Conte concentrato: serve il lavoro per vincere ancora
Eppure Conte ha perfettamente ragione quando dice: «amma fatica’ chhiù assaje». Le squadre non sono il risultato di addizioni matematiche. Sono l’effetto di lavoro, di cura dei dettagli e, perché no, di alchimie magiche. Ciascuna squadra vincente deve trovare un proprio equilibrio, altrimenti l’ingranaggio non funziona. Puoi avere anche undici fuoriclasse. Al Real Madrid, lo scorso anno, è bastato togliere Kroos e mettere Mbappé per far saltare tutto. E mentre la propaganda strombazza che il Napoli è super favorito, lui, Antonio Conte, queste cose le sa benissimo.
Napoli, questo è un lavoro per Conte
Le aspettative sono altissime. Da parte dell’ambiente e da parte del presidente che proprio in vista del centenario si aspetta fuochi d’artificio italiani ed europei. È un lavoro per spalle larghe, larghissime, come sono quelle del tecnico che a Napoli a livello ambientale ha vissuto una stagione più complicata di quanto raccontato. Negli occhi è rimasta solo l’immagine del bus scoperto e della città che lo acclamava. Il resto lui lo ricorda fin troppo bene. Potremmo sintetizzarlo in una sua frase in risposta all’ennesima domanda sulle vittorie sofferte e il gioco poco spettacolare: «Stiamo raschiando il fondo del barile, se non volete nemmeno soffrire io mi arrendo con questa piazza». Ma quest’anno il barile è bello grande e le aspettative ancora di più. Parafrasando Clark Kent mentre si toglieva i panni dell’impacciato giornalista e indossava la tuta del supereroe, «questo è un lavoro per Antonio Conte». Auguri mister, lei sa che ne avrà bisogno.