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    Toro, il piano di Juric per ottenere il meglio da Pellegri

    E così un guaio muscolare mette ko Sanabria, in stagione partito con le stimmate dell’attaccante che fa anche giocare bene la squadra, ma che segna poco, ed evoluto in questo 2023 a bomber di razza. Ha però forse giocato troppo, il paraguaiano che adesso si arrende a un infortunio dopo 30 partite disputate e 11 gol segnati in campionato. Non esce dal campo da novembre, quindi da prima dell’inizio del Mondiale: nel 2023 le sue gare sono state 20, i gol 9. Juric lo ha impiegato a ripetizione per cavalcarne la prolificità, ma anche per mancanza di alternative. Spesso, infatti, Pellegri non è stato disponibile per la lunghissima serie di problemi fisici che lo hanno frenato.

    Toro, l’ora di Pellegri

    Ora, però, l’attaccante sembra finalmente aver raggiunto una buona condizione: contro il Verona è entrato con il giusto piglio, e un suo diagonale non è andato in rete solo a causa dell’intervento con i piedi di Montipò che ha deviato in angolo. A Monza era rimasto in panchina, ma dopo che nel turno precedente era tornato al gol. Si ricorderà la sua partenza in campo aperto, e il tiro imparabile per Ravaglia. Si avrà memoria, pure, della sua esultanza polemica ai danni della tifoseria della Samp, come delle successive scuse rivolte ai blucerchiati. Un gesto gratuito, quello di Genova, subito stigmatizzato anche pubblicamente da Juric. Il quale con Pellegri sta portando avanti un lavoro specifico. Rivolto alla parte fisica, come a quella tattica e soprattutto mentale. Tante le carezze rivolte dal tecnico croato all’attaccante fortemente voluto al Torino. Uno, più che una carezza, era stato un vero e proprio caldo abbraccio.

    Juric e Pellegri

    Così aveva parlato, l’allenatore granata, alla vigilia del successo sul Bologna: «Pellegri deve migliorare in tanti aspetti, su troppe cose il livello è davvero basso. Se calcia con il destro va bene, mentre con il sinistro fa fatica: deve migliorare nella gestione della palla, ci sono davvero un sacco di cose da fare, con Pietro. Il potenziale però ce l’ha, quando lo vedi te ne accorgi e pensi che con lui valga la pena perdere tempo e lavorare. Il processo però è lungo, ci vorranno anni per farlo esplodere, non è questione di qualche partita o di alcuni mesi. Pellegri può diventare un top player, adesso però è al 10%. Altri sono buoni giocatori, ma top un è un’altra cosa: credo sia l’unico, in questo gruppo, che abbia le qualità per diventare un top». In altre circostanze Juric aveva evidenziato una notevole pazienza, nei confronti del centravanti che, come Sanabria, è legato fino al Torino da un contratto con scadenza 2025. Queste, infatti, erano state le parole del croato prima di affrontare la Roma: «Sta cercando un equilibrio, lo lasciamo libero di allenarsi con i ritmi che sente perché possa trovare pace con il suo fisico». Ora, con l’infortunio di Sanabria, la speranza del tecnico è che la maturazione di Pellegri possa subire una repentina accelerata. Fin dalla sfida di domenica contro la Fiorentina, in classifica appaiata a quota 49 al Toro (con lo stesso numeri di punti c’è pure il Monza): dovesse andare in gol, Pellegri salirebbe a 3 stabilendo il personale primato di reti, in A. Restano poche, è chiaro, ma in questa come nelle precedenti stagioni l’attaccante ha dovuto saltare tante partite, per un notevole assortimento di guai fisici.

