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    Diretta Genoa-Frosinone ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    GENOVA – Genoa e Frosinone si sfidano nel 18° turno del campionato di Serie B. Il Genoa di Gilardino è in quarta posizione con 27 punti e viene dal pareggio sul campo dell’Ascoli mentre il Frosinone di Grosso, migliore difesa del torneo, è primo in classifica con 36 punti, viene dal pari casalingo con il Pisa e, dopo lo 0-0 tra Reggina e Bari, ha l’occasione di allungare in testa alla graduatoria. 
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    Dove vedere Genoa-Frosinone: diretta tv e streaming
    La partita tra Genoa e Frosinone sarà trasmessa su Sky, Dazn ed Helbiz Live.
    Genoa-Frosinone, probabili formazioni
    GENOA (4-3-1-2): Semper; Hefti, Bani, Dragusin, Sabelli; Jagiello, Strootman, Frendrup; Aramu; Puscas, Coda. Allenatore: Gilardino. A disposizione: Martinez, Vodisek, Vogliacco, Boci, Ilsanker, Czyborra, Sturaro, Galdames, Badelj, Gudmundsson, Lipani, Yalcin, Yeboah. 
    FROSINONE (4-3-3): Turati; Sampirisi, Szyminski, Ravanelli, Frabotta; Garritano, Mazzitelli, Boloca; Rohden, Mulattieri, Caso. Allenatore: Grosso. A disposizione: Loria, Oyono, Kalaj, Monterisi, Cotali, Lulic, Oliveri, Insigne, Bocic, Ciervo, Borrelli, Moro. 
    ARBITRO: Sozza
    ASSISTENTI: Baccini-Tolfo
    QUARTO UOMO: Ferrieri Caputi
    VAR: Massa
    AVAR: Longo LEGGI TUTTO

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    Dzeko: “Inter, siamo forti e la rimonta è possibile. Io e Lukaku insieme? Si può”

    La punta rilancia le ambizioni nerazzurre: “Io e Romelu? I grandi giocano assieme” Dal nostro inviato Filippo Conticello18 dicembre
    – SIVIGLIA (SPA) Edin Dzeko ha nel Dna la calma dei forti: anche se qui davanti c’è un pullman che lo aspetta lui non perde freddezza, più o meno come gli capita sotto porta (9 reti finora tra A e Champions). I quasi 90’ senza sussulti col Betis sono altra benzina nel motore poi, nella pancia dello stadio “Benito Villamarin”, il bosniaco ripete un verbo che pare un monito per l’Inter: “Accelerare, ora dobbiamo solo accelerare!”. LEGGI TUTTO

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    Genoa-Frosinone può riaprire la A

    TORINO – Dopo gli anticipi di ieri (Pisa-Brescia 3-0 e Reggina-Bari 0-0), la 18ª giornata di Serie B prosegue oggi con 7 partite. Il clou alle 20.45, quando al Ferraris il Genoa ospita la capolista Frosinone, da ieri sera campione d’inverno (la Reggina al massimo può raggiungerlo e condividere il titolo). Tutta la B farà il tifo per i rossoblù perché possa riaprirsi il campionato, ad oggi i liguri sono a -9 dai ciociari, la scorsa estate ci si sarebbe aspettati il contrario. Ma Gilardino, 4 punti in 2 gare sulla panchina del Grifone, sente che questa partita potrebbe rappresentare la svolta stagionale per il Genoa. Non sarà semplice giocare sui livelli consolidati del Frosinone, reduce dallo 0-0 interno col Pisa ma anche da 10 risultati utili di fila. Però stavolta il Gila, a differenza delle prime due uscite, ha avuto un’intera settimana per preparare l’impegno e Marassi fornirà la consueta spinta. Comunque, test probante per la capolista che si prepara a un mercato di gennaio che possa fornire gli ultimi innesti per conquistare la A (trattativa aperta per avere Baez e Tsjadout dalla Cremonese). Alle 18.45, una gara delicata, Palermo-Cagliari, soprattutto per i sardi: Liverani resta in discussione, la squadra è stata contestata anche dopo la vittoria (sofferta) di domenica scorsa sul Perugia.

