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    Juve, Pogba “rompe” il digiuno social: prima volta dopo la positività al doping

    Il 5 ottobre, a Roma, Pogba si sottoporrà alle controanalisi (fissate in precedenza al 20 settembre) intanto si sta allenando a casa come testimoniato dall’ultima storia pubblicata dalla moglie Zulay sul suo profilo taggando il “Polpo”, si tratta della prima “apparizione pubblica” dal giorno della sospensione.
    Il centrocampista bianconero era risultato positivo al testosterone sintetico in un controllo effettuato al termine del match alla Dacia Arena tra Udinese e Juventus, la procuratrice Rafaela Pimenta non si è voluta esprimere aspettando appunto le controanalisi della prossima settimana. LEGGI TUTTO

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    L’Inter perde pezzi? L’Arabia Saudita tenta un dirigente…

    MILANO – Dopo i calciatori e gli allenatori, tocca ai dirigenti e probabilmente poi verrà il turno degli arbitri (dei fischietti ha parlato ieri il Times). Prosegue l’offensiva dell’Arabia Saudita nei confronti dei protagonisti del calcio europeo.
    La Saudi Pro League, dopo aver portato decine di giocatori nel campionato del regno mediorientale, passa alla fase che prevede il rafforzamento degli organigrammi societari. Questa nuovo assalto tocca anche l’Inter. Secondo indiscrezioni provenienti dall’Arabia Saudita, i vertici del calcio locale sarebbero interessati ad avanzare un’offerta ad Alessandro Antonello, l’amministratore delegato della parte economica del club nerazzurro. La notizia arriva appena dopo l’ufficializzazione dell’approdo all’Al-Nassr di un altro dirigente italiano. Guido Fienga, ex manager della Roma, sarà l’amministratore delegato della società dove giocano Cristiano Ronaldo e Brozovic.
    Il futuro del CEO dell’Inter
    Antonello non sembra però intenzionato a lasciare l’Inter per intraprendere questa nuova avventura. La Saudi Pro League nei mesi scorsi ha scelto per i suoi due ruoli chiave figure dirigenziali provenienti dallo sport europeo. Il portoghese Carlo Nohra è il ceo della Lega calcistica di Riad, mentre il Director of Football (in pratica il direttore sportivo chiamato a smistare gli acquisti centralizzati del fondo sovrano verso i club) è il nigeriano Michael Emenalo, ex direttore tecnico del Chelsea dopo essere stato vice di Carlo Ancelotti alla guida dei Blues. Ora entrano nel radar anche i manager italiani. LEGGI TUTTO

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    Frosinone, l’altra Juve: Caso, Soulé e l’idolo bianconero

    Giuseppe Caso con il suo ingresso nella ripresa ha spaccato in due la partita contro la Fiorentina. Il numero 10 ciociaro è entrato a gara in corso e sin da subito ha mostrato grande voglia di incidere e farsi notare con la squadra in cui è cresciuto nel settore giovanile. Dieci anni in viola prima di girovagare tra C e B poi ha trovato la Serie A dopo l’ottima stagione con il Frosinone. 
    Di Francesco ha deciso di mandarlo in campo e dopo pochi minuti è stato suo il passaggio vincente a Soulé per l’1 a 1 finale: “E’ stato bravissimo a metterci la testa, non era facile” ha detto l’esterno a Dazn al termine, elogiando la prova del compagno argentino. Dall’ex Juve a un altro bianconero come idolo, sempre argentino…
    Caso, Tevez e obiettivo Frosinone
    “Il mio idolo è sempre stato Tevez sin da bambino”. Senza nemmeno esitare Caso ha risposto così alla domanda che ha sempre seguito l’argentino ex Juve e Boca per rubarne i segreti e capirne il modo di giocare. Dall’idolo all’obiettivo del Frosinone: “Il nostro è quello di salvarsi. Il segreto è il gruppo perché siamo una grande famiglia. Non so come andrà a finire la stagione ma sappiamo cosa stiamo facendo”. Poi in chiusura sulla Nazionale: “Sarebbe un sogno e spero di realizzarlo”. LEGGI TUTTO

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    Roma, quattro e a casa: Mourinho, che ripassata!

    Un po’ in ritardo sul primo gol di Gudmundsson. Poi si fa fregare da Thorsby in modo anche abbastanza banale sul 3-1.

    Mancini 4

    Troppo nervoso per fare la differenza.

    Belotti (1′ st) 4.5

    Inconsistente in attacco e dannoso in difesa: perde Dragusin sull’azione che porta al tris di Thorsby.

    Llorente 5

    Gioca poco meno di mezz’ora, poi esce per infortunio. Non convince sull’azione del gol di Gudmundsson.

    Bove (24′ pt) 5

    Non riesce mai a incidere.

