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    Inter-Manchester City, tutto sulla finale di Champions League

    A distanza di 13 anni quando trionfarono a Madrid, i nerazzurri tornano in finale di Champions League dove affronteranno il Manchester City. Una sfida inedita quella in programma a Istanbul: data, orario e dove vederla, ma anche i numeri e le curiosità oltre al calendario verso l’appuntamento più atteso
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    Diretta Basilea-Fiorentina ore 21: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Le probabili formazioni di Basilea-Fiorentina
    BASILEA (3-5-2): Hitz; Lang, Adams, Pelmard; Ndoye, Diouf, Xhaka, Burger, Calafiori; Augustin, Amdouni. Allenatore: Vogel.
    A disposizione: Salvi, De Mol, Essiam, Vogel, Frei, Novoa, Millar, Kade, Males, Sene, Fink, Zeqiri.
    FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano; Dodo, Milenkovic, Quarta, Biraghi; Amrabat, Mandragora; Ikoné, Bonaventura, Nico Gonzalez; Cabral. Allenatore: Italiano.
    A disposizione: Cerofolini, Vannucchi, Venuti, Terzic, Ranieri, Bianco, Igor, Duncan, Castrovilli, Barak, Kouame, Saponara, Brekalo, Jovic, Sottil.
    ARBITRO: Sanchez (Spagna).
    ASSISTENTI: Cabanero-Prieto (Spagna).
    IV UOMO: Soto Grado (Spagna).
    VAR: De Burgos (Spagna).
    ASS. VAR: Munuera (Spagna).
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    Inter, tutti i precedenti contro Guardiola: l’ultima volta fu triplete nerazzurro

    La finale di Champions tra Inter e Manchester City, in programma sabato 10 giugno, rappresenta il 5° confronto tra Guardiola e i nerazzurri. Nei 4 precedenti, tutti sulla panchina del Barcellona, l’allenatore catalano ha raccolto due vittorie, un pareggio e una sconfitta. Si tratta della stagione 2009/2010, quando l’Inter incontrò i blaugrana 4 volte: prima nel girone di Champions e poi in semifinale. Quell’anno la squadra di Mourinho realizzò il triplete nella finale di Madrid
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    Manchester City-Real 4-0, gol e highlights: doppio Silva, autogol di Militao e Alvarez

    finisce qui!

    Il timore di ripetere la debacle dello scorso anno c’era, il Manchester City è tuttavia cresciuto rispetto alla passata stagione. Questa volta non c’è stato spazio per il tentativo di rimonta del Real dopo i due gol segnati da Bernardo Silva nel primo tempo. La squadra di Guardiola ha giocato una gara di dominio creando un’infinità di palle gol, molte delle quali disinnescate da un ottimo Courtois. La risposta del Real si è concretizzata in una conclusione da 30 metri di Kroos stampatasi sulla traversa, una traversa colpita anche da Haaland ancora a secco ma decisamente meglio rispetto all’andata. E’ stata un’autorete di Militao a chiudere definitivamente i giochi in una gara che il City ha stradominato e meritato di vincere, sugellata dal poker di Alvarez nel recupero. Il Real va a casa, il City gioca una finale due anni dopo l’ultima volta e l’avversario di Istanbul sarà un’Inter che venderà cara la pelle LEGGI TUTTO

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    Toro, il piano di Juric per ottenere il meglio da Pellegri

    E così un guaio muscolare mette ko Sanabria, in stagione partito con le stimmate dell’attaccante che fa anche giocare bene la squadra, ma che segna poco, ed evoluto in questo 2023 a bomber di razza. Ha però forse giocato troppo, il paraguaiano che adesso si arrende a un infortunio dopo 30 partite disputate e 11 gol segnati in campionato. Non esce dal campo da novembre, quindi da prima dell’inizio del Mondiale: nel 2023 le sue gare sono state 20, i gol 9. Juric lo ha impiegato a ripetizione per cavalcarne la prolificità, ma anche per mancanza di alternative. Spesso, infatti, Pellegri non è stato disponibile per la lunghissima serie di problemi fisici che lo hanno frenato.

    Toro, l’ora di Pellegri

    Ora, però, l’attaccante sembra finalmente aver raggiunto una buona condizione: contro il Verona è entrato con il giusto piglio, e un suo diagonale non è andato in rete solo a causa dell’intervento con i piedi di Montipò che ha deviato in angolo. A Monza era rimasto in panchina, ma dopo che nel turno precedente era tornato al gol. Si ricorderà la sua partenza in campo aperto, e il tiro imparabile per Ravaglia. Si avrà memoria, pure, della sua esultanza polemica ai danni della tifoseria della Samp, come delle successive scuse rivolte ai blucerchiati. Un gesto gratuito, quello di Genova, subito stigmatizzato anche pubblicamente da Juric. Il quale con Pellegri sta portando avanti un lavoro specifico. Rivolto alla parte fisica, come a quella tattica e soprattutto mentale. Tante le carezze rivolte dal tecnico croato all’attaccante fortemente voluto al Torino. Uno, più che una carezza, era stato un vero e proprio caldo abbraccio.

    Juric e Pellegri

    Così aveva parlato, l’allenatore granata, alla vigilia del successo sul Bologna: «Pellegri deve migliorare in tanti aspetti, su troppe cose il livello è davvero basso. Se calcia con il destro va bene, mentre con il sinistro fa fatica: deve migliorare nella gestione della palla, ci sono davvero un sacco di cose da fare, con Pietro. Il potenziale però ce l’ha, quando lo vedi te ne accorgi e pensi che con lui valga la pena perdere tempo e lavorare. Il processo però è lungo, ci vorranno anni per farlo esplodere, non è questione di qualche partita o di alcuni mesi. Pellegri può diventare un top player, adesso però è al 10%. Altri sono buoni giocatori, ma top un è un’altra cosa: credo sia l’unico, in questo gruppo, che abbia le qualità per diventare un top». In altre circostanze Juric aveva evidenziato una notevole pazienza, nei confronti del centravanti che, come Sanabria, è legato fino al Torino da un contratto con scadenza 2025. Queste, infatti, erano state le parole del croato prima di affrontare la Roma: «Sta cercando un equilibrio, lo lasciamo libero di allenarsi con i ritmi che sente perché possa trovare pace con il suo fisico». Ora, con l’infortunio di Sanabria, la speranza del tecnico è che la maturazione di Pellegri possa subire una repentina accelerata. Fin dalla sfida di domenica contro la Fiorentina, in classifica appaiata a quota 49 al Toro (con lo stesso numeri di punti c’è pure il Monza): dovesse andare in gol, Pellegri salirebbe a 3 stabilendo il personale primato di reti, in A. Restano poche, è chiaro, ma in questa come nelle precedenti stagioni l’attaccante ha dovuto saltare tante partite, per un notevole assortimento di guai fisici.

    Torino, verso la Fiorentina

    Potrebbe così essere lui, a sostituire il paraguaiano contro i viola. Per quanto nella gara d’andata, decisa da una rete di Miranchuk (in dubbio, per domenica), il centravanti fosse stato Seck. Quella volta autore di una prestazione importante, al centro dell’attacco granata. Ci sono anche un paio di alternative, all’occorrenza: una porta a Karamoh, che però ha evidenziato di trovarsi molto più a suo agio partendo dalla fascia, l’altra a Vlasic, che però ugualmente ha dimostrato di trovarsi decisamente meglio potendo avviare l’azione dalla corsia. Questo mentre Pellegri ha voluto ricordare nonno Fernando, mancato lo scorso 30 agosto e che ieri avrebbe compiuto 85 anni: «Una tra le persone più importanti della mia vita. Ovunque tu sia auguri, nonno». Quel nonno decisamente complice, nella genoanità del figlio Marco (team manager del Torino) come del nipote Pietro. LEGGI TUTTO

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    Inter in finale di Champions: come acquistare i biglietti per Istanbul

    L’Inter è in finale di Champions League. Un sogno per tutti i tifosi nerazzurri che, dopo aver eliminato il Milan con una doppia vittoria tra andata e ritorno (2-0 e 1-0) ora attendono di conoscere quale sarà l’avversaria tra Manchester City e Real Madrid (1-1 la scorsa settimana all’andata al Bernabeu).
    Il prossimo 10 giugno a Istanbul, Inzaghi e suoi calciatori si giocheranno il titolo di campione d’Europa, a 13 anni dall’ultima vittoria nella finale di Madrid contro il Bayern. In che modo i tifosi possono aggiudicarsi i biglietti per l’ultimo atto di Champions, in programma allo stadio ‘Ataturk’?
    Le modalità di vendita dei biglietti
    Nei prossimi giorni sono attese comunicazioni ufficiali del club nerazzurro con tutti i dettagli delle fasi di vendita dei biglietti e degli eventuali abbinamenti con viaggi organizzati per raggiungere Istanbul. Ovviamente l’attenzione dei tifosi è anche verso i voli aerei per la Turchia dall’Italia , che nelle ultime ore hanno avuto un’impennata nei prezzi e nella disponibilità. L’Uefa, peraltro, consiglia ai supporter di non prevedere il viaggio d’andata sabato 10 giugno, per evitare eventuali complicazioni dovuti a ritardi o imprevisti che potrebbero rallentare l’arrivo in Turchia.
    Ciascun club finalista (quindi Inter e Manchester City o Real Madrid) avrà 20mila biglietti a disposizione: il processo di vendita e assegnazione dei biglietti riservati ai tifosi delle squadre finaliste sarà concordato con i club interessati.
    La UEFA aveva avviato la prima fase della vendita dei biglietti sul proprio sito lo scorso mese (si è chiusa il 28 aprile). I tagliandi erano divisi in quattro categorie, a partire da 70 euro (categoria 4) fino a 690 euro (categoria 1), venduti attraverso una lotteria effettuata al termine del periodo di richiesta. I candidati prescelti saranno avvisati via e-mail e potranno acquistare fino a due biglietti nella categoria di prezzo assegnata. I biglietti rimanenti sono riservati alla struttura organizzativa locale, alla Uefa, alle associazioni affiliate alla Uefa, ai partner commerciali e alle emittenti.
    Lo stadio olimpico Ataturk
    Lo stadio olimpico Ataturk, inaugurato nel dicembre del 2001, è lo stadio di casa del Karagümrük, che milita in Super Lig, ed è stato anche teatro dei match casalinghi di Galatasaray (2003-2004) e Besiktas (2013-2016). L’impianto, che si trova nel distretto di Basaksehir, può ospitare 70mila spettatori e si trova a 25km dal centro di Istanbul. Non è la prima volta che l’Ataturk ospita la finale della Champions League: nella stagione 2004/05 nello stadio turco si è giocata Milan-Liverpool, terminata con la vittoria dei Reds ai calci di rigore dopo aver rimontato 3 reti ai rossoneri nei tempi regolamentari (risultato che poi si era mantenuto sul 3-3 anche nei successivi supplementari). LEGGI TUTTO

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    Champions League, come sono state “costruite” Manchester City e Real Madrid

    Giocatore dopo giocatore, mercato dopo mercato: abbiamo preso in considerazione i 22 titolari dell’andata e ricostruito la loro storia nei rispettivi club. Haaland è arrivato da meno di un anno, Benzema è in blancos da quattordici. Pezzi pregiati cresciuti in casa e colpi a suon di milioni. Analogie (ma soprattutto differenze) tra City e Real. E chi ha speso di più delle due? LEGGI TUTTO