consigliato per te

  • in

    La scelta giusta

    Fuor di battuta, Simone ha fatto bene: non c’erano più le condizioni per proseguire. A una manita in faccia nella finale di Champions non sopravvive nessuno, neppure il più grande di tutti, il Magnifico Portoghese.  

    Cinque dita di violenza parigina procurano infatti dolori lancinanti azzerando qualsiasi illusione. Perché una cosa è tentare di ricostruire squadra e clima dopo una sconfitta come quella di Istanbul, altro è ripartire da uno zerocinque con il costante accompagnamento della diffidenza del club e della tifoseria; tifoseria che è stata peraltro eccezionale nella fase più acuta: tanti interisti non si sono allontanati dall’allenatore che con i risultati e la competitività ha permesso al club di superare la grande crisi finanziaria. 

    Costretto ad allenare in economia, in quattro anni Inzaghi ha dato un valore compiuto agli sforzi e alle idee di Marotta e Ausilio, vincendo anche le iniziali perplessità del primo, da qualche mese presidente. 

    Quello che penso di Inzaghi e del suo lavoro l’ho scritto e ripetuto a più riprese: mi ha addirittura stupito per la maturità raggiunta diventando in poco tempo un top mondiale.  La verità è che i top mondiali non possono permettersi di perdere: la loro condizione di eccellenza li obbliga a vincere e vincere e vincere ancora, mentre la sconfitta li costringe inevitabilmente alla resa.  

    In fondo gli allenatori di primissima fascia sono paragonabili agli amministratori delegati dai quali l’azienda pretende puntualmente fatturati di livello. 

    È triste, ma è così: parliamo del calcio professionistico, non di quello dilettantistico o di base. Lo sport è un pretesto. Parliamo di numeri impressionanti, di miliardi. E non di sostenibilità, condizione che ha a che fare più con la sopravvivenza che con il successo. 

    Simone è un tecnico che la sostenibilità l’ha dovuta affrontare, soffrire, vincere e alla lunga l’ha pagata pesantemente.  

    Non a caso ha sottolineato – a bassa voce, con eleganza – la differenza tra Inter e Psg sul piano delle spese. Nel 2009 il giornalista e scrittore Simon Kuper e il professor Stefan Szymanski dell’Università del Michigan analizzarono i risultati sportivi di 20 anni di Premier League. L’obiettivo era quello di individuare l’elemento più incidente sui risultati sportivi e, di riflesso, sui pronostici. 

    Volete sapere a quale conclusione giunsero? Alla più scontata: il monte ingaggi.  

    Le squadre con il monte ingaggi più alto hanno vinto più partite, o ottenuto il maggior numero di risultati positivi. Naturalmente nel lungo termine – in vent’anni -: in una singola stagione il rapporto tra il monte ingaggi e il risultato finale può variare.  

    Investendo centinaia di milioni e sfruttando una normativa discutibile, Chelsea (Abramovich dal 2003), Manchester City (Fondo di Abu Dhabi dal 2008) e Psg (Fondo Sovrano del Qatar dal 2011) hanno costruito dal nulla (o quasi) dei brand mondiali nell’arco di un solo decennio. E tutti e tre hanno inoltre vinto la Champions.  

    Quindi affermare che la pietra angolare che regge il sistema deve essere la sostenibilità (circular economy 4R: Reduce, Reuse, Recycle, Recover, ovvero ridurre, riutilizzare, riciclare, recuperare) è assolutamente fuorviante: per vincere con continuità occorre investire tanto e bene! 

    Anche in Arabia dove sono ancora fermi al tanto.   LEGGI TUTTO

  • in

    Guida alla 35ª giornata di Serie B: Pisa a Brescia per annusare la A. Samp, esame a Carrara. Catanzaro-Palermo, anticipo di playoff

    FROSINONE – SPEZIA venerdì ore 12.30

     

    Proprio in queste ore lo Spezia ha  cambiato proprietà: tornerà ad essere statunitense. A inizio 2025 la famiglia Platek aveva ceduto all’australiano Paul Francis che s’è tirato indietro per problemi personali. Ora sarà il turno di un miliardario statunitense, Thomas Roberts, l’ennesimo che decide di investire nel calcio italiano, vive a New York, originario di Boston, ex portiere dell’Università di Princeton  e che porterà la solidità economica necessaria per tenere in alto lo Spezia. Quanto alla squadra, tosta la sfida dello Stirpe, sicuramente il rinvio della scorsa giornata ha penalizzato i liguri. Se si fosse giocato, lo Spezia avrebbe ricevuto il Cosenza ultimo, con la possibilità di riavvicinarsi al Pisa secondo (che avrebbe ospitato la tosta Cremonese), cioè alla A diretta, ora avanti di 7 punti. Tutt’altra partita affrontare in trasferta il Frosinone di Bianco, una delle squadra più in palla della B ma che deve ancora conquistarsi la salvezza (è a +3 sui playout). I ciociari, dopo una stagione travagliata, da un mese e mezzo sono una delle realtà più belle della B: vederli contro lo Spezia di D?Angelo, terza forza del campionato è un bel test per saggiarne la forza.


    BARI–MODENA venerdì ore 15

     

    Prima della pausa, il Bari aveva messo sotto il Palermo al San Nicola, vittoria che ha riportato i pugliesi in zona playoff. da mesi diciamo che Longo ha tutti i mezzi per conquistarli. Attenzione però a questo Modena di Mandelli che fa sempre un figurone con le grandi del campionato e che nell’ultima trasferta ha vinto a Pisa. Fra l’altro, dovesse fare il colpo anche nello stadio astronave di Renzo Piano, il Modena avrebbe la salvezza aritmetica praticamente in tasca, acciufferebbe in classifica i pugliesi e direbbe la sua nella volata per un posto ai playoff. Anche se, a onor del vero, tutte le volte che il Modena in questa stagione ha avuto la possibilità di fare il salto di qualità e provare a inserisi nei quartieri alti della classifica, l’ha sempre mancata. Nonostante ciò, Mandelli ha fatto un lavoro egregio, risollevando una squadra che aveva ereditato penultima da Bisoli a novembre. 


