consigliato per te

  • in

    Matri: “Scudetto? Juve lontana dalle favorite. Bonucci e Cuadrado…”

    Si avvicina lo start per la prossima stagione e sono tante le previsioni che vengono fatte per il futuro. Sulla Juventus è intervenuto l’ex attaccante Alessandro Matri che, a margine della “Bobo Summer Cup” a Lignano ha fatto il suo pronostico sul campionato che attende gli uomini di Massimiliano Allegri.
    Per l’ex bianconero non sarà facile puntare allo Scudetto già da questo anno visti anche gli addii eccellenti che hanno sicuramente cambiato le gerarchie nello spogliatoio. Ecco il pensiero di Alessandro Matri riportato da tuttojuve.com.
    Matri, la Juve e la favorita per lo Scudetto
    Le parole di Matri: “Ad oggi per me la Juve è lontana dalle favorite. Dispiace vedere Bonucci fuori per scelte societarie e Cuadrado via a fine contratto. Sono curioso di vederlo all’Inter, se sta bene fisicamente può fare sempre la differenza. La grande favorita resta il Napoli: ha perso solo Kim e se non cede nessun altro si conferma la più forte”. LEGGI TUTTO

  • in

    Sommer è arrivato a Milano: inizia l’avventura all’Inter, tutti i dettagli

    Il numero 1 svizzero è così pronto a iniziare la sua avventura in nerazzurro agli ordini di Simone Inzaghi, costretto a schierare nelle amichevoli Stankovic e Di Gennaro. Il classe ’88 ha vestito la maglia del Bayern Monaco sostituendo l’infortunato Neuer. Sommer però si è consacrato con il Borussia M’gladbach: con il club bianconero ha collezionato 335 presenze in otto stagioni e mezzo.
    Inter-Sommer, le cifre dell’affare
    Nei giorni scorsi, il Bayern ha accettato l’offerta di 6 milioni di € (ovvero il valore della clausola rescissoria) da parte dell’Inter, pagabili in due anni, dando il via libera al trasferimento del calciatore in Italia. Le visite mediche sono state fissate a lunedì, ultimo step prima della firma con il club nerazzurro. LEGGI TUTTO

  • in

    Osimhen, l’Arabia fa tremare ancora Napoli: la folle offerta

    NAPOLI – L’Arabia Saudita torna a tormenare le notti del Napoli. Infatti l’Al Ahli non molla la presa su Victor Osimhen. L’attccante nigerino sta ancora trattando con i campioni d’Itali il rinnovo di contratto ma, in assenza ancora della fumata bianca, le corteggiatrici continuano a stuzzicare il giocatore. Il club saudita in questione, l’Al Ahli, avrebbe messo sul tavolo un’offerta da 175 milioni per i prossimi 5 anni con ingaggio da 35 milioni netti a stagione! Ma non c’è solo il nigeriano nella lista della spesa dell’Al Ahli in casa Napoli, ci sarebbe stata anche un’offerta per Piotr Zielinski, in scadenza 2024 e con le trattative per il rinnovo ancora in stallo. Il lcub saudita ha chiesto una risposta celere al club partenopeo cosicché da virare su un altro profilo in caso di rifiuto da parte del polacco. LEGGI TUTTO

  • in

    Juve, mancano 20 gol per sognare: la classifica attacchi della Serie A

    A meno di due settimane dal fischio d’inizio (19 agosto) ci si può chiedere come sono messi gli attacchi delle grandi. Per rispondere ci siamo aiutati con i dati relativi al rendimento degli attuali attaccanti delle prime sette classificate della scorsa Serie A: quanti gol hanno segnato nello scorso campionato e quanti in media negli ultimi tre

    L’analisi del potenziale attuale degli attacchi di Serie A

    Dati che forniscono un aiuto, ma non la risposta. Primo perché nel calcio conta il presente e il passato può dare indicazioni, ma non certezze. Poi perché i dati vanno contestualizzati: anche il calcolo della media gol degli ultimi tre campionati, ad esempio, non evita che le cifre di Chiesa siano condizionate dall’infortunio del gennaio 2022 che lo ha penalizzato in due stagioni. Oppure, nel leggere la media di 15 gol a campionato del neolaziale Castellanos va tenuto conto che se nella passata stagione era in Liga nelle due precedenti era in Mls. LEGGI TUTTO

  • in

    Roma, senza Morata è Mertens la carta di Tiago Pinto?

    ROMA – La Roma di José Mourinho è alla continua ricerca dell’attaccante, dopo aver sondato le piste Morata (ancora all’Atletico Madrid) e Scamacca (firmerà con l’Atalanta), il club giallorosso è in forte pressing su Marko Arnautovic del Bologna ma starebbe pensando anche ad un ex Serie A. Infatti la Roma avrebbe in mente di riportare in Italia Dries Mertens oggi giocatore cardine del Galatasaray dopo aver giocato 9 stagioni al Napoli diventando il miglior marcatore di tutti i tempi della compagine partenopea (397 presenze e 148 gol). Il belga recentemente è stato l’eroe del successo dei turchi nel ritorno dei preliminari di Champions contro lo Zalgiris con un pazzesco gol da fuori area per avanzare al turno successivo contro ed è sotto contratto con il Galatasaray fino al 30 giugno 2024. Non ci sono ancora stati contatti tra le parti anche perché i giallorossi hanno nell’attaccante austriaco del Bologna (che oggi non ha giocato l’amichevole contro l’AZ Alkmar) l’obiettivo principale per l’attacco, qualora dovesse arrivare la fumata nera allora l’ex Napoli potrebbe diventare più di un’idea. LEGGI TUTTO

