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    Juve, il retroscena di Del Piero: “Ferguson mi voleva al Manchester United”

    Durante il “Champions League Show”, Alessandro Del Piero ha raccontato un aneddoto legato all’ex tecnico del Manchester United, Sir Alex Ferguson. L’ex allenatore dei Red Devils lo voleva con sè allo United “sia prima del 2000, ma anche dopo” come dichiarato dall’ex capitano della Juventus che sulla vicenda ha comunque mantenuto un certo riserbo non rispondendo più ad altre domande. Del Piero affrontò diverse volte lo United: ad Old Trafford rubò la scena nell’ottobre del 1997 quando segnò il gol del momentaneo vantaggio della Juve mettendo a sedere con una finta Schmeichel prima di depositare il pallone in rete. Quella gara finì con la sconfitta dei bianconeri per 3-2. LEGGI TUTTO

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    Ferguson, l'anima del Bologna che piace alla Juve: l'idolo Lampard e lo scontro con gli ultras

    Talento e pressione, quando ti chiami Lewis Ferguson non puoi fare altrimenti. “Nomen omen” direbbero i latini. Il nome di chi ha sempre vissuto ad alta velocità ed ha raggiunto i successi “volando”, Hamilton. Il cognome del padre del calcio scozzese, Sir Alex. Un mix perfetto per lasciare il segno. Proprio come sta facendo al Bologna, grazie al nuovo ruolo da trequartista che gli ha plasmato Thiago Motta. Prestazioni che hanno fatto alzare dalla sedia anche la Juventus e il Milan, come rivelato dal suo agente. LEGGI TUTTO

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    Guardiola, zero cambi contro il Lipsia: “Sono un buon allenatore, decido io cosa fare”

    “Ho l’opzione di poter fare fino a cinque cambi, ma questo non vuol dire che debba farli. Sono un allenatore molto bravo, tanto da poter decidere da solo quello che devo fare”. Questa la risposta, piccata, di Pep Guardiola a chi gli ha fatto notare le zero sostituzioni durante il match di Champions tra il Lipsia e il suo Manchester City. Una partita, andata di ottavi di finale, finita con il risultato di 1-1 alla Red Bull Arena, con i gol di Mahrez nel primo tempo e di Gvardiol nella ripresa.

    Non succedeva dal 2018
    La polemica nasce anche dal fatto che l’allenatore catalano, pur senza alcuni big come De Bruyne e Stones, rimasti a Manchester, aveva (insieme a diversi ragazzi delle giovanili) alcuni grandi nomi accanto a sé in panchina. Su tutti Phil Foden e Julian Alvarez, rimasti fuori per tutti i 90 minuti. In particolare, l’argentino campione del mondo si è riscaldato per buona parte della ripresa senza però entrare mai in campo. In Champions League, che un allenatore non facesse nessun cambio, non succedeva dal 2018 nel match tra Manchester United e Juventus. In panchina per i Red Devils c’era José Mourinho e l’incontro fu vinto dai bianconeri all’Old Trafford grazie ad una rete di Dybala, oggi stella della Roma allenata proprio dallo Special One.
    Guardiola è contento: “Le mie aspettative non erano alte”
    Nonostante la mancata vittoria e le polemiche per le zero sostituzioni, Guardiola si è detto soddisfatto del risultato: “In generale sono molto contento, non abbiamo una squadra che può competere in determinate circostanze come quelle in fase di transizione: loro erano più veloci di tutti noi, tranne di Kyle ed Erling (Walker e Haaland, ndr). Il resto della squadra non ha questo ritmo. Le mie aspettative non erano alte, non ho mai pensato di venire qui e vincere 4-0, neppure per un secondo. Si gioca in 180 minuti”.  LEGGI TUTTO

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    Juve, in Europa League fidati di Kostic

    NANTES – Alla Beaujoire saranno più di 30 mila i tifosi gialloverdi e avrebbero potuto essere molto di più, perché i biglietti sono andati esauriti. Il vento freddo che arriva dall’Atlantico e si porta dietro qualche nuvola carica di pioggia non spaventa i tifosi transalpini e nanche i sostenitori juventini, che non mancheranno allo stadio, alcuni in arrivo dall’Italia già dalla vigilia, altri dai dintorni in Francia. LEGGI TUTTO

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    La Juventus e le due manovre stipendi spiegate punto per punto

