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    Fabbian e i suoi fratelli: chi sono i migliori centrocampisti italiani U20

    Il “box-to-box” del talento del Bologna non è l’unico a far sorridere il calcio italiano: da Casadei a Prati e Ndour, ecco i nomi da tenere d’occhio. Anche per Spalletti…

    Il primo graffio di Giovanni Fabbian ha entusiasmato il Bologna per la vittoria in extremis contro il Cagliari, ma è soprattutto l’indizio che in Serie A si sta affacciando una generazione di centrocampisti moderni e di spessore.  LEGGI TUTTO

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    L’incidente e quelle taniche di benzina: così se ne andò un campione

    Un sorpasso azzardato, l’incidente stradale a Babski, in Polonia, l’auto che prende fuoco, un monumento della Juventus che se ne va. Ma perché sulla vettura c’erano quattro contenitori pieni di combustibile?

    Per raccontare di questa tragedia, forse bisogna partire da quattro taniche di benzina. Dalla Polonia di fine anni 80, dalle file davanti ai distributori, dalle due ore di attesa ad ogni rifornimento. Era la Polonia del blocco sovietico, un Paese in profonda crisi economica, il Muro di Berlino sarebbe caduto – rivelando un mondo nuovo – di lì a due mesi. Rifornirsi di carburante a quei tempi risultava assai complicato, chi poteva viaggiava sempre con le taniche di benzina di scorta, stipate nel bagagliaio. Quelle quattro taniche di benzina furono letali. Innescarono il rogo dell’auto su cui viaggiava Gaetano Scirea. L’auto – una Fiat 125 P, dove P stava per Polski, di produzione polacca – azzardò un sorpasso, superò due Tir che procedevano in fila indiana e si schiantò contro un furgone “Zuk” che proveniva dalla direzione opposta. “Zuk” in polacco significa “Scarafaggio”. Gli agricoltori polacchi a quel tempo lo usavano per trasportare il raccolto dei campi. La Fiat 125P stava percorrendo un tratto di strada in leggera salita, i sorpassi erano vietati. Per l’autista del Gornik viaggiare con le taniche di benzina era una prassi. Fermarsi al distributore avrebbe comportato una perdita di tempo. Aveva comprato le taniche di benzina al mercato nero, la sera prima. Si faceva così, nessuno aveva niente da ridire. LEGGI TUTTO

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    Mou poco special a Roma: da Spalletti a Zeman, in 12 hanno fatto meglio di lui

    Ancora primo nella classifica di gradimento di gran parte dei tifosi giallorossi, ma appena tredicesimo nella graduatoria riguardante la media punti in Serie A dei tecnici che si sono seduti per almeno venti volte sulla panchina giallorossa dal 1927 ad oggi. Dopo 79 gare da romanista il bilancio è di 36 vittorie, 19 pareggi e 24 sconfitte, con una media di 1.61 punti a partita. LEGGI TUTTO

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    Buon compleanno Genoa! Ecco l’undici migliore di sempre

    Dal portiere all’allenatore, ecco la formazione ideale rossoblù composta da nomi e volti che hanno fatto la storia del Grifone, per talento o per passione

    Oggi 7 settembre – nell’anno 1893 – nasceva il glorioso Genoa Cricket and Athletic Club (sei anni dopo diventò Football Club). In 130 anni di storia hanno vestito la maglia del Grifone centinaia e centinaia di giocatori. Gli eletti occupano un posto d’onore nella memoria dei tifosi. Abbiamo scelto la Top 11 All Time. È una formazione che comprende talvolta i migliori interpreti del ruolo, spesso i più amati e sempre i più iconici. LEGGI TUTTO

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    Sudtirol, un’altra favola è possibile