    Torino, verso la Fiorentina

    Potrebbe così essere lui, a sostituire il paraguaiano contro i viola. Per quanto nella gara d’andata, decisa da una rete di Miranchuk (in dubbio, per domenica), il centravanti fosse stato Seck. Quella volta autore di una prestazione importante, al centro dell’attacco granata. Ci sono anche un paio di alternative, all’occorrenza: una porta a Karamoh, che però ha evidenziato di trovarsi molto più a suo agio partendo dalla fascia, l’altra a Vlasic, che però ugualmente ha dimostrato di trovarsi decisamente meglio potendo avviare l’azione dalla corsia. Questo mentre Pellegri ha voluto ricordare nonno Fernando, mancato lo scorso 30 agosto e che ieri avrebbe compiuto 85 anni: «Una tra le persone più importanti della mia vita. Ovunque tu sia auguri, nonno». Quel nonno decisamente complice, nella genoanità del figlio Marco (team manager del Torino) come del nipote Pietro. LEGGI TUTTO

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    Inter in finale di Champions: come acquistare i biglietti per Istanbul

    L’Inter è in finale di Champions League. Un sogno per tutti i tifosi nerazzurri che, dopo aver eliminato il Milan con una doppia vittoria tra andata e ritorno (2-0 e 1-0) ora attendono di conoscere quale sarà l’avversaria tra Manchester City e Real Madrid (1-1 la scorsa settimana all’andata al Bernabeu).
    Il prossimo 10 giugno a Istanbul, Inzaghi e suoi calciatori si giocheranno il titolo di campione d’Europa, a 13 anni dall’ultima vittoria nella finale di Madrid contro il Bayern. In che modo i tifosi possono aggiudicarsi i biglietti per l’ultimo atto di Champions, in programma allo stadio ‘Ataturk’?
    Le modalità di vendita dei biglietti
    Nei prossimi giorni sono attese comunicazioni ufficiali del club nerazzurro con tutti i dettagli delle fasi di vendita dei biglietti e degli eventuali abbinamenti con viaggi organizzati per raggiungere Istanbul. Ovviamente l’attenzione dei tifosi è anche verso i voli aerei per la Turchia dall’Italia , che nelle ultime ore hanno avuto un’impennata nei prezzi e nella disponibilità. L’Uefa, peraltro, consiglia ai supporter di non prevedere il viaggio d’andata sabato 10 giugno, per evitare eventuali complicazioni dovuti a ritardi o imprevisti che potrebbero rallentare l’arrivo in Turchia.
    Ciascun club finalista (quindi Inter e Manchester City o Real Madrid) avrà 20mila biglietti a disposizione: il processo di vendita e assegnazione dei biglietti riservati ai tifosi delle squadre finaliste sarà concordato con i club interessati.
    La UEFA aveva avviato la prima fase della vendita dei biglietti sul proprio sito lo scorso mese (si è chiusa il 28 aprile). I tagliandi erano divisi in quattro categorie, a partire da 70 euro (categoria 4) fino a 690 euro (categoria 1), venduti attraverso una lotteria effettuata al termine del periodo di richiesta. I candidati prescelti saranno avvisati via e-mail e potranno acquistare fino a due biglietti nella categoria di prezzo assegnata. I biglietti rimanenti sono riservati alla struttura organizzativa locale, alla Uefa, alle associazioni affiliate alla Uefa, ai partner commerciali e alle emittenti.
    Lo stadio olimpico Ataturk
    Lo stadio olimpico Ataturk, inaugurato nel dicembre del 2001, è lo stadio di casa del Karagümrük, che milita in Super Lig, ed è stato anche teatro dei match casalinghi di Galatasaray (2003-2004) e Besiktas (2013-2016). L’impianto, che si trova nel distretto di Basaksehir, può ospitare 70mila spettatori e si trova a 25km dal centro di Istanbul. Non è la prima volta che l’Ataturk ospita la finale della Champions League: nella stagione 2004/05 nello stadio turco si è giocata Milan-Liverpool, terminata con la vittoria dei Reds ai calci di rigore dopo aver rimontato 3 reti ai rossoneri nei tempi regolamentari (risultato che poi si era mantenuto sul 3-3 anche nei successivi supplementari). LEGGI TUTTO

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    Champions League, come sono state “costruite” Manchester City e Real Madrid

    Giocatore dopo giocatore, mercato dopo mercato: abbiamo preso in considerazione i 22 titolari dell’andata e ricostruito la loro storia nei rispettivi club. Haaland è arrivato da meno di un anno, Benzema è in blancos da quattordici. Pezzi pregiati cresciuti in casa e colpi a suon di milioni. Analogie (ma soprattutto differenze) tra City e Real. E chi ha speso di più delle due? LEGGI TUTTO