    Martedì Paulo Dybala è stato sentito dalla Guardia di Finanza di Roma nel quadro dell’inchiesta Prisma della Procura di Torino. La ragione della convocazione era di comprendere se avesse ricevuto o meno i pagamenti (3,7 milioni) a cui aveva rinunciato con la cosiddetta “manovra stipendi”, che sarà oggetto dell’eventuale processo penale e di quello sportivo atteso nella tarda primavera (il procuratore Chiné dovrebbe chiudere le indagini entro il 10 marzo, salvo altre proroghe). LEGGI TUTTO

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    Allegri si gioca il futuro Juve: contro il Nantes sfida senza appello

    No, non ci si gioca soltanto l’accesso all’Europa League. Questa sera nella sfida di ritorno dei playoff, in casa del Nantes, ci si gioca molto, molto di più. Massimiliano Allegri, in particolar modo, si gioca parecchio più del previsto. Si gioca il passato, ad esempio: e quello status di corazzata europea che proprio lui, a dispetto di tutto e tutti, aveva (ri)costruito attorno alla Juventus. E si gioca il futuro. Sì, inutile girarci intorno. Allegri si gioca una buona fetta d’una comoda permanenza in bianconero. Perché va bene un contratto blindatissimo (altre due stagioni oltre a questa sono vidimate con firma in calce) e sontuosissimo (nove milioni di euro netti per ciascuna stagione sono garantiti) e va bene anche un bel «chissenefrega» – ammesso e non concesso – rispetto agli eventuali rilievi sul gioco/non gioco della squadra… Epperò, se a un risultatista levi i risultati, beh, allora crolla un po’ tutto il castello al punto che finiscono per passare in secondo piano persino le meritatissime e indiscutibili lodi giunte da più parti circa la serenità che il tecnico riesce a trasmettere al gruppo in un momento così complicato come quello che sta suo malgrado vivendo la Juventus: fatto cioè di rivoluzioni societarie, penalizzazioni, inchieste, incertezze. Uno scossone via l’altro, insomma, che tuttavia Allegri è in parte riuscito ad attutire per il gruppo. Una «serena» eliminazione persino dalla Europa League e addirittura (pur con tutto il rispetto) contro il Nantes, però, servirebbe a poco. LEGGI TUTTO

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    Diretta Roma-Salisburgo ore 21: dove vederla in tv, in streaming e formazioni ufficiali

    ROMA – Alle ore 21, allo stadio Olimpico si gioca la gara di ritorno dei playoff di Europa League tra Roma e Salisburgo. Si riparte dall’1-0 della sfida d’andata di una settimana fa in Austria, quando una rete di Capaldo a 2 minuti dal 90′ costrinse i giallorossi al ko regalando il primo round agli avversari. I giallorossi di José Mourinho sono chiamati dunque a ribaltare il risultato per strappare il pass per gli ottavi di finale e continuare il proprio percorso europeo. I capitolini stanno anche vivendo un buon momento e in campionato sono reduci da tre risultati utili consecutivi. Meglio ancora il percorso del Salisburgo, imbattuto da 16 turni e vittorioso nelle ultime cinque. La squadra di Jaissle in campionato non perde dal 30 luglio, seconda giornata, 2-1 in casa dello Sturm Graz, stessa formazione che ha estromesso la squadra della Red Bull ai quarti della coppa nazionale. 
    Roma-Salisburgo: diretta tv e streaming
    Roma-Salisburgo, ritorno dei playoff di Europa League, è in programma alle ore 21 allo stadio Olimpico di Roma e sarà visibile in diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport 252 e DAZN. Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Now e sulla piattaforma Sky Go.
    Le formazioni ufficiali di Roma-Salisburgo
    ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Zalewski, Cristante, Matic, Spinazzola; Pellegrini, Dybala; Belotti. Allenatore: Mourinho.
    A disposizione: Svilar, Boer, Kumbulla, Llorente, Celik, Karsdorp, Wijnaldum, Camara, El Shaarawy, Bove, Abraham, Volpato.
    SALISBURGO (4-3-1-2): Kohn; Dedic, Solet, Bernardo, Ulmer; Capaldo, Gourna-Douath, Seiwald; Sucic; Adamu, Okafor. Allenatore: Jaissle.
    A disposizione: Walke, Stejskal, Van der Brempt, Baidoo, Onguene, Kjaergaard, Forson, Gloukh, Koita, Sesko. 
    ARBITRO: Vincic (Slovenia).
    ASSISTENTI: Klancnik-Kovacic (Slovenia).
    IV UOMO: Obrenovic (Slovenia).
    VAR: Kajtazovic (Slovenia).
    Guarda Roma-Salisburgo su DAZN. Attiva ora LEGGI TUTTO