    BRESCIA – PISA venerdì ore 15

     

    Filippo Inzaghi torna sul luogo del “delitto”. Solo un club di B ha esonerato Superpippo, il Brescia di Cellino, appunto, capace di sostituirlo tre anni fa, con la squadra al 5° posto e dunque in lizza per i playoff. Lo rilevò Corini che chiuse la stagione quinto e non conquistò la A. Nel frattempo andò in scena una battaglia legale perché Inzaghi, che con Cellino aveva programmato la A in 3 anni, aveva un contratto che avrebbe dovuto tutelarlo in caso di esonero. E adesso Superpippo ritorna al Rigamonti per completare il capolavoro che sta facendo a Pisa, città che attende la A dal 1991. Avrà ancora il dente avvelenato per quell’esonero, dai più considerato ingiusto? O penserà solo alla promozione del Pisa? Certo, l’occasione è ghiotta. Vincere al Rigamonti, sapendo il risultato dello Spezia che gioca alle 12.30, potrebbe portare il Pisa al match point Serie A nel successivo turno, se al termine della giornata il vantaggio sui liguri dovesse salire a +10. E il Brescia è chiamato a una prova d’orgoglio, visto che prima della sosta, a Cosenza (pari subito nel finale) e prima in casa col Mantova (ko per 1-2), ha buttato 4 punti che possono pesare nella conquista di una salvezza parecchio dura. 

    CARRARESE – SAMPDORIA venerdì ore 15


     

    La Samp s’è battuta parecchio perché la 34ª giornata diventasse l’ultima, una volta deciso il rinvio per la scomparsa del papa. Ovvio. I manciniani, capitanati da Evani in panchina, lunedì scorso avrebbero dovuto affrontare in trasferta la rivelazione Juve Stabia e il rischio di uscirne con le ossa rotte non era basso. Ma non va certo sottovalutata la Carrarese di Calabro, che in porta schiera Fiorillo, genovese del quartiere di Oregina, prodotto del vivaio blucerchiato. Gli apuani hanno trovato un buon passo (6 punti nelle ultime 4 gare) e allo Stadio dei Marmi hanno già messo sotto Pisa, Palermo e Bari, per dire. Fra l’altro, per la Carrarese, battere la Samp vorrebbe dire avere la permanenza in B praticamente in tasca. Cosa che non può dire certo la Samp. Evani è partito con l’1-0 al Cittadella, dove la squadra ha fatto il minimo sindacale. Per salvarsi serve uno scatto in più, se non due. E adesso che c’è il clima giusto per crescere, la Samp è chiamato a farlo, resta inconcepibile che uno squadrone simile, accreditato a inizio stagione della promozione diretta, oggi disputerebbe i playout per non andare in C, categoria mai frequentata dai blucerchiati.

    REGGIANA – CITTADELLA venerdì ore 15

    Viste le ultime prove di entrambe, si può parlare di spareggio salvezza tra le squadre al momento più fiacche della B. Per carità, si sapeva sin dalla scorsa estate che Reggiana e Cittadella avrebbero vissuto una stagione difficile. Però entrambe hanno dimostrato di valere più di quel che hanno mostrato nelle prove più recenti. Per la Reggiana, che in casa ha vissuto partite troppo spesso sconfortanti, è quasi l’ultima chance per rilanciarsi, vincere vorrebbe dire agguantare il Cittadella in classifica e magari uscire dalla zona retrocessione diretta. Dionigi (che ha rilevato Viali), in due partite ha raccolto altrettante sconfitte ma la società garantisce che chiuderà la stagione. Il Cittadella di Dal Canto in questa stagione ha dimostrato di esprimersi meglio in trasferta (ha vinto a Pisa, ad esempio), se la classifica dei veneti piange, è perché il Tombolato troppo spesso è diventato terra di conquista.


    SALERNITANA – COSENZA venerdì ore 15

     

    Al di là di come si risolverà il ricorso del Cosenza alla giustizia ordinaria per avere indietro 4 punti (dopo il tentativo al Tar del Lazio resta quello al Consiglio di Stato), i calabresi, che frequentano la B dal 2018, sembrano proprio ai saluti, anche se la squadra è ancora abbastanza viva. La Salernitana, reduce dal 2-1 sul Sudtirol nella gara d’esordio di Marino (4° tecnico stagionale), ha un’occasione enorme per avvicinarsi alla zona salvezza (oggi retrocederebbe direttamente). La vittoria sugli altoatesini è stata confortante, i mezzi tecnici per salvarsi ci sarebbero tutti. Forse, la maggiore incognita arriva dal calendario che, con lo spostamento della 34ª giornata all’ultimo turno, vedrà il Cavalluccio campano chiudere il campionato con due trasferte, in casa di Sampdoria prima e Cittadella poi. E potrebbero essere spareggi salvezza da dentro o fuori.


    CREMONESE – MANTOVA venerdì ore 18

     

    Nella scorsa stagione la Cremonese, già guidata da Stroppa, chiuse la stagione in finale playoff, perdendo la A a discapito del Venezia, ma senza rimpianti, i lagunari erano superiori. Ora, nel clan grigiorosso, traspare una certa voglia di migliorarsi e le agenzie di scommesse danno buone quote per la A della Cremonese attraverso i playoff.  In effetti i lombardi potrebbero non avere il peso del pronostico che graverà soprattutto su Spezia e Palermo (se li farà) e magari, giocando a fari spenti, chissà… C’è però da blindare il 4° posto, che consente di saltare il turno preliminare e approcciare i playoff direttamente dalle semifinali. La temibile Juve Stabia è a -3 ma gioca due giorni dopo, dunque si può affrontare con più scioltezza il Mantova di Possanzini, a cui bisogna fare i complimenti per i 7 punti conquistati (con pieno merito), nelle ultime tre gare. In precedenza, il Mantova aveva vissuto una crisi che pareva irreversibile. Ma ora non bisogna mollare perché comunque, il margine sulla zona playout è di soli due punti. Ma quel che conta è aver rivisto il Mantova sbarazzino del girone d’andata, con la squadra che era sempre rimasta a distanza di sicurezza dalla zona calda della classifica.


    CESENA – SASSUOLO venerdì ore 20.30

     

    Il Sassuolo di Grosso già promosso in A, che tipo di campionato farà nelle restanti 5 giornate? Inseguirà i record di Ascoli e Benevento o subentrerà rilassatezza? C’è un precedente di due anni fa, quando Grosso fu promosso in anticipo col Frosinone: i ciociari continuarono a onorare il campionato e nessuno ebbe da ridire. Uno stimolo particolare potrebbe essere far vincere la classifica cannonieri a Laurienté, oggi a una sola rete dai 16 gol di re Iemmello. Il francese ha molto mercato (il Sassuolo chiede 20 milioni per lui…) e vincere la classifica intitolata a Pablito Rossi contribuirebbe a farne un pezzo interessante delle trattative. E il Cesena di Mignani? Negli ultimi tempi dà l’impressione di non giocare per provare a conquistare i playoff – peraltro traguardo che nessuno a inizio stagione chiedeva – anche se i romagnoli hanno gli stessi punti del Bari. Ma è chiaro che in questa sfida molto se non tutto dipende da che atteggiamento avrà il Sassuolo che resta d’altra categoria, sulla carta.

