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Di Lorenzo espulso, De Bruyne sostituito dopo 25′: la serata amara del Napoli a Manchester

Le scelte di formazione

Conte ha confermato la stessa formazione di Firenze, con Milinkovic-Savic al posto di Meret tra i pali e Spinazzola ancora a sinistra nella linea a quattro. Sistema di gioco simile quello di Guardiola, 4-1-4-1 con Donnarumma in porta, Rodri a fare il vertice basso di centrocampo e Haaland in avanti.

Napoli in 10: rosso diretto a Di Lorenzo

Che il City potesse fare la partita, era chiaro a tutti, ma alla fine la prima vera occasione, a parte un tiro tutto sommato facile di Reijnders per Milinkovic-Savic, ce l’ha avuta il Napoli con un colpo di testa di Beukema (17’) respinto d’istinto da Donnarumma. Poi, però, la partita è cambiata, perché Di Lorenzo s’è fatto trovare impreparato su una verticalizzazione del City e ha steso Haaland al limite dell’area, che prima però s’era liberato con una spinta (di mestiere) a Beukema. Rosso diretto, dopo consulto con il Var, e Napoli in 10 già al 22’. Fascia di capitano a Politano e via con la difesa ad oltranza, con il cuore in mano, ma anche con tanta attenzione. L’inferiorità numerica ha costretto Conte a fare subito un cambio: dentro Olivera, con Spinazzola dirottato a destra, e fuori Kevin De Bruyne (25’). Scelta forte, ma necessaria, con il campione belga che non ha fatto una piega ed è uscito tra gli applausi del suo ex pubblico.

Milinkovic-Savic, una dopo l’altra

E allora, in 11 contro 10, il pallone ce l’ha avuto praticamente solo il City. Otto occasioni, una dopo l’altra, ma nessun gol fino allo scadere dei quattro minuti di recupero del primo tempo. Protagonista assoluto, Milinkovic-Savic, scelto per provare a dare più profondità e qualità all’impostazione, ma costretto a fare gli straordinari tra i pali. Poco precisi, quelli di Guardiola, disperati quando si sono visti respingere colpi di testa e conclusioni dal portiere serbo. Ci hanno provato Foden, poi Rodri, a seguire O’Reilly e Dias, nel giro di pochi secondi. Mancanza di precisione invece da parte di Gvardiol (destro a lato) e Reijnders, mentre al 47’ Politano ha salvato sulla linea, in partecipazione con Milinkovic-Savic, ancora su tiro dell’ex centrocampista del Milan. Enorme l’attaccante azzurro, sacrificato per oltre un tempo su Doku, aiutando Spinazzola nei raddoppi.

Il solito Haaland, poi Doku

Prezioso Politano, ma ammonito al 7’ della ripresa per una trattenuta su Doku. Conte non ha voluto rischiare e l’ha tolto, inserendo un difensore in più. Juan Jesus. Quattro minuti dopo, arriva il vantaggio del City: genialità di Foden, con uno scavetto, e volo di Haaland per un pallonetto di testa che ha scavalcato Milinkovic-Savic. Gol stupendo dal punto di vista tecnico, un gol che ha rotto la resistenza del Napoli, che ha continuato inevitabilmente a ballare, prendendo il raddoppio al 65’ da Doku, straordinario nell’infilarsi in area tra Spinazzola e Beukema e a battere il portiere azzurro con un diagonale di sinistro. Partita in ghiaccio, che il City ha gestito: ha provato a fare qualche gol in più, ma senza troppa cattiveria. E il Napoli ha ricostruito il fortino davanti al proprio portiere, che non ha dovuto fare grossi interventi. Conte ha dato spazio a Elmas, Neres e Gilmour, togliendo Anguissa, Hojlund e Lobotka. Cambi per dare respiro a chi aveva corso per inseguire invano la palla e i giocatori del City. Un City fortissimo in undici, praticamente ingiocabile in superiorità numerica.



Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/calcio/champions-league


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