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    Lazio, Sarri: “Peccato per quei 10' nella ripresa. Immobile sapeva che l'avrei tolto”

    VERONA – Secondo 1-1 consecutivo in campionato per la Lazio che, dopo il pareggio interno contro la Fiorentina e il ko nei quarti di finale di Coppa Italia contro la Juventus (1-0 gol di Bremer), non riesce a superare l’Hellas Verona di Zaffaroni al Bentegodi. I biancocelesti passano avanti con una perla di Pedro nel finale di primo tempo. La rete non abbatte i veneti che rientrano in campo carichissimi e ristabiliscono l’equilibrio già dopo 5′ con il neoacquisto Ngonge. Dopo qualche minuto i gialloblù sfiorano anche il colpaccio colpendo il palo con Lazovic. I capitolini salgono così a 39 punti in classifica, al quarto posto, superando così Milan e Atalanta, ko in questo turno rispettivamente contro Inter e Sassuolo, e mettendosi a -1 dalla Roma. Sabato alle 20.45 all’Olimpico lo scontro diretto contro la Dea di Gian Piero Gasperini. Nel postpartita il tecnico della Lazio Maurizio Sarri commenta così la gara: “Il sentimento è positivo. C’è il rammarico del risultato e c’è rammarico forte del fatto che troppo spesso abbiamo i primi minuti nel secondo tempo non di grande livello. A parte i cinque minuti di follia dopo che abbiamo preso il gol, la partita è stata condotta bene. Partita difficile, partita sporca, uomo contro uomo. Non era semplice e tutto sommato siamo riusciti a giocare a calcio in una situazione difficile. Spiace per l’approccio nel secondo tempo e i cinque minuti di sbandamento dopo il pareggio. Mi porto a casa lo spirito. Ho visto la squadra che ha avuto questi 10 minuti di difficoltà ma ha fatto bene fino alla fine con una bella cattiveria perchè queste sono partite che se non giochi con la giusta cattiveria finiscono male”.Guarda la galleryNgonge risponde alla magia di Pedro: il Verona frena la Lazio
    Verona-Lazio, le parole di Sarri nel postpartita
    Sui 17 punti persi in situazione di vantaggio, il mister commenta: “Lavorare su queste cose non è mai semplice. Si parla di risvolti mentali che non coinvolgono un giocatore ma 25 teste. Penso che sarebbe un’impresa ardua anche per lo psicologo più affermato d’Europa. Stiamo cercando di prenderne atto che sarebbe già qualcosa di importante”. Sulla scelta di partire con Felipe Anderson in panchina e Pedro in campo: “Felipe veniva da una lunga serie di partite ed ero certo che ce n’era bisogno durante la partita. Pedro veniva da un minutaggio inferiore. Immobile? Lo sapeva che l’avrei sostituito all’incirca in quel periodo della partita. Non guardo la classifica con grandissima curiosità – continua Sarri -. Ci sono a disposizione mi sembra 51 punti. Si sta parlando di un qualcosa lontano e così teorico che ha poco significato. Uno la guarda se è ad un punto o due punti, in questo periodo va bene”. Battuta finale sull’Atalanta, prossima avversaria della Lazio: “Altra brutta storia. In trasferta mi sembra abbiano fatto gli stessi punti del Napoli. È un’altra partita difficile”. LEGGI TUTTO

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    Verona-Lazio 1-1: Sarri resta dietro a Mourinho

    La Lazio non va oltre l’1-1 in casa di un ostico Verona e non riesce a scavalcare la Roma al terzo posto in classifica. Secondo pari di fila per la squadra di Sarri, che si consola però con il punticino di vantaggio guadagnato su Atalanta e Milan che ad oggi le varrebbe comunque l’approdo in Champions League. Punto prezioso in chiave salvezza per il Verona, che si porta a -4 dallo Spezia. Partita dai due volti, equilibrata nel primo tempo ma con una Lazio cinica capace di trovare il gol nel finale con Pedro. Ripresa tutta di marca veronese, con la squadra di Zaffaroni che non solo trova il pari con l’esordiente Ngonge ma sfiora anche il colpaccio con un palo clamoroso di Lazovic.

    Verona-Lazio 1-1: tabellino e statistiche

    Come prevedibile è la Lazio a fare la partita, con il Verona guardingo ma sempre pronto a fiondarsi in contropiede per innescare la velocità di Lasagna. Dopo una decina di minuti di studio, prima occasione per i biancocelesti con Milinkovic-Savic su una punizione dai venti metri che termina di poco sull’esterno della rete. La replica del Verona dopo dieci minuti, con un sinistro di Ngonge dalla distanza smanacciato da Provedel sui piedi di Doig che calcia clamorosamente alto a porta ormai sguarnita. Poco prima della mezzora altro spunto in velocità di Ngonge, che calcia di sinistro da fuori area ma senza inquadrare la porta. Sul capovolgimento di fronte, occasionissima fallita in contropiede da Immobile che tutto solo davanti a Montipò calcia di sinistro oltre la traversa. Il bomber biancoceleste si rende ancora pericoloso dopo la mezzora, con un tocco sottomisura bloccato da Montipò. Nuova replica del Verona con Depaoli che in mischia impegna Provedel a un salvataggio in calcio d’angolo con un provvidenziale colpo di reni. Prima dell’intervallo altra ottima occasione per la Lazio, con Pedro che calcia alto di sinistro da buone posizione. L’ex Barça si riscatta subito dopo, quando firma l’1-0 con una meravigliosa girata mancina da centro area su assist di Cataldi. Una autentica beffa ma che dà la scossa al Verona. Nella ripresa la squadra di casa torna in campo con grande aggressività e al 51′ trova subito il pareggio con un bel colpo di testa di Ngonge su punizione dalla trequarti di Lazovic. LEGGI TUTTO

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    La Juve cerca reti e sorrisi. Il motivo? Fuori casa ha numeri spaventosi!

