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Napoli, un’esplosione di felicità senza fine. E ora la parata: tutti i retroscena sulla festa

Pace, amore, gioia infinita. I giocatori e il popolo del Napoli non dimenticheranno mai più ciò che è accaduto in questa stagione concentrata in una notte di festa che, forse, non è ancora finita: prima in campo, poi al Maradona, a Posillipo fino all’alba e ieri su una spiaggia di Bacoli. Ladies and gentlemen, loro sono i campioni d’Italia: hanno sofferto, lavorato e tenuto duro, collezionato chilometri di corsa sufficienti per una vita sin dal primo ritiro e alla fine hanno vinto. E ora, champagne per tutti. E canzoni. E applausi: il grande show del Maradona, il grande Napoli show. 

Festa Napoli, è un vero spettacolo

Un capolavoro l’ha fatto la squadra, un capolavoro l’ha fatto la macchina organizzativa diretta dal Chief Revenue Officer, Tommaso Bianchini, e coordinata dal suo braccio destro Erinda Gorenca. Loro sono il team che ha dipinto la notte di verde, bianco, rosso e azzurro: festa grandiosa, con cantanti e attori, showman, coreografie e spettacoli pirotecnici allestiti senza alcuna prova. Super lo slogan: «Ag4i n ». Ancora; campioni. Si sono esibiti Geolier, Liberato, Nino D’Angelo, Gigi D’Alessio, Stefano De Martino, Salvatore Esposito, Marco D’Amore, Toni Servillo. Tutto nel buio, nel segreto più totale per evitare di rompe re il muro della discrezione, della concentrazione di Conte e dei suoi ragazzi, e soprattutto della scaramanzia. Un po’ come la definizione della passerella celebrativa in programma domani sul Lungomare: quasi tre chilometri di sfilata a bordo di due bus scoperti tra la gente, giungendo dal mare a bordo di aliscafi Snav. A curare l’evento e i rapporti con Prefettura, Questura e Comune è stato Gian Luca Baiesi, responsabile delle operations. Insieme a lui Angelo Iannone, il responsabile della sicurezza che ha gestito con tatto l’assalto d’amore dei tifosi.

La festa e poi tutti con le nazionali

La sfilata sul Lungomare concluderà i festeggiamenti in città: per l’occasione, il Napoli ha provveduto a fornire la recinzione di sicurezza per l’intero percorso, studiando insieme con le istituzioni le tappe da compiere e i momenti da scandire a ritmo di musica e sorprese per tutti. Martedì, poi, tutti a Roma: la squadra, gli staff e i dirigenti guidati dal presidente De Laurentiis saranno ricevuti in Vaticano da Papa Leone XIV. Un momento di enorme emozione: poi, vacanze per i calciatori liberi dagli impegni internazionali e per tutti gli altri supplemento alle porte dell’estate. Formato nazionali: via a rispondere alle rispettive convocazioni. Al Maradona, dicevamo, la notte dello scudetto è stata un susseguirsi di emozioni: in campo e fuori. Politano e Simeone scatenati, Conte stravolto, il Vesuvio al centro dei cori, le immagini dal Duomo di Milano, la gioia di tutti quelli che hanno messo l’anima e il cuore in un’impresa destinata a lasciare il segno nella storia del Napoli. Il quarto è stato uno scudetto inseguito, voluto e strappato con tutte le fo r ze dal petto dell’Inter. In bilico fino all’ultimo istante dell’ultima giornata e dunque più bello. Delizioso come la cena offerta all’interno della lounge Champions del Maradona. Poi, a notte alta, arrivederci a tutti. Ma non buonanotte: la squadra si trasferisce a Posillipo, in un ristorante alla moda frequentato abitualmente da tanti calciatori, e parte un’altra festa . Brindisi e cori, musica e abbracci. Ci sono le famiglie, le compagne, le mogli. Ci sono gli amici e tutti quelli che hanno lasciato il segno in un’annata da ricordare.

Napoli, tutti al mare per festeggiare ancora

Ieri, invece, la squadra s’è trasferita al Labelon di Bacoli, sulla spiaggia, sin dal pomeriggio: un’altra festa con la salsedine sulla pelle. Mentre a Ischia, un po’ più in là dell’orizzonte, De Laurentiis e Conte facevano le prove del futuro al tavolo di un ristorante imbandito a festa per il compleanno del presidente. Con un’altra torta, nel giorno di un altro party e in attesa di un nuovo incontro per capire cosa sarà e se sarà. La costante, per tutti, è stata il mare. Il Napoli, del resto, è figlio di Partenope: ne ha bisogno per nascere, vivere e rigenerarsi.  



Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/calcio/serie-a

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