consigliato per te

  • in

    Roma, senza Morata è Mertens la carta di Tiago Pinto?

    ROMA – La Roma di José Mourinho è alla continua ricerca dell’attaccante, dopo aver sondato le piste Morata (ancora all’Atletico Madrid) e Scamacca (firmerà con l’Atalanta), il club giallorosso è in forte pressing su Marko Arnautovic del Bologna ma starebbe pensando anche ad un ex Serie A. Infatti la Roma avrebbe in mente di riportare in Italia Dries Mertens oggi giocatore cardine del Galatasaray dopo aver giocato 9 stagioni al Napoli diventando il miglior marcatore di tutti i tempi della compagine partenopea (397 presenze e 148 gol). Il belga recentemente è stato l’eroe del successo dei turchi nel ritorno dei preliminari di Champions contro lo Zalgiris con un pazzesco gol da fuori area per avanzare al turno successivo contro ed è sotto contratto con il Galatasaray fino al 30 giugno 2024. Non ci sono ancora stati contatti tra le parti anche perché i giallorossi hanno nell’attaccante austriaco del Bologna (che oggi non ha giocato l’amichevole contro l’AZ Alkmar) l’obiettivo principale per l’attacco, qualora dovesse arrivare la fumata nera allora l’ex Napoli potrebbe diventare più di un’idea. LEGGI TUTTO

  • in

    Natan al Napoli, dal Brasile arrivano conferme: i dettagli dell’operazione

    NAPOLI – L’arrivo di Natan al Napoli ha avuto conferma anche dal Brasile. Il 22enne difensore del Bragantino, infatti, è stato escluso dalla lista dei convocati per la partita di domani contro il Coritiba visto che il suo trasferimento in Italia è ormai in fase conclusiva. Stando a “Globoesporte”, il Napoli sborserà circa 10 milioni di euro per il suo cartellino, col 12% che andrà al Flamengo e il 18% al Porto Vitoria. Natan era arrivato al Bragantino nel 2021 in prestito dal Flamengo e un anno dopo era stato riscattato per 22 milioni di reais, circa 4 milioni di euro. LEGGI TUTTO

  • in

    Shomurodov: “È un Cagliari che ti ricarica”. E su Ranieri e Mourinho…

    «Mi trovo bene con la squadra, con i ragazzi, con il mister. Le vacanze sono state lunghe, praticamente sono durate un mese… I primi giorni è stato più difficile, ma adesso va molto meglio e sto bene. Mi sento carico e non vedo l’ora che inizi il campionato».
    Vacanze a casa?
    «Sì, in Uzbekistan».
    Ce lo racconta, l’Uzbekistan? Probabilmente la maggior parte di noi italiani non saprebbe collocarlo geograficamente in modo esatto… Nonostante una delle canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana si intitoli proprio Samarcanda!
    «Samarcanda è una città storica, ci vengono tanti turisti. Poi ci sono Bukhara e Khiva. Tutte e tre sono affascinanti, artistiche. E c’è la capitale Tashkent, anche questa molto bella. Io sono nato a Jarkurgan, l’accademia l’ho fatta a Mashal, è lì che ho iniziato a giocare a calcio. In Uzbekistan amiamo molto il calcio, è il primo sport. Poi ci piace molto la boxe: otteniamo risultati alle Olimpiadi, ai Mondiali. Io, però, venendo da una famiglia di calciatori, ho subito iniziato a giocare a calcio».
    Il piccolo Messi…
    «Massì, i giornalisti mi hanno soprannominato così, anche se non c’entro niente con lui. Né come fisico, né come modo di giocare. E poi Messi è Messi. Chissà come è nata questa cosa. Ora comunque non ho soprannomi, sono Eldor e basta».
    C’è qualche attaccante che ha ammirato e studiato in modo particolare?
    «Da ragazzino avevo Drogba e Fernando Torres come idoli, li studiavo e cercavo di capire i loro movimenti. Ora, beh, studio soprattutto i movimenti e gli schemi che mi suggeriscono i miei allenatori. Studio con Ranieri».
    Com’è stato l’impatto con il mister?
    «Ottimo. Anche se non ci siamo ancora detti nulla di speciale, ovviamente. La stagione è solo all’inizio. Mi ha chiesto come stavo fisicamente. So che può aiutarmi a crescere, ad esprimermi al meglio».
    L’obiettivo è quello di tornare alle prestazioni e alla continuità dell’esperienza al Genoa, giusto? Cosa serve per rendere di nuovo a quei livelli?
    «Conta molto l’aspetto psicologico. Mi sentivo forte, c’era l’ambizione. Sentivo la fiducia. Qui a Cagliari ci sono tutti gli ingredienti per ripetermi e credo possa essere l’occasione giusta: allenatore esperto e preparato, una società che crede in me, un bel gruppo pieno di entusiasmo. Tanti tifosi sono venuti con passione a fare il tifo anche in ritiro. Al campo, in albergo: ci aiutano tanto. La rimonta dello scorso anno ha entusiasmato la piazza e in squadra sento che c’è consapevolezza, c’è fiducia. Quelle partite di carattere giocate contro il Bari hanno colpito anche me e sono state una delle cose a cui ho pensato quando è capitata l’occasione di venire al Cagliari».
    Tra i nuovi compagni chi la sta aiutando di più a entrare nel gruppo?
    «Edoardo Goldaniga, che conosco dai tempi del Genoa. Poi anche altri giocatori più “vecchi”, i senatori. Pavoletti, ad esempio».
    Ruolo d’attacco: ha preferenze?
    «Quando si gioca con due attaccanti per me è più facile, io ho sempre giocato così e sono più vicino alla porta. Se gioco a tre devo stare a sinistra e ho bisogno di più tempo: devo dribblare e attaccare lo spazio. È diverso». LEGGI TUTTO

  • in

    Weah uomo chiave della Juve: più gol e velocità per la squadra di Allegri

    È qualcosa di più di un bel biglietto da visita, il gol con cui Timothy Weah ha firmato il 2-0 della Juventus sul Real Madrid nell’ultima amichevole della tournée bianconera negli Stati Uniti. È una sorta di scena pilota di un film ancora tutto da girare, ma riguardo alla cui riuscita proprio quella scena invita all’ottimismo. Fuori dalla metafora cinematografica, quel gol è un incoraggiante esempio di come gli inserimenti di Weah potranno essere preziosi per alzare l’incisività bianconera in area avversaria, uno dei principali problemi della squadra di Massimiliano Allegri nella passata stagione.

    La rete al Real è stata frutto, oltre che dell’ottima azione costruita dai compagni, dell’intelligenza e della velocità dello statunitense nel seguirla e dell’astuzia nell’approfittare del movimento verso la porta con cui Kean ha abbassato la difesa madridista, per inserirsi nello spazio liberatosi alle spalle del compagno e dei difensori. Movimento da attaccante quale Weah era fino a due anni fa, come da attaccante è stata la conclusione: da quella posizione con un po’ di fortuna si può segnare semplicemente impattando la palla, ma il bianconero ha aperto il piede destro per piazzarla nell’angolo più lontano da Courtois che si stava spostando per coprire lo specchio. LEGGI TUTTO

  • in

    Magnanelli, mister pressing: la nuova filosofia nella Juve di Allegri

    Chi ha potuto assistere agli allenamenti della Juventus in territorio americano si è reso conto di quanto confermato poi a parola dai giocatori nelle varie interviste, prima e dopo le partite e durante il lavoro quotidiano: il livello delle sedute è salito in maniera vertiginosa rispetto a un anno fa, così come è cresciuta la richiesta di attenzione e concentrazione su ogni pallone. Parola d’ordine: intensità. Da sprigionare sempre, spingendo al massimo.

    È una nuova filosofia che accompagna i concetti che, secondo Massimiliano Allegri, sono un po’ quelli di sempre, però interpretati sotto una nuova luce: soprattutto nel caldo secco di Los Angeles la Juventus ha messo nei muscoli un lavoro prezioso sotto il profilo atletico, nell’ottica di arrivare subito al top per la prima di campionato. LEGGI TUTTO

  • in

    Natan, intesa con il Napoli: arriva dal Bragantino, le cifre dell’accordo

    Natan-Napoli, l’accordo e le visite mediche
    Il Napoli, molto vicino a trovare l’accordo economico con il club (circa dieci milioni di euro), ha trovato un’intesa anche con il calciatore per quanto riguarda il contratto e lo stipendio. Ora si definiranno le commissioni degli agenti e se tutto si chiuderà in tempo Natan svolgerà le visite mediche già domenica per poi unirsi al resto del gruppo di Rudi Garcia in ritiro. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli in allarme: dopo Kvaratskhelia e Osimhen, out un altro big

    Il countdown per il campionato è iniziato, ma a Napoli gli ostacoli da superare sono già molti. La società è al lavoro per rinforzare la rosa, trovare il sostituto di Kim e anche per cercare di arrivare a un accordo per il rinnovo di Osimhen.
    Dalla scrivania al campo, anche Garcia ha delle grane da risolvere. Il motivo? I vari infortuni che hanno colpito la squadra in questa preparazione. 
    Napoli, allarme infortuni: il Frosinone è vicino
    Lavorare con la rosa al completo è il sogno di tutti gli allenatori. Soprattutto quelli nuovo. L’eredità lasciata da Spalletti è tanta e sicuramente sarà una buona basa da cui ripartire, ma le idee cambiano da mente a mente. Garcia al momento non ha potuto sempre provare la formazione tipo. Ma a mancare al momento sono le pedine fondamentali, quelle che hanno contribuito alla vittoria dello scudetto nello scorso campionato, Osimhen e Kvaratskhelia su tutti. Sono tanti i giocatori ai box. Che sia per i carichi di lavoro o per il cambio dello staff lo dirà il tempo. Intanto il tecnico azzurro spera di recuperarne qualcuno per arrivare preparato al suo ritorno in Serie A. LEGGI TUTTO

  • in

    Nocerino: Chiesa, Weah, Vlahovic, Lukaku. Ho visto la Juve, ecco che penso

    ORLANDO (Stati Uniti) – Antonio Nocerino ha giocato una sola stagione alla Juventus, 2007-08 collezionando 32 presenze, ed ospite a Sky Sport ha commentato la nuova squadra bianconera vista in azione nella tournèe statunitense. Nocerino è rimasto ben impressionato dal gruppo di Allegri specie da Federico Chiesa: “Io sono stato anche all’allenamento della Juventus oltre che alla gara contro il Real Madrid. Ho visto una squadra molto compatta e molto unita. Ho visto molto bene Chiesa e spero che possa fare veramente bene perché è una risorsa per la Juve ma è molto importante anche per la Nazionale”.
    Juventus, Nocerino su Weah
    Molti riflettori sono stati sul neo-arrivato Timothy Weah, giocatore che Nocerino ha promosso: “Weah è un giocatore fortissimo che in queste gare ha fatto il quinto quando soprattutto ha giocato contro il Milan e contro Theo, ha fatto delle belle accelerate poi ovviamente quando giocherà in Serie A si vedrà con più continuità ma è molto forte e sono sicuro delle sue qualità”. LEGGI TUTTO