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    Più di Ibra, più di Leao: perché è Giroud il vero simbolo di questo Milan

    Ai rossoneri serve un centravanti giovane per il futuro, vero, ma intanto puntano a rinnovare con Olivier: arrivato in punta di piedi, implacabile in campo, pacato fuori, uomo squadra, leader…Valore e valori: così Olivier Giroud ha conquistato il Milan. Grazie al valore tecnico innanzitutto, perché la base non può che essere quella, il rendimento in campo: segna molti gol (11 nel campionato dello scudetto, già 9 in questa stagione, 4 dei quali in Champions), ha la capacità di giocare per la squadra, gode di un’efficienza fisica sorprendente considerati i trentasei anni suonati. E poi ha valori personali (definirli morali può apparire eccessivo) che meritano di essere sottolineati oltre che apprezzati: spirito di sacrificio, disponibilità, leadership, carattere. LEGGI TUTTO

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    Longo e il Como, sfida complicata

    TORINO – Si tende a sottovalutare il lavoro che sta facendo Moreno Longo al Como, solo perché la squadra è “appena” in zona playout. In realtà, domenica scorsa, con la vittoria larga di Terni (0-3), l’ex tecnico di Torino e Alessandria ha messo insieme 16 punti in 11 uscite, non poco, considerato che alla 7ª giornata aveva ereditato il Como al penultimo posto con 3 punti e zero vittorie, allo sbando per i problemi di salute di Giacomo Gattuso, con la squadra scesa in campo senza la sua guida per sei turni. Certo, in questa B ultra competitiva, la classifica resta infelice ma almeno adesso il Como è in lizza, pare in grado di dare un altro volto alla stagione, anche perché con Longo si viaggia alla media di 1.33 punti a partita, con cui ci si salva . Il problema della piazza sono le alte aspettative che si erano create in estate con un mercato che appariva scintillante: la stella Fabregas, certo, ma anche Cutrone, Baselli, Mancuso e Faragò, tutti elementi di un certo nome, soprattutto per la B, ma poco si è riflettuto su come tutti e cinque venissero da stagioni come minimo non positive. E meno male che dalla vecchia guardia, reduce dallo scorso buon campionato in B da matricola, nel momento più difficile sono arrivati contributi preziosi, come la vittoria sul Perugia griffata Arrigoni, o quella sul Venezia risolta da Bellemo. Nel frattempo, giornata dopo giornata, la squadra sta trovando un’identità, si avvicina la fusione fra vecchi e nuovi giocatori, figli di due filosofie diverse, anzi opposte, di fare mercato. Questo ha detto la vittoria di Terni, la prima stagionale in trasferta, peraltro in casa di una squadra che sta facendo ben altro campionato, seppur favorita dai due pali e dagli errori sottoporta della squadra di Andreazzoli. Fra i marcatori, 1° gol in Serie B per il baby attaccante Giuseppe Ambrosino, classe 2003, uscito in estate dal vivaio del Napoli con numeri ottimi e finora poco utilizzato da Longo: a Terni ha segnato giocando per 23’,  prima ne aveva raccolti 15’ nelle precedenti due uscite. La sensazione diffusa è che il ragazzo meritasse più spazio già prima, visto anche quanto stavano deludendo i big.  Senza dimenticare che il Como ha qualcosa da recriminare a livello arbitrale. Giustamente Longo si è lamentato per il rigore concesso alla Reggina, nella sfida interna di due turni fa, che ha fatto la differenza: l’interpretazione sul braccio in area di Bellemo non sembra in linea coi dettami arbitrali ma va anche detto che i lariani prima avevano fallito un’occasione colossale con Mancuso che sbagliava un gol già fatto, poteva dare un’altra classifica non solo al Como, ma a tutta la B. Comunque sia, la squadra adesso è carreggiata, a patto che a Santo Stefano non fallisca l’impegno in casa col Cittadella in crisi, reduce da tre sconfitte di fila e falcidiato dalle assenze. Poi arriverà la sosta e sul mercato si cercherà nuova linfa, non c’è reparto che non ne abbia bisogno. Da vedere con quale filosofia: elementi funzionali alla B, in crescita, o nomi importanti ma in cerca di rilancio? Ma forse, la lezione impartita dal mercato estivo, è servita. E per far posto alle presunte stelle, nell’ultimo giorno di mercato si cedette Ettore Gliozzi al Pisa, autore già di 7 reti, a Como lo si rimpiange non poco, anche perché il Pisa è stato alle spalle dei lariani e ora è in zona playoff. LEGGI TUTTO

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    Da partente a valore aggiunto: la nuova vita di Gosens

    “Pare tornato quello dell’Atalanta”, dice Ausilio togliendolo di fatto dal mercato. Dopo un calvario fisico e una condizione ritrovata pian piano, il tedesco sta riconquistando l’Inter Nessuna rivoluzione sulla corsia sinistra dell’Inter. A chiarirlo è stato il direttore sportivo Piero Ausilio, che ha di fatto spento le voci di mercato riguardanti Robin Gosens. “Abbiamo fatto un investimento importante e pensiamo che a breve vedremo un giocatore diverso. Non è sul mercato”, ha garantito giorni fa il dirigente nerazzurro a margine del premio Maestrelli, ribaltando così le prospettive e i piani tracciati nei mesi scorsi. Le ragioni del cambio strategico rispondono a logiche prima di tutto tecniche, perché Ausilio ha garantito di aver rivisto nelle ultime settimane “il Gosens dell’Atalanta”, vale a dire uno dei migliori esterni d’Europa. LEGGI TUTTO

