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    Inter, il piano rinnovi per non avere più casi Skriniar

    Si comincia con Bastoni e Calhanoglu: entrambi in scadenza nel 2024, si tratta per blindarli. E poi Darmian, Handanovic…Come si concluderà la vicenda di Milan Skriniar non è ancora chiaro. Se lo slovacco accetterà di firmare il ricco rinnovo pluriennale che l’Inter gli ha proposto o se invece dirà di sì alla ancora più allettante offerta del Psg, lo scopriremo nelle prossime settimane. Indipendentemente dal finale di questa storia, gli uomini mercato di viale della Liberazione faranno quanto in loro potere perché una simile vicenda non si ripeta in futuro. LEGGI TUTTO

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    Genoa: Gilardino è l'opposto di Blessin

    TORINO – Il Genoa di Alberto Gilardino dura più di quello di Alexander Blessin: così si spiega la recente svolta del Grifone mettendo in panchina al posto del tedesco il Campione del Mondo 2006, il quale ha raccolto 10 punti in 4 partite e rilanciato per la promozione diretta la squadra che in estate era la prima favorita per la A, ora a -3 dalla Reggina seconda. In sintesi, dove Blessin naufragava, Gila, che stasera sfida in Coppa Italia all’Olimpico la Roma di Mourinho, vince. Il tedesco è arrivato all’esonero perché le sue squadre si sono dimostrate fragili nei secondi tempi delle partite che gli sono state fatali. La sequenza negativa del tedesco inizia il 29 ottobre: Genoa-Brescia 1-1, al vantaggio rossoblù di Jagiello al 31’, ribatte Castana al 94’, col Genoa in 10 dal 77’ (rosso a Badelj). Poi il 7 novembre: il Genoa, in casa della Reggina, va al riposo sull’1-1 (Aramu ha risposto a Canotto), nella ripresa s’impongono i calabresi con la rete di Hernani su rigore. Il 13 novembre c’è Genoa-Como. Rossoblù avanti col gol su rigore di Coda al 17’, pari di Cerri al 67’. Ci si ferma per la sosta e al ritorno in campo, la situazione col tedesco precipita. Il 27 novembre il Genoa si arrende al Perugia, al solito nella ripresa (Olivieri al 74’), il 4 dicembre il patatrac è totale quando il Cittadella passa al Ferraris con una rete di Antonucci al 62’ che fa arrivare all’esonero di Blessin, il popolo rossoblù spera che a conti fatti non risulti tardivo, gli estremi c’erano già tutti dopo la delusione col Como e con la successiva sosta per le Nazionali che avrebbe permesso un cambio in panchina meno affrettato. E invece ad Alberto Gilardino tocca subentrare appena due giorni prima della partita col Sudtirol dell’8 dicembre, con gli altoatesini che arrivano a Marassi imbattuti da 12 partite. E il Gila-Genoa comincia vincendola nella ripresa coi gol di Puscas e Aramu. Non negativi neanche i secondi tempi delle due successive uscite, 0-0 ad Ascoli e vittoria sulla capolista Frosinone, gara sbloccata da Gudmundsson già al 22’. Trionfale invece, la ripresa effettuata il 26 dicembre a Bari, davanti a quasi 50mila spettatori: dopo l’1-1 dell’intervallo (a Puscas aveva risposto Cheddira), il Genoa di Gilardino va a vincere, ancora con Gudmundsson, al 58’. L’ultima vittoria ha dimostrato, una volta per tutte, che col nuovo allenatore il Genoa si è finalmente calato nella categoria e non gioca con quella sufficienza che nei rossoblù s’intravvedeva anche quando Blessin vinceva. Oltre ad avere una squadra che non dura solo per la prima parte della partita. Gilardino per adesso viaggia alla stratosferica media di 2.5 punti a partita, con la quale si va in A in carrozza. Ma attenzione, perché nel girone di ritorno il Frosinone primo e la Reggina seconda possono replicare quanto di buono fatto nell’andata, anche perché con ogni probabilità faranno in questa sessione un mercato importante. Ma il Gila-Genoa, ritrovata l’unità in tutte le sue componenti, ha i mezzi per mettersele entrambe alle spalle. LEGGI TUTTO

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    Galliani: “Per il Monza darei la vita. E vi dico perché”

