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    Quella frase di Mourinho e il vecchio vizio di considerare i giovani solo nelle emergenze

    Il tecnico portoghese dopo Roma-Genoa aveva detto: “Quando ci sono tanti impegni, se cambi tanti giocatori e dai spazio a tanti giovani finisci per rischiare”. Una frase che fa riflettere sull’idea generale dei giovani che c’è nel calcio italiano Che Mourinho sia un grande allenatore non c’è dubbio ed è certificato dal suo curriculum straordinario. Che sia un grande comunicatore è dimostrato dalla sua capacità, ogni volta che parla, di aprire un dibattito. Così ha fatto anche dopo la partita con il Genoa, rivelando il contatto con il Portogallo, difendendo Zaniolo, esaltando giustamente le doti superiori di Dybala (“Ci sono squadre che ne hanno 20 di calciatori così”), criticando aspramente la formula della Coppa Italia. In tutto questo è passata un po’ sotto silenzio una frase riferita ai giovani. LEGGI TUTTO

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    Candela e la Roma, amore eterno: da Totti ai tifosi, tutti schierati col francese

    Le parole di Mourinho nel dopo gara contro il Genoa non sono piaciute ai simboli storici del club: anche Rosella Sensi e De Rossi hanno sottolineato la passione dell’ex difensore per la maglia e la città Un legame indissolubile iniziato ventisei anni fa. Quello tra Vincent Candela e la Roma. Talmente forte da farlo diventare un cittadino acquisito della Capitale. Anche per questo la stoccata rivolta da José Mourinho ad uno degli uomini più rappresentativi della storia recente del club, per molti, è stata vissuta come un fulmine a ciel sereno. LEGGI TUTTO

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    Non solo Pioli. Quando Gattuso, Miha e Allegri misero il Diavolo in castigo

    Il ritiro voluto dal tecnico rossonero dopo il ko in Coppa Italia non è certo il primo in casa Milan. Ecco i più celebri Pugno di ferro. A volte va usato anche se hai la nomea di gentleman. Stefano Pioli, l’allenatore dai modi gentili, stavolta ha indossato i panni del sergente, spedendo il suo Milan in ritiro dopo la sconfitta contro il Torino in Coppa Italia. LEGGI TUTTO

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    Napoli-Juve è una sfida anche tra uomini mercato: Giuntoli e Tognozzi, destini incrociati?

    Entrambi legati a Spalletti e con un contratto fino al 2024: la storia del direttore sportivo azzurro si intreccia con quella del responsabile dello scouting internazionale bianconeroTra gli intrecci più curiosi della sfida tra Napoli e Juventus ci sono anche le storie personali, curiose, di alcuni uomini mercato dei due club. Quello di Cristiano Giuntoli è il nome che più è rimbalzato negli ambienti bianconeri nell’ultimo periodo, nonostante l’attuale direttore sportivo del Napoli abbia un contratto fino al 2024. LEGGI TUTTO

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    Kvara fu a un passo dalla Juve: tutto saltò sul più bello. E anche Kim e Raspadori…

    Tutti e tre erano nel mirino dei bianconeri, che per vari motivi però non chiusero le trattative. Il georgiano era anche stato in visita alla Continassa: oggi è un rimpianto. E stasera se li trovano davanti come avversari nel Napoli che insegue lo scudetto Napoli-Juve negli ultimi anni è stata anche un’interessante sfida sulla ricerca dei talenti. Ma se il club bianconero si è concentrato soprattutto sui profili giovani da far crescere in seconda squadra e lanciare sul lungo periodo, quello campano è stato più efficace sui calciatori pronti per la prima squadra. Kim e Kvaratskhelia sono le rivelazioni di quest’anno in Serie A: e non era per niente scontato, dal momento che andavano a sostituire due colonne del gruppo come Koulibaly e Insigne. LEGGI TUTTO

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    Zola gioca Napoli-Juve: “Kvara-Di Maria sono trequartisti sulle fasce”

    L’ex fantasista azzurro e la sfida da 10: “Spalletti dice che i bianconeri sono più forti? È solo un giochetto psicologico. Occhio a Lobotka e Anguissa. E Chiesa spacca le partite…”La delicatezza di Gianfranco Zola è racchiusa in un sospiro. Dolcissimo. E in qualche secondo di silenzio, prima di ricordare quel Napoli-Juve in cui segnò lui. Ma non solo lui. LEGGI TUTTO

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    Quattro anni felici e un lungo addio al veleno: il ritorno speciale di Milik a Napoli

    L’eredità pesante e i 48 gol segnati, la telenovela dell’estate 2020 in mezzo tra le tensioni col club e i mesi passati fuori rosa, con la Juventus sempre sullo sfondo. Una storia di passione e tormenti, senza lieto fine Titolare obbligato in assenza di Vlahovic, domani Arek Milik torna con la maglia della rivale più detestata a Napoli, la città dove è stato più a lungo in carriera: quattro anni e mezzo, con 48 gol. No, non può essere una partita normale. Anche per come si è lasciato in quell’ultima metà stagione prima di andare a Marsiglia: coi rapporti già complicati per questioni di multe e contratti d’immagine, il polacco aveva rifiutato il rinnovo e il club le possibilità di trasferimento così, nell’anno in cui sarebbe andato a scadenza, lo mise fuori rosa, fino alla partenza a gennaio. C’eravamo tanto amati, ma tanto. LEGGI TUTTO

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    Boateng, 3 gol in 18 minuti: nel 2011 la clamorosa rimonta del Milan a Lecce

    Sotto 3-0 al termine della prima frazione, i rossoneri si imposero per 4-3 grazie alle prodezze del ghanese, entrato all’intervallo e inizialmente in panchina per qualche uscita notturna di troppo. Di Yepes la rete decisiva La bellezza dell’impresa sta nel fatto che nasce da una bocciatura. Sorge come frutto della rabbia e della frustrazione, è una reazione (persino esagerata nei termini) a quello che si considera un torto subito. Il carattere dell’uomo, meraviglioso nella sua complessità, nasconde tra le sue ombre anche simili sfaccettature. LEGGI TUTTO