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    Diretta Milan-Lazio ore 15: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    MILANO – Dopo il passo falso con la Cremonese, si torna alle certezze. Le alternative hanno mancato l’ennesima opportunità e adesso Stefano Pioli si affida a chi ha portato il Milan prima allo scudetto e poi alla semifinale di Champions. Per centrare il fondamentale quarto posto, c’è bisogno della coppia d’oro Olivier Giroud e Rafael Leao tornato in formato top player (e Mvp del campionato). Fiato corto e qualche big senza benzina, vedi Zaccagni e Luis Alberto, ma la Lazio di Maurizio Sarri è alla ricerca dello strappo decisivo per blindare un secondo posto molto prezioso. La formazione biancoceleste non esce vittoriosa dal ‘Meazza’ rossonero dal 2019, l’ultima volta venne strapazzata 4-0 in Coppa Italia, con il tecnico laziale che deve invertire assolutamente il trend se non vuole vedere passare il treno Champions.
    Milan-Lazio: probabili formazioni
    MILAN (4-2-3-1): Maignan, Calabria, Kjaer, Tomori, Theo Hernandez; Tonali, Krunic; Messias, Bennacer, Leao; Giroud. Allenatore: Pioli. A disposizione: Tatarusanu, Mirante, Florenzi, Thiaw, Kalulu, Gabbia, Ballo Tourè, Bakayoko, Vranckx, Saelemaekers, Brahim, Adli, De Ketelaere, Rebic, Origi. Indisponibili: Ibrahimovic, Pobega. Squalificati: -. Diffidati: Kalulu, Kjaer, Pobega, Rebic, Thiaw.
    LAZIO (4-3-3): Provedel, Marusic, Casale, Romagnoli, Hysaj; Basic, Marcos Antonio, Milinkovic-Savic; Pedro, Immobile, Felipe Anderson. Allenatore: Sarri. A disposizione: Luis Maximiano, Adamonis, Gila, Lazzari, Patric, Pellegrini, Radu, Luis Alberto, Romero, Zaccagni, Cancellieri. Indisponibili: Cataldi, Vecino. Squalificati: -. Diffidati: Cancellieri, Luis Alberto.
    Arbitro: Rapuano di RiminiAssistenti: Meli-AlassioQuarto uomo: OrsatoVar: MazzoleniAss. Var: Manganiello
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    Napoli nel segno del D10S