    TORINO – Quest’estate, durante il mercato, c’era chi, un po’ avventatamente, parlava di “smobilitazione al Sudtirol”, dopo la cessione di due capisaldi della difesa, Zaro e Curto, passati a Modena e Como. Poi però c’è il campo, il giudice supremo, l’unica cosa che conta, ben più delle speculazioni giornalistiche. E il campo dice che gli altoatesini di Bisoli, giocando tre partite su quattro, sono imbattuti, hanno messo insieme sette punti, con due vittorie di fila nelle ultime due uscite e si trovano a -3 dal due di testa Catanzaro-Parma che però ha giocato tutti i 4 turni, dunque il Sudtirol potrebbe essere potenzialmente in vetta con gli emiliani e i calabresi. Alla faccia della smobilitazione. La squadra di Bolzano è stata definita da Bisoli “un diamante grezzo” e sembra un’immagine azzeccata. In campo, rispetto alla squadra della scorsa stagione che chiuse al 6° posto e arrivò in semifinale playoff, il nuovo Sudtirol punge di più, tant’è che gli altoatesini hanno il secondo miglior attacco della B, 8 gol segnati contro i nove del Catanzaro. Bel risultato per Bisoli che da sempre deve convivere con l’ingenerosa nomea che le sue squadre non fanno gioco. E anche la classifica cannonieri è dominata da calciatori del Sudtirol: comanda Casiraghi con 4 segnature (tre si rigore) ma a due ci sono Odogwu e Merkaj. Su quest’ultimo, ad agosto ha scommesso ad occhi chiusi il ds Bravo che lo ha inseguito a lungo prima di riuscire a prelevarlo in C dall’Entella, dove aveva ottimi numeri. Acquisto azzeccassimo, non solo per i gol. Perché l’italo-albanese Silvio Merkaj è l’attaccante che ha più cambiato le partite del Sudtirol, finora. Nella gara d’esordio, subentra all’intervallo con gli altoatesini che sono sotto in casa con lo Spezia e finisce 3-3, anche grazie a un suo assist. Poi arriva la vittoria a Piacenza sulla Feralpisalò: Merkaj subentra nella ripresa e segna il gol del 2-0. Quindi il 3-1 all’Ascoli: i marchigiani segnano per primi e giocano un gran primo tempo. Poi entra Merkaj e cambia tutto: un gol e due assist e finisce 3-1. In sintesi, grazie a lui il Sudtirol ha acquistato quel peso offensivo che nella scorsa stagione un po’ mancava, quando di fatto l’attacco era quasi tutto sulle spalle (larghe) di Odogwu. Certo, gli altoatesini mantengono quella solidità e quadratura tipica delle squadre di Bisoli, anche se di fatto il Sudtirol sta incassando in media 1.33 gol a partita, dato sicuramente migliorabile. Ma più che di smobilitazione, per il Sudtirol bisognerebbe parlare di rilancio in grande stile. Anche perché, sul 6° posto finale della passata stagione, pesavano comunque i zero punti conquistati nelle prime tre giornate, quando Bisoli doveva ancora arrivare. Stavolta, dopo tre uscite gli altoatesini sono già nei quartieri alti, con tutta l’intenzione di restarci. Anche grazie, ovviamente, alle reti di Daniele Casiraghi, 30 anni, l’altro uomo in più del Sudtirol: non solo è capocannoniere della B ma, mettendoci l’uscita di Coppa Italia, il suo score stagionale dice 4 partite, 5 gol e 2 assist. E pensare che poco prima di Ferragosto, dalla C era giunta una maxi offerta per lui, dalla Triestina, che dopo tante annate difficili con la nuova proprietà punta a tornare al più presto in B. Il Sudtirol non ha fatto una piega, Bisoli in quei giorni lo impiegava nella sfida di Coppa Italia a Marassi contro la Samp (eliminati ai rigori) dove Casiraghi si è tolto anche lo sfizio di segnare al Ferraris, prima di diventare l’attuale capocannoniere della B. Alla ripresa dopo la sosta, sabato 15 alle 14, il Sudtirol sarà di scena a Cosenza, “casa” di Bisoli (memorabile la salvezza che ottenne ai playout nel 2022 coi calabresi). Tornare dal San Vito-Marulla con un altro risultato positivo, prolungando l’imbattibilità in campionato, farebbe dire a tutti che anche in questa stagione il Sudtirol può scrivere un’altra favola, come quella dell’anno scorso. E magari con un finale ancora più bello. LEGGI TUTTO

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    Alberto Bigon: “Napoli, Garcia ha le armi per puntare al bis scudetto”

    L’allenatore del tricolore del 1990 valuta il momento degli azzurri: “Il k.o. con la Lazio non può creare alcun allarme”

    Per trentatré anni è stato l’ultimo, da qualche mese è diventato “soltanto” il secondo. La conquista dello scudetto è stata pareggiata da Spalletti, ma ciò che Alberto Bigon è stato in grado di realizzare alla guida del Napoli nel 1990 resterà sempre uno dei capitoli più gloriosi della storia del club. Oggi, a 75 anni, il calcio se lo gode da un’altra prospettiva: più distaccata, meno intensa, sempre lucidamente critica. In pochi, meglio di lui, possono prevedere se Rudi Garcia si potrà aggiungere a quella cerchia ristretta che oltre ai protagonisti già citati vede anche Ottavio Bianchi. «Non c’è dubbio che possa farcela anche il francese, perché la squadra ha tutte le armi per poter concorrere fino alla fine». LEGGI TUTTO

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    Inter da scudetto per gli esperti. Da Sacchi a Capello: “Nerazzurri favoriti”

    Da allenatori come Lucescu e Prandelli, a ex come Bergomi e Grosso: la squadra di Inzaghi ha qualcosa in più delle altre nella corsa al titolo

    Cornacchia-D’Angelo-Schianchi
    7 settembre – MILANO

    Fare pronostici non è mai facile, il rischio di prendere un palo è sempre dietro l’angolo, ma quando dieci esperti concordano all’unanimità si può pensare che una base di verità ci sia. E la verità, secondo voci autorevoli del calcio, è che in Italia l’Inter ha qualcosa in più delle altre: chiamati a rispondere a tre domande (favorita per il titolo, cosa la rende superiore, chi sono le rivali più accreditate), dieci ex calciatori e allenatori hanno messo la squadra di Inzaghi davanti a tutti.  LEGGI TUTTO