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    Morata, incontro tra gli agenti di Alvaro e i dirigenti Inter: le novità

    Inter, l’incontro con gli agenti di Morata
    Nel pomeriggio di oggi i dirigenti nerazzurri hanno accelerato (considerando che Morata potrebbe essere anche un possibile obiettivo della Juve) incontrando gli agenti dell’attaccante nella sede del club, per capire le sue intenzioni e la fattibilità dell’operazione anche dal punto di vista economico. Al termine dell’incontro Bozzo, uno degli agenti di Morata, ha commentato: “È andato bene, non posso dire altro”. Durante il confronto è emersa la volontà del club spagnolo di voler cedere l’attaccante (precedentemente cercato anche dal Milan) solo se l’Inter deciderà di pagare la clausola rescissoria di 21 milioni. Dall’altro lato, i nerazzurri vorrebbero trovare un accordo per non arrivare a quella cifra. LEGGI TUTTO

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    Genoa, tromba d’aria a Moena: annullata l’amichevole con il Tirol

    MOENA – Annualata la seconda amichevole del Genoa neo-promosso. Il Grifone avrebbe dovuto affrontare il Tirol (club di Bundesliga austriaca) allo stadio Benatti di Moena nella preparazione alla stagione ma il meteo ha rovinato i piani della squadra ligure. Infatti un nubifragio, accompagnato anche da una tromba d’aria, si è abbattuto sulla Val di Fassa durante la sessione di allenamento della squadra di Gilardino: una torretta della Tv è caduta e gli stand del village sono stati spazzati via dal forte vento oltre a vari danni alle strutture del centro sportivo. Questo il comunicato ufficiale del Genoa: “Arbitro, dirigenti delle squadre e responsabile APT alle 17:30 decidono di annullare la gara amichevole viste anche le previsioni meteo in peggioramento fino alle 18.30”. Prossimo appuntamento per i rossoblù sarà sempre presso il Benatti di Moena nella terza ed ultima amichevole in Val di Fassa contro il Venezia il 22 luglio (ore 17). LEGGI TUTTO

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    Finale di Champions 2026 o 2027 a San Siro? L’annuncio della Uefa e del sindaco Sala

    Lo ha confermato l’Uefa e lo aveva già annunciato il sindaco di Milano Sala: “Gravina mi ha chiamato per chiedermi se eravamo interessati a ospitare a San Siro la finale di Champions League”. Due le città candidate, Milano e Budapest, per i due anni 2026 e 2027: “Quindi almeno una delle due stagioni dovrebbe succedere”

    Milano ospiterà la finale di Champions a San Siro nel 2026 o nel 2027? L’ipotesi è stata prennunciata dal sindaco Giuseppe Sala a margine della presentazione degli Europei di salto ed equitazione a Milano e lo ha confermato anche la Uefa tramite un comunicato ufficiale. Sono nove le federazioni che si sono candidate per ospitare le finali delle varie coppe europee in quel biennio. Due, nel dettaglio, quelle per la Champions: Budapest e Milano. “Le dichiarazioni di interesse non sono vincolanti  e le proposte finali – si legge nel documento Uefa – dovranno essere consegnate con i dossier di candidatura entro il 21 febbraio 2024”. 

    Sala: “Due sole candidate, o nel 2026 o nel 2027 dovrebbe succedere”
    “Sono reduce dalla sfortunata finale di Istanbul per i miei colori, ma entusiasmante perché ho rivisto un’altra volta cosa vuol dire per una città ospitare la finale di Champions League – ha detto il sindaco Sala -. Quando il presidente Gravina mi ha chiamato per chiedermi se eravamo interessati a ospitare a San Siro la finale di Champions League, ovviamente ho fatto i salti di gioia. Siccome – ha proseguito – ci sono due candidati, noi e Budapest, per i due anni (2026 e 2027, ndr), uno dovrebbe essere. Ovviamente ho detto a Gravina che nel 2027 non sarò più sindaco, quindi vediamo di portarla a casa per l’anno prima. Spero che ci riesca, se poi sarà 2027 andrà bene lo stesso per Milano”.