    CATANZARO – PALERMO domenica ore 15

     

    Sfida che potremmo anche vedere ai playoff. Entrambe negli ultimi tempi non stanno particolarmente brillando. Come se avessero iniziato a gestirsi, risparmiando le energie per poi dare tutto e il meglio di sé negli spareggi promozione. Il Catanzaro sembra aver abdicato nella lotta per il 4° posto (dista 5 punti), non ha più il passo per conquistarlo. Il Palermo, nonostante le grandi potenzialità, continua a essere una squadra altalenante: non solo deve crescere per avere la certezza di fare i playoff. Ma dovrebbe fare di tutto per chiudere al quinto o sesto posto, in modo da disputare il turno preliminare in casa. Tuttavia, per come si stava mettendo la stagione, si può essere moderatamente ottimisti. L’arrivo di Pohjanpalo, 9 gol in 9 partite coi siciliani, ha contribuito a rasserenare la piazza. Il tecnico Dionisi, più volte nell’occhio del ciclone durante la stagione, ora naviga in acque più tranquille e questo aiuta non poco. Ma per qualificarsi ai playoff e provare a vincerli, la squadra deve fare un salto di qualità non da poco.


    SUDTIROL – JUVE STABIA domenica ore 15

     

    Dove vuole arrivare la Juve Stabia? Può contendere lo strategico 4° posto alla Cremonese (avanti di 3 punti)? O si accontenterà di disputare i playoff, risultato mai raggiunto nella storia del club di Castellammare di Stabia? Finora, è un avventura fantastica quella dei ragazzi di Guido Pagliuca, allenatore destinato a fare non poca strada. E attenzione a bomber Adorante, salito a 14 gol, potrebbe fare un pensierino al titolo di capo cannoniere ma comunque vada, ci sono molte probabilità che il nella prossima stagione giochi in A, e se la merita. Bel test dunque, in casa del Suditrol di Castori che non se la passa tanto bene, con due sconfitte nelle ultime tre gare, è tornato nei pressi della zona playout: o riprende quel buon passo che aveva trovato nei mesi scorsi, o si potrebbe far dura per gli altoatesini. Ma bisogna ritrovare lo spirito dei tempi migliori. LEGGI TUTTO

  • in

    Inzaghi, da demone a esorcista: incubo Bayern per l’Inter a San Siro, ma Simone sa come si fa

    Sette dicembre 1988, ottavi di ritorno di Coppa Uefa, Inter-Bayern 1-3 (nerazzurri eliminati). Ventisette settembre 2006, girone di Champions, Inter-Bayern 0-2 (con reti negli ultimi dieci minuti). Ventitré febbraio 2011, andata degli ottavi di Champions, Inter-Bayern 0-1 (gol di Gomez al 90’), con la squadra di Leonardo brava a ribaltarla al ritorno imponendosi 3-2 col sigillo vincente di Pandev all’88’, approntando così ai quarti. Sette sette LEGGI TUTTO

