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Catanzaro: a Parma si fa la storia!

TORINO – Catanzaro, qui si fa la storia. A Pasquetta, tutta la B in campo. Ma il match clou sarà al Tardini, dove la capolista Parma, con più di un piede in Serie A, si misura coi giallorossi di Vivarini, a sorpresa con gli stessi punti del Palermo quinto e alla ricerca del miglior piazzamento playoff, dopo una bella stagione come da oltre 40 anni non si vedevano a Catanzaro. In cui in questi giorni è scoppiata la febbre per la gara di lunedì: saranno almeno tremila i tifosi calabresi che spingeranno Iemmello e compagni verso quella che sarebbe un’autentica impresa, il Parma non perde in casa da più di un anno, 21 partite senza ko. Non solo, all’andata la sfida assunse contorni umilianti che vanno riscattati. Era il 17 settembre, i calabresi ospitavano il Parma al Ceravolo condividendo con loro il primato in classifica a quota 10 punt dopo 4 uscitei. Finì 0-5 (gol di Man, doppietta di Benedyczak, uno su rigore, Partipilo e Colak), un castigo eccessivo ma dal quale il Catanzaro seppe risollevarsi alla grande, il campionato attuale dice già tutto. E al Tardini, nonostante la difficoltà dell’impresa, si cercherà di ottenere tutt’altro risultato, più fedele al valore reale della squadra. Anche perché il Catanzaro si presenta all’appuntamento con un attacco coi fiocchi, non molti ce l’hanno in B. Di Pietro Iemmello, tornato a casa e trascinatore dei colori giallorossi, ormai nel pantheon del Catanzaro assieme a Palanca e Bivi, praticamente s’è detto tutto: non solo gli 11 gol stagionali (alcuni fantastici) ma per come s’è calato nella parte di alfiere di Catanzaro è davvero l’uomo copertina dei calabresi. Vicino a lui, occhio a Tommaso Biasci, nell’ultimo impegno prima della sosta è andato a segno nel pari di Brescia, salendo a 9 gol e su di lui aumentano i rimpianti: a novembre farà 30 anni, avrebbe meritato di giocare molto di più in B, in tandem con Iemmello raccoglie il buon lavoro iniziato già durante la scorsa stagione, in cui il Catanzaro vinse la C a suon di record, mettendo le basi per l’attuale formidabile annata. Ma non ci sono solo i due bomber, attenzione al belga Jari Vandeputte, il terzo attaccante, lo scardina-difese partendo solo apparentemente più arretrato: è a quota 7, piace molto in A perché effettivamente da tempo è un giocatore di categoria superiore. In settimana, sull’edizione cartacea di Tuttosport, le due parti si sono fronteggiate in due diverse interviste che hanno innescato una piccola ma pertinente polemica. Prima, Vivarini – l’allenatore che col Catanzaro sta raccogliendo ciò che meritava da anni e che troppi, inopinatamente, gli avevano portato via – ha detto che il Parma vince perché ha la squadra più forte ma tuttavia non fa un calcio spettacolare. Il giorno dopo gli rispondeva da Parma il difensore venezuelano Osorio, fresco del confronto in amichevole con l’Italia spallettiana, dicendo che il dominio del Parma è frutto di un duro lavoro. Comunque, l’uscita di Vivarini qualche effetto l’ha sortito, l’ambiente emiliano non ha affatto gradito che qualcuno incrinasse il loro primo posto. Ma Vivarini va capito. Nel suo giudizio, probabilmente pesa lo 0-5 dell’andata: i giallorossi ebbero un approccio garibaldino alla gara e misero subito il Parma alle corde. Poi però, la corazzata della B alla prima occasione passò e le altre quattro reti arrivarono giocando – sostanzialmente – all’italiana che, com’è noto, da qualche tempo è considerata da una certa critica sportiva una bestemmia,. Di fatto dunque, quel Parma in campo non fece la partita come magari ci si aspettava e non espresse quel dominio del gioco che lascerebbe intendere il risultato finale. Allo stesso tempo va detto che sì, il Parma ha la squadra più forte della B, formata da 20 titolari potenziali. Ma patron Krause, nelle due precedenti stagioni di B degli emiliani, aveva allestito un organico non molto dissimile (quest’anno più completo) che aveva mancato la A, il primo anno in maniera clamorosa. Dunque non vanno sottaciuti i meriti di Pecchia, vicino alla sua terza promozione in A dopo quelle di Verona e Cremona, che in meno di due anni ha spazzato al meglio le macerie che avevano lasciato prima Maresca e poi Iachini nel primo anno dopo la retrocessione del 2021. Fa parte del gioco, fossero tutte così le polemiche calcistiche, vivremmo un football più sano. Comunque l’uscita di Vivarini ha colto nel segno, fa parte della partita, in cui questo Catanzaro ha tutti i mezzi per provare a stupire anche al Tardini, a patto che si evitino certi blackout visti in stagione fuori casa.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-b


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