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    A 8 anni alla Juve, poi stregò Totti: Hasa, il 10 di Montero che studia CR7 e Hazard

    Protagonista con l’Under 19 azzurra, Luis venne scoperto in un allenamento con i Pulcini del San Domenico Savio. Trascinatore nella Primavera bianconera, nel 2020 fu il primo juventino ad entrare nella CT10 dell’ex Roma La storia di Luis Hasa alla Juventus inizia in un normalissimo pomeriggio infrasettimanale. Il campo è quello del San Domenico Savio, squadra che ha casa ad Asti e che deve il proprio nome al Santo bambino plasmato da Don Bosco, morto a soli 14 anni fra le braccia sconsolate dei genitori. “Che bella cosa io vedo mai!”, esclamò prima di spirare. LEGGI TUTTO

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    Sbagli un rigore? Lui ti esulta in faccia. Chi è Bakker, l’esterno nel mirino dell’Inter

    Il terzino del Bayer Leverkusen può arrivare in uno scambio con Gosens: cresciuto nell’Ajax, a 19 anni si è trasferito al Psg. Ed è un tipo di carattere… Chi cerca carattere in campo può fare affidamento su Mitchel Bakker. Carattere che nel calcio può voler dire anche arroganza, sfacciataggine. Provateci voi a esultare in faccia a un avversario che ha appena fallito il calcio di rigore al 99’ e condannato i suoi all’eliminazione dalla Champions League. È successo poco fa, in Atletico Madrid-Bayer Leverkusen. LEGGI TUTTO

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    Freddo, tecnico, estroso: chi è Okafor e perché può servire al Milan

    Il 22enne attaccante svizzero ha impressionato i rossoneri nelle sfide di Champions col Salisburgo: non è un centravanti puro, ma ha il senso del golSe c’è una squadra che tende a farsi ammaliare dagli attaccanti che le segnano contro, quella è il Milan. La storia rossonera insegna che a volte quel genere di acquisto può rivelarsi una gran mossa (Inzaghi, Massaro, Bierhoff, solo per fare qualche esempio di bomber che hanno vinto trofei col Diavolo dopo averlo “punito” con altre maglie) e a volte, invece, si trasforma in un mezzo flop (Dugarry, Andersson, ma anche top player come Kluivert). LEGGI TUTTO

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    Esposito e Carboni, il momento magico delle dinastie nerazzurre

    Salvatore, Sebastiano e Francesco Pio Esposito e Franco, Valentin e Cristiano Carboni: a Milano o lontano dal vivaio dove sono cresciuti tutti stanno vivendo un periodo speciale della loro carrieraPer celebrare i 110 anni della sua storia, nel 2018, l’Inter ha pubblicato un volume dal titolo “Inter 110. Noi siamo fratelli del mondo”. Non si tratta solo di una frase “ammiccante” o dello spirito inclusivo di una società che da sempre aiuta i bambini di tutto il mondo con il progetto Inter Campus e scegli i suoi calciatori senza pensare alla nazionalità. I fratelli il club di viale della Liberazione li tessera davvero e spesso piazza grandi colpi. Dinastie in nerazzurro che regalano soddisfazioni in campo e portano (o porteranno) benefici al bilancio. Ci riferiamo ai tre fratelli Esposito (Salvatore, Sebastiano e Francesco Pio) e ai tre fratelli Carboni (Franco, Valentin e Cristiano). LEGGI TUTTO

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    Atalanta, serve un centrocampista: fari su tre profili stranieri

    In casa Atalanta si parla tanto di uscite, ma potrebbe arrivare un centrocampista a dare una mano a de Roon e Koopmeiners, ora impegnati ai Mondiali. I nomi in pole, monitorati da D’Amico e Congerton, per ora sono tre: oltre a Facundo Farias del Colon, l’Atalanta starebbe pensando sia a Bakhtiyor Zaynutdinov (4 milioni di euro) che a Fabian Rieder (prestito). Per il kazako ci sono stati dei contatti con il Cska Mosca, mentre lo svizzero dello Young Boys è l’idea della scorsa estate mai del tutto tramontata a Zingonia. LEGGI TUTTO

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    Inzaghi-Reggina, storia di un grande amore