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    Ecco perché la procura federale ha riaperto il filone delle plusvalenze

    Le 14mila pagine dei pm di Torino hanno convinto Chiné: “Nell’inchiesta Prisma indizi gravi e precisi”Altro che le nostre accuse. Le carte inviate dai magistrati di Torino hanno trasformato i primi processi sportivi sulle plusvalenze nella periferia della storia. Che ha un nuovo centro. Questo scrive il procuratore federale Giuseppe Chiné alla Corte d’Appello per motivare la sua richiesta di revocazione della sentenza che aveva portato all’assoluzione dei club e dei dirigenti deferiti. LEGGI TUTTO

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    Cruijff, Beccalossi, Incocciati: 40 anni fa l'Italia scoprì il calcetto

    Prima del Natale 1982 a Milano spuntò uno strano evento: Inter, Milan, Ajax e Nottingham Forest si sfidarono 6 contro 6, al Palasport. L’intuizione di Mazzola, i nervi di Baresi, tanta gente e… Quando a calcetto non giocava quasi nessuno, al Palasport di Milano si inventarono un torneo di grandi stelle. Succedeva quarant’anni fa, nei giorni che scivolavano verso il Natale del 1982 e nelle cronache dell’epoca si parlava di un “curioso sport indoor”. E certo, calcetto era: sei contro sei, campo sintetico di 30 metri di larghezza per 50 di lunghezza, porte 4 metri per 2. Due tempi da 25 minuti, sostituzioni come nel basket: a raglio. Rimesse laterali con i piedi. Dall’hockey su ghiaccio invece venne presa la regola dell’espulsione a tempo, 3 minuti di pena da scontare a bordocampo. LEGGI TUTTO

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    Brescia, Aglietti è il nuovo allenatore: il comunicato del club

    BRESCIA – Ora è ufficiale: Alfredo Aglietti è il nuovo allenatore del Brescia. Il 52enne tecnico di San Giovanni Valdarno, dopo le recenti esperienze in panchina in B con Hellas Verona, promosso in A nel 2019 tramite i playoff, Chievo e Reggina, guiderà le Rondinelle prendendo il posto di Pep Clotet. Questo il comunicato ufficiale pubblicato sul sito del club: “Brescia Calcio comunica di aver affidato la guida tecnica della Prima Squadra ad Alfredo Aglietti. Entrano a far parte dello staff delle Rondinelle anche il vice allenatore Cervo De Luca Cesar Vinicio e il preparatore atletico Daniele Sorbello. Aglietti, nella passata stagione alla Reggina, ha nel suo curriculum anche Chievo Verona (con cui ha centrato i Playoff), Hellas Verona (con cui, da subentrante, ha conquistato la Serie A), Virtus Entella, Ascoli, Novara ed Empoli. La presentazione alla stampa è prevista per domani alle 15 presso il Centro Sportivo di Torbole Casaglia. Benvenuto Mister!”.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    L’ordine di Hitler: voglio la Coppa dell’Italia. Ma un eroe la salvò

    1943: il Terzo Reich mette a soqquadro Roma. Il trofeo del Mondiale ha un valore esoterico, il Fuhrer lo vuole. Ma non lo trova: sta viaggiando in un luogo segreto, su un carro bestiame. Ce lo mise un insospettabile eroe di casa nostra L’uomo va in camera da letto, si inginocchia, allunga la mano sotto alla rete del materasso, sa bene cosa sta cercando, tira il manico della valigia e la trascina verso di sé. È lì, con le ginocchia piegate sul pavimento, quando apre la valigia: dentro c’è una scatola, una comune scatola da scarpe. L’uomo toglie il coperchio, sposta con le mani i trucioli che quasi traboccano e finalmente la vede. Se lo avessimo davanti ora sentiremmo un sospiro di sollievo. Ma l’uomo non ha nemmeno il tempo di sospirare, ha fretta ed è preoccupato, è molto preoccupato. Così – con fare furtivo, controllando che nessuno entri nella stanza – sistema i trucioli, rimette al suo posto il coperchio e chiude la scatola. È in quel momento che suonano alla porta della casa dove abita, in piazza Adriana, a pochi minuti a piedi da Castel Sant’Angelo. Siamo a Roma, ed è il tardo autunno del 1943. LEGGI TUTTO

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    Arbitri italiani e maxi-recuperi: quanto giocheremo in più alla ripresa

    In Qatar si sono viste partite lunghissime, la nuova politica del tempo da recuperare ha sorpreso tutti. Ma varrà anche in campionato?Adesso che manca poco, pochissimo, alla ripartenza del campionato, vedremo anche in Serie A quei maxi recuperi, quei minuti oceanici post primo e secondo tempo come accaduto all’inizio del Mondiale? LEGGI TUTTO