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    Pagelle Torino: Milinkovic riscatto d’oro, Ricci prova sontuosa

    Pagelle Torino
    Milinkovic-Savic 7: Grande parata (31’) su Vlahovic. E nel secondo tempo altro grande intervento su Yildiz. Ha riscattato, con bravura e orgoglio, il derby dell’andata. Sempre attento e stavolta decisivo perché due interventi del genere valgono un applauso forte. Si vede che ha carattere e voglia di crescere: continui così, senza più pause.
    Tameze 6: Male all’inizio su Chiesa che gli va via con grande facilità. Poi però si riprende, trova le contromisure e in fase difensiva non sbaglia niente. Prova anche a spingersi in avanti, soprattutto negli ultimi venti minuti. Una prestazione importante, comunque, per un giocatore che sa occupare diverse zone del campo.
    Buongiorno 6.5: Parte un po’ a rilento, poi però si riprende e cresce sino a diventare il solito grande punto di riferimento. Oltre a controllare Vlahovic ha sempre tenuto attenta la difesa per evitare i contropiede bianconeri che praticamente non ci sono stati, o almeno non quelli pericolosi che di solito fa la squadra di Allegri.
    Rodriguez 6: Molto tattico, stavolta. Ha cercato con un occhio di controllare la disposizione dei suoi compagni e con l’altro di controllare la fascia. Intelligenza al servizio del Toro. Un paio di volte si è spinto in avanti buttando dentro l’area palloni interessanti.
    Bellanova 7: Altra prestazione da incorniciare. Ha spinto molto e difeso bene, tanti i traversoni in mezzo all’area di rigore. E poi ha corso e rincorso, i difensori bianconeri hanno fatto fatica a trattenerlo. Poche volte ha cercato l’uno contro uno ma è sempre stato lì, nella sua zona di competenza.
    Ricci 7.5: Strepitoso. Se gioca altre partite come queste può conquistarsi un posto tra i convocati azzurri. Tra l’altro ha effettuato un paio di recuperi difensivi decisivi. Con grinta e determinazione. Senza contare i tanti palloni che ha giocato perdendone ben pochi. E alla fine era il più fresco di tutti, segno evidente di una condizione fisica al massimo.
    Linetty 6.5: Ha lottato e catturato palloni. Come al solito si è battuto e sbattuto con grande voglia, senza mai far mancare il suo apporto ai compagni in difficoltà. E in mezzo ha anche fatto sentire la sua forza fisica. Ha vinto diversi duelli, ha sempre messo il piede senza paura. E che precisione nel cross finale per Lazaro che si è divorato il gol.
    Vojvoda 6.5: Ha tenuto bene la sua zona di competenza e spesso si è proposto in avanti senza perdere di vista la fase difensiva. Ha dimostrato grande attenzione. Lazaro (33’ st) 5: Nel finale si divora un gol che poteva cambiare le sorti della partita e del campionato del Toro.
    Vlasic 6: Nel finale del primo tempo un suo colpo di testa finisce fuori di poco. Poi, pur senza demeritare, non ha trovato quel guizzo che ogni tanto gli riesce per cambiare le partite. E non ha neppure provato la conclusione da fuori area. I difensori bianconeri lo hanno chiuso con ferocia senza fare troppi complimenti.
    Sanabria 6: Di testa (15’ st) costringe Szczesny ad un intervento importante. Poi cerca spazi, parte anche da lontano come solitamente fa per cercare di aprire varchi, ma i centrocampisti prima e i difensori avversari dopo lo chiudono senza particolari problemi. E allora lui gira alla larga con la speranza di trovare il pallone giusto che non arriva. Okereke (33’ st) 6: Pochi minuti, tanto movimento. Però non sfrutta mai le occasioni che il tecnico gli concede.
    Zapata 6: Su di lui controlli ferrei. Gatti e a volte la doppia marcatura. Il colombiano prova a sfondare e a fare a sportellate, cerca in tutti i modi di trovare il gol. Prende tante botte, altre le dà. Ma i palloni sono pochi e non riesce ad avere la chance giusta. E spesso si arrabbia, lui avrebbe voluto spaccare la rete bianconera.
    All. Juric 6.5: Come consuetudine il Toro prova a fare la partita. Tatticamente il tecnico non commette errori ma in questi tre anni non è riuscito a vincere un derby, almeno in questa occasione (parlando di sfide con la Juve) esce dal campo a testa alta. Riceve un’espulsione per proteste. LEGGI TUTTO