    TORINO – Inzaghi alla Reggina, storia di un grande amore nato fin da subito, istintivamente, come se durasse da una vita e non solo da 4 mesi. Eppure, sembrava una sfida non semplice. Gli amaranto avevano iniziato la stagione in ritardo rispetto alla concorrenza per le vicende societarie che avevano messo a rischio, prima dello sbarco di patron Saladini, la sopravvivenza stessa del club. In quattro e quattr’otto il ds Taibi gli ha fornito una bella squadra, sicuramente competitiva. Ma pochi, per non dire nessuno, vista anche la concorrenza qualificata, pensavano che dopo 13 giornate la Reggina si potesse trovare in zona Serie A, seconda a -5 dal fenomenale Frosinone. Perché Super Pippo ha galvanizzato tutti: squadra, tifosi, città e società. Lavora senza risparmiarsi, anche di notte, per quella Serie A che adesso non è più un tabù. Certo, all’inizio si parlava di piano triennale per il ritorno nella massima serie che a Reggio Calabria manca dal 2009. Triennale come il suo contratto (per un ingaggio da un milione complessivo). Ma poi i suoi ragazzi sono andati oltre ogni aspettativa, proprio mentre la concorrenza più qualificata mostra qualche preoccupante crepa. Dunque, perché non provarci già da questa stagione? Questo si pensa nel clan amaranto da almeno due turni, da quando è arrivata la grande vittoria della Reggina al Granillo sulla corazzata Genoa, nella quale Inzaghi ha dato una memorabile lezione tattica a Blessin e rimesso i calabresi in carreggiata per la A diretta con la consapevolezza in più che ha dato un trionfo simile. Dopo quel successo, è arrivato il bis di Venezia, e non è stato semplice. Nei lagunari debuttava in panchina Vanoli e nel primo tempo, chiuso 1-0, avevano giocato solo loro, col limite di non aver chiuso la partita nonostante le tante occasioni per farlo. Ma all’intervallo s’è fatto sentire Pippo (“avessi potuto, li avrei cambiati tutti”, ha raccontato) e nella ripresa la Reggina l’ha ribaltata, proponendosi in classifica come l’unica squadra in grado di restare in scia del Frosinone che gli amaranto affronteranno l’8 dicembre al Granillo, e chissà come ci arriveranno all’appuntamento le due attuali regine della B. Ma quel che più conta, è che Super Pippo possa avere la sua meritata rivincita. Le sconfortanti vicende della passata stagione a Brescia, l’estenuante e complicato rapporto con Cellino avevano lasciato strascichi nel suo animo. Se non si fosse mosso Saladini di persona, raggiungendolo quest’estate alle Baleari per convincerlo, forse Inzaghi si sarebbe preso un anno sabbatico per godersi la famiglia e dimenticare le tensioni di Brescia. Niente di tutto ciò. Super Pippo è alla Reggina per fare qualcosa che resti e la A, viste le condizioni di partenza, varrebbe molto di più della promozione che ottenne a suon di record nel 2020 con il Benevento, perché in quella stagione aveva la squadra più forte, anche se nessuno pronosticava un dominio che ha fatto la storia della B. Con gli amaranto invece, c’è aria d’impresa al limite del possibile. E di grande rivincita per lui, anche a vedere come se la passa ora il Brescia (e Cellino) senza di lui.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Torna a casa Ndour: la Juve ci prova, per farne il nuovo Pogba

    Il gioiello azzurro classe 2004 ha il contratto in scadenza a giugno con il Benfica, dove gioca dal 2020: ora è pronto al salto tra i grandi, ecco come alla Continassa preparano l’offensiva Cher Ndour è uno dei talenti italiani che ha scelto di crescere all’estero per inseguire il sogno di diventare un calciatore professionista. Il Benfica ha bussato presto alla porta di casa sua: e lui, supportato da mamma Silvia e papà Mamadou, ha accettato di trasferirsi in Portogallo nell’idea di bruciare le tappe e avere maggiori possibilità di spiccare il volo un giorno nel calcio che conta. Ad oggi ha avuto ragione lui, anche se un ritorno in patria non gli dispiacerebbe e il contratto prossimo alla scadenza (nel giugno 2023) potrebbe riaccreditare qualche club che da tempo si è palesato sulle sue tracce. Uno su tutti la Juventus, dove da qualche mese è rientrato l’idolo della giovane mezzala: Paul Pogba. LEGGI TUTTO

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    Il “piccolo Chaka” fa impazzire Leao: chi è il gioiello che il Milan vuole blindare

    Ivoriano, portato in Italia da un truffatore, poi l’esordio in Serie A col Parma e la Primavera dei rossoneri con vista prima squadra: storia di un bomber su cui i rossoneri hanno già un progettoIl destino ha sempre detto Milan, solo che lui non lo sapeva ancora. Chaka Traorè ha giocato per la prima volta in Serie A proprio contro i rossoneri. Era il 10 aprile 2021 e a quei tempi le partite erano a porte chiuse, i tifosi sul divano, gli spalti vuoti. Erano mesi in cui ogni sussurro diventava strillo ad alta voce. Chaka, classe 2004, entrò a cinque minuti dalla fine e sfiorò persino il gol con un bel colpo di testa, buttato nella mischia da D’Aversa per cercare un colpo a effetto mai arrivato. LEGGI TUTTO