  • in

    Tutta la B in campo, c’è Samp-Pisa: guida alla 20ª giornata

    Cremonese-Brescia ore 12.30Derby lombardo sempre molto sentito (le due città distano appena 51 km) e in questo caso anche delicato. Con la vittoria di Cesena a Santo Stefano, la Cremonese di Stroppa s’è ripresa il 4° posto (e a inizio stagione era considerata la quarta forza della B dopo Palermo, Samp e Sassuolo). I grigiorossi sono in serie positiva da tre partite in cui hanno raccolto 5 punti. Lo Spezia terzo però, dista 9 lunghezze. La A diretta, cioè il Pisa secondo, è a +13, dunque un più deciso cambio di marcia s’impone per dare un senso più profondo alla stagione. Discorso estendibile anche al Brescia. Da tre giornate le Rondinelle le guida Bisoli che ha rilevato Maran. Con lui sono arrivati altrettanti pareggi. Oggi il Brescia è sia a 2 punti dai playoff che dai playout. Ma di questo passo, il rischio di complicarsi ulteriormente la stagione, è reale.
    Bari-Spezia ore 15Inizia a farsi preoccupante la situazione del Bari, reduce da tre sconfitte di fila: di questo passo i playoff (i pugliesi sono ottavi, all’ultima posizione buona per farli) scivoleranno via. Longo magari non disporrà di uno squadrone ma un piazzamento ai playoff può essere nelle corde di questa rosa, in attesa di vedere cosa succederà al mercato di gennaio. Lo Spezia è reduce dal sofferto e sfortunato 1-1 interno col Mantova con cui i liguri hanno perso contatto dalla zona promozione diretta, scivolando a due punti da Pisa secondo. Tuttavia la squadra di D’Angelo che nel maggio scorso evitava la C all’ultima giornata, è già probabilmente andata oltre i propri limiti. E non è detto che possa farlo sino alla fine della stagione.
    Carrarese-Cesena ore 15Momento magico per la Carrarese di Calabro che dopo l’1-1 in casa Samp, la sera di Santo Stefano, ha confermato di meritarsi lo scettro di rivelazione del campionato. Al contrario, Mignani inizia a passarsela male al Cesena: il tecnico genovese nelle ultime 5 uscite ha rimediato 4 ko. Il Cavalluccio resta comunque al 6° posto, buon risultato per una neopromossa. Ma il girone di ritorno andrà approcciato con la stessa carica che s’era vista a inizio stagione e da troppo tempo assente.
    Mantova-Reggiana ore 15Il Mantova inizia a macinare punti con costanza, 5 nelle ultime 3 partite, finalmente il collettivo di Possanzini (squalificato per due giornate per ingiurie ai direttori di gara) raccoglie più punti che complimenti, dopo che per quasi tutta la stagione era successo il contrario. Nell’1-1 di La Spezia i lombardi hanno sfiorato il colpo in inferiorità numerica, ottimo segnale, comunque. La Reggiana di Viali continua ad essere molto altalenante ma il 2-1 ottenuto a Santo Stefano sulla sorprendente Juve Stabia, dimostra che la Regia ha i mezzi per mantenere la categoria, anche se la zona playout dista un solo punto (i playoff invece, 3).
    Modena-Sudtirol ore 15Il Modena di Mandelli sente profumo di playoff, l’obiettivo che velatamente la piazza emiliana accarezza dall’estate. Col sostituto di Bisoli, la squadra è passata dal penultimo al decimo posto, mettendo insieme 13 punti in 7 gare, media lusinghiera di 1.85 punti a partita che se mantenuta sino a fine stagione darebbe la certezza di disputare gli spareggi promozione. Il Sudtirol da tre partite è sotto la guida di Castori, terzo allenatore stagionale dopo Valente e Zaffaroni. Nell’ultimo turno per gli altoatesini è arrivato l’inatteso ko interno col Cittadella che ha riportato il Sudtirol all’ultimo posto assieme al Cosenza. Però, nell’ultima trasferta, Castori, il decano degli allenatori di B, s’era preso lo sfizio di andare a vincere a Bari. E in effetti questo Sudtirol potrebbe funzionare meglio in trasferta che al Druso di Bolzano.
    Sassuolo-Cosenza ore 15Un pranzo di Santo Stefano indigesto per la capolista Sassuolo, caduta in casa del Pisa dopo 7 vittorie di fila, un 3-1 che ha riportato i nerazzurri a 3 punti dai neroverdi. Certo, oggi l’impegno appare più agevole ma c’è da capire quanto il mercato alle porte potrà incidere sul rendimento della rosa di Grosso che ha girato quasi a mille per tutto il girone d’andata, tranne a inizio stagione, guarda caso quando il mercato era aperto. Il Cosenza di Alvini comunque, non va sottovalutato. L’1-1 nel derby calabrese col Catanzaro col gol del pari ottenuto dopo una partita epica e soltanto al 106’, potrebbe aver dato una carica in più ai rossoblù che inseguono una salvezza non semplice anche per il -4 di penalizzazione che zavorra la classifica, relegandoli all’ultimo posto assieme al Sudtirol.
    Catanzaro-Salernitana ore 17.15Il pari subito al 106’ nel derby di Cosenza non è andato giù ai tifosi del Catanzaro che subito dopo la gara hanno chiesto spiegazioni alla squadra, capitan Iemmello ha dovuto spendersi non poco per calmare gli animi, invitando tutti a pensare all’impegno odierno. Anche se comunque oggi il Catanzaro farebbe i playoff (è settimo), risultato non trascurabile in rapporto al valore della squadra, quella che più pareggia in questa B (12 volte su 19). Dall’altra parte ci sarà la Salernitana di Colantuono che, perdendo a Santo Stefano in casa del Frosinone, è caduta in zona retrocessione diretta. Per i campani, l’incubo di passare in due stagioni dalla A alla C, inizia a farsi reale.
    Cittadella-Palermo ore 17.15Partita della verità per entrambe. Il Cittadella di Dal Canto pareva la squadra più decotta della B. Poi sono arrivate due vittorie di fila che hanno proiettato i veneti in zona playout (oggi li disputerebbero col Frosinone). Il Palermo di Dionisi invece, stava buttando via la stagione ma a Santo Stefano, dopo tre sconfitte di fila, è arrivata la vittoria sul Bari (1-0) che ha riacceso le speranze playoff per una squadra che, comunque, nelle attese d’inizio stagione, avrebbe dovuto lottare per la promozione diretta. Partita che deciderà le sorti dell’allenatore Dionisi, da tempo la società ha deciso che tirerà le somme su di lui solo dopo questa partita, tutt’altro che abbordabile, visto che all’andata il Cittadella s’impose a Palermo con un gol di Pandolfi al 90°.
    Juve Stabia-Frosinone ore 17.15Partita ideale per capire se la Juve Stabia di Pagliuca può ambire a qualcosa di più della permanenza nella categoria, che resta comunque il traguardo stagionale, ufficialmente. La classifica però, dice che le Vespe campane sono al 5° posto, posizione lusinghiera e in effetti questa squadra, per quel che ha mostrato nel girone d’andata, meriterebbe la soddisfazione di disputare i playoff. Ma occhio al Frosinone: pur vivendo una stagione complicata, con la vittoria di giovedì sulla Salernitana, ha fatto un grosso passo avanti in classifica (e ai danni di una diretta concorrente), acciuffando la zona playout. Per come era messa la squadra prima dell’avvento di Greco (il sostituto di Vivarini), non era scontato chiudere il girone d’andata agganciando, almeno, gli spareggi salvezza.
    Sampdoria-Pisa ore 19.30Partita complicatissima per la Samp di Semplici che riceve il Pisa di Filippo Inzaghi, assai carico per la vittoria sulla capolista Sassuolo. Con l’erede di Pirlo e Sottil, i blucerchiati hanno raccolto tre pareggi in altrettante uscite, di questo passo il girone di ritorno rischia di essere ancor più sofferto di quello d’andata. Ora, soltanto pensare di provare a raddrizzare la stagione sperando di agganciare la zona playoff, è proibito. Col sofferto pari rimediato giovedì sera a Marassi contro la Carrarese, la Samp è a tutti gli effetti nella bagarre per non retrocedere e solo a questo bisognerà pensare: trovare il modo per cavarsi fuori da una situazione molto delicata. Il Pisa invece, giocherà sapendo i risultati di Sassuolo e Spezia, le dirette concorrenti per la A. E se dalle due rivali principali dovessero arrivare buone nuove per i nerazzurri, il Pisa potrebbe mettere in campo anche qualcosa in più per andare alla sosta invernale sentendo il profumo di quella Serie A che a Pisa manca addirittura dal 1991. LEGGI TUTTO

