Sancho è uscito allo scoperto con un dribbling dei suoi. Solo che stavolta si è smarcato con le parole e ha puntato l’obiettivo “partenza” esprimendo una volontà inequivocabile. Il ragazzo di Londra ha detto ai dirigenti del Manchester United che vorrebbe andare via da un luogo che non ha mai considerato casa e da una squadra che non ha mai saputo valorizzare il suo talento. Dopo gli 85 milioni spesi nell’estate del 2021 e un biennio positivo, ogni anno i Red Devils si sono preoccupati soprattutto di piazzarlo altrove, facendolo sentire un corpo estraneo. Così, il corteggiamento sfrenato della Signora deve aver indotto Sancho a una riflessione profonda: perché non fare le valigie una volta per tutte? Due anni fa era tornato in prestito al Dortmund, dodici mesi fa lo United l’aveva mandato al Chelsea, e adesso che manca solo un anno alla scadenza del contratto l’unica strada percorribile sembra quella che non lo riporterebbe più indietro. La Juve sa bene che prendendo Sancho si assicurerebbe un venticinquenne con l’esperienza di un leader (più di 350 partite da professionista), un palmares già ricco (a maggio l’ultimo trofeo: la Conference col Chelsea) e i numeri di un campione maturo, capace di segnare 94 gol e confezionare 94 assist in carriera. Sancho allo United non giocherebbe e non può permetterselo nella stagione che porta al Mondiale. Con la nazionale inglese ha debuttato giovanissimo nel 2018, ha vissuto la cavalcata di Euro 2021 terminata in finale contro l’Italia, ma dopo la batosta di Wembley ha collezionato appena un’altra presenza, a ottobre dello stesso anno, per poi sparire definitivamente dai radar. Ora è tornato in quelli della Juve, che aveva tentato un primo approccio già un anno fa, e punta a ritagliarsi uno spazio nel nuovo gruppo di Tuchel tramite una stagione da protagonista in Serie A.
Sancho-Juve, la stretta
Con i bianconeri la trattativa è entrata nel vivo e questa può essere già la settimana decisiva. Jadon guadagna oltre 10 milioni netti di ingaggio, con la consapevolezza che difficilmente troverà qualcuno – Arabia esclusa – disposto a garantirgli un nuovo contratto alle stesse cifre quando terminerà quello con il Manchester. Per questa ragione si è detto disponibile a venire incontro alle esigenze della Signora e del suo dg Comolli, che non vorrebbe andare oltre i 6 milioni netti, il nuovo tetto agli ingaggi che strizza l’occhio alla strategia di sostenibilità impostata da Elkann. A metà strada si potrà comunque trovare un’intesa. Le parti si sono aggiornate anche ieri e manifestano un certo ottimismo. L’altro fronte della trattativa è chiaramente con i Red Devils, che intendono monetizzare il più possibile dalla cessione di Sancho, pur sapendo che la scadenza al 2026 impone una scontistica particolare. Anche qui, ci troviamo in una fase della contrattazione abbastanza avanzata: lo United partiva da una valutazione di 30 milioni di euro, eppure in seconda battuta ne accetterebbe 25 più bonus. Al tecnico Amorim piace, e non poco, Douglas Luiz, che i bianconeri considerano in uscita e Tudor non vede: la possibilità dello scambio alla pari resta in piedi, anche se non è l’unica strada. L’altra, come detto, è quella del pagamento del cartellino, magari dilazionando l’impegno economico in più esercizi, per lavorare su un solo binario e fare più in fretta. L’obiettivo è chiaro: vestire Sancho di bianconero a metà luglio, così che possa rispondere presente all’inizio del ritiro estivo alla Continassa.
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