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    I Milan-Inter più belli e più pazzi

    Un anno fa. “Ho sentito Pioli dire che vuole provare a vincere il campionato. Io credo che se vuoi vincere il campionato il termine provare non debba esistere”. Parole e musica di “Erasmo” Clarence Seedorf. Olivier Giroud, che nella sua lunga vita di calciatore ha vinto tutto quello, o quasi, che si poteva vincere, ci prova e vince il suo primo derby di campionato. Alla Giroud. Cioè con le girate. Inter in vantaggio nel derby di ritorno della scorsa stagione, poi l’uno due fulmineo e fulminante del francese, allora campione del Mondo in carica. Giroud vince lo scudetto e stasera sfida Lautaro, il nuovo campione del Mondo. Incroci e girate pericolose. Sono i centravanti campioni degli ultimi due Mondiali. Dal Qatar all’Arabia Saudita, il giro del mondo e il confronto fra i due cannonieri prosegue a colpi di gol e trofei. Giroud ne ha vinti dodici, Lautaro cinque. LEGGI TUTTO

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    Supercoppa Milan-Inter: ecco i dieci uomini “ombra” del derby di Riad

    Lavorano spesso lontano dalla luce dei riflettori, ma il loro contributo è fondamentale per Pioli, Inzaghi e, in generale, per le loro squadre. I vice allenatori, i preparatori atletici, i preparatori dei portieri, i match analyst e i team manager di Milan e Inter sono stati uomini chiave per la preparazione del derby di Riad e in generale per tutta la stagione delle milanesi. LEGGI TUTTO

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    Il presidente Ferrero, l’ad Scanavino e gli altri: ecco il nuovo cda Juve

    Gianluca Ferrero è stato designato il 29 novembre scorso da John Elkann come nuovo presidente della Juventus ed entra adesso in carica. Laureato in Economia e Commercio, è commercialista, revisore e consulente tecnico del giudice presso il Tribunale di Torino. Da sempre assiste diverse società e organizzazioni legate alla famiglia Agnelli: guiderà un cda composto da esperti e di professionisti, con il compito di difendere la Juventus. È anche vicepresidente della Banca del Piemonte e siede nel Cda di Italia Independent Group. Ricopre incarichi anche in molte società tra cui Fincantieri, Luigi Lavazza, Biotronik Italia, Praxi Intellectual Property, Nuo e Lifenet. LEGGI TUTTO

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    Romei risolleva la Samp: “Nessuno ci consideri destinati alla Serie B”

    Il dirigente blucerchiato esclude un nesso fra gli ultimi errori arbitrali e lo stato del club La nottata è passata, “e non abbiamo dormito”, ammette l’avvocato Antonio Romei, perché la ferita di Empoli, con il burrascoso finale di gara, è dura da rimarginare. Ma da uomo di legge, lui che è uno dei quattro membri del CdA che gestisce il complicato interregno sampdoriano, pesa bene le parole – dopo lo sfogo televisivo del presidente Lanna (“ci dicano se dobbiamo andare in Serie B”) – e insiste non a caso su un concetto (“nessun retropensiero”) che è la base da cui ripartire. LEGGI TUTTO

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    Parma, Buffon: pensaci tu