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    Juve Next Gen ai playoff, blitz a Pineto: Sekulov e Anghelè firmano la rimonta

    Pineto-Juve Next Gen, rivivi la diretta
    97′ – Finita qui!La Juve Next Gen trova tre punti pesanti e si qualifica aritmeticamente ai playoff.
    96′ – Occasione Juve!Guerra da due passi trova la deviazione di Tonti. 
    93′ – Gioco ancora fermo!Brutto colpo al volto subito da Comenencia. L’esterno resta a terra e poi esce dal campo, caricato in barella e trasportato fuori.
    Saranno cinque i minuti di recupero.
    90′ – Occasione Pineto!Volpicelli va a botta sicura su punizione ma Daffara si supera ancora una volta.
    82′ – Doppio cambio per la Juve!Dentro Muharemovi e Mbangula, fuori Stramaccioni e Sekulov.
    79′ – Doppio cambio per il Pineto!Fuori Amadio e Villa, dentro Chakir ed Evangelisti. 
    77′ – Occasione Juve!Percussione di Hasa, il centrocampista non riesce ad andare al tiro e serve Comenencia, il suo cross è fuori dalla portata dei compagni. 
    73′ – Doppio cambio per il Pineto!Escono Nana e Borsoi mentre entrano Baggi e Pellegrino.
    72′ – GOL JUVENTUS NEXT GEN!Bellissimo il pallone di Guerra per Anghelé che a tu per tu con Tonti non sbaglia.
    69′ – Occasione Pineto!Volpicelli ci prova, ma Daffara risponde con un grande intervento.
    66′ – Pericoloso il Pineto!
    Njambé semina il panico sulla destra, mette in mezzo dove Nana arriva senz però trovare la porta. 
    63′ – Doppio cambio per la Juve Next Gen!Dentro Comenencia e Anghelé, fuori Turicchia e Nonge.
    58′ – Occasione Pineto!Sannipoli tutto solo in area prova il mancino, pallone fuori di un soffio con leggera deviazione di Pedro Felipe. 
    57′ – Ammonito Hasa!Primo giallo in casa Juve Next Gen. 
    55′  – Cambio per il Pineto!Dentro Njambé e fuori Lombardi.
    50′ – Gioco fermo!Duro colpo subito da Tonti e intervento dello staff medico. Nulla di grave per il portiere che si rialza e prosegue la gara. 
    46′ – Iniziata la ripresa.
    INTERVALLO
    45′ – Termina la prima frazione!
    41′ – Ammonito Borsoi!Terzo cartellino per il Pineto: l’esterno entra in ritardo su Turicchia.
    40 ‘ Pericoloso il Pineto!Non perfetto Pedro Felipe nella chiusura, la sfera arriva a Nana che va al tiro col mancino con Daffara a bloccare in due tempi.
    34′ – Ammonito Sannipoli!Il giocatore del Pineto stende Guerra.
    32′ – Occasione Juve Next Gen!Hasa serve Nonge poi col mancino va al tiro, pallone sull’esterno della rete.
    27′ – Ancora Pineto!Amadio prova il tiro, destro altissimo.
    25′ – Occasione Pineto!Gran pallone messo in mezzo dal Volpicelli, Gambale ci arriva ma Daffara compie un grande intervento.
    19′ – GOL JUVE!Nonge si fa subito perdonare, semina il panico nell’area avversaria e serve Sekulov che non sbaglia.
    18′ – GOL PINETO!Nonge perde un pallone sanguinoso al limite, Villa ringrazia e con il destro trafigge Daffara.
    15′ – Alza il pressing la Juventus Next Gen e prova a creare pericoli dalle parti di Tonti.
    9′ – Pericoloso il Pineto!Borsoi mette in mezzo un pallone, ma Pedro Felipe è bravo a liberare. 
    6′ – Ammonito De Santis!Nonge parte in percussione e il difensore del Pineto lo stende.
    4′ – Occasione Juve!Ci prova Damiani dalla distanza, pallone fuori.
    1’ – Iniziata la sfida. 
    Pineto-Juve Next Gen, dove vederla
    La gara tra Pineto e Juve Next Gen, con start alle ore 14, sarà visibile su Sky e in streaming sulle piattaforme Sky Go e Now Tv. In alternativa sarà possibile seguire qui la diretta testuale del match.