  • in

    Tutta la B in campo: guida alla 19ª giornata

    PISA–SASSUOLO ORE 12.30Sabato scorso il Pisa di Filippo Inzaghi è caduto a Modena, prova un po’ incolore, forse la squadra era distratta dall’impegno di oggi, attesissimo a Pisa, con l’Arena esaurita da giorni e quasi 10mila tifosi a spingere i nerazzurri che in caso di vittoria si riporterebbero a tre punti dal super Sassuolo e metterebbero pressione allo Spezia che ha gli stessi punti del Pisa e gioca in casa alle 15 contro il Mantova. Certo che il Sassuolo di Fabio Grosso continua ad essere di un altro pianeta e nulla pare poterlo fermare nella corsa per il ritorno in A dopo un anno. Sabato scorso è arrivata la 7ª vittoria di fila (2-1 al Palermo) in cui i neroverdi hanno mostrato una volta di più di essere di un’altra categoria. L’unica incognita all’orizzonte potrebbe essere il mercato di gennaio. Il Sassuolo in stagione ha sofferto solo ad agosto, con le trattative aperte che distraevano i giocatori, impalpabili in campo. Appena s’è chiuso il mercato, la squadra è decollata. A gennaio potrebbe succedere qualcosa di simile? Il Sassuolo però dovrebbe avere gli anticorpi per superare il problema.
    BRESCIA–MODENA ORE 15Terza uscita sulla panchina del Brescia per Pier Paolo Bisoli che sinora ha racimolato due pari per 0-0, quello opaco in casa con la Carrarese all’esordio, quello con qualche rimpianto venerdì a Salerno. La squadra comunque, resta ancora a galla, a +3 sulla zona playout e a -2 dal quella playoff. Il Modena di Paolo Mandelli è in grande ascesa, sente profumo di playoff e col nuovo tecnico non ha ancora perso: l’ex attaccante scuola Inter aveva rilevato i canarini proprio da Bisoli lo scorso 3 novembre. Trovava una squadra sfiduciata e penultima in classifica. Con la sua cura adesso il Modena è nono, dunque ha guadagnato dieci posizioni, mettendo insieme, in 7 partite senza ko, 12 punti, 6 nelle ultime due uscite che hanno portato la vittoria nel derby sulla Reggiana e il successo sul Pisa vice capolista: dopo una vita spesa ad a crescere i giovani, Mandelli sta dimostrando di poter tranquillamente allenare anche i “grandi”.
    CESENA- CREMONESE ORE 15Il Cesena di Michele Mignani, pur restando in zona playoff (è sesto), inizia a perdere un po’ troppi colpi, visto che nelle ultime 4 uscite ha raccolto tre sconfitte e nell’ultima, il ko in casa della Juve Stabia, ha dovuto cedere alle Vespe campane lo scettro di miglior neopromossa dalla C. La Cremonese non se la passa tanto meglio, il ritorno in panchina di Giovanni Stroppa, dopo la parentesi con Eugenio Corini, lascia qualche punto interrogativo. Lo Stroppa bis s’era aperto bene, con due vittorie, Poi, dopo il ko interno con la Reggiana, sono arrivati due pari, incolore a Cittadella e domenica scorsa in casa con la Sampdoria, in cui la squadra ha prodotto un’enorme mole di gioco che però ha partorito il topolino di un 1-1 che tiene la Cremonese al 5° posto ma un po’ al di sotto dal attese che c’erano sui grigiorossi a inizio stagione.
    COSENZA–CATANZARO ORE 15Grande attesa per il derby calabrese, anche se le due contendenti arrivano all’appuntamento dopo una sconfitta. Il Cosenza di Massimiliano Alvini, col ko rimediato sabato a Carrara, ha messo insieme la terza sconfitta di fila, con la squadra precipitata all’ultimo posto (assieme al Frosinone) anche se il campo, considerati i 4 punti persi per penalizzazione, porterebbe il Cosenza a quota 21, cioè 3 punti sopra la zona playout, che comunque dista solo un punto, dunque nulla è compromesso, anche se va invertita la china. Il Catanzaro di Fabio Caserta, pur perdendo sabato in casa dallo Spezia (ko che ha fatto discutere per certe decisioni arbitrali), resta ottavo, cioé in zona playoff, grazie alle due vittorie ottenute prima del ko coi liguri. E riuscire a restarci sino a fine stagione sarebbe una grande impresa.
    FROSINONE–SALERNITANA ORE 15Drammatico incrocio salvezza. I ciociari di Leandro Greco vengono da due sconfitte di fila che hanno rimesso il Frosinone sul fondo, assieme al Cosenza. Eppure la squadra in precedenza aveva raccolto due vittorie consecutive che lasciavano presagire come i ciociari avessero tutti i mezzi per salvarsi. E invece sono riemersi i vecchio problemi. La Salernitana da 5 partite è sotto la guida di Stefano Colantuono che ha ereditato la squadra da Giovanni Martusciello. Con l’esperto allenatore, alla sua quarta esperienza alla guida del Cavalluccio campano, sono arrivati 5 punti: troppo poco per sperare di raddrizzare una stagione nata male e che rischia di finire peggio, come se le macerie della pesante retrocessione dalla A fossero ancora tutte lì.
    REGGIANA–JUVE STABIA ORE 15Momento no per la Reggiana di William Viali che ha rimediato tre ko nelle ultime 4 uscite e naviga nei pressi della zona playout, urge l’inversione di rotta, prima che sia troppo tardi. La Juve Stabia di Guido Pagliuca viaggia col vento in poppa: con tre vittorie di fila ha scalato la classifica sino al 4° posto. E in tanti dovrebbero tifare per le Vespe campane, l’unica squadra che riesce a tenere il passo delle prime tre della classe (Sassuolo, Spezia e Pisa): va ricordato che se a fine stagione tra terza e quarta classificata ci saranno almeno 14 punti differenza (oggi ce ne sono 9), i playoff non si disputeranno e anche la terza salirà direttamente in A. Dunque, considerato lo stato di forma non ottimale di diverse squadre che stazionano in zona playoff, non resta che sperare nel campionato della Juve Stabia se a fine stagione si vorrà assistere alla disputa degli spareggi promozione, l’appuntamento più seguito della B.
    SPEZIA–MANTOVA ORE 15Sabato scorso lo Spezia di Luca D’Angelo s’è imposto sul difficile campo di Catanzaro, grazie alla solita solida prova e alla nona rete di Francesco Pio Esposito, sempre più il giovane simbolo di questa B, ed è soltanto un 2005 che con ogni probabilità tra qualche mese ammireremo in Serie A. Il Mantova di Davide Possanzini è reduce dal convincente 3-1 sul Frosinone, con la gara già chiusa all’intervallo. Una prova di sostanza, per una volta il Mantova ha raccolto più punti che complimenti, di solito succedeva il contrario. Dunque un bel test per lo Spezia che giocherà sapendo il risultato del Pisa e dunque forse con la possibilità di riprendersi il 2° posto in solitario, cioé in zona promozione diretta.
    SUDTIROL–CITTADELLA ORE 15Gli altoatesini sembravano la squadra più decotta della B. Esonerato Federico Valente, la squadra s’era avvitata con Marco Zaffaroni che raccoglieva 4 sconfitte in altrettante uscite. Da due giornate la guida è passata a Fabrizio Castori, il decano della B, 70 anni (e non sentirli) compiuti lo scorso 11 luglio. Con lui è arrivato il 2-2 (con rimpianti) nell’esordio al Druso col Mantova, seguita dalla vittoria capolavoro di Bari (0-1). Ora il Sudtirol disputerebbe i playout con la Salernitana. La strada è insomma ancora lunga e complicata ma almeno adesso la squadra è in carreggiata. Un discorso abbastanza simile lo si può fare anche per il Cittadella di Alessandro Dal Canto. Che fino al turno precedente pareva destinato alla discesa in C. Poi è arrivato il 3-1 alla Reggiana, un acuto che ha ridato fiducia all’ambiente e dimostrato che il Citta può sgamarla anche stavolta.
    PALERMO–BARI ORE 18Nobili decadute che vivono un momento no (partita visibile gratis su Dazn). Il Palermo, con tre sconfitte di fila, ha perso la zona playoff, vacilla l’allenatore Alessio Dionisi, su cui però la proprietà del City tirerà le somme dopo la gara di domenica quando i rosanero saranno di scena a Cittadella, squadra da cui sono riusciti a perdere già al Barbera. Per la sua sostituzione, girano i nomi di Andrea Pirlo, Fabio Cannavaro e Davide Ballardini. Il Bari di Moreno Longo mantiene la zona playoff (è settimo) ma è reduce da due sconfitte di fila che hanno un po’ rovinato quanto di buono mostrato in precedenza. Due sconfitte ineccepibili – 2-0 a Pisa e 0-1 col Sudtirol – che hanno riportato tutti sulla terra. Grossomodo, la squadra occupa la posizione di classifica a cui può ambire con l’attuale organico. Ma gli ultimi rovesci hanno fatto scattare l’allarme per il futuro della stagione.
    SAMPDORIA-CARRARESE ORE 20.30Nessuno a inizio stagione avrebbe immaginato che le due squadre sarebbero arrivate all’appuntamento con gli apuani che sentono profumo di playoff e che in classifica hanno 4 punti in più dei blucerchiati. La Carrarese di Antonio Calabro è dunque a tutti gli effetti la più bella rivelazione del campionato e si presenterà a Marassi per giocare la più prestigiosa partita della propria storia. Prosegue invece, la via crucis della Sampdoria, da due giornate sotto la guida di Leonardo Semplici che, dopo il promettente 0-0 interno con lo Spezia dell’esordio, ha strappato un 1-1 (molto bugiardo) a Cremona. Insomma, per i blucerchiati è obbligatorio ripetere ciò che si afferma da tempo sul loro conto: inutile coltivare sogni di gloria, sperare di raddrizzare la stagione, sinché la classifica continuerà a piangere (il margine sui playout è di un solo punto). Quel che più indispone la piazza doriana è l’atteggiamento della squadra che da agosto quasi mai ha raggiunto il minimo sindacale. E continuando così, si rischia un girone di ritorno che potrebbe riservare altre brutte sorprese. Serve insomma una decisa sterzata, prima che sia troppo tardi. LEGGI TUTTO