    N’Dicka 4

    Perde il duello con Thorsby da cui nasce il 2-1 di Retegui. E balla molto anche nel finale.

    Kristensen 4

    Tra i giocatori meno convincenti nella Roma. Spinge poco e non copre. LEGGI TUTTO

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    Toro, Zapata più Sanabria: le tre strade per svoltare

    Ci ripetiamo a distanza di 24 ore, ma speriamo di sbagliarci pensando al futuro: il Toro a Roma ha schierato due attaccanti, però non ne ha trovato neanche uno. Va (ri) detto, per completezza, che tutto il Torino si è comunque perso strada facendo contro la Lazio. Poche sufficienze individuali e un’implosione nel secondo tempo anche atletica, non soltanto nella manovra o tattica col ritorno al mono-pivot (Sanabria) con dietro due trequartisti (Radonjic, in aggiunta a Vlasic).

    Zapata-Sanabria, il giudizio di Juric

    Ricominciamo. E lo facciamo sull’onda di alcune dichiarazioni rilasciate da Juric nella notte dell’Olimpico: «A me Zapata e Sanabria non hanno deluso, anche se la prestazione generale della squadra non mi ha soddisfatto. A me Sanabria non è dispiaciuto. Zapata aveva giocato tutti i 90 minuti contro la Roma per la prima volta dopo anni», appena 3 giorni prima. «Domenica aveva speso tantissimo e stavolta l’ho visto meno reattivo. Invece Tonny mi è piaciuto più da secondo attaccante che da primo. E penso che si possa proporre di nuovo questo schieramento. La squadra aveva speso tanto sul piano psicofisico contro la Roma, così con la Lazio ci sono mancate energie, cattiveria agonistica, accelerazioni. In ogni caso, ripeto, la coppia Duvan-Tonny non mi è dispiaciuta». La rivedremo, dall’inizio o a gara in corso: e magari già col Verona, lunedì prossimo. Ma ci pare che servano come il pane trecondizioni fondamentali per appoggiare la svolta del doppio attaccante su basamenti non d’argilla. Il primo aspetto concerne proprio la condizione atletica.

    Toro, la forma di Zapata: questione di allenamenti

    Sì, è vero, a 32 anni Zapata va gestito: nello scorso biennio aveva giocato molto meno e incontrato più volte problematiche di natura muscolare. Lo stesso Juric, dopo la partita di Salerno, aveva ammesso che il colombiano aveva fatto fatica a recuperare fisicamente, con vista sulla Roma. I progressi di natura atletica che devono attendere (per forza) Duvan saranno dirimenti per il suo impiego costante e la sua efficacia sotto porta. Questione di allenamenti, un giorno dopo l’altro. Nessun dubbio sulla stoffa e sul fiuto del centravanti. La forma si acquista col lavoro al Fila. E vale per Zapata come per chiunque altro compagno, naturalmente. Il problema più facilmente risolvibile è questo, col tempo. Per giocare col doppio attaccante senza buttare a mare il canonico sistema di gioco di Juric trasmesso fin dal suo arrivo (per cui transitando dal 3-4-2-1 al 3-4- 1-2) occorre un Vlasic decisamente più ficcante nella produzione.

    Toro, il contributo dei trequartisti

    Dei 4 jolly offensivi che ha il Torino (il croato, Radonjic, Seck e Karamoh), Vlasic è l’unico con spirito di adattamento e capacità di giocare in posizione centrale dietro a 2 punte, se questo è l’ordine superiore. Gli altri 3 sono, fondamentalmente, delle ali. E Juric in queste settimane in conferenza aveva già ammesso come Radonjic e compagnia fossero naturalmente portati a decentrarsi, nelle prove (fallite) da fantasisti inseriti nel cuore del prato. Stando così le cose, l’unico trequartista che si può adattare in mezzo al campo dietro al doppio attaccante è dunque Vlasic (adattare, perché non è questo il suo ruolo naturale, in ogni caso). Difatti Juric ha piazzato Nikola in quella posizione particolare da numero 10, tatticamente parlando (uno dei ruoli più difficili, nel calcio: servono grandi dosi di qualità tecnica e di fantasia). E quando il tecnico ha inserito Radonjic è subito tornato al 3-4-2-1 con il serbo piazzato su porzioni di campo laterali a sinistra (e a quel punto Vlasic si è allargato sul centrodestra). Nikola è dunque chiamato a migliorare in allenamento l’indice dell’estro, la brillantezza sul breve, l’imprevedibilità, il dribbling e l’assist in profondità. Altrimenti finirebbe per sparire sulla trequarti, nelle tonnare avversarie. Qualità tecniche ne ha: saprà crescere forzando la propria natura sotto il profilo tattico? Anche in questo caso parleranno gli allenamenti: al Fila si studia e si costruisce, la partita è un esame. Infine, per valorizzare al meglio l’uso del doppio attaccante (e, in specie, di un centravanti alto quasi un metro e 90 come Zapata, particolarmente efficace e reattivo sul gioco aereo), il Torino dovrà saper sfornare un numero sempre maggiore di cross dalle fasce, dal fondo: rapidi, secchi e non al rallentatore, imprevedibili, ben tarati in mezzo all’area. Juric, dopo la Lazio, ha sottolineato i progressi di Bellanova e invocato una crescita di Lazaro («può e deve dare di più in spinta»). Questa è la terza condizione da far decollare al Filadelfia, affinché il tandem Duvan+Tonny abbia un senso. E quindi un risultato tangibile. LEGGI TUTTO

