consigliato per te

  • in

    Brescia, Clotet: “Cellino? Parliamo tutti i giorni”

    BRESCIA – “Cellino? Non so cosa abbia detto o scritto, ho con lui un rapporto che va oltre l’aspetto professionale, parliamo quotidianamente. Per quanto mi riguarda la settimana è stata normale, non dico pubblicamente quanto ci siamo detti ma è stata una riunione che rientra nella nostra quotidianità”. Pep Clotet, tecnico del Brescia, commenta così i messaggi social di fiducia del presidente delle Rondinelle Cellino, alla vigilia del match con il Pisa: “Noi troppo difensivi? Non commento di solito opinioni esterne, ognuno ha la sua. A inizio stagione si diceva che eravamo troppo aperti e che si doveva lavorare sulla fase difensiva, ora troppo chiusi. Ma io mi concentro solo sul mio lavoro”. Non mancano le valutazioni sulla squadra da mandare in campo, con le assenze dello squalificato Benali che si aggiunge agli indisponibili Bisoli, Bertagnoli e Ndoj. Huard però “ha lavorato sul campo per due settimane, ne potevo anticipare il rientro col Parma ma ho preferito così e posso contare su di lui”. Su Viviani: “In questo momento non posso gestirlo, cerco di trarre il massimo da chi ho a disposizione. Fisicamente è in crescita, non mi piace che venga fischiato per un passaggio all’indietro. Ha capacità ed esperienza per dimostrare perché è qui a Brescia”. Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Bari, Mignani: “Reggina? Un piacere affrontare Inzaghi”

    BARI – “La Reggina ha una mentalità vincente, non specula sul risultato e cecherà di vincere. E’ una partita importante, uno stimolo per tutti”. Michele Mignani, allenatore del Bari, presenta così il prossimo impegno dei galletti: “La Reggina – prosegue – gioca sempre con due esterni larghi e aperti, servirà coprire le coreie laterali dove sono bravi nell’uno contro uno. E hanno anche Menez che da punta centrale non dà punti di riferimento, attaccano l’area coi centrocampisti, servirà grandissima attenzione senza rinunciare ad essere propositivi. Siamo alla fine del girone d’andata, vorrei sperare di mantenere questa classifica fino a fine anno, ma non ci dobbiamo pensare, la classifica resterà corta fino alla fine, si muove la classifica anche con un punto. Inzaghi? Era un giocatore fortissimo, viveva per il gol e aiutava la squadra: da allenatore ha la stessa voglia di far male all’avversario. Sta facendo bene e sarà un piacere affrontarlo”. 
    Il cambio di modulo e i Nazionali
    “Quando una scelta porta risultati è facile compiacersi, è cambiata solo la posizione di un giocatore – Mignani si riferisce all’avanzamento di Folorunsho – una soluzione che ha pagato ma non è detto che ci faccia sempre vincere. E’ stata un’idea del momento, vedremo se ci sarà la possibilità di riproporla. I giudizi non si devono basare sul risultato ma sulla prestazione. So che vincere porta entusiasmo, ma a volte vinci commettendo molti errori e altre perdi facendone la metà. Promozione? Passa per le singole partite, serve fare al meglio la partita più vicina. Se non si vince non bisogna perdere, poi prepareremo la successiva e così via, ora non si può pensare al fina di campionato. L’obiettivo di dare fastidio a tutti è centrato, ma mancano 21 partite”.  Caprile, Folorunsho e Salcedo intanto sono stati convocati da Mancini per uno stage in Nazionale: “E’ una soddisfazione, gli abbiamo dato fiducia perché crediamo in loro”. 
    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    La riscossa di Cannavaro

    TORINO – C’è voluto il suo tempo, a un certo punto per dare la scossa è stato anche necessario dare le dimissioni (immediatamente respinte). Ma ora, Cannavaro al Benevento funziona, con la squadra, reduce da due vittorie di fila (a Parma e in casa col Cittadella, il suo primo successo interno in Italia) che adesso galleggia al 12° posto, a metà strada fra playoff e playout, zone distanti entrambe due punti: non è un traguardo da poco, per come in pieno autunno si erano messe le cose, ripensando appunto al 23 ottobre, quando dopo il ko di Como, Cannavaro rassegnò le dimissioni perché dopo le prime 4 uscite in Italia aveva raccolto due pari e due sconfitte. Adesso le cose girano, lo dice anche la media punti: finalmente il rendimento del Benevento col Campione del Mondo 2006 in panchina è superiore a quello del suo predecessore, Fabio Caserta, il quale era stato esonerato con la squadra che marciava alla media di 1.16 punti a partita. Grazie alle ultime due vittorie consecutive, con Cannavaro adesso si viaggia a 1.27. Certo, adesso bisogna confermarsi su questi livelli e chiudere il 2022 nel migliore dei modi: domenica il Benevento sarà impegnato a Modena (reduce dal crollo di Bari) e poi chiuderà il girone d’andata il giorno di Santo Stefano ricevendo il Perugia ultimo. Gare insomma, che complice la classifica cortissima della B, possono dare tutto un altro volto alla stagione fin qui travagliata del Benevento. Due impegni che nascondono qualche difficoltà ma non certo proibitivi anzi, se il Benevento dovesse fare il pieno, arriverebbe alla sosta con tutt’altre prospettive stagionali e anche in sede di mercato sarebbe più appetibile per un giocatore che volesse trasferirvi. Insomma, la grande paura vissuta in autunno a Benevento, potrebbe essere alle spalle, alla lunga patron Vigorito potrebbe aver avuto ragione nel puntare su Cannavaro in panchina, non era solo una scelta di marketing e per ricompattare la piazza sul suo nome. Che resta un nome pesante: il Pallone d’Oro 2006 ha appena ricevuto ai China Awards il Leone d’Oro per essersi distinto nel suo ruolo da ponte fra Italia e Cina, il Paese che finora più gli ha dato soddisfazioni da allenatore, con la vittoria di uno scudetto e di una Supercoppa col Guangzhou. Restava da verificare se fosse un nome spendibile anche da noi. Prima della chiamata da Benevento, per anni Cannavaro si è lamentato per il fatto che in Italia nessuno lo cercasse. Ora ha avuto la sua chance. E come si diceva all’inizio, c’è voluto il suo tempo, ma alla lunga ha dimostrato di avere una certa stoffa, uscendo dalle difficoltà più forte di prima. Cannavaro non è dogmatico nelle scelte anzi, finora ha svariato su diversi moduli, anche per una questione di necessità, trovandosi più volte con gli uomini contati (ma ora l’infermeria va svuotandosi, altra buona notizia). La squadra ha dato l’impressione di seguirlo sempre, anche nei momenti più difficili e negli ultimi tempi, diversi giocatori gli riconoscono meriti nella gestione del gruppo, nel saper trasmettere tranquillità allo spogliatoio. Insomma, Cannavaro è legato al Benevento fino al giugno 2024 (per un milione d’ingaggio complessivo), chissà che per lui il peggio sia superato e faccia ancora in tempo a riportare in alto i campani: il tempo c’è tutto, i mezzi della società e della squadra, anche.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Skriniar l'incontro per il rinnovo entro due settimane: l'Inter vuole una risposta

