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    Rivale, alleato, tifoso: lo strano rapporto tra Galliani e la Juve

    La doppia identità di tifo dell’ad del Monza, fan bianconero perché “non volevamo sentirci nella banlieue di Milano”In una foto degli anni 80, Adriano Galliani è colto dal flash mentre siede in tribuna d’onore al Comunale di Torino. Una fila più su, a distanza di braccio, ci sono l’Avvocato Gianni Agnelli e Giampiero Boniperti; un’altra fila dopo ecco Umberto Agnelli. Sparsi qua e là, altri membri della famiglia. Tutta la casa reale. La cravatta di Galliani è scura, la camicia azzurra. In campo deve essere successo qualcosa, Galliani infatti si gira indispettito per una decisione arbitrale o per un gol sbagliato, cercando complicità nello sguardo di Agnelli.È con ogni probabilità un derby, perché poco più in là siede anche Orfeo Pianelli, il presidente del Torino di quell’epoca. È una foto di gruppo, ma senza l’intruso. La presenza del quarantenne Galliani allo stadio di Torino in quegli anni è frequente. LEGGI TUTTO

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    Uno stregò Pirlo, l'altro può essere il dopo-Paredes: Juve, riecco Ranocchia e Rovella

    I due giovani, in prestito al Monza, tornano a Torino da “ex” per la gara di Coppa Italia Il match tra Juve e Monza sarà un’occasione per vedere all’opera da vicino un paio di giovani che i bianconeri hanno ceduto in prestito ai brianzoli. Si tratta di Filippo Ranocchia e Nicolò Rovella: il primo, cresciuto nelle giovanili del Perugia, ha completato il percorso di maturazione tra la Primavera e la seconda squadra bianconera; il secondo, acquisito nell’ambito di una maxi operazione col Genoa (poi finita sotto la lente della Procura per via dei valori consistenti), ha fatto intravedere buone cose l’estate scorsa a Torino al punto da poterci tornare presto con ambizioni da titolare. Allo Stadium avranno i riflettori puntati addosso. LEGGI TUTTO

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    Il “22enne” Dzeko non si ferma: salva l'attacco, ma a ogni gol il rinnovo costa di più…

    Il centravanti bosniaco ha scherzato sulla propria carta d’identità dopo il tris in Supercoppa al Milan, nel quale è stato protagonista per l’ennesima volta. Di rete in rete, aspettare per il prolungamento di contratto appare sempre meno conveniente per il clubChi l’avrebbe detto, qualche mese fa, che l’Inter vicecampione d’Italia si sarebbe trovata piacevolmente costretta ad aggrapparsi in attacco a un giocatore di 36 anni, pronto a spegnere una candelina in più a marzo? Senza Edin Dzeko, che ha appena preso parte a un gol per la sesta partita consecutiva (5 reti e un assist), Simone Inzaghi si sarebbe trovato a dir poco in difficoltà. LEGGI TUTTO

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    Juve 2.0, si riparte al Max. Ma per l'estate tutti sotto esame e caccia ai talenti

    Scanavino inizia da Allegri e Cherubini, che hanno 5 mesi per meritarsi la conferma. In caso di cambio: occhio a Conte o ZidaneLa Juventus della coppia Ferrero-Scanavino riparte dagli ultimi due uomini di calcio scelti da Andrea Agnelli: Massimiliano Allegri in panchina e Federico Cherubini come direttore sportivo. Il “Conte Max” è stato investito del ruolo di leader dell’area sportiva direttamente da John Elkann subito dopo il terremoto societario dello scorso 28 novembre. Mentre il dirigente di Foligno in questi primi mesi sta accompagnando Scanavino, fidato manager della proprietà, all’interno del mondo del pallone. LEGGI TUTTO

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    Zaniolo story: gol, infortuni e gossip. un predestinato tra talento e tormenti

    Quattro anni e mezzo a Roma dove da signor nessuno diventa uno dei giovani più promettenti. La rottura dei legamenti, la Nazionale, le polemiche, la paternità: Nicolò fa sempre discutere E adesso cosa succederà? Zaniolo e la Roma stanno lavorando ad una soluzione condivisa, che possa possibilmente portare alla cessione del giocatore entro il 31 gennaio. Non sarà facile, ma se dovesse andare in porto sarebbe la fine di una storia d’amore durata in tutto quattro anni e mezzo. E che ha vissuto tra alti e bassi, come sulle montagne russe. Amore, tanto. Incomprensioni, alcune. Sfortuna, moltissima. LEGGI TUTTO

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    Tomori e Theo, il mistero di una difesa da incubo: storia di un muro sgretolato

    L’involuzione dell’inglese è tanto violenta quanto inspiegabile, mentre su Hernandez pesano le fatiche mondiali. Fikayo è quello che preoccupa di più: nervoso, disattento, è la controfigura di se stessoIl segnale più inquietante, sotto un certo punto di vista, lo aveva dato nel primo tempo di Milan-Roma, quando aveva aggredito verbalmente – e platealmente – Tatarusanu dopo un’incertezza del portiere su un cross di Celik. Scene che al Milan non si vedevano da tempo – quanto meno, non con questa evidenza –, scene che non ti aspetteresti da uno come Fikayo Tomori. L’uomo vestito di imperturbabilità, una delle colonne difensive che ha guidato il Diavolo verso lo scudetto con compostezza, sicurezza e scioltezza. LEGGI TUTTO

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    Inzaghi, mago delle finali al poker di Supercoppa: più vittorie dei predecessori, ma lo scudetto…

    L’allenatore dell’Inter ha trionfato in 9 atti decisivi su 12 e vanta una miglior percentuale di successi di Mancini, Mourinho e Conte. Manca il tricolore, con il 3-0 nel derby che può dare slancio al campionatoOltre a “Re della Supercoppa Italiana”, qualcuno adesso inizierà a chiamarlo anche “uomo delle finali”. Perché se grazie al successo di ieri sera Simone Inzaghi è diventato insieme a Capello e a Lippi l’allenatore capace di vincere più volte (4) questo trofeo, è altrettanto vero che pochi possono vantare il suo score nell’ultimo atto di una coppa. Come amava dire Samuel Eto’o, “le finali non si giocano, si vincono”. Finora in carriera il tecnico di Piacenza ha messo in pratica la… regola molto spesso e, dopo aver arricchito la bacheca interista con il terzo trofeo della sua gestione, guardare al futuro con ottimismo è più facile LEGGI TUTTO