    Pineto-Juve Next Gen, le formazioni ufficiali
    PINETO: Tonti, Amadio, Volpicelli, Gambale, Sannipoli, Nana, Borsoi, Lombardi, De Santis, Ingrosso, Villa. Allenatore: Beni

    JUVENTUS NEXT GEN (3-4-2-1): Daffara; Savona, Pedro Felipe, Stramaccioni; Turicchia, Nonge, Damiani, Rouhi; Hasa Sekulov; Guerra. Allenatore: Brambilla

    ARBITRO: Renzi di Pesaro LEGGI TUTTO

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    Diretta Inter-Cagliari ore 20:45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    L’Inter è sempre più vicina alla vittoria del campionato e stasera, nel posticipo delle 20:45, ospita a San Siro il Cagliari nel match valido per la 32esima giornata di Serie A. I nerazzurri da due vittorie consecutive, ottenuto contro Empoli e Udinese, anticipate dal pari interno contro il Napoli che tanto ha fatto discutere. La squadra di Simone Inzaghi è capolista a quota 82 punti con ben quattordici lunghezze di vantaggio sul Milan secondo. Il Cagliari sta lottando per la salvezza ma le ultime prestazioni dei sardi hanno garantito l’uscita dalla zona calda della classifica che ora vanta 30 punti e ben quattro lunghezze di distacco dalla terzultima. La squadra di Ranieri infatti è reduce dalla vittoria interna contro l’Atalanta decisa da un gol di Viola a due minuti dal fischio finale.
    Segui la diretta di Inter-Cagliari su Tuttosport.com
    Dove vedere Inter-Cagliari: streaming e diretta tv
    Il match tra le formazioni di Inzaghi e Ranieri è in programma domenica 14 aprile alle ore 20.45 allo stadio San Siro. L’incontro sarà trasmesso in streaming in esclusiva su DAZN e in diretta tv sui canali Dazn e Sky Zona Dazn (canale 214).
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    Inter-Cagliari, le probabili formazioni
    INTER (3-5-2): Sommer; Bisseck, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram. Sanchez. Allenatore: Inzaghi. A disposizione: Audero, Di Gennaro, De Vrij, Dumfries, Carlos Augusto, Cuadrado, Stankovic, Buchanan, Asllani, Frattesi, Sensi, Klaassen, Sarr, Arnautovic. Indisponibili: /. Squalificati: Martinez, Pavard.
    CAGLIARI (4-3-1-2): Scuffet; Zappa, Mina, Dossena, Augello; Jankto, Makoumbou, Sulemana; Gaetano; Lapadula, Luvumbo. Allenatore: Ranieri. A disposizione: Aresti, Radunovic, Azzi, Hatzidiakos, Obert, Di Pardo, Wieteska, Prati, Viola, Kingstone, Shomurodov. Indisponibili: Mancosu, Pavoletti, Petagna. Squalificati: Deiola, Nandez.
    ARBITRO: Fourneau di Roma. ASSISTENTI: Palermo-Garzelli. QUARTO UFFICIALE: Camplone. VAR: Di Bello. ASS. VAR: Valeri. LEGGI TUTTO

