercato ci si muoverà sul solco delle ultime sessioni: investimenti sostenibili, opportunità da cogliere e valorizzazione dei talenti della prima squadra, della Next Gen e in prestito. Sarà fondamentale la gestione del player trading da parte del d.s. Giuntoli. Con la variante Pogba. “Sono molto dispiaciuto umanamente – dice Scanavino – attendiamo di sapere come il giocatore e il suo management decideranno di proseguire questo percorso”. Ballano almeno 10 milioni a stagione.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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