  • in

    Natan al Napoli, dal Brasile arrivano conferme: i dettagli dell’operazione

    NAPOLI – L’arrivo di Natan al Napoli ha avuto conferma anche dal Brasile. Il 22enne difensore del Bragantino, infatti, è stato escluso dalla lista dei convocati per la partita di domani contro il Coritiba visto che il suo trasferimento in Italia è ormai in fase conclusiva. Stando a “Globoesporte”, il Napoli sborserà circa 10 milioni di euro per il suo cartellino, col 12% che andrà al Flamengo e il 18% al Porto Vitoria. Natan era arrivato al Bragantino nel 2021 in prestito dal Flamengo e un anno dopo era stato riscattato per 22 milioni di reais, circa 4 milioni di euro. LEGGI TUTTO

  • in

    Shomurodov: “È un Cagliari che ti ricarica”. E su Ranieri e Mourinho…

    «Mi trovo bene con la squadra, con i ragazzi, con il mister. Le vacanze sono state lunghe, praticamente sono durate un mese… I primi giorni è stato più difficile, ma adesso va molto meglio e sto bene. Mi sento carico e non vedo l’ora che inizi il campionato».
    Vacanze a casa?
    «Sì, in Uzbekistan».
    Ce lo racconta, l’Uzbekistan? Probabilmente la maggior parte di noi italiani non saprebbe collocarlo geograficamente in modo esatto… Nonostante una delle canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana si intitoli proprio Samarcanda!
    «Samarcanda è una città storica, ci vengono tanti turisti. Poi ci sono Bukhara e Khiva. Tutte e tre sono affascinanti, artistiche. E c’è la capitale Tashkent, anche questa molto bella. Io sono nato a Jarkurgan, l’accademia l’ho fatta a Mashal, è lì che ho iniziato a giocare a calcio. In Uzbekistan amiamo molto il calcio, è il primo sport. Poi ci piace molto la boxe: otteniamo risultati alle Olimpiadi, ai Mondiali. Io, però, venendo da una famiglia di calciatori, ho subito iniziato a giocare a calcio».
    Il piccolo Messi…
    «Massì, i giornalisti mi hanno soprannominato così, anche se non c’entro niente con lui. Né come fisico, né come modo di giocare. E poi Messi è Messi. Chissà come è nata questa cosa. Ora comunque non ho soprannomi, sono Eldor e basta».
    C’è qualche attaccante che ha ammirato e studiato in modo particolare?
    «Da ragazzino avevo Drogba e Fernando Torres come idoli, li studiavo e cercavo di capire i loro movimenti. Ora, beh, studio soprattutto i movimenti e gli schemi che mi suggeriscono i miei allenatori. Studio con Ranieri».
    Com’è stato l’impatto con il mister?
    «Ottimo. Anche se non ci siamo ancora detti nulla di speciale, ovviamente. La stagione è solo all’inizio. Mi ha chiesto come stavo fisicamente. So che può aiutarmi a crescere, ad esprimermi al meglio».
    L’obiettivo è quello di tornare alle prestazioni e alla continuità dell’esperienza al Genoa, giusto? Cosa serve per rendere di nuovo a quei livelli?
    «Conta molto l’aspetto psicologico. Mi sentivo forte, c’era l’ambizione. Sentivo la fiducia. Qui a Cagliari ci sono tutti gli ingredienti per ripetermi e credo possa essere l’occasione giusta: allenatore esperto e preparato, una società che crede in me, un bel gruppo pieno di entusiasmo. Tanti tifosi sono venuti con passione a fare il tifo anche in ritiro. Al campo, in albergo: ci aiutano tanto. La rimonta dello scorso anno ha entusiasmato la piazza e in squadra sento che c’è consapevolezza, c’è fiducia. Quelle partite di carattere giocate contro il Bari hanno colpito anche me e sono state una delle cose a cui ho pensato quando è capitata l’occasione di venire al Cagliari».
    Tra i nuovi compagni chi la sta aiutando di più a entrare nel gruppo?
    «Edoardo Goldaniga, che conosco dai tempi del Genoa. Poi anche altri giocatori più “vecchi”, i senatori. Pavoletti, ad esempio».
    Ruolo d’attacco: ha preferenze?
    «Quando si gioca con due attaccanti per me è più facile, io ho sempre giocato così e sono più vicino alla porta. Se gioco a tre devo stare a sinistra e ho bisogno di più tempo: devo dribblare e attaccare lo spazio. È diverso». LEGGI TUTTO

  • in

    Weah uomo chiave della Juve: più gol e velocità per la squadra di Allegri

    È qualcosa di più di un bel biglietto da visita, il gol con cui Timothy Weah ha firmato il 2-0 della Juventus sul Real Madrid nell’ultima amichevole della tournée bianconera negli Stati Uniti. È una sorta di scena pilota di un film ancora tutto da girare, ma riguardo alla cui riuscita proprio quella scena invita all’ottimismo. Fuori dalla metafora cinematografica, quel gol è un incoraggiante esempio di come gli inserimenti di Weah potranno essere preziosi per alzare l’incisività bianconera in area avversaria, uno dei principali problemi della squadra di Massimiliano Allegri nella passata stagione.

    La rete al Real è stata frutto, oltre che dell’ottima azione costruita dai compagni, dell’intelligenza e della velocità dello statunitense nel seguirla e dell’astuzia nell’approfittare del movimento verso la porta con cui Kean ha abbassato la difesa madridista, per inserirsi nello spazio liberatosi alle spalle del compagno e dei difensori. Movimento da attaccante quale Weah era fino a due anni fa, come da attaccante è stata la conclusione: da quella posizione con un po’ di fortuna si può segnare semplicemente impattando la palla, ma il bianconero ha aperto il piede destro per piazzarla nell’angolo più lontano da Courtois che si stava spostando per coprire lo specchio. LEGGI TUTTO