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    Diretta Udinese-Roma ore 18: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

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    Dove vedere Udinese-Roma: streaming e diretta tv
    Il match tra le formazioni di Cioffi e De Rossi è in programma domenica 14 aprile alle ore 18 al Bluenergy Stadium di Udine. L’incontro sarà trasmesso in streaming su DAZN e sul canale 214 del satellite.
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    Udinese-Roma, le probabili formazioni
    UDINESE (3-5-1-1): Okoye; Pérez, Bijol, Kristensen; Kamara, Walace, Ferreira, Samardzic, Zarraga; Pereyra; Lucca. Allenatore: Cioffi.
    A disposizione: Silvestri, Padelli, Tikvic, Giannetti, Kabasele, Ebosele, Zemura, Ferreira, Payero, Success, Brenner, Davis
    Indisponibili: Deulofeu, Ebosse, Lovric, Thauvin, 
    Squalificati: nessuno
    Diffidati: Giannetti, Pérez, Thauvin, Success
    ROMA (4-3-3): Svilar; Mancini, N’Dicka, Celik, Angelino; Paredes, Cristante, Aouar; Zalewski, Lukaku, Baldanzi. Allenatore: De Rossi.
    A disposizione: Rui Patricio, Boer, Llorente, Spinazzola, Smalling, Huijsen, Kristensen, Renato Sanches, Bove, Dybala, Abraham
    Indisponibili: Azmoun
    Squalificati: nessuno
    Diffidati: Azmoun, Huijsen, Lukaku, Llorente, Mancini, Paredes
    ARBITRO: Pairetto di Nichelino. ASSISTENTI: C.Rossi-Laudato. QUARTO UFFICIALE: Rapuano. VAR: Aureliano. ASS. VAR: Di Paolo.
    Udinese-Roma: scopri tutte le quote LEGGI TUTTO

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    Diretta Napoli-Frosinone ore 12.30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Il match valido per la 32ª giornata di Serie A mette dunque in palio punti fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi stagionali. I ciociari sono inoltre l’unico club in campionato a non aver mai vinto in trasferta. All’andata vinse il Napoli per 3-1, ma le due squadre si sono incontrate anche in occasione degli ottavi di Coppa Italia, quando gli uomini di Di Francesco si imposero proprio al Maradona per 4-0. 
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    Dove vedere Napoli-Frosinone: streaming e diretta tv
    Il match tra le formazioni di Calzona e Di Francesco è in programma domenica 14 aprile alle ore 12.30 allo stadio Maradona di Napoli. L’incontro sarà trasmesso in streaming sulle piattaforme DAZN, SkyGo e Now e in diretta tv sui canali Sky Sport Uno (201), Sky Sport Calcio (202), Sky Sport 4k (213) e Sky Sport (251).
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    Napoli-Frosinone, le probabili formazioni
    NAPOLI (4-3-3): Meret; Rrahmani, Ostigard, Di Lorenzo, Mario Rui; Anguissa, Zielinski, Lobotka; Politano, Kvaratskhelia, Osimhen. Allenatore: Calzona
    A disposizione: Gollini, Natam, Mazzocchi, Dendoncker, Traorè, Cajuste, Lindstrom, Simeone, Raspadori
    Indisponibili: Olivera, Juan Jesus, Contini 
    Squalificati: Ngonge
    Diffidati: Mazzocchi, Rrahmani, Lobotka, Osimhen
    FROSINONE (4-3-3): Turati; Okoli, Romagnoli, Valeri, Lirola; Barrenechea, Mazzitelli, Brescianini; Reinier, Soulé, Cheddira. Allenatore: Di Francesco.
    A disposizione: Cerofolini, Frattali, Bonifazi, Marchizza, Lusuardi, Zoltea, Seck, Gelli, Ibrahimovic, Garritano, Kvernadze, Baez, Cuni, Ghedjemis
    Indisponibili: Caso, Harroui, Kalaj, Monterisi, Oyono
    Squalificati: nessuno
    Diffidati: Barrenechea, Oyono, Soulé
    ARBITRO: Fabbri di Ravenna. ASSISTENTI: L.Rossi-Moro. QUARTO UFFICIALE: Santoro. VAR: Serra. ASS. VAR: Irrati. LEGGI TUTTO