    In viale della Liberazione aspettano di incontrare l’agente del difensore, Roberto Sistici, prima di Natale o al massimo entro la fine del 2022: se Milan rifiuterà il prolungamento, non va esclusa la cessione a gennaioRispetto a due settimana fa, quando la formazione di Inzaghi stava per riprendere gli allenamenti alla Pinetina, non è cambiato niente: l’Inter è ancora in attesa dell’incontro con l’agente di Milan Skriniar per capire qual è la volontà del giocatore sul rinnovo del contratto che gli è stato proposto. LEGGI TUTTO

  • in

    Tonali: “Vogliamo vincerle tutte, alla rimonta ci credo. E al Milan potrei restare a vita”

    Il centrocampista da Dubai lancia la rincorsa al Napoli: “Abbiamo più esperienza dell’anno scorso, Pioli ci trascina, Ibra sarà il valore aggiunto. De Ketelaere? Ci sono passato, è un fatto mentale. E a Leao dico…”Dal nostro inviato Alessandra Gozzini16 dicembre
    – DUBAI (EAU) Sandro Tonali è partito da Sant’Angelo Lodigiano, poco più di trenta chilometri da Milano, per diventare uno dei rossoneri di oggi più celebri nel mondo. Le tribune del Dubai Sport Police, il campo che la squadra ha scelto come base di allenamento, offre un’ottima fotografia: i milanisti degli Emirati vestono la maglia di Ibra, una vecchia 3 di Maldini, una 9 in omaggio a Giroud, e poi la 8 di Tonali. Che confidenzialmente chiamano “Sandro”, quando lo invocano a gran voce per selfie e autografi. LEGGI TUTTO

  • in

    Christillin: “Tifo Juve, ma il progetto della Superlega fu un errore”

    Parla il membro del board Fifa: “Con l’Uefa tornerà tutto normale per il club bianconero. Il progetto si sgretolò perché aveva completamente ignorato la parte più importante del calcio: i tifosi”Dal nostro inviato G.B. Olivero16 dicembre
    – DohaEra difficile per tutti, ma per lei di più. Quando tornò a casa, dopo i tre giorni di Montreux che sconvolsero il calcio, Evelina Christillin fece una tappa particolare: “Ero molto provata e andai a piangere sulla tomba dei miei genitori. È stata una delle peggiori esperienze della mia vita: è stato drammatico, non sto esagerando. LEGGI TUTTO

  • in

    Maignan, progetto 2023: così sta per riprendersi il Milan

    Possibile qualche minuto contro il Psv per riprendere confidenza, l’idea è di rientrare fin da subito come titolare. E nel frattempo i rossoneri lavorano per un vice… Mike Maignan ha una data cerchiata in rosso. Non è il 25 dicembre, non è Santo Stefano e neanche Capodanno, ma il 4 gennaio, obiettivo della sua tabella di marcia. Il francese, fermo ai box dal 23 settembre, punta a rientrare titolare con la Salernitana, alla ripresa del campionato dopo la sosta. Non gioca un match ufficiale dalla sconfitta contro il Napoli del 18 settembre, poi tre mesi di stop e partite viste dal divano con malinconia, comprese quelle della nazionale. LEGGI TUTTO

  • in

    Superlega, l'ultima sconfitta di Agnelli. Dai 19 trofei alle inchieste

    I suoi tanti successi di questi anni resteranno incisi della storia del club, ma il percorso dell’ex presidente della Juventus si chiude in modo amaroLa sentenza definitiva nella causa per il presunto monopolio illegale della Uefa e della Fifa sull’organizzazione delle competizioni internazionali è attesa per marzo, ma il parere dell’Avvocato generale della Corte di giustizia europea – non vincolante ma piuttosto significativo – sembra spegnere definitivamente i sogni di gloria alla Superlega e a chi l’ha immaginata come un nuovo strumento utile per l’industria del calcio. Il finale dei dodici anni di presidenza di Andrea Agnelli non è positivo, quantomeno nella forma. LEGGI TUTTO