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    Le 4 finali di Champions a San Siro
    A Milano si sono già giocate quattro finali di Coppa dei Campioni/Champions League. La prima nel 1965 col secondo successo della Grande Inter di Herrera: 1-0 al Benfica, gol di Jair. Si giocarono al Meazza anche quelle del 1970, 2001 e 2016, vinte da Feyenoord, Bayern Monaco (contro il Valencia di Cuper) e Real Madrid, nel derby contro l’Atletico. Quest’ultime due, entrambe terminate ai rigori.

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    La storia di San Siro in 20 momenti storici

    Milan e Inter in campo a ore per scrivere una nuova pagina della storia di San Siro, gigante di quasi cent’anni costruito nel 1925. Gli anelli, le torri e il primo gol del milanista ‘Pin’ Santagostino, ma vince 6-3 l’Inter (che fino al 1947 non ci giocava). Le luci di Vecchioni e il mondo nella cerimonia di apertura del 1990, Pelé, la boxe e Bob Marley, pieno a luglio con la samba per Dinho e pieno all’alba post triplete. Storia e aneddoti in 20 momenti cult
    di Marco Salami 
    MILAN-INTER LIVE – LO SPECIALE

    LUCI A SAN SIRO

    Quando ti alzi la mattina, quel giorno, è un giorno diverso da tutti gli altri. È il giorno che vai allo stadio. È il giorno che vai a San Siro. Zaino in spalla, sciarpa d’ordinanza, rossonera o nerazzurra. Il cuscinetto anni Ottanta, sempre lo stesso. E quindi si parte, in macchina dalla provincia, col treno, in tram o col metrò, con l’accento sulla o finale. Una parola che richiama una Milano d’altri tempi, nostalgica, andata.

    EURODERBY, ATTO III

    La nuova pagina, la prossima pagina. Stesso stadio, stesso campo. Sei giorni in mezzo. Come in quello del 2003 e in quello del 2005. Luci a San Siro, sì, anche di questa sera. Tutti là. 

    LA NASCITA NEL 1926: 13 MESI E 5 MILIONI DI LIRE

    Altri tempi, perché lì ad attenderti c’è un gigante di quasi cent’anni. È il 1925 quando il Presidente del Milan, Piero Pirelli, sollecita la costruzione di uno stadio calcistico vicino a quell’Ippodromo per il Trotto tornato estremamente attuale (sponda, sempre, rossonera). L’ispirazione è inglese, lontano da come lo conosciamo oggi. Ci vogliono tredici mesi e cinque milioni di lire. Le tribune sono quattro, rettilinee, la prima capienza è di 35mila spettatori.

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    A Pinzolo un Toro da costruire. E venerdì tutti in piazza

    Ecco i calciatori selezionati dal tecnico Juric per il ritiro estivo. Portieri: Vanja Milinkovic Savic; Mihai Popa; Luca Gemello; Matteo Brezzo. Difensori: Perr Schuurs, David Zima, Brian Bayeye, Alessandro Buongiorno, Ange N’Guessan, Fabio Desole, Koffi Djidji, Wilfried Singo, Ricardo Rodriguez, Mergim Vojvoda, Jacopo Antolini, Ali Dembele. Centrocampisti: Ivan Ilic, Gvidas Gineitis, Karol Linetty, Emirhan Ilkhan, Lhassine Ben Kone. Attaccanti: Yann Karamoh, Nemanja Radonic, Magnus Warming, Simone Verdi, Zannetos Savva, Demba Seck, Pietro Pellegri, Antonio Sanabria. Nei prossimi giorni si aggregheranno al gruppo Raoul Bellanova, Alessandro Dellavalle e Samuele Ricci. LEGGI TUTTO