  • in

    Il Pisa di Inzaghi è da A

    TORINO – Sì, il Pisa di Filippo Inzaghi può durare sino a maggio e riportare i nerazzurri toscani in quella Serie A che non frequentano dal 1991. Questo ha detto la convincente vittoria sul Bari (2-0), nell’anticipo di venerdì sera della 17ª giornata. Inzaghi si è complimentato coi suoi ragazzi anche e soprattutto per non aver subito gol, aspetto non frequentissimo nelle gare del Pisa. Ma ciò che più conta, è stata la grande prova collettiva della squadra che ha concesso le briciole al Bari. Fra l’altro, un risultato che dimostra, una volta di più, come le prime tre della classe – cioè i nerazzurri, il Sassuolo e lo Spezia – stiano facendo un altro campionato rispetto alla concorrenza. Si fa insomma sempre più concreta la possibilità che a fine campionato non si giochino i playoff e che le prime tre salgano direttamente in A (ci vorranno almeno 14 punti di distacco fra terza e quarta classificata). Una vittoria chiave, quella di venerdì, ed è bello che le reti siano arrivate da due elementi non di primissimo piano ma che tanto stano dando alla causa del Pisa in questa stagione. La partita l’ha sbloccata a inizio ripresa Stefano Moreo, 31 anni, attaccante che piace più agli allenatori che ai tifosi. Perché è una delle punte italiane che più fanno lavoro sporco di sacrificio. E dunque, alla resa dei conti, faticano a segnare tanto anche se, gli amanti della B, ricordano quale splendido campionato fece Moreo nell’Empoli versione 2020-21, concluso con la promozione in A, sotto la guida di Alessio Dionisi, ora tecnico del Palermo. Sinora, in questa annata, Moreo è a due reti, ma pesantissime. Prima dello splendido colpo di tacco con cui venerdì il Pisa ha iniziato ad abbattere il Bari, Moreo aveva segnato anche nella partita precedente, la rocambolesca vittoria di Mantova, un 2-3 deciso da una sua splendida volée, uno dei gol più belli visti in questo campionato di B. Va detto che in quella partita, al Pisa è girato tutto piuttosto bene. Contro il collettivo di Possanzini, i nerazzurri si sono trovati avanti 2-0 già nelle fase iniziali della gara. Poi c’è stato il ritorno del Mantova, trascinato dalla doppietta di Mancuso. Lo stesso Mancuso che, prima del gol-partita di Moreo, coglieva una traversa clamorosa, fosse stato gol, probabilmente ne usciva tutt’altra partita e fors’anche tutta un’altra stagione per il Pisa. Perché non c’è dubbio, la grande prova di venerdì sera all’Arena è figlia del successo di Mantova che ha restituito al gruppo fiducia nei propri mezzi, dopo una breve fase della stagione in cui il Pisa sembrava perdere colpi. Dunque questa squadra ha anche una discreta dose di fortuna che non può mancare quando s’insegue una grande impresa. E riportare codesto Pisa in A a distanza di 34 anni lo sarebbe. Non va dimenticato che la squadra attuale non è molto diversa da quello che nella scorsa stagione vivacchiava verso i bassifondi della classifica sotto la guida di Alberto Aquilani. Ma con Superpippo, è tutta un’altra musica. E un altro dei giocatori più rivitalizzati da Inzaghi, è sicuramente anche l’altro marcatore della vittoria sul Bari: il centrocampista Gabriele Piccinini, 23 anni, che aveva passato l’estate in attesa di essere ceduto in C e ora invece, è uno delle colonne del Pisa. Basta guardare i numeri della sua stagione in questa B: 17 presenze, 4 gol e 2 assist, giocando per 1.203’. Si dirà che Inzaghi in B fa sempre bene, che non sbaglia mai una stagione e che da allenatore di categoria è una garanzia. Vero. Ma non era scritto da nessuna parte che questo Pisa, specie dopo la scorsa anonima stagione, potesse primeggiare in questo campionato. Chapeau. LEGGI TUTTO