    TORINO -Dopo il tonfo di sabato scorso a Bari, un indiscutibile 4-0, il Parma per la prima volta in stagione ha perso la zona playoff, scivolando al 9° posto, in un solo colpo sorpassato dal Sudtirol di Bisoli, dalla Ternana di Andreazzoli e dal Cagliari di Ranieri. Certo, a Bari gli emiliani hanno sicuramente risentito delle fatiche di Coppa Italia, dei 120’ sfortunati minuti vissuti a San Siro, con la squadra andata ad un passo dall’eliminare l’Inter. L’allenatore Pecchia però, non ha invocato scuse e ha ammesso che per la prima volta in stagione la squadra è stata messa sotto. Resta il fatto che il tonfo del San Nicola è stato il settimo ko stagionale in campionato, un po’ troppi per una squadra che, nei pronostici d’inizio stagione era considerata la terza forza del campionato dopo Genoa e Cagliari. L’accusa, un po’ ingenerosa, che più viene rivolta agli emiliani, è quella di essere una squadra senz’anima perché troppe volte in stagione ha mancato il salto di qualità, alternando grandi prove a scivoloni preoccupanti, come quando al Tardini cadeva nei derby regionali con Modena e Spal, non certo due potenze della B ma nell’occasione più brave (e anche un po’ fortunate) ad interpretare sfide sentitissime. Inoltre, col mercato aperto e i suoi spifferi, tante stelle e stelline del Parma (Bernabé e Oosterwolde su tutti) sono ambiti dalle grandi piazze e mantenere intatta la concentrazione non è semplice. Il prossimo impegno di sabato in casa col Perugia può diventare uno spartiacque stagionale, fallirlo ancora vorrebbe dire avvicinarsi sinistramente ai risultati della scorsa fallimentare stagione quando il Parma, che allora partiva come la prima favorita per la A, chiuse l’annata al 12° posto senza mai lottare neanche per i playoff. Tuttavia, la “vittoriosa sconfitta” di San Siro contro l’Inter ha restituito al calcio italiano un Buffon che sembrava avesse almeno dieci anni di meno dei 45 che compie il 28 gennaio. Ingiuste le critiche che ha ricevuto per i 4 gol incassati a Bari: tutta la squadra è naufragata e le sue colpe si limitano al fallo inutile che ha procurato il rigore del 3-0, ma la partita era già quasi compromessa e il ko non dipende da lui. Gigi, aveva saltato per infortunio gli ultimi tre mesi del 2022, il suo rientro nei ranghi può dare al Parma la forza morale per invertire la china. Dall’alto della sua sconfinata esperienza, Buffon, anche quando non gioca, è un formidabile uomo spogliatoio, importante non solo per spronare i compagni più giovani ma anche nel tenere vivi i rapporti con la tifoseria che non si meriterebbe la terza annata fallimentare di fila. Perché le potenzialità per risalire la classifica ci sono tutte. Solo che la squadra dovrebbe sporcarsi di più le mani, essere operaia come la B impone, evitare certe topiche fatali (vedi il gol partita subito dalla Spal), giocare insomma più di spada che di fioretto. Perché anche se il 2023 è iniziato in maniera preoccupante, nulla è ancora compromesso. LEGGI TUTTO

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    Dalle inchieste all’idea Del Piero: tutte le sfide del nuovo Cda

    La riapertura del filone plusvalenze, la partita con l’Uefa, l’udienza preliminare in tribunale a marzo. E nella squadra manca un pezzo: un dirigente con competenze sportive Riprese le redini anche formalmente dopo la rivoluzione dirigenziale, le scelte di Exor – cassaforte della famiglia Agnelli e proprietaria della Juventus con una quota del 63,8 per cento – sono andate da subito nella direzione di un “governo tecnico” con le competenze e le professionalità necessarie per affrontare la tempesta in corso fuori dal campo. Nemmeno il tempo di insediarsi e già la giornata di venerdì presenta la prima partita. LEGGI TUTTO

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    C'è l'oro nel deserto: Milan-Inter, perché chi vince si rialza

    Il gioco e l’autostima del Diavolo da scudetto e la ricerca di continuità di risultati dei nerazzurri: così la sfida in Arabia peserà anche sulla Serie A Ieri Stefano Pioli e Simone Inzaghi si sono seduti sulla stessa sedia, a un’ora di distanza, nella sala conferenza dello Stadio King Fahd che stasera ospiterà la 35a Supercoppa italiana. Il trofeo era sul tavolo. Inzaghi ne ha accarezzato i nastri tricolori. Ha più confidenza perché da mister ne ha già vinte 3. Se impugnerà la quarta, eguaglierà il record di Lippi e Capello e consentirà al suo club di pareggiare i conti con il Milan: 7 trofei. LEGGI TUTTO