    TORINO – Gli innamorati pazzi del corto muso non saranno così d’accordo, perché in fondo quanto può contare segnare tanto se alla fine vinci, comunque? Anche di misura, magari con un solo tiro in porta, mentre l’avversario domina epperò impreca contro la sfortuna: se prendi i tre punti, tutto si dimentica. Ma i numeri contano ancora qualcosa e dunque, fuor di “metafora”: la Juventus fuori casa ha il secondo peggiore attacco di questo campionato stramarchiato dal dominio del Napoli. Sei gol segnati in nove trasferte: solamente lo Spezia a quota 4 ha fatto peggio.
    Poca gioia
    E se il rendimento complessivo non è così disastroso – neanche eccellente, tutt’altro – con quattro vittorie, due pareggi e tre sconfitte – la difficoltà nel concretizzare le occasioni create è palese. Torino, Lecce, Verona e Cremonese sono state sconfitte dalla Juve alla stessa maniera: 1-0 sofferto, corto muso al cubo, allo Zini (ultimo successo in trasferta , l’unico nel 2023) addirittura allo scadere dopo che i grigiorossi ultimi in classifica avevano pure sfiorato più volte la rete del vantaggio. Altro dato: mai la squadra di Massimiliano Allegri ha segnato più di un gol nei suoi viaggi lungo lo Stivale. Anzi no, l’ha fatto all’Emirates contro l’Arsenal il 17 dicembre, ma contava nulla: era un’amichevole. Estendendo il conteggio al difficoltoso cammino in Europa, c’è stato un tempo (25 ottobre 2022) in cui la Juve ne ha segnati addirittura tre al Benfica sul campo dei portoghesi: ma anche in quel caso ha avuto un’importanza pari a zero, con eliminazione dalla Champions quale spiacevolissima conseguenza.
    Osi li batte tutti
    Il problema, insomma, è serio. Non sarà irrimediabile, ma grave lo è di sicuro, per una squadra che in generale segna poco e che tra Dusan Vlahovic e Arkadiusz Milik – al netto degli infortuni – ha prodotto meno in coppia rispetto al solo Victor Osimhen (il nigeriano conduce 16 a 12). Alla Salernitana toccherà fornire risposte indirettamente sulla sterilità juventina. Vale a dire, alla peggiore difesa del campionato… LEGGI TUTTO

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    Torino, l'Europa passa dalla difesa

    TORINO – La difesa del Toro è da Europa. Più precisamente, da Europa League. Perché dopo ventuno giornate la retroguardia granata è la quinta meno battuta del campionato. Meglio hanno fatto solo Napoli, Lazio, Juventus e Roma. Il bunker di Juric ha incassato appena 22 gol nonostante il tecnico croato abbia fatto giocare, spesso per necessità, elementi diversi. L’ossatura base è composta, oltre che da Milinkovic-Savic in porta, da Djidji a destra, Schuurs al centro e Rodriguez a sinistra. Ma in diverse circostanza abbiamo visto Buongiorno al centro o a sinistra, Zima a destra e sempre a destra lo stesso Schuurs. E in un’occasione di estrema emergenza pure Adopo al centro. Giocatori intercambiabili, con Milinkovic-Savic cresciuto in maniera esponenziale: contro l’Udinese, per esempio, alcuni suoi interventi hanno permesso di mantenere la porta inviolata e garantire al Torino i tre punti che gli permettono di occupare il settimo posto. Il punto di forza è quindi la difesa, il punto… meno di forza è l’attacco. Ma con una difesa di ferro il Toro tiene il passo e guarda al futuro con un certo ottimismo. A maggior ragione ora che, considerando la lunga indisponibilità di Zima, è arrivato anche Gravillon, giocatore di cui si dice un gran bene e dalla buona esperienza. LEGGI TUTTO

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    Napoli, Champions e Scudetto? Non è un sogno, ecco perché

    La marcia del Napoli di Spalletti verso il terzo Scudetto della sua storia continua inarrestabile e senza rivali. La squadra azzurra viaggia spedita a +13 sull’Inter, vittoriosa nell’ultimo derby contro un Milan uscito a pezzi. Ma il sogno della società di De Laurentiis potrebbe anche allargarsi all’Europa: agli ottavi di Champions, in programma il 21 febbraio e il 15 marzo, Osimhen e compagni affronteranno l’Eintracht Francoforte, l’ex squadra di Kostic e Luca Pellegrini. La lettura dell’ultima classifica dei migliori club stilata da Opta Power, aggiornata di settimana in settimana, premia proprio la squadra del tecnico toscano, che si piazza al terzo posto mettendosi dietro corazzate come Real Madrid (campione dell’ultima edizione) e il Psg di Messi, Mbappé e Neymar.Guarda la gallerySpezia-Napoli, Osimhen non si ferma più: altra doppietta, 16 gol in A in stagione

    Il metodo di valutazione utilizzato

    La graduatoria assegna un punteggio di abilità a quasi 13.500 squadre su una scala che va da 0 a 100: zero è il punteggio della più “scarsa”, 100 quello della più forte. Il metodo di valutazione adottato è l’Elo, nato nel mondo degli scacchi e adottato nel 2018 anche dalla FIