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    Consigli per risalire: Inter, cambia testa. Milan compra bene

    Inzaghi è da classiche più che da corse a tappe. Un acquisto per Pioli porterebbe forza ed entusiasmo Al termine del campionato scorso, Milan (86) e Inter (84) contavano un vantaggio di 43 punti su Lazio (64) e Roma (63). Al termine del girone d’andata una sola lunghezza separa il Duomo dal Colosseo. Significa che in pochi mesi Pioli e Inzaghi hanno dilapidato 42 punti. Dove sono finiti? Come venirne fuori? LEGGI TUTTO

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    Sarri-Mancini, dallo scontro all'alleanza. In nome dell'azzurro

    Da Lazzari a Casale, la Lazio in totale controtendenza con i dati generali sull’impiego dei nostri calciatori, è un potenziale serbatoio per la Nazionale Succede a volte che dai grandi scontri nascano invece grandi alleanze. È quello – estremizzando il concetto – che sta avvenendo tra Mancini e Sarri. Già, perché fece scalpore, nel gennaio del 2016, la lite tra i due al termine di un Napoli-Inter. Insulti pesanti, che per fortuna sono stati archiviati. Al punto che il c.t., proprio nell’intervista alla Gazzetta di poche settimane fa, ha esaltato il gioco della Lazio e il lavoro di Sarri. LEGGI TUTTO

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    Cucina Blomqvist: “I pressure test? Peggio di Zamorano”

    L’ex esterno svedese ha vinto Masterchef Vip e ha un ristorante a Stoccolma: “Quelle cene con Galliani e Ancelotti mi hanno insegnato tanto. Ora lavoro al mio vino, e ancora ricordo quel matto di Roy Keane…” Il brusio in sottofondo ci fa capire dov’è. Piatti da distribuire, giro di voci, pentole e padelle che passano di mano: “Sono nel mio ristorante, ma oggi mi riposo”. Jesper Blomqvist risponde da Lidingo, vicino Stoccolma, e lo fa in un italiano perfetto. “Come dimenticare l’Italia? – racconta alla Gazzetta – Se ho aperto un locale lo devo al buon cibo di Milano e Parma”. Dopo una vita da calciatore ha abbracciato la cucina, e a metà gennaio ha vinto Masterchef Vip in Svezia: “Che ansia il pressure test, peggio di marcare Zamorano”. LEGGI TUTTO

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    L'Harry Potter sempre utile ma mai decisivo: il bilancio di McKennie alla Juve

    Primo statunitense della storia bianconera, il Maghetto si è rivelata preziosa risorsa nelle emergenze ma non ha mai convinto in pieno. E ora è diventato una pedina utile per fare cassaFu uno di quei colpi a sorpresa, trattati e chiusi nel giro di un giorno e mezzo. In realtà la Juve ci lavorava da un po’ su McKennie, ma nessuno si sarebbe aspettato un affondo così deciso nell’estate del 2020. Pirlo aveva appena ereditato la squadra da Sarri, le poche richieste di mercato alla dirigenza riguardavano un centrocampista e un centravanti. LEGGI TUTTO

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    Uno stadio ciascuna? ll Milan pensa a mollare San Siro, e l’Inter pure

    Il progetto Cattedrale va piano e il presidente rossonero Scaroni rilancia: “Abbiamo tre progetti, faremo il primo che si sblocca”. Ma i nerazzurri non resterebbero a San Siro come suggerisce Letizia Moratti… Come in una soap opera che va avanti da anni, prima o poi arriva un colpo di scena. E nell’infinita soap intitolata “nuovo San Siro”, la bomba – alias il colpo di scena di cui sopra – la sgancia direttamente il presidente del Milan, Paolo Scaroni. Il Diavolo avrà uno stadio tutto suo? Non è una decisione fatta e finita, ma l’intenzione di RedBird oggi sembra portare in questa direzione. I rossoneri stanno pensando davvero di costruire un impianto di proprietà senza l’Inter. LEGGI TUTTO

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    Palermo, ora sì che sei da playoff

    TORINO – Mai come in questa stagione di B si sta facilmente cambiando l’allenatore. Ma sta facendo eccezione il Palermo: dopo l’addio estivo da Silvio Baldini, nato da una scelta sua di andarsene, la società ha puntato su Eugenio Corini. Che in stagione se l’è vista brutta parecchie volte, fosse stato in un’altra piazza sarebbe stato con ogni probabilità esonerato. Ma lavorando per Football City Group, questo rischio non c’è. Altra mentalità, all’allenatore si dà tempo. E alla fine, potrebbero aver ragione loro. Perché questo sta dicendo il Palermo degli ultimi due mesi. Con la prestigiosa vittoria sul Bari, venerdì scorso nell’anticipo, i siciliani si sono portati a un solo punto dalla zona playoff, mettendosi grossomodo in linea con le aspettative d’inizio stagione. L’ultima sconfitta risale al 27 novembre, quel bruciante Palermo-Venezia 0-1 che in altre piazze sarebbe stato fatale. Non per Corini che da allora ha messo insieme una serie positiva di 7 partite, in cui ha raccolto 13 punti, trovando insomma quella continuità che era mancata nella prima parte della stagione. Ma fin dall’inizio le potenzialità del Palermo erano note. Lo dice il fatto che la squadra, prima di battere il Bari, aveva messo sotto altre big della B come Genoa, Cagliari e Parma. Del resto, sul Palermo che la scorsa estate si riaffacciava alla B dopo tre stagioni, il City Group ha speso e sta spendendo non poco. Squadra fondata sull’acquisto a titolo definitivo dalla Juve di bomber Brunori, l’uomo che ha portato in B i rosanero con 29 gol fra campionato e playoff di C, ad oggi vice capo cannoniere della B con 10 reti, 2 meno della rivelazione Cheddira. Ma anche gli arrivi estivi dei vari Pigliacelli, Mateju, Nedelcearu, Saric, Stulac, Gomes, Segre, Di Mariano ponevano il Palermo, se non in prima fila per la A, comunque in buona posizione, pur nell’ambito di un campionato con almeno 12 pretendenti, più o meno dichiarate, alla promozione. E non finisce qui. Perché al mercato di gennaio il club siciliano potrebbe risultare alla fine la squadra della B che più s’è mossa per essere ancora più competitiva. Finora sono arrivati il difensore uruguaiano Orihuela (numeri interessanti, punta a diventare Nazionale, sinergia di City Group) e soprattutto la punta Tutino, giunto dal Parma, dovesse tornare ad essere quello che a suon di gol portò la Salernitana in A nel 2021, potremmo vederne delle belle. Anche perché, prima della fine del mercato prevista per martedì 31, arriverà il trequartista Verre dalla Sampdoria (in B fece la fortuna del Perugia) che potrebbe cedere ai siciliani anche un elemento come Leris che coi suoi strappi in B fa la differenza. Ed è ormai fatta anche per un esperto esterno sinistro, Martella dalla Ternana. Insomma, occhio al Palermo di Corini: per come sta venendo fuori e per le forze che potrebbe avere per emergere ancora di più. A patto che già sabato, fischio d’inizio alle 14, si affronti come negli ultimi tempi, l’impegno di Ascoli. Prima di diventare imbattibile, il Palermo di Corini era già caduto 7 volte (come 7 sono le vittorie e i pareggi), anche con avversarie tutt’altro che proibitive. Ma il Palermo degli ultimi tempi, che ha virato su un più solido 3-5-2 (modulo raramente utilizzato da Corini in passato), sembra proprio aver imboccato la strada giusta: per la Serie A attraverso i playoff ci sono anche loro. LEGGI TUTTO

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    I progetti del Psg: perché a Parigi vogliono a tutti i costi Skriniar

    Il difensore slovacco andrà in Ligue 1 come titolare del presente e del futuro, ma qualcuno dovrà fargli spazio: gli incastriD’estate, il Psg era salito fino a 50 milioni di euro. Tanti per un giocatore cui rimaneva un anno di contratto solamente. E il club dell’emiro del Qatar è tornato a farsi sotto anche questo mese, cercando di convincere l’Inter a cedergli Milan Skriniar che comunque a giugno sarà libero di accasarsi altrove. Al Psg in particolare, che intende farne un elemento portante di un reparto che finora ha sofferto infortuni e incertezze di Kimpembe, e l’inevitabile lentezza anagrafica di Sergio Ramos. LEGGI TUTTO

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    Social: “McKennie non è da Arsenal”. E il padre furioso: “Ditemi cosa vi fumate”

    Weston McKennie all’Arsenal? Non un grande affare per i Gunners. A pensarla così tanti tifosi del club londinese, attualmente in testa alla Premier League. Sui social si è scatenato un vero e proprio dibattito sulle qualità dell’americano in forza alla Juventus, e a entrare nell’arena è stato proprio il padre del centrocampista. Quest’ultimo è sceso in campo per difendere il figlio, e non è andato leggero nel rispondere ad un utente che ha scritto testualmente “McKennie non ha il quoziente intellettivo creativo e posizionale per giocare con Arteta”.Furiosa la risposta di John McKennie che ha tuonato: “Che cosa ti fumi? Dimmelo così ne prendo un po!”. Un botta e risposta che non è passato inosservato proprio nelle ore in cui l’americano classe 1998 sembra in procinto di approdare al Leeds, in Inghilterra.

    What are you smoking so I can get some!
    — john mckennie (@airborne69) January 24, 2023 LEGGI TUTTO