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Ancelotti e Modric si congedano dal Bernabeu con l’ultima vittoria

MADRID (SPAGNA) – Si chiude un’epoca. Carlo Ancelotti, si congeda da un Santiago Bernabeu stracolmo, dopo 353 partite sulla panchina dei blancos, con un bilancio di 250 vittorie, 50 pareggi e 53 sconfitte. Numeri che gli hanno consentito di diventare l’allenatore più vincente del Real Madrid con i suoi 15 titoli, tra cui spiccano 3 Champions League. Insieme a lui si congeda dalla cattedrale blanca anche Luka Modric, 40 anni il prossimo 9 settembre, che però rinvia l’adios definitivo alla Casa Blanca al termine del rinnovato Mondiale per Club che si disputerà, negli Stati Uniti, tra giugno e luglio. I 73.186 presenti, in un clima di commozione generalizzata, hanno potuto festeggiare l’ultima vittoria della gestione Ancelotti contro una Real Sociedad che, a sua volta, saluta dopo 6 stagioni e mezzo il tecnico Imanol Alguacil. Decide la gara, una doppietta del motivatissimo Kylian Mbappé, che così blinda la Scarpa d’Oro.

Vecchi amici

Accoglienza caldissima del Bernabeu per i partenti Carlo Ancelotti, l’allenatore più vincente della storia dei blancos, e per Luka Modric, che con i suoi 28 titoli, tra cui 6 Coppe dei Campioni, è a sua volta il giocatore che può vantare più trofei con la casacca merengue. Ad accompagnare il croato nella sua ultima, a Madrid, sui palchi sono accorso il vecchio socio Toni Kroos, il compagno di mille avventure a livello di club e Nazionale, Mateo Kovacic, e il ct della Croazia, Zlatko Dalic.

Sbloccata

Con nessun obiettivo più in gioco per le due contendenti, le due squadre se la giocano a viso aperto, con il Real che si mette al servizio di Mbappé, che appoggiato da Arda Guler e Brahim Diaz, cerca fin dai primi minuti con una certa insistenza quei gol che gli permetterebbero di far sua la Scarpa d’Oro come miglior marcatore europeo. Il francese, però, deve fare i conto con l’ottima vena del portiere ospite, Unai Marreo, che dopo una manciata di minuti lo chiude subito, dopo un’imbeccata di Guler. L’ex Psg ci riprova, appena varcato il 10’, con un tiro di controbalzo che finisce di poco sopra la traversa. Il fuoriclasse di Bondy, al 38’, trova finalmente l’anelato gol che gli permette di sopravanzare Viktor Gyokeres dello Sporting di Lisbona in vetta alla classifica della Scarpa d’Oro. Rete in formato thrilling, che arriva sulla ribattuta di un rigore concesso per un fallo di mano di Pablo Marin parato dall’ottimo Marrero. Mbappé ribadisce in rete il suo 30º gol in Liga.

Mbappé blinda la Scarpa d’Oro

Il secondo tempo, giocato a ritmi più che rilassati, si trasforma, per forza di cose, in una lunga passerella per diversi protagonisti. S’inizia con Jesus Vallejo, che quest’anno ha giocato poco o nulla, ma che col Real ha conquistato 11 titoli, che subentra a Tchouameni e si gode l’ultima mezz’oretta abbondante al Santiago Bernabeu. Arrivato a fine contratto, non rinnoverà. A scadenza anche Lucas Vazquez, che saluta tutti, con le lacrime agli occhi, appena varcata la mezz’ora, per cedere il posto al canterano Gonzalo. Per l’esperto esterno destro, 23 i titoli festeggiati col Real, tra cui ben 5 Champions. C’è ancora il tempo per il raddoppio di Mbappé, che realizza, servito da Vinicius, il 31º gol in Liga. A questo punto, Momo Salah, al momento 28 marcature col Liverpool, dovrà segnare almeno 4 reti, domani col Crystal Palace, per sfilare la Scarpa d’Oro all’attaccante francese, visto che in caso di arrivo alla pari soccomberebbe per il fatto di aver giocato più minuti, in campionato, rispetto al diretto concorrente.

Miti viventi

A una manciata di minuti dal termine, tutti in piedi per applaudire il mito vivente Luka Modric. La partita si ferma, le due squadre onorano il croato con il pasillo de honor riservato solo ai più grandi. Il croato, con le lacrime agli occhi, riceve i caldi abbracci di tutti i compagni e, a bordo campo, appare anche l’ex gemello di centrocampo Toni Kroos, oltre ai figli e alla moglie. Il gioco riprende e, dopo il mini recupero concesso dall’arbitro Melero Lopez, a sua volta all’ultima in carriera, di nuovo tutti in piedi per applaudire Carlo Ancelotti, che al fischio finale prende la parola. «È stato un onore e un piacere allenare questo club. Voglio ringraziare innanzitutto il mio amato presidente Florentino. È stato starordinario vivere tutto questo con voi. È stata una storia indimenticabile. Nessuno potrà dimenticare i tre gol di al Psg e i due di Rodrygo al City, né i passaggi di Modric o la doppietta di Joselu. Neppure io potrò dimenticarmi di ciascun giorno che ho passato qui. Vi voglio bene!». All’erede designato Xabi Alonso, il proibitivo compito di ripetere i successi del tecnico di Reggiolo sulla panchina dei blancos a partire dall’imminente Mondiale per Club. Poi è il turno di Modric: «È arrivato il momento che non volevo arrivasse mai. Grazie al club, al presidente Florentino Perez, a tutti gli allenatori, ai compagni e ai tifosi. Grazie di cuore a tutti, Senza la mia famiglia tutto questo non sarebbe stato possibile. Abbiamo vinto molto insieme, ma la cosa più importante che ho vinto qui è stato il vostro affetto! Non piangete perché finisce qui. Sorridete, perché tutto questo è successo davvero». Impossibile non commuoversi.



Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/calcio/calcio-estero

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