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    Altro record per Ancelotti: diventa l’allenatore con più presenze in Champions

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    TUTTE LE PRESENZE DI ANCELOTTI
    Quella contro il City è dunque la presenza numoero 191 di Carlo Ancelotti che ha allenato in Champions League sette squadre diverse. A regalargli il nuovo primato è la 50ma presenza con il Real Madrid, ma è il Milan (finora) la squadra con cui vanta più panchine nella massima competzione europea:

    Real Madrid – 50 presenze
    Milan – 73 presenze
    Chelsea – 18 presenze
    Bayern Monaco – 12 presenze
    Napoli – 12 presenze
    Juventus – 10 presenze
    Psg – 10 presenze
    Parma – 6 presenze

    Di seguito la top 10 degli allenatori con più presenze LEGGI TUTTO

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    Inter, Zhang: “Riportato il club al top. Vincere la Champions? Tutto può succedere”

    “Questa è stata un’emozione enorme dopo la vittoria dello scudetto”. Steven Zhang mantiene la sua compostezza, ma non può che essere entusiasta per lo straordinario traguardo raggiunto dalla sua Inter, tornata a giocarsi la Champions a 13 anni di distanza dall’ultima volta. “Andare in finale di Champions non accade spesso – ha detto il presidente nerazzurro a Sky Sport -. Se possiamo vincere la finale? Tutto è possibile in 90 minuti, quindi ci crediamo e andiamo in quella direzione. Questo è il settimo anno che sono qui, ci sono giocatori che non avevano mai giocato in Champions ma ora siamo in finale”.

    “Lavoreremo per mantenere l’Inter in questa posizione”

    “Abbiamo riportato l’Inter al top – ha aggiunto -, finché saremo qui lavoreremo per mantenere l’Inter in questa posizione anche sul mercato. La campagna acquisti è sempre un’opportunità di crescita: ho molti professionisti attorno a me, lo dimostrano i risultati”. LEGGI TUTTO

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    Inter-Milan, Pioli: “Siamo delusi ma non dobbiamo chiudere con negatività”

    C’è grande delusione nelle parole di Stefano Pioli, eliminato con il suo Milan nella semifinale di Champions Lague dopo la doppia sconfitta contro l’Inter. L’allenatore rossonero non vuole sentire di ‘mancanza di voglia’ da parte dei suoi: “I giocatori hanno dato il massimo. L’Inter ha meritato, ma parlare di voglia non mi sembra corretto – dice – Siamo mancati nei primi 15 minuti dell’andata. Stasera siamo partiti bene, poteva cambiare la partita e peccato. Siamo arrivati fin qua con merito e speravamo di arrivare i finale”lo con negatività”. Inevitabile essere delusi per questo epilogo di un cammino importante in Champions: “Inevitabile. Per il percorso di questi anni sarebbe stato qualcosa di particolare e non esserci riusciti è una delusione. La stagione è stata più complicata del previsto, ma ci ha insegnato tanto”.

    “Non bisogna chiudere la stagione con negatività”

    Un Milan che ha provato a cambiare qualcosa rispetto all’andata specie nella posizione di Tonali un po’ più vicino alla zona offensiva: “Ha cambiato posizione rispetto all’andata – spiega – Oggi con la palla faceva più la mezzala, per portare più giocatori dentro l’area. Una cosa che ho voluto io”. La semifinale di Champions resta, tuttavia, un risultato di prestigio: “La semifinale è comunque un traguardo straordinario – conclude – Il gruppo viene da uno Scudetto, è difficile parlare di un percorso negativo. Abbiamo provato ad essere competitivi in due competizioni, ma uscendo in semifinale è normale essere delusi e i rimpianti sono soprattutto per il campionato. Dobbiamo finire bene, non possiamo finire una stagione solo con negatività. Potremo ripartire con ancora più certezze, la base della squadra è ottima su cui poter lavorare”. LEGGI TUTTO