consigliato per te

  • in

    Hamsik e la svolta dal barbiere: si taglia la cresta!

    Vi autorizzo al trattamento dei miei dati per ricevere informazioni promozionali mediante posta, telefono, posta elettronica, sms, mms e sondaggi d’opinione da parte di RCS Mediagroup S.p.a.ACCETTO NON ACCETTOVi autorizzo alla comunicazione dei miei dati personali per comunicazione e marketing mediante posta, telefono, posta elettronica, sms, mms e sondaggi d’opinione ai partner terzi.ACCETTO NON ACCETTO LEGGI TUTTO

  • in

    Kakà: “Milan, vinci il derby e ti rialzi. Leao? Gli consiglio di restare, ma…”

    L’ex campione rossonero: “Questa squadra non ha nulla in meno dell’Inter, serve solo qualcosa di speciale. Nonostante le ristrettezze economiche la Serie A non la considero un torneo minore”Ricardo Izecson dos Santos Leite. In arte, e di arte c’è n’è sempre stata molta nel suo calcio e un po’ nella vita, Kakà. Il ragazzo che è arrivato al Milan con quel diminutivo un po’ strano e che ha stupito i tifosi, l’Italia, l’Europa, ha chiuso il suo percorso da allenatore, ha preso il patentino Uefa, ma si pensa ancora dietro a una scrivania. “Il lavoro di gestione mi affascina”. Figlioccio di Leonardo, innamorato di Milano e dell’Italia (ha anche la cittadinanza) a pochi giorni dal derby si addentra nei problemi della Serie A con mente lucida come sempre. LEGGI TUTTO

  • in

    Pogba, il più pagato non ha ancora giocato 1': un infortunio diventato incubo

    Il giocatore non ha voluto seguire il consiglio dello staff medico della società. Il pieno recupero si allontana. E Allegri sembra rassegnato a una stagione senza PaulIl mese di febbraio per la Juve si apre con una brutta consapevolezza: l’investimento più importante del mercato estivo, il giocatore sulla carta più importante della rosa – dopo sette mesi – è ancora solo un nome e niente di più. LEGGI TUTTO

  • in

    Idee, modi, linguaggio: perché il Sarri alla Juve fu una mission impossible

    Errori del club e del tecnico, un’incompatibilità annunciata già in una frase estiva: “Ma come ho fatto a perdere uno scudetto contro di voi?” Un’avventura breve (e vincente) che non poteva durare. Ecco perchéL’uomo sbagliato nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. Quello tra Maurizio Sarri e la Juve è stato un poco convinto tentativo di rivoluzione, che è durato appena un anno e potrebbe comunque essere ricordato a lungo perché in quell’unica stagione sulla panchina bianconera il tecnico vinse lo scudetto, per il club il nono consecutivo che chiuse il lungo ciclo tricolore, e oggi, viste le note vicende societarie, ci vuole grande ottimismo per immaginare una Juve da titolo in tempi brevi. Non ha funzionato e le colpe sono da dividere, come sempre in questi casi. LEGGI TUTTO

  • in

    Cagliari, Ranieri: “Drinkwater? Non fa per noi. Ecco cosa volevamo”

    Esperienza, pragmatismo e entusiasmo. L’arrivo di Claudio Ranieri a Cagliari ha portato tutto questo nel capoluogo sardo. Un classico ‘ritorno al futuro’. I ricordi del passato per riportare la piazza dove merita dopo la delusione della retrocessione. Insomma, tutto quello che un allenatore della sua esperienza ha già fatto in carriera e diversi anni fa anche a Cagliari. Il suo arrivo ha risitemato la squadra, ora in piena lotta per i playoff, e gli ha ridato consapevolezza. Nel prossimo weekend i rossoblù giocheranno contro il Modena, in campo venerdì 3 febbraio, per una sfida che vedrà affrontarsi i due allenatori più esperti della categoria. Tesser contro Ranieri, proprio quest’ultimo ha parlato in conferenza stampa a due giorni dalla partita. 
    Cagliari, la conferenza stampa di Ranieri
    Con il mercato chiuso ieri si chiudono anche i pensieri delle società e, soprattutto, dei giocatori: “Non dovevamo prendere tanto per prendere. Noi vogliamo soltanto gente motivata e che possa dare tutto in campo”. Così Ranieri sul discorso senza girarci troppo attorno. “Ho dei giocatori fantastici che si allenano fino allo spasmo. Ora stiamo costruendo le fondamenta poi vedremo come migliorare il resto. Prima la fase difensiva e poi piano piano si va su”.
    Analisi che continua per il mister: “Centrocampo? Cercavamo un regista, ma chi abbiamo cercato non è voluto venire, ma non mi fascio la testa. Voglio soltanto gente motivata e utile alla causa. Drinkwater? L’ho allenato in Inghilterra ma non è quello che cerchiamo”.  LEGGI TUTTO