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    Diretta Sassuolo-Milan ore 15: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Dopo la sconfitta interna in Europa League contro la Roma, il Milan si rituffa nel campionato e alle ore 15 è ospite del Sassuolo al Mapei Stadium nel match valido per la 32esima giornata di Serie A. I rossoneri sono reduci da ben cinque vittorie consecutive, l’ultima ottenuta a San Siro contro il Lecce. In classifica, la squadra di Pioli è al secondo posto e oggi potrebbe allungare ulteriormente sulla Juventus terza, fermata ieri dal Torino nel derby terminato 0-0. Il Sassuolo è in piena lotta retrocessione: gli uomini di Ballardini vengono da due pareggi e in classifica sono penultimi a quota 25 punti. Il successo per i neroverdi manca dalla vittoria di misura sul Frosinone ottenuta più di un mese fa.
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    Dove vedere Sassuolo-Milan: streaming e diretta tv
    Il match tra le formazioni di Ballardini e Pioli è in programma domenica 14 aprile alle ore 15 al Mapei Stadium. L’incontro sarà trasmesso in streaming in esclusiva sulla piattaforma Dazn e in diretta tv sui canali Dazn e Sky Zona Dazn (canale 214).
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    Sassuolo-Milan, le probabili formazioni
    SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli; Toljan, Erlic, Ferrari, Doig; Boloca, Thorstvedt; Defrel, Henrique, Laurientè; Pinamonti. Allenatore: Ballardini. A disposizione: Cragno, Pegolo, Missori, Viti, Kumbulla, Racic, Bajrami, Obiang, Mulattieri, Volpato, Ceide. Indisponibili: Berardi, Pedersen, Castillejo. Squalificati: /.
    MILAN (4-1-4-1): Sportiello; Florenzi, Kjaer; Tomori; T. Hernandez; Adli; Chukwueze, Musah, Reijnders, Okafor; Jovic. Allenatore: Pioli. A disposizione: Nava, Raveyre, Gabbia, Thiaw, Calabria, Terracciano, Bennacer, Zeroli, Loftus-Cheek, Pulisic, Leao, Giroud. Indisponibili: Kalulu, Maignan, Mirante, Pobega. Squalificati: /.
    ARBITRO: Massa di Imperia. ASSISTENTI: Mondin-Vecchi. QUARTO UFFICIALE: Prontera. VAR: Guida. ASS. VAR: Chiffi.
    Sassuolo-Milan: scopri tutte le quote LEGGI TUTTO

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    Atalanta, quelle lacrime di Percassi per la Dea di Anfield

    Post su Facebook, a firma Massimo Branda, pescato fra le centinaia in calce alla splendida, emozionante immagine di Antonio Percassi in lacrime, ad Anfield, davanti ai duemilacinquecento bergamaschi in delirio che acclamano l’Atalanta in delirio per avere appena battuto il Liverpool 3-0, consegnandosi alla storia del calcio internazionale.Titolo: “Se tu non hai mai visto un uomo piangere”. Svolgimento: “Ai temi della Benetton, mi capitò di dover negoziare, anche duramente, con Antonio Percassi, Genio del business che avevo conosciuto sulle figurine Panini. Beh, dopo quell’esperienza, mai avrei creduto che lui potesse un giorno piangere. E, invece, eccolo qui”.