  • in

    Apre Pisa-Bari, guida alla 17ª giornata con 3 derby!

    Pisa-Bari ore 20.30Un anticipo che può dire molto nella lotta per la Serie A. Il Bari, quarto, è a 10 punti dal Pisa secondo, cioè dalla A diretta.Dunque, con un successo, i nerazzurri di Filippo Inzaghi, farebbero un passo enorme verso la promozione. In caso di ko dei pugliesi, sarebbe poi interessante vedere cosa farà lo Spezia domani a Marassi con la Samp. Gli aquilotti sono a +9 sul Bari, va ricordato che se a fine campionato fra terza e quarta classificata ci sono almeno 14 punti, non si disputano i playoff e anche la terza sale direttamente in A. Il Pisa è reduce dal colpo grosso di Mantova (2-3) che ha fatto dimenticare la precedente flessione (un punto in due partite). Il Bari di Moreno Longo viene da 14 partite senza sconfitte, nelle quali ha conquistato i 24 punti attuali. Pronostico dunque incerto, considerato che la vice capolista in casa qualcosa, ogni tanto, concede: nell’ultima gara interna, il Cosenza al 93’ impattò sul 2-2 dopo essere stato sotto 2-0.
    Cesena-Cosenza domani ore 15Entrambe vivono una fase d’appannamento che ha fatto suonare i primi campanelli d’allarme anche se, tutto sommato, sia il Cesena di Michele Mignani che il Cosenza di Max Alvini stanno vivendo una stagione positiva. I romagnoli vengono da 2 ko di fila (3-2 a Frosinone e 1-0 a Bari) e non vincono dal 10 novembre (0-2 a Cittadella), nell’ultima gara in casa arrivò l’1-1 con la Reggiana. Il Cosenza nello scorso turno ha perso in casa dal Frosinone (0-1), forse la più brutta prova stagionale che ha chiuso una serie positiva che durava da 7 giornate in cui Alvini e i suoi avevano messo insieme 11 punti. Oggi il Cosenza disputerebbe i playout, ma solo per la penalizzazione di 4 punti. Sul campo, i lupi silani ne hanno fatti 20. Cioé sarebbero a una lunghezza dai playoff.
    Frosinone-Sassuolo domani ore 15Ciociari in grande risalita, vengono da due vittorie di fila e dall’arrivo di Leandro Greco – che aveva trovato una situazione quasi disperata – hanno perso una sola volta, a Cremona il 24 novembre (1-0). Il sostituto di Vincenzo Vivarini, nonostante i tanti giocatori indisponibili sta plasmando una squadra solida, che gioca con grande umiltà e che sta dimostrando di poter raddrizzare la stagione: salvarsi ma non solo, dunque. Certo, il Sassuolo è di un’altra categoria, sulla carta: ha il miglior attacco del campionato (37 reti), viene da 5 vittorie di fila in cui ha segnato 13 gol, subendone solo uno (concesso domenica scorsa sul 4-0 alla Samp, alla fine schiantata 5-1). Ad oggi, la maggior incognita tra il Sassuolo e la A, sembra essere il mercato di gennaio. Perché i neroverdi di Grosso, hanno stentato solo a inizio stagione, a mercato aperto, situazione che potrebbe riproporsi tra meno di un mese, quando tanti gioielli – non solo Berardi, tornato su buoni livelli -saranno ambiti?
    Reggiana-Modena domani ore 15Derby emiliano sentitissimo, le due città distano solo 34 km. La Reggiana di William Viali, nell’ultimo turno, con il successo convincente di Cremona (0-2), ha fatto un bel balzo in classifica, portandosi un punto sopra la zona playout. I granata non vincevano dalla 9ª giornata (2-0 al Frosinone). Il Modena, da quando lo guida Paolo Mandelli, non ha ancora perso, raccogliendo 6 punti in 4 partite. L’ex attaccante di scuola Inter aveva ereditato la squadra da Pier Paolo Bisoli in penultima posizione, adesso è nei pressi dei playout. Insomma, i canarini piano piano stanno guarendo. E, sulla carta, avrebbero una squadra superiore alla Regia, pur avendo un punto in meno.
    Sudtirol-Mantova domani ore 15Negli altoatesini fa il suo debutto in panchina Fabrizio Castori, 70 anni, il decano della B, l’unico tecnico che ha allenato in tutte le categorie italiane, dilettantistiche e professionistiche. E’ il terzo allenatore stagionale, dopo Federico Valente e Marco Zaffaroni, quest’ultimo esonerato dopo il 2-1 incassato venerdì scorso dal Sudtirol in casa Juve Stabia. Il club di Bolzano, ultimo in classifica assieme al Cittadella, sta avvitandosi, viene da 5 ko di fila (di cui 4 con Zaffaroni). Il Mantova invece, come s’è fatto spesso notare, raccoglie più complimenti che punti. Il 2-3 incassato dal Pisa sabato scorso, odora di beffa. Perché il bel collettivo di Davide Possanzini, sotto 0-2, una volta riportata la gara in equilibrio, ha avuto la palla per vincerla (traversa clamorosa di Mancuso che aveva segnato i 2 gol). Mantova che non vince da tre giornate (1-0 alla Cremonese, il 9 novembre). La stagione resta positiva, è pur sempre una neopromossa che deve pensare a salvarsi. Ma dallo scorso turno, è meglio guardarsi più alle spalle (un punto sopra i playout) che fare sogni di gloria (playoff a -3).