    Al momento, il Cagliari insegue almeno i playoff ma se non svolta dove guardarsi alle spalle (è a +3 sui playout). Discorso non molto dissimile per il Palermo di Corini, in serie positiva da 3 gare nelle quali ha conquistato 5 punti. Vincere vorrebbe dire sorpassare in classifica i sardi e avvicinarsi alla zona playoff e soprattutto dare un minimo di continuità ad una stagione finora troppo altalenante, in cui la squadra non ha espresso tutto il suo potenziale. Tutte le altre gare alle 14. Il Parma, quinto, ospita la Spal per un derby regionale che può dire molto sul futuro di entrambi: i crociati sono reduci dal colpo di Brescia, una delle migliori prove stagionali, in cui Pecchia s’è inventato un 4-3-3 con Vazquez falso nueve: ha funzionato, sarà riproposto oggi. Ma è anche vero che più volte, quando i crociati sono stati sul punto di decollare, hanno deluso. Cercherà di approfittarne la Spal di De Rossi, che non se la passa affatto bene (oggi disputerebbe i playout ma per la società l’ex bandiera della Roma non rischia il posto): i ferraresi non vincono da 7 partite, sono reduci da due pari di fila e bisogna svoltare prima che sia troppo tardi. “Finora il mio lavoro – ha ammesso con onestà De Rossi – classifica alla mano è stato scadente”. Bel test per la Ternana, sesta in classifica, che riceve il Como (che non ha mai vinto in trasferta dove finora ha racimolato solo 3 pareggi): i lariani sono penultimi, cioè ben al di sotto delle attese estive e se non cambiano marcia fuori casa, sono guai e oggi mancherà anche Cerri, indisponibile dell’ultima ora.
    Domenica, in casa contro la Reggina, non avevano demeritato ma sono stati sconfitti da un rigore quantomeno discutibile. Il sorprendente Sudtirol di Bisoli, a -1 dalla zona playoff, va in casa di un Cittadella che, dopo la storica vittoria di Marassi sul Genoa, ha raccolto due sconfitte. L’Ascoli (dove il tecnico Bucchi ha appena rinnovato fino al 2025), a -2 dalla zona playoff, va a Cosenza, i calabresi non vincono da 4 gare nelle quali hanno raccolto 3 punti. Per i marchigiani invece, la vittoria manca da 6 partite (29 ottobre, 0-2 a Venezia). Interessante anche Modena-Benevento, entrambe a quota 21, a -3 dai playoff. I canarini devono riscattare la pesante caduta di Bari, giunta dopo un buon periodo. I campani di Cannavaro, reduci da due vittorie di fila, vogliono dimostrare di aver svoltato e di essere in grado di condurre tutto un altro campionato rispetto a quanto visto fino a ieri. Domani alle 20.30, il turno si chiude col posticipo Perugia-Venezia.
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    Reggina-Bari, Inzaghi e Mignani non si fanno male: termina 0-0

    REGGIO CALABRIA – Si chiude senza vinti né vincitori il big match di Serie B tra Reggina e Bari: il triplice fischio del Granillo coglie le due contendenti ancora inchiodate sul punteggio di partenza, dopo una gara caratterizzata da interventi decisivi del Var che annulla una marcatura al Bari e toglie un rigore alla Reggina. Con questo risultato la squadra di Inzaghi non si avvicina più di tanto al Frosinone primo della classe (adesso a +3), mentre il Bari non trova l’aggancio in classifica proprio ai danni degli amaranto e si porta a 30, restando a -3 dalla squadra di Inzaghi. 
    Dorval segna, il Var annulla
    In avvio di partita, la Reggina effettua un paio di incursioni con Menez e Canotto che non vanno a buon fine. Al 12′ rete annullata al Var: Botta rilancia, Dorval se ne va in campo aperto e batte il portiere avversario Colombi. Fabbri inizialmente concede la marcatura, ma poi richiamato all’on field review, ravvisa un tocco di braccio e annulla. Al 18′ conclusione di Folorunsho, alta di poco. Al 25′ pronto l’intervento di Di Cesare su Rivas, a sventare pericoli maggiori. Folorunsho, al 29′ ci prova di testa, fuori, al 34′ buona occasione per la Reggina con Menez che si gira e lascia partire un gran mancino sul quale il portiere Caprile ci arriva con la punta delle dita deviando in calcio d’angolo. Ancora Reggina al 43′: su cross di Hernani Fabbian e Canotto sfiorano la marcatura di un soffio. Proteste Reggina nel recupero per un sospetto tocco di braccio di Mazzotta in area, il Var non ravvisa gli estremi. 
    Nella ripresa, il Var toglie un rigore alla Reggina
    Nella ripresa, Reggina subito pericolosa: Rivas mette in mezzo, arriva Pierozzi la cui conclusione è ribattuta dalla difesa, palla che arriva ad Hernani che tira sfiorando il palo alla destra di Caprile. Al 20′ ancora Var in azione: Fabbri assegna un calcio di rigore alla Reggina per un intervento di Mallamo su Gori ma poi il monitor rivela che Mallamo tocca prima il pallone e poi la gamba. Al 32′ ci prova nuovamente Folorunsho, palla di poco out. In pieno recupero Reggina pericolosa: Gori anticipa tutti sul primo palo sul cross di Ricci ma non trova la porta. 

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    Pisa-Brescia 3-0, Torregrossa e Gliozzi inguaiano Clotet

    PISA – Il Brescia cade 3-0 nella trasferta con il Pisa. Non solo: la squadra di Clotet resta ferma a quota 24 punti e deve registrare il sorpasso ai propri danni proprio da parte dei nerazzurri, che si portano a 26. La squadra di D’Angelo va a segno subito con Torregrossa su calcio di rigore, poi prima dell’intervallo arriva il raddoppio di Gliozzi che nella ripresa calerà il tris dopo che il Brescia era rimasto in 10 per il secondo giallo ad Adorni. 
    Torregrossa al pronti-via, raddoppia Gliozzi
    Pronti via, dopo il minuto di silenzio in memoria di Sinisa Mihajlovic, e il Pisa passa in vantaggio: sul cronometro scocca il 4′ quando Torregrossa dal dischetto realizza il calcio di rigore assegnato per un tocco di mano di Van De Looi sul colpo di piatto di Jureskin. Proprio quest’ultimo, al 10′, va a caccia del raddoppio, dopo un rimpallo in area su un pallone messo in mezzo da Morutan. Dall’altra parte, colpo di testa di Van De Looi deviato in calcio d’angolo, Poi ancora Pisa al 17 con l’incursione di Barba che rimedia solo un calcio d’angolo. Al 20′ il raddoppio del Pisa: Morutan con il mancino serve il colpo di testa di Gliozzi che batte il portiere in uscita. La replica bresciana, al 25′, è un colpo di testa di Moreo, facile per Livieri. Buona chance per il tris nerazzurro al 27′ con Gliozzi che, messo a tu per tu col portiere da Tourè calcia fuori. Il Brescia cerca di riaprirla con il rasoterra dai  25 metri di Viviani, di poco a lato. Al 34′ Torregrossa non riesce ad approfittare della respinta di Lezzerini su conclusione di Morutan. 
    Adorni prende il secondo giallo, Gliozzi firma il terzo gol
    Ad inizio ripresa, ci prova subito Karacic dal limite, pallone alto, poi Gliozzi di testa non trova lo specchio. Al 18′ si mette ancora più in salita per il Brescia, visto che Adorni, già gravato di un cartellino giallo, interviene duramente su Morutan e si prende la seconda ammonizione di giornata, lasciando gli ospiti in inferiorità numerica. Al 27, da fuori area, ci prova Viviani: è facile per Livieri che si ritrova il pallone tra le braccia. Al 39′ Pisa pericoloso con Masucci che schiaccia di testa su punizione di Mastinu, palla alta di poco. Tris nerazzurro al 40′: retropassaggio errato di Viviani, Gliozzi fa sua la sfera, supera Papetti e serve Tramoni che insacca il 3-0. 
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    Schweinsteiger: “Inter, che rimpianto! Nel 2008 era tutto fatto. Colpa di Hleb”

    “L’Inter è il mio rimpianto più grande”. Parola di Bastian Schweinsteiger. L’ex centrocampista del Bayern Monaco ha parlato a Rai Sport e ha svelato di essere stato vicinissimo al trasferimento in nerazzurro: “Nel 2008 sono stato a un passo dal trasferirmi all’Inter. A Milano era appena arrivato José Mourinho, al Bayern c’era Klinsmann che voleva a tutti i costi il bielorusso dello Stoccarda Hleb. Giocava nel mio ruolo, così io avrei potuto cercarmi un’altra squadra. Mourinho aveva fiutato l’affare, mancava solo la firma”.LA SVOLTA – Poi cos’è successo? Schweinsteiger spiega: “Si è inserito il Barcellona e Hleb è finito in Spagna. A quel punto il Bayern non mi ha più lasciato partire, così alla fine l’Inter ha preso Quaresma e il brasiliano Mancini. Per me, grande fan della Serie A, è il rimpianto più grande. In qualche modo ho provato a rifarmi: in Italia mi sono sposato e in Italia vengo per turismo ogni volta che posso. Mi raccomando, niente scherzi, adesso aspetto la vostra nazionale agli Europei in Germania”. LEGGI TUTTO

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    Juve, Inter, Roma e non solo, caccia al portiere: tutti pazzi per Vicario e Carnesecchi

    Ai bianconeri piacciono entrambi, i giallorossi riflettono sui Rui Patricio, i nerazzurri sul vice Onana, e c’è anche il Napoli. Ma occhio anche alla parabola di Caprile e Turati, che dalla Serie B si candidano a salire al piano di sopra Siamo un Paese di grandi portieri, da sempre. Giovani, meno giovani, comunque molto competitivi. E sul mercato c’è un ricambio continuo, una richiesta soddisfatta e una qualità nettamente superiore alla media. La Lazio è stata una delle ultime società a risolvere il quiz, dando una grande opportunità a Ivan Provedel che aveva dimostrato da tempo di meritarla. LEGGI TUTTO

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    Da Abatino a Zatopek: l'alfabeto del maestro Brera

    Attingendo dal suo ricco e spesso ancora attuale vocabolario di neologismi, ricordiamo il più famoso giornalista sportivo a 30 anni dalla morte Trent’anni fa moriva Gianni Brera. 19 dicembre 1992, aveva 73 anni. Incidente stradale sulla strada tra Maleo e Casalpusterlengo, dalle parti di casa sua: Giovanni Luigi Brera era nato a San Zenone Po l’8 settembre del 1919. È il più famoso giornalista sportivo italiano di sempre. Dal 1950 al 1954 è stato direttore della Gazzetta dello Sport. Ha letteralmente inventato un nuovo modo di scrivere di sport, imponendo un vocabolario, ricco di soprannomi, neologismi e invenzioni linguistiche che usiamo anche oggi. LEGGI TUTTO