    Lacrime di gioia

    Già. Ma come si fa a non piangere di gioia nella pazzesca notte di Liverpool se ti chiami Antonio Percassi e sei cresciuto con la maglia nerazzurra addosso da quando eri alto così? Debutti in prima squadra non ancora diciottenne, il tuo compagno di reparto e grande amico si chiama Gaetano Scirea, classe 1953 come te. Nell’Atalanta, giochi 110 partite in sette stagioni, ne diventi capitano prima che un brutto infortunio ti costringa al ritiro a 25 anni, per iniziare l’altra carriera che ti porta a diventare uno dei più affermati imprenditori italiani, a capo del Gruppo con il tuo nome (novemila dipendenti, quartier generale a Bergamo, strutture e uffici anche a Milano, Parigi, Londra, Berlino, Madrid, Lisbona, Sr. Moritz, Glattburg, Varsavia, Grand Canyon, New York, Shangai, Hong Kong, New Delhi, Istanbul e Dubai). Come si fa a non piangere di gioia ad Anfield, la sera dell’11 aprile 2024, quando ti chiami Antonio Percassi, diventi presidente dell’Atalanta una prima volta nel ’90, alla morte di Achille Bortolotti, un altro nome nella storia della Dea insieme con il figlio Cesare e lo ridiventi vent’anni dopo, raccogliendo il testimone da Alessandro Ruggeri, figlio di Ivan, anche lui nel pantheon atalantino.È il 4 giugno 2010, l’Atalanta è in Serie B, la prima cosa che fai è confermare Mino Favini, il miglior scopritore di talenti del calcio italiano; la seconda, è investire 800 mila euro per piantumare tutto il centro sportivo di Zingonia, primo intervento per trasformarlo nella struttura attuale di assoluto livello europeo. Non a caso si chiama Achille e Cesare Bortolotti e lì, oggi, si trova anche l’Accademia Mino Favini perché la memoria non è un optional. Nella storia dell’Atalanta tutto si tiene, nel nome dei padri e dei figli, di ieri e di oggi. Luca, 43 anni, il delfino della Dea, della quale da quattordici anni è l’amministratore delegato, scelto da Antonio, è uno dei più bravi dirigenti del calcio italiano: l’acquisto e la ristrutturazione dello stadio, operazione da cento milioni di euro; i botti di mercato sublimati (per ora) dall’operazione Hojlund, otto bilanci consecutivi in utile, la partnership con Stephen Pagliuca, presidente di Bain Capital, fondo americano che gestisce circa 190 miliardi di euro di capitali di investimento, comproprietario dei Boston Celtics, da 102 partite co-chairman dell’Atalanta, anche lui giovedì notte a Liverpool in preda a una piacevole euforia.

    L’età dell’oro

    Come si fa a non piangere di gioia, se ti chiami Antonio Percassi e nel 2016 porti Gasperini a Bergamo: lui perde quattro partite nella prime cinque, ma, alla vigilia della gara decisiva con il Napoli, vede il suo presidente piombare negli spogliatoi e arringare la squadra, avvertendola: “Comunque vada a finire, domani, sappiate che l’allenatore è e rimane Gian Piero Gasperini”. È in quel momento che inizia l’Età dell’Oro: tre terzi, un quarto, un quinto e un settimo e un ottavo posto in campionato e oggi un’altra rincorsa europea; tre campagne consecutive in Champions League, con la prima vittoria ad Anfield (2020) e una semifinale sfiorata; tre campagne in Europa League, una delle quali sino ai quarti; due finali e quattro semifinali di Coppa Italia, l’ultima tuttora in corso. Sul sito del Gruppo, si legge: “Il nostro successo è stato il frutto dell’osservazione della realtà, di uno sguardo attento, unito al desiderio e l’ambizione di fare qualcosa di nuovo e di migliore”. Firmato Antonio Percassi. È anche così che, in un’indimenticabile sera d’aprile, sbanchi Anfield e scoppi a piangere, perché l’emozione è così forte che non va più via. LEGGI TUTTO