    Com’è la vista da lassù, Diegote? Come si sta con una nuvola a farti da canapé, D10S del Fútbol? Chiaro, Gordo adorato: adesso giochi a fare il vago, ma sorridi, lo so benissimo. Eccome se sorridi. Anzi, ridi proprio, a crepapelle, in faccia ai potenti, come ci hai abituato per 60 anni, come hai fatto quando eri il Dio del calcio sceso sulla terra per rendere il gioco ancora più bello, entusiasmante. Unico.       Questa stagione è la tua stagione e no, non serve che tu scuota la testa, faccia ondeggiare i rulos, i riccioli. Non convinci nessuno anche se dici di no, esattamente come hai fatto nel 1986 all’Azteca di Città del Messico e poi l’anno dopo a Napoli con la Fiorentina, a Stoccarda nel 1989 e poi ancora al San Paolo nel 1990: perché amavi allontanare da te la luce dei riflettori per spostarla sui tuoi compagni, su quelli che per te si sarebbero buttati nel fuoco e no, non rende del tutto l’idea. El Negro Enrique, Burruchaga, Valdano, Ciro Ferrara, Careca, Alemao, Zola. I tuoi scudieri, i tuoi amici. Quindi ci sta, che tu dica di no, che non c’entri nulla nemmeno stavolta, che non hai soffiato per far entrare il tiro di Lionel Messi, il tuo apostolo preferito, nella finale di Lusail contro la Francia, quella che ha portato La Tercera, la terza Coppa del Mondo alla tua amata Argentina. Quindi è altrettanto scontato il tuo: «Yo? Jamàs!», «Io? Mai!» quando qualcuno ti ringrazia mentre osserva il murale che ti ha dedicato Jorit a San Giovanni a Teduccio oppure la tua enorme immagine dipinta ai Quartieri Spagnoli. È normale: la gloria dev’essere di Khvicha e Victor e Kim e Giacomino e tutti gli altri ragazzi del Narigón Luciano che vestono l’azzurro del Napoli, l’altra tua Patria, il posto nel mondo che è più simile a Buenos Aires, il luogo dove le persone hanno la tua stessa rebeldìa, la tua medesima voglia di rivincita contro un destino troppo spesso cinico e bastardo. Sii sincero, dai, adesso puoi dircelo, y al carajo la scaramanzia, Diego! Ma che cos’è, se non un miracolo futbolistico, se non l’intervento del Sovrannaturale, una stagione in cui due popoli, che aspettavano di festeggiare da 36 e 33 anni, possono tornare a sentirsi dignos, degni, non più paria del calcio, ma principes inter pares? Tre milioni a ballare e dedicarti “el que no salta es un inglés” ai piedi dell’Obelisco, sulla Nueve de Julio, a cantarti “Y el Diego, en el cielo lo podemos ver”. Sì, perché la tua presenza la sentiamo costantemente, Pelusa, e qualche volta ti vediamo anche, lassù nel cielo. Azzurro. Sono un milione tra Castel dell’Ovo, il Lungomare Caracciolo, Piazza del Plebiscito: cori, fuochi d’artificio, balli. Carnevale fuori stagione. C’è chi ha di nuovo impastato la “bluschetta”, il pane con la mollica azzurra proprio come quello che fece sorridere tutta Italia e che ti offrivano a ogni angolo di Partenope, quando tu regalasti loro il secondo tricolore, 33 anni fa: in quei giorni vendevano pure delle boccettine di vetro contenute in una scatolina di plastica trasparente. Se volevi, potevi appuntartele, con una spilla da balia, alla giacca: sopra c’era scritto “E’ lacreme e Perluscone”. Ora le lacrime sono di tutto il ricco e potente nord, mica solo rossonere. La gioia, invece, è azzurra. A quei tempi nessuno chiedeva più i miracoli a San Gennaro: ci pensavi tu. Da due anni e mezzo, credimi, non c’è bisogno nemmeno di pregarti, D10S del Fútbol: fai miracoli in serie, ricompensi con emozioni indimenticabili tutti quelli che ti hanno dimostrato cariño, che hanno affetto per ciò che tu amavi. Soffi per allontanare, con il portiere battuto anzi già sdraiato per terra, il pallone che danza sulla linea e magicamente lo fai uscire, regalando il titolo di campione d’Argentina al Boca Juniors, la squadra del tuo cuore, l’amore di tuo padre Citoro e di tua madre, Doña Tota. Ispiri la rasoiata del Fideo Ángel Di María che vale la Copa América che nemmeno tu eri riuscito a vincere e per di più al Maracanã, in casa dei brazukas, gli insopportabili vicini brasiliani. Saludos y éxitos. Poi il Mondiale in Qatar e, poche ore fa, il Napoli. Ventidue mesi indimenticabili. Per questo ridi, Gordo querido, lo so benissimo. E anche se scuoti la testa, anche se dici “Yo? Jamàs!”, noi ti ringraziamo per tante emozioni, Diego Armando Maradona. LEGGI TUTTO

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    Inter, maglia senza sponsor: le tre ipotesi per il derby di Champions

    Inter, le tre opzioni per il derby

    Sono tre le opzioni che il club sta studiando in caso di semaforo verde alla scelta di colmare la lacuna del main sponsor cancellato. La prima porta a Inter Campus, l’ong nerazzurra creata da Massimo Moratti nel 1997, presente in tutto il mondo e premiata anche dall’Onu. Sarebbe una scelta logica e immediata (permetterebbe di far conoscere ulteriormente un progetto che ha ottenuto riconoscimenti al più alto livello internazionale). Ma c’è qualche resistenza interna. La seconda è relativa alla possibilità di collocare una sigla o un logo in grado di rimandare all’insieme delle attività sociali e benefiche sostenute dal club. La terza consiste nello sviluppo di uno slogan legato alla campagna ‘I M Inter’, lanciata due anni fa poco prima della conquista dello scudetto con Conte in panchina. LEGGI TUTTO

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    Scudetto Napoli, ex moglie Maradona: “In cielo si festeggia”

    NAPOLI – Subito dopo lo Scudetto, nel post-partita, Ciro Ferrara, visibilmente commosso, ha ringraziato l’allenatore Luciano Spalletti a nome di tutta la squadra “a partire dal nostro capitano”. Il riferimento, ovviamente, era a Diego Maradona, scomparso tre anni fa e leader del gruppo che conquistò i primi due campionati degli Azzurri.
    Maradona, il post su Instagram dell’ex moglie
    Anche Claudia Villafane, ex moglie del Diez (un suo ritratto è stato messo all’asta per beneficienza in Argentina) e madre di Dalma e Giannina, ha pubblicato ieri sera una storia su Instagram per celebrare lo scudetto ottenuto dal Napoli. Un’immagine postata su una story mostra infatti un cielo azzurro con le scritte “Napoli Campione d’Italia” e “di sicuro state festeggiando, il cielo è in festa”. LEGGI TUTTO

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    Juve Academy, successo in Medio Oriente: Barzagli ritira il premio

    La Juventus continua a ricevere importanti riconoscimenti per le Academy in giro per il mondo. I premi sono arrivati dal Medio Oriente, dove i bianconeri hanno due scuole calcistiche a Dubai e Sharjah. Nella giornata di ieri, mercoledì 3 maggio, sono andati in scena gli SPIA o Sport Industry Awards, premio dedicato alle organizzazioni, idee e progetti che contruibuiscono alla crescita del territorio in quella determinata area. 

    Hojlund ko, niente Atalanta-Juve? Gasperini in allarme

    Juventus, il comunicato sull’Academy

    La Juventus, dopo la vittoria contro il Lecce all’Allianz, sul proprio sito ufficiale ha diramato il comunicato ufficiale dopo il premio ricevuto. Di seguito la nota del club: “Le Juventus Academy Dubai e la Juventus Academy a Sharjah hanno ricevuto un bel riconoscimento, proprio a Dubai. Ieri sono state premiate come prime academy calcistiche, seconde fra le migliori organizzazioni sportive in generale, agli SPIA, Sports Industry Awards. A ritirare il premio per la Juventus un testimonial d’eccezione, Andrea Barzagli, sul palco insieme al Presidente di FFG Sports Management Mohammed Lajam, a Fabrizio Puglisi, CEO di FFG Sports Management e a tutti gli allenatori della Juventus Academy in Dubai e Sharjah”.  LEGGI TUTTO

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    Superga, il ricordo di Infantino: “Grande Torino per sempre con noi”

    Giornata di ricordi, all’insegna della nostalgia. Cade oggi il settantaquattresimo anniversario della tragedia di Superga, in cui scomparse il Grande Torino. Quel 4 maggio 1949 viene omaggiato ogni anno, e il 2023 non fa eccezione. Tanti i ricordi, pubblici così come sui social. Anche il presidente della FIFA, Gianni Infantino, ha voluto celebrare il ricordo di quella grande squadra. LEGGI TUTTO

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    Juve, Miretti incoronato da Marchisio: il messaggio dopo il gol annullato

    Quando i complimenti arrivano da una bandiera, un gol annullato viene dimenticato più facilmente. Questo è quello che è successo a Miretti, che contro il Lecce aveva realizzato la prima rete in Serie A (su assist di Fagioli), prima dell’intervento del Var e del fuorigioco millimetrico segnalato con il “Saot”. Di occasioni poi ne ha avute altre, però ha peccato di cinismo sotto porta. Il classe 2003 ha ricevuto gli applausi da parte di Marchisio.
    Il post di Miretti e i complimenti di Marchisio
    “Era importante conquistare i tre punti e l’abbiamo fatto. Avanti su questa strada, fino alla fine” – questo il post di Miretti su Instagram, con tanto di cuori bianco e nero, dopo la vittoria della Juventus contro il Lecce. Poi la risposta di Marchisio: “Meritavi il gol Fabio. Arriverà. Step by step”.  LEGGI TUTTO