    Sampdoria-Spezia domani ore 17.15Derby ligure thrilling. Nei blucerchiati, precipitati dalle parti dei playout e reduci dalla figuraccia col Sassuolo, esordisce in panchina Leonardo Semplici, terzo allenatore stagionale dopo Andrea Pirlo e Andrea Sottil. Su quest’ultimo, il club di Manfredi ha indugiato troppo. Di fatto, la piazza l’aveva scaricato da almeno un mese. Un certo Paolo Mantovani, capace di far vincere ai blucerchiati lo Scudetto 1991, prescriveva il cambio di allenatore, non appena veniva a mancare la fiducia delle componenti. E Sottil, di fatto, è stato in sella da esautorato per troppe partite. Nelle quali la Sampdoria è andata a picco e ha dato l’addio alla Serie A diretta. Confermandolo a dispetto di risultati sconfortanti per una squadra che avrebbe duvuto dominare la B, si è quasi buttata la stagione. Il quasi è legato alla conquista dei playoff (che, comunque, potrebbero anche non giocarsi, vedi quanto scritto per Pisa-Bari). Il Prefetto di Genova ha bloccato la trasferta per i tifosi aquilotti residenti nella provincia della Spezia: proteste dal Golfo dei Poeti, 1500 tifosi avevano già bloccato 7 pullman e comprato il biglietto, ma il ricorso dei supporter aquilotti è stato respinto. Spezia comunque in grande forma: dopo il ko di Palermo, due turni fa, ci si chiedeva come avrebbe reagito la squadra di D’Angelo. Beh, è arrivato il 5-0 al Cittadella, coi tratelli Esposito sugli scudi. Miglior risposta non poteva arrivare.
    Brescia-Carrarese domenica ore 15Sulla panchina delle Rondinelle fa il suo esordio Pier Paolo Bisoli, già centrocampista del Brescia nel 2000-01. Aveva iniziato la stagione al Modena, dove era stato esonerato il 3 novembre coi canarini penultimi. Allenerà il figlio Dimitri, capitano del Brescia, nel suo staff c’è anche un altro figlio, Davide, con la qualifica di match analyst. Prende il posto di Rolando Maran che, per i costumi di patron Cellino, è durato anche sin troppo (quasi 13 mesi). Però, il Brescia, dopo aver conquistato a sorpresa i playoff nella scorsa stagione (da riammessa in B dopo l’esclusione della Reggina), in questa annata si stava arenando, emblematico il 2-1 subito al 93’ nello scorso turno a Catanzaro: ora la squadra deve stare attenta a non farsi risucchiare nella zona calda della classifica anche se resta a due punti, sia dai playoff (in cui navigava sino a due turni fa) che dai playout. Al Rigamonti sbarca la Carrarese, gasatissima per la storica vittoria sul Palermo (1-0, rete di Stiven Shpendi, al 1° gol in B, gemello di Cristian, bomber del Cesena e capo cannoniere della B con 10 gol). La squadra apuana guidata da Antonio Calabro aveva già messo sotto il Pisa, nel fortino dello Stadio dei Marmi. Fuori casa però, il rendimento va migliorato (vedi il 4-1 incassato a Salerno nella precedente trasferta). Anche se arrivare al Rigamonti con gli stessi punti del Brescia, è già un successo enorme: questa Carrarese può mantenere la categoria, quando quasi tutti in estate pronosticavano l’immediato ritorno in C.
    Cittadella-Cremonese domenica ore 15Per i granata veneti, è il momento più duro della loro storia in Serie B. Dopo il 5-0 incassato a La Spezia, il dg Stefano Marchetti ha dato le dimissioni che la società ha respinto, è pur sempre il deus ex machina del miracolo Cittadella che non vince da 4 partite, l’ultimo successo fu il colpo di Palermo del 3 novembre. Poi il Citta ha fatto solo un punto, finendo fanalino di coda assieme al Sudtirol. Serve una decisa sterzata. Ma, probabilmente, è il più debole Cittadella mai visto in B. Al Tombolato però, sbarcherà una Cremonese reduce dal brutto ko interno con la Reggiana (0-2), prima sconfitta dello Stroppa bis. Ora i grigiorossi sono quinti a -10 dalla promozione diretta: altri scivoloni non sono più concessi, non va dimenticato che la Cremonese, a inizio stagione, era considerata la quarta forza della B, dopo Palermo, Samp e Sassuolo.
    Palermo-Catanzaro domenica ore 15Con la sconfitta rimediata sabato scorso a Carrara, il Palermo ha di fatto abdicato nella lotta per la promozione diretta. Ma la proprietà del City conferma sempre l’allenatore Alessio Dionisi, hanno altri metodi, rispetto a noi italiani. Tuttavia, se si rimediano figuracce simili, forse è meglio pensare a blindare i playoff (i rosanero sono ottavi, all’ultimo disponibile), piuttosto che pensare alla A diretta (il Pisa è a +13), il Palermo sta pagando il semi-accantonamento di Brunori, bomber di squadra nelle ultime tre stagioni, ci si era illusi di poterlo sostituire. E così, quella che era la prima favorita per la A, a dicembre deve già ridimensionare i piani. Il Catanzaro sta venendo fuori. Con la vittoria nella scorsa giornata sul Brescia al Ceravolo, ha dato un senso alla lunga sfilza di pareggi che sinora hanno segnato la stagione dei giallorossi calabresi (11 su 16 gare, record stagionale),
    Salernitana-Juve Stabia domenica ore 17.15Si chiude con un bel derby campano tra due squadre in ascesa, anche se pochi avrebbero immaginato le due squadre arrivare all’appuntamento con le Vespe di Castellammare 5 punti avanti sulla Salernitana proveniente dalla A. Però, nei padroni di casa, il ritorno di Stefano Colantuono – che ha rilevato Giovanni Martusciello – inizia a dare discreti frutti (4 punti in tre uscite), anche se oggi la squadra disputerebbe i playout. Altra musica per la Juve Stabia, in zona playoff, al 7° posto, un punto sopra il Palermo. Ma prima del successo di venerdì scorso sul Sudtirol (pure fortunata, il gol del 2-1 lo hanno regalato gli altoatesini), i ragazzi di Guido Pagliuca non vincevano dal 4 ottobre, quando ottennero lo storico colpo di Marassi (1-2 alla Samp, doppietta di Adorante, a secco da 5 gare). Ma forse, chi si aggiudica questo derby, magari trova la linfa giusta per mettere le ali al resto della stagione. LEGGI TUTTO