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    Tutti pazzi per Iliev, il gioiellino dell'Inter che incanta in Youth League

    Pagato mezzo milione al Botev Plotov per strapparlo alla concorrenza, l’attaccante bulgaro è la stella della Primavera di Chivu. Contro il Viktoria ha segnato 4 gol e ora Inzaghi… “Fisico ancora acerbo e giocate alla Insigne”. In uno dei primi report, c’è scritto proprio così. L’Inter lo legge e dà un’occhiata al giocatore, poi si convince a presentare un’offerta: nell’estate 2020, il 16enne Nikola Iliev finisce ufficialmente nel mirino del club nerazzurro. LEGGI TUTTO

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    Iling, Soulé, Miretti, i 2003 che fanno coraggio alla Juve: dalla Youth senza paura

    Il 22 aprile scorso erano in campo nella semifinale di Youth League. Col Benfica in Champions hanno suonato la sveglia: scopriamo da dove vengono e dove possono arrivare Uno lo ha cresciuto in casa, gli altri due li ha pescati in giro per il mondo strappandoli alla concorrenza di molti altri top club europei. I tre diciannovenni che hanno addolcito la serata di Lisbona, pur non evitando la sconfitta finale (4-3), sono tre calciatori che la Juve ha formato in Seconda squadra. LEGGI TUTTO

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    Juve, il ciclo è finito: è l'ora di puntare sui giovani, fondamentale il mercato di gennaio

    Sbagliata la scelta di puntare su Di Maria, priorità al rinnovamento e alla difesa. E i ragazzi meritano più spazio Il disastro Juve in Champions inciderà inevitabilmente sul mercato. E bisognerà non sottovalutare alcune situazioni per non rendere più pesante una situazione insopportabile. Urge partire da un presupposto: non ci sono intoccabili, a parte due o tre tra gli investimenti più recenti. LEGGI TUTTO

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    Bidone all’Inter, si è mangiato la Juve: così è risorto Joao Mario

    Dopo l’exploit con il Portogallo a Euro2016 viene acquistato dai nerazzurri per 40 milioni, ma non convince. Oggi è un punto fermo del Benfica, ne sanno qualcosa i bianconeri, puniti dal portoghese in entrambe le gareChissà perché Joao Mario rende solo in Portogallo. Sarà il contatto con l’Oceano, i confini d’Europa, o forse la sensazione che il tempo scorra più lentamente, come se nessuno ti stesse inseguendo. Quel fado che vuol dire destino, ma anche destinazione. Joao ha girato come una trottola. Ha giocato in Italia, in Inghilterra e in Russia, ha perso con Capo Verde in amichevole e poi ha vinto l’Europeo. LEGGI TUTTO

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    Di Maria snobba la Juve? “Il mio sogno è tornare al Rosario Central”

    Le parole di Di Maria ai canali ufficiali della CONMEBOL:”Il mio grande sogno è tornare Rosario Central. Lo spero da tanto tempo, non è facile ma mi piacerebbe. I giocatori in Argentina sognano il futuro in Europa, mentre io sogno di tornare al Rosario Central”.                                                                                                               LEGGI TUTTO

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    Epurazione Juve: tra gennaio e l’estate tanti addii, ecco quello che succederà

    L’uscita della Champions rimette in discussione la presenza di Di Maria ma apre anche all’uscita anticipata di chi è in scadenza, a partire da Rabiot. La cura dimagrante di un organico fuori scala è l’occasione di rinnovamento C’entra la questione anagrafica: a Lisbona, come già altre volte in stagione, la Juventus è stata tradita dai “vecchi”, e la misura l’ha data l’impatto nel finale del sangue fresco dei più giovani. Ma poi ci sono le valutazioni più fresche offerte dall’uscita dalla Champions League, sommate a quelle note sulla situazione contrattuale dei giocatori in scadenza oltre ai ragionamenti di lungo termine sui giocatori al centro di un progetto tecnico. Mescolare bene e quel che ne esce sono scenari di ampio rinnovamento, se non rivoluzione, tra quello che sarà possibile fare già a gennaio, con vista poi sulla prossima estate. LEGGI TUTTO

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    L’idea di Alfredo, il sudore di Gino: così nacque l’ala a tutta fascia

    Un presidente che voleva vincere subito e un allenatore che sapeva come fare: serviva un uomo che difendesse come un terzino e attaccasse come un fantasista. Così Foni e Armano s’inventarono 70 anni fa l’esterno come va di moda oggi Adesso si chiamano laterali, offensivi o difensivi che siano. Una volta, no: erano le ali tornanti. Avanti e indietro lungo una striscia di campo, a correre per ricamare l’azione offensiva o a rincorrere per placare la foga degli avversari. Doppio lavoro, sudore e fatica garantiti. Muscoli che, alla fine della partita, erano doloranti e ci voleva un bravo massaggiatore per farli tornare elastici e pieni di energia. Nel calcio di una volta, quello della televisione in bianco e nero (ma anche nei primi anni del technicolor), l’ala tornante di solito portava sulla schiena il numero 7. LEGGI TUTTO

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    Allegri ora è davvero a rischio: i temi su cui sarà valutato durante la sosta Mondiale

    Il tecnico non valuta le dimissioni e dal club non arrivano segni di sfiducia immediata. Blackout, infortuni, trasferte, obiettivi mancati: a novembre è atteso un confronto franco Con la Juve fuori dall’Europa che conta si riapre una delle questioni più ricorrenti di questa prima parte di stagione: la posizione di Max Allegri. Ci aveva pensato Andrea Agnelli a togliere pressione dopo la disfatta di Haifa, quella che ha compromesso definitivamente il percorso in Champions, ma la panchina del tecnico livornese è rimasta pur sempre traballante e oggetto di valutazioni rinviate a momenti più opportuni. LEGGI TUTTO