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    Frosinone-Fiorentina, Italiano: “Sbagliamo troppi gol. Nico arrabbiato perché…”

    FROSINONE – Finisce 1-1 allo Stirpe tra Frosinone e Fiorentina: Soulé risponde a Nico Gonzalez e Di Francesco e Italiano devono accontentarsi di un punto a testa. Il tecnico della Viola commenta così il risultato nel dopo partita: “Se nel primo tempo concretizziamo le miriadi di palle gol, questa partita la portiamo a casa. Atalanta e Sassuolo qui hanno perso: sapevamo fosse una trasferta difficile. Siamo alle solite, sbagliamo qualche gol di troppo. È da un po’, però, che non giocavamo con questa veemenza e capacità di creare palle gol. È un peccato non averla vinta. Sbloccando i centravanti sono convinto che porteremo a casa questo tipo di partite”.
    Soulé, ancora di testa: il primo gol con il Frosinone e secondo in A
    Italiano su Nzola e l’infortunio di Biraghi
    “Nzola? Non deve innervosirsi, così come Beltran – continua -. Prima o poi il gol arriverà, l’importante è che la squadra continui a creare occasioni. Sicuramente entrambi devono fare qualcosa in più e non abbattersi. Non bisogna aver l’ossessione per il gol, ma lavorare per la squadra Nico Gonzalez? Era arrabbiato per la mancata vittoria, mi piace questo atteggiamento. Gli ho detto che se c’è uno più arrabbiato di lui, quello sono io. Sostituto di Dodo? In quella zona penso potremmo adattare Parisi, nessuno dei centrali può fare il terzino. Siamo in difficoltà e Kayode è comunque un ragazzo giovane che ha speso tanto nelle ultime partite. Mi auguro che Biraghi non sia grave: ha subito una forte distorsione. Sono due punti persi per le palle gol nitide che abbiamo avuto. Con questo ritmo, atteggiamento e voglia di vincere, ci sta non essere lucidi negli ultimi venti minuti. Le partite in Serie A vanno chiuse: peccato perché si è vista una grande Fiorentina”.
    Juve, Soulè sempre più Dybala: giocata pazzesca contro la Fiorentina LEGGI TUTTO

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    Bologna, Motta è furioso: “Un altro episodio clamoroso contro di noi”

    L’allenatore dei rossoblù non ci sta: “Abbiamo avuto quattro episodi decisivi in sei partite, sono difficili da digerire – le sue parole – A volte sbaglio io, così come ha sbagliato Saelemaekers che non deve prendere il rosso, dobbiamo controllarci meglio, ma c’era fallo prima su di lui. Il gol annullato? Cosa dovrei dirvi…a me fa male l’ingiustizia, perché sono errori evidenti e chiari che vedono tutti e mi dispiace anche per l’arbitro. Gli ho stretto la mano a fine partite e gliel’ho detto. Quello che ho visto oggi non è possibile. Dobbiamo alzare il livello tutti. Io per primo”. LEGGI TUTTO

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    Soulé, ancora di testa: il primo gol con il Frosinone e secondo in A

    FROSINONE – Matias Soulé segna il suo secondo gol in Serie A e lo realizza ancora di testa. Sì, perché l’argentino classe 2003 aveva realizzato la sua prima marcatura nella massima serie lo scorso 12 marzo chiudendo con un tap.in di testa il 4-2 della Juventus, proprietaria del cartellino, contro la Sampdoria.

    Soulé, prima gioia con il Frosinone: in gol ancora di testa

    La “vittima” dell’esterno, stavolta, è la Fiorentina, colpita al 70′ del match dello Stirpe valido per la settima giornata. Prima gioia con la maglia del Frosinone per lui che sfruttando un cross di Caso deviato da Kayode con un’incornata sul secondo palo batte Terracciano pareggiando il momentaneo vantaggio ospite firmato, sempre di testa, da Nico Gonzalez.  LEGGI TUTTO