    L’ad dei brianzoli si confessa: “Con Berlusconi abbiamo compiuto una grande impresa. Quanti acquisti a gennaio? Tra zero e uno…”Dal nostro inviato Matteo Brega12 gennaio
    – monza”Darei la vita per il Monza. Lo sport, il calcio, il lavoro, la passione: io con questa squadra vado oltre tutto questo”. LEGGI TUTTO

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    Diretta Roma-Genoa ore 21: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    ROMA – Ci sarà un po’ di turnover nella Roma, ma senza esagerare. Perché la Coppa Italia, come la Conference League l’anno scorso, può rappresentare un obiettivo concreto. Per i giallorossi è partito l’assalto alla decima contro il Genoa, una sfida che regalerebbe la più che probabile sfida con il Napoli (che attende la Cremonese martedì 17) ai quarti di finale. L’Olimpico sold out si gusterà prima del fischio d’inizio anche una piccola festa per celebrare Paulo Dybala per la vittoria della Coppa del Mondo con l’Argentina. Per il Genoa sarà una gara difficile, a pochi giorni dalla ripresa del campionato che vederà i rossoblù impegnati in casa contro il Venezia lunedì prossimo: “Darò spazio a giocatori che hanno fatto pochi o nessun minuto, ma in questa sosta ho visto un approccio importante e positivo da parte di tutti”, ha detto Gilardino.
    Segui la diretta di Roma-Genoa su Tuttosport.com
    Dove vedere Roma-Genoa: streaming e diretta tv
    La partita tra Roma e Genoa si gioca alle 21 allo Stadio Olimpico. Il match sarà trasmesso in tv su Canale 5 e in streaming su Mediaset Infinity.
    Roma-Genoa: probabili formazioni
    ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Kumbulla, Ibanez; Zalewski, Cristante, Matic, Spinazzola; Pellegrini, El Shaarawy; Abraham. Allenatore: Mourinho. A disposizione: Svilar, Boer, Vina, Smalling, Celik, Camara, Tahirovic, Bove, Belotti, Shomurodov, Solbakken, Volpato, Zaniolo, Dybala. Indisponibili: Darboe, Karsdorp, Wijnaldum. Squalificati: nessuno. Diffidati: nessuno.
    GENOA (4-3-2-1): Martinez; Sabelli, Vogliacco, Ilsanker, Czyborra; Galdames, Badelj, Frendrup; Aramu, Gudmundsson; Coda. Allenatore: Gilardino. A disposizione: Semper, Agostino, Bani, Dragusin, Boci, Criscito, Sturaro, Jagiello, Strootman, Puscas, Touré, Yalcin, Yeboah. Indisponibili: Ekuban, Pajac. Squalificati: Hefti. Diffidati: nessuno.
    ARBITRO: Feliciani di Teramo. Assistenti: De Meo e Bottegoni. Quarto uomo: Cosa. Var: Banti. Avar: Muto. LEGGI TUTTO

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    San Siro o Sesto, ma uno stadio per due non basta: così l’Europa è lontana

    La scelta di Inter e Milan è diversa dalle altre grandi: la Cattedrale costerebbe 600 milioni, troppi senza i due club insiemeIl budget è quello e quando comanda il portafoglio è difficile cambiare idea. Anche se magari non tutti i tifosi sono contenti. Inter e Milan hanno deciso di costruire uno stadio in comproprietà nel novembre 2018. Niente di anormale, si dirà: giocando insieme da oltre 70 anni dentro San Siro, la soluzione della continuità anche nel futuro sembrava la più normale. Ma siamo sicuri che sia, anche oggi, la più “giusta” per due club che pesano così tanto sul palcoscenico internazionale? LEGGI TUTTO

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    Da Taffarel e Joronen a Kocic e Ochoa: quando il portiere straniero illumina la provincia

    Sull’onda delle grandi prestazioni del messicano della Salernitana, abbiamo scelto i 10 che si sono meritati un posto – per vari motivi – nella memoria del nostro campionato Ochoa fenomeno a Salerno. Due partite e una ventina di parate per conquistare una città. Il portiere straniero nella provincia italiana è un film che talvolta ha fatto il botto al botteghino, altre volte è passato in cavalleria – una riga sull’almanacco e tanti saluti – e ogni tanto si è meritato un posto nella memoria, per prodezze – diciamo così – in campo e fuori. Ecco la nostra top 10: tuffi tra i pali, tuffi al cuore. LEGGI TUTTO