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    L’Italia non è un Paese per vecchi

    I dati sono stati elaborati dal Cies (Centro Internazionale di Studi Sportivi, Centre International d’Etude du Sport, organizzazione indipendente di ricerca e formazione, con sede a Neuchâtel, in Svizzera). A corredo di questa fotografia, più in generale, a causa del calo demografico si contano 5 milioni in meno di italiani compresi fra i 18 e i 35 anni. Il rilievo è stato formulato a più riprese da Giovanni Malagò, presidente del Coni dal 19 febbraio 2013 e membro a titolo individuale del Cio dal 1° gennaio 2019, già nella storia dello sport italiano per gli straordinari risultati ottenuti che lo stesso ha ottenuto durante la sua gestione: in ordine cronologico, basti citare il medagliere globale 2022, comprendente i risultati ottenuti nelle diverse discipline a livello di Olimpiadi e Paralimpiadi estive e invernali, Mondiali, Europei e manifestazioni equiparate. L’Italia si è piazzata terza con 323 medaglie alle spalle di Usa (437) e Australia (337). Se è vero, com’è vero, che anche nel calcio bisogna volere l’impossibile perché l’impossibile accada (cit.Eraclito), la finale dell’Europeo Under 19 fra la Bella Italia di Bollini e il favorito Portogallo lancia un segnale di speranza e di fiducia nel futuro.
    Solo 33 giocatori su 100 sono azzurrabili. Ius soli sportivo: il Palazzo ascolti Malagò
    I talenti italiani ci sono
    La certezza è assodata, qualunque sia l’esito del confronto al National Stadium di Ta’Qali, Malta, una rivincita inseguita per cinque anni dagli azzurri, memori della finale 2018 contro gli stessi lusitani, persa per 4-3 (gol decisivo di Pedro Correia al minuto 109 dei supplementari (Italia: Plizzari; Bellanova, Bettella, Zanandrea, Tripaldelli (65′ Candela); Frattesi, Tonali (92′ Marcucci), Melegoni (59′ Capone); Zaniolo; Scamacca, Pinamonti (46′ Kean). Ct: Nicolato. Marcatori azzurrii: Kean, Kean, Scamacca). Gli sviluppi delle carriere di alcuni di quei protagonisti sono diventati storie di mercato: come non pensare al neointerista Frattesi, alla neogazza (Magpie) Tonali, al neogranata Bellanova, a Scamacca conteso da Milan e Roma, a Pinamonti, a Kean. La prospettiva si ripropone per i ragazzi di Bollini, come già si era proposta per i ragazzi di Nunziata, neovicecampioni del mondo Under 20, sconfitti dall’Uruguay nell’atto decisivo (ma Casadei è stato proclamato miglior marcatore e miglior giocatore del torneo; Desplanches miglior portiere) e, nonostante la delusione patita in Romania nella fase finale dell’Europeo Under 21, allettante si annuncia anche il futuro di molti giocatori di Nicolato. La verità è semplice e Mancini, Nicolato, Nunziata, Bollini l’hanno ripetuto a ogni piè sospinto: nonostante la forsennata esterofilia di molti club e il calo demografico denunciato da Malagò, i giovani italiani di talento ci sono. Eccome. Non foss’altro perché, stasera. una Nazionale tricolore disputa la seconda finale stagionale, in palio stavolta il titolo europeo di categoria. Il guaio è che, salvo rare eccezioni, troppi allenatori del massimo campionato, adeguandosi alle strategie delle rispettive società non hanno il coraggio di andare controcorrente, di imitare i colleghi degli altri Paesi dove, come dice De Zerbi, non è mai una questione di età: “Se un ragazzo, anche giovanissimo, è bravo e ha i numeri per giocare in prima squadra, gioca in prima squadra”.
    Italia-Portogallo, dove e quando vedere in tv la finale dell’Europeo U19
    Italia, l’avvenire in pugno
    Ringraziando De Zerbi, splendido ambasciatore a Brighton della scuola tecnica italiana in Premier e, noblesse oblige, applaudendo calorosamente l’Under 19, ecco alcuni predestinati a un grande avvenire. Renderlo tale, dipenderà prima di tutto da loro, con l’auspicio che anziché guardare e spendere o spandere oltre confine, gli operatori di mercato guariscano dalla miopia tricolore che spesso li affligge. Alcuni si sono già emendati, tuttavia sono ancora pochi. Portieri: Davide Mastrantonio, 19 anni, scuola Roma, la sua crescita è continua, bagaglio tecnico molto interessante. Difensori: Iacopo Regonesi, 19 anni, figlio d’arte (papà Pierre, difensore anche lui, è salito alla ribalta con l’Atalanta nel cui settore giovanile è cresciuto, come il figlio gioiello della Primavera). Lorenzo (4 aprile 2004) e Alessandro Dellavalle (11 maggio 2004), cugini per nascita e per derby: il primo gioca nella Juve e il secondo nel Toro. Tutti e due sono difensori centrali. Michael Kayode, 19 anni, sette dei quali nel settore giovanile della Juve, titolare in D con il Gozzano a 16 anni, luce degli occhi di Rocco Commisso, essendo uno dei talenti più pregiati della Primavera viola. Segni particolari: una scheggia. Centrocampisti: Cher Ndour, 19 anni, scuola Atalanta, un’esperienza al Benfica dove ha vinto la Youth League, neoacquisto del Psg, già indicato come il nuovo Pogba. Alle dipendenze di Luis Enrique, sfonderà. Centrocampisti. Luca Lipani, 18 anni, genovese e genoano purosangue (è entrato nel vivaio quando aveva soltanto otto anni), è il Grifone che ha affondato la Spagna in semifinale, segnando il gol del 3-2 a cinque minuti dalla fine. Valorizzato da Gilardino nel trionfale campionato che ha segnato l’immediato ritorno in A dei rossoblù. Vicecampione del mondo Under 20, aspirante campione europeo Under 19. Giacomo Faticanti, 19 anni, già una vita da mediano, capitano della Roma Primavera, vicecampione del mondo Under 20, aspirante campione europeo Under 19, leader naturale di ogni formazione giovanile della miniera d’oro Trigoria. Niccolò Pisilli, 18 anni, un altro dei Bambini d’oro di Mourinho. Nella Primavera della Roma studia da Matic, che considera il modello da imitare. Vicecampione del mondo Under 20, aspirante campione europeo Under 19. Attaccanti: Luis Hasa, 19 anni, vero jolly di Bollini che l’ha schierato sia all’ala sia come mezzala. Segni particolari: salta l’uomo. Ha messo piede per la prima volta a Vinovo quando aveva sette anni: la Juve Next Gen conta su di lui, E non solo la Next Gen: per referenze whatsappare Giuntoli. Francesco Pio Esposito, 19 anni, il più giovane dei tre fratelli calciatori, anche lui vicecampione del mondo Under 20 e aspirante campione europeo Under 19, un gigante alto 1 metro e 93, punto di riferimento assoluto del reparto offensivo di Bollini. Samuele Vignato, 19 anni, fratello di Emanuel, 22 anni, giocatore del Bologna. Samuele sta al Monza come Kayode sta alla Fiorentina. Galliani, che ha la vista molto lunga, quando l’ha portato in Brianza, ha sbottato: “Abbiamo preso il miglior 2004 d’Italia”. E Samuele, di rimando: “Come potevo dire no a Galliani?”. Quando si dice fare la scelta giusta. LEGGI TUTTO

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    Serie A, le amichevoli: Aouar in gol con la Roma. Il Sassuolo ne fa 22

    Serie A, le formazioni e i risultati delle amichevoli
    Roma-Boreale 4-0
    2′ Pagano, 40′ Solbakken, 46′ El Shaarawy, 66′ Aouar.
    ROMA (3-5-2): Boer (34′ Svilar); Mancini, Llorente (49′ Golic), Karsdorp; El Shaarawy, Pagano, Matic, Aouar, Zalewski; Dybala (34′ Solbakken), Belotti.
    Monza-Nuova Camunia 11-0
    5′ Birindelli, 30′ Izzo, 33′ Colpani, 43′ rig. Pessina, 48′, 51′, 55′, 67′ Maric, 60′, 83′ Ciurria, 86′ Machin.
    MONZA (3-4-2-1): Di Gregorio, Izzo, Pablo Marí, A.Carboni, Birindelli, Gagliardini, Pessina, Carlos Augusto, Colpani, Caprari, Petagna.Secondo tempo: Lamanna (dal 33’ Mazza), Sampirisi (dal 33’ Anastasio), Caldirola, Bettella, Pedro Pereira, Machin, Bondo (dal 33’ Colombo), F.Carboni, Ciurria, Dany Mota, Maric.
    Frosinone-Rappr. Mondragone 7-0
    5′ Harroui, 9′ Selvini, 52′ Kvernadze, 54′, 79′ Cuni, 88′, 89′ Oyono.
    FROSINONE (4-3-3): Turati (13’ st Vettorel), Oyono (13’ st Cangianiello), Klitten (1’ st Kujabi), Mazzitelli (13’ st Haoudi), Szyminski (13’ st Macej), Marchizza (16’ st Dixon), Selvini (1’ st Bidaoui), Brescianini (1’ st Garritano), Borrelli (1’ st Cuni), Harroui (1’ st Gelli), Baez (1’ st Kvernadze).
    Genoa-Fassa 12-0
    6′, 29′ Sabelli, 18, 25′, 34′, 44′ Gudmundsson, 36′ aut. Deflorian, 46′ Jagiello, 49′, 64′ Yeboah, 67′, 89′ Yalçin.
    GENOA (3-5-2): Martinez (46′ Leali); Vogliacco (46′ Ilsanker), Biraschi (46′ Matturro), Bani (46′ Hefti); Sabelli (46′ Melegoni), Strootman (46′ Jagiello), Badelj (46′ Frendrup), Aramu (46′ Yalcin), Martin (46′ Accornero); Gudmundsson (uscito dopo 45′ e non sostituito), Coda (46′ Yeboah).
    Sassuolo-Real Vicenza 22-0
    2′, 11′ e 41′ Pinamonti, 20′, 29′ e 44′ Antiste, 22′ e 27′ rig. Berardi, 36′ Kyriakopoulos, 45′ Matheus Henrique, 49′, 64′ e 78′ Bajrami, 52′, 54′, 83′ e 88′ Thorstvedt, 56′, 58′, 72′, 85′ e 87′ Mulattieri.
    SASSUOLO: (4-3-3) Consigli; Toljan, Erlic, Tressoldi, Kyriakopoulos; Volpato, Boloca, Henrique; Berardi, Pinamonti, Antiste.Secondo tempo: (4-3-3) Pegolo, Paz, Flamingo, Ferrari, Rogerio, Thorstvedt, Lopez, Bajrami, Defrel, Mulattieri, Leone.
    Fiorentina-Fiorentina Primavera 8-1
    43′, 48′ Jovic, 53′ Cabral, 58′ Conti, 59′, 65′ Sabiri, 76′ Brekalo, 86′, 90′ Terzic.
    FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano; Pierozzi, Quarta, Ranieri, Biraghi; Harder, Duncan; Ikonè, Jovic, Muntenau; Kokorin.Secondo tempo: Cerofolini; Dodò, Biagetti, Igor, Terzic; Castrovilli, Mandragora; Brekalo, Bonaventura, Sabiri; Cabral. LEGGI TUTTO