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Delusione, rabbia frustrazione: il day after del Milan

Delusionerabbiafrustrazione. Resta questo e poco altro. Un Milan bravo a parole, nel volerla ribaltare, nello spirito e nelle intenzioni. Ma poi tutto quello che doveva essere non è stato. Se è vero che il bilancio definitivo verrà fatto a fine stagione, è anche chiaro che ormai resti poco su cui ragionare. Il secondo posto è o potrebbe essere l’unica, vera soddisfazione in una stagione nella quale tutti, a partire da Pioli, si aspettavano di più. Fuori ai gironi di Champions, fuori ai quarti di Europa League, fuori ai quarti di coppa Italia, fuori troppo presto dalla lotta scudetto, più un derby d’andata perso malissimo. Nel prossimo, di lunedì, servirà tutto un altro Milan per non peggiorare la situazione consentendo all’Inter di festeggiare in casa rossonera.


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Le scelte di Pioli

All’Olimpico, i giocatori più rappresentativi hanno clamorosamente bucato l’appuntamento. Da Leao a Theo Hernandez, da Giroud a Loftus-Cheek. E gli azzardi di Pioli, più che portare benefici, hanno generato grande confusione. Calabria a centrocampo, Reijnders in panchina e Musah terzino, uno dei pochi a strappare comunque la sufficienza. 5 attaccanti e 3 centravanti a pestarsi i piedi tutti insieme nel secondo tempo. Chukwueze fuori dall’undici iniziale, l’unico lì davanti, tra andata e ritorno, che sembrava avere lo spunto giusto per mettere in difficoltà la Roma. Tutte scelte che non hanno pagato e che Pioli quasi certamente pagherà. Comunque vada, tra derby e Juventus, il destino, mai come oggi, sembra segnato. 


Fonte: http://sport.sky.it/rss/sport_calcio_europa-league.xml

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