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    Jankto: “Paura dopo il coming out? Non devo andare in Arabia”

    Jankto ha parlato in modo molto sincero del suo coming out in una lunga intervista a L’Equipe: “Se sono un giocatore diverso da quando l’ho fatto? No, sono sempre lo stesso, non è cambiato nulla, perché ho sempre fatto distinzione tra la mia vita personale e il mio lavoro, cioè lo spogliatoio, il campo, lo stadio. Forse sarei cambiato se ci fossero state reazioni negative in tribuna, ma non è andata così”. Il centrocampista ha toccato temi molto importanti: i momenti delicati e le fughe di notizie prima della rivelazione, la reazione in Repubblica Ceca, il ritorno in Italia, le parole di Abodi sull’ostentazione, i diritti, i dialoghi con altri giocatori omosessuali, il benvenuto a Cagliari e tanto altro.
    Jankto: “Coming out? Mia moglie la prima a saperlo”
    “Il coming out ha cambiato alcuni aspetti della mia vita, non mi nascondo più, penso di essere stato da esempio per tante persone, perché da allora va tutto molto bene. Ma non mi sento diverso, sono ancora quel bravo ragazzo”. Jankto ha poi raccontato del suo rapporto con l’ex moglie: “Siamo cresciuti insieme con Marketta, la nostra storia è durata cinque anni, mi sentivo abbastanza bene a livello mentale, siamo genitori. Avremmo potuto continuare, ma ho preferito chiudere la nostra relazione due anni fa. Era inutile continuare, avevo 26 anni e avevo ancora tutta la vita davanti. Prima ho fatto coming out con lei, poi con la mia famiglia e poi con i miei amici”. Poi ha proseguito: “Prima di rivelarlo ho pensato principalmente a mio figlio e ho continuato a chiedermi come avrei dovuto gestire questa situazione. Poi ho avuto l’opportunità di tornare a casa nell’inverno del 2023, venendo ceduto in prestito allo Sparta Praga, quindi è stato più facile. Dopo averlo condiviso con chi mi è vicino, ho pensato a chi parlarne nel mio ambito professionale”. 

    “Come se dovessi giustificarmi di essere biondo”
    “Nel dicembre 2022, durante la pausa invernale, sui social, sui giornali, girava la voce: ‘Jankto è gay?’. Forse ero stato visto ad appuntamenti con ragazzi” – ha spiegato Jankto. Poi ha continuato: “A un certo punto c’è stato addirittura uno scoop: ‘Un giocatore ceco si prepara a fare coming out’. Stava peggiorando di giorno in giorno, era un periodo un po’ difficile, soprattutto perché non volevo dirlo pubblicamente. Per me è come se qualcuno dovesse giustificare il fatto di essere biondo. La prima persona del mondo del calcio che sono andato a trovare è stato Tomas Rosicky, direttore sportivo dello Sparta Praga. Volevo dirglielo faccia a faccia, non per messaggio, è successo nel suo ufficio, ero in ansia. Lui ha risposto: ‘Non c’è problema, continuiamo ad andare avanti'”. Sulle prime reazioni nel mondo del calcio: “Mi aspettavo che innescasse qualcosa di grosso, perché era qualcosa di nuovo, ma non pensavo che Real, Arsenal o Barça mi sostenessero. Ho ricevuto decine di migliaia di messaggi, addirittura centinaia di migliaia! D’altra parte, quello che ho notato, dove è stata presa meno bene questa cosa, è stato in Africa e nel mondo arabo”.
    “Matrimonio? Se pago le tasse, voglio i diritti di tutti”
    Jankto ha affrontato anche temi di attualità: “Si parla tanto di matrimonio tra persone dello stesso sesso, ma ancora non è possibile. Non sono molto portato politicamente, ma penso che sia giusto che una persona che fa bene le cose, che paga le tasse, che è in regola con lo Stato, possa beneficiare della stessa legge degli altri. Non ne ho bisogno in questo momento, ma nel profondo fa un po’ male”. Sugli insulti: “Ci sono state due partite in cui li ho sentiti, ma erano stadi piccoli, si nota più facilmente. Per novanta minuti i tifosi avversari fanno di tutto per toglierti dalla gara, per farti giocare male. Inoltre, consumavano alcool, quindi pronunciano tutti i tipi di insulti, alcuni dei quali omofobi. Per me resta nell’ambito del calcio, di un incontro e poi non ha funzionato, mi sono concentrato come sempre”. Infine una battuta: “Se ho paura dei trasferimenti? Non mi è mai passato per la mente. Poi, ovviamente, sapevo benissimo che non avrei firmato in Arabia Saudita il giorno dopo il mio coming out (ride, ndr)”.
    Le parole di Abodi e il dialogo con i giocatori gay
    Il giocatore del Cagliari ha parlato anche della frase di Abodi sull’ostentazione: “Le generazioni più anziane non hanno ancora capito certe cose. Ovviamente non ero d’accordo, soprattutto perché non sono uno che si mette in mostra. Due settimane dopo è venuto a Cagliari e ha voluto vedermi per chiarire le cose, ho apprezzato l’approccio”. Sui contatti con giocatori gay che hanno paura di rivelarsi: “Sì, non so quanti e, sinceramente, non mi interessa saperlo. Tutto quello che posso dire loro è di non aver paura perché, alla fine, dopo non succede nulla. Mi sento spesso con Josh Cavallo”.
    “Pavoletti si prende cura di tutti. Gay? Lo sono nato”
    Sul rapporto nello spogliatoio del Cagliari: “Possono esserci piccole battute, quando parliamo dopo i pasti, come: ‘Allora, hai avuto qualche appuntamento con questo ragazzo?’. Tutto è più aperto. Prima non potevo, dovevo stare attento che qualcuno non desse un’occhiata al mio telefono mentre scrivevo. Ne parlo parecchio con Leonardo Pavoletti, il mio capitano. Vuole sapere come vanno le cose, è normale, lui è il capitano, si prende cura dei compagni. Per alcuni è una curiosità. La gente mi chiedeva se fossi nato così, se nel frattempo fossi cambiato. Certo che nasciamo così, io sono nato gay! Ma io non voglio che questo diventi un argomento di discussione quotidiano, sarebbe noioso. Oltretutto non ho comunicato molto a riguardo”.
    “La fascia arcobaleno non è necessaria. Europeo? Non andrò”
    Sulla società: “A volte ci sono campagne di sensibilizzazione, messaggi, spot pubblicitari, è molto bello. Ma, per esempio, la fascia da capitano color arcobaleno, trovo che non sia necessaria, non si dovrebbe fare più del necessario. Ciò sconvolge davvero le persone. Non sono convinto di questo metodo, perché so che alla lunga è controproducente. Il mondo del calcio è omofobo in alcuni continenti e in alcuni paesi. Ma in Europa la situazione è migliorata”. Poi ha concluso: “Le istituzioni calcistiche non mi hanno contattato ufficialmente, ma non voglio comunque fare l’ambasciatore e non cambierò idea. Non mi piace ostentare troppo il fatto di essere omosessuale. Se il prossimo passo è vivere senza farsi troppe domande? “Sì è quello! Faccio quello che voglio adesso. Avevo già quattro fidanzati, alcuni venivano a vedere le partite allo stadio, incontravano i miei compagni. Questo è il futuro”. Sugli Europei: “So già che non verrò convocato, ma questo non c’entra niente con il mio coming out. A volte bisogna scegliere, e quest’estate ho scelto di trascorrere le vacanze con mio figlio. Se dovessi andare all’Euro, significherebbe che non lo vedrei quasi tutto l’anno. E preferisco passare due o tre settimane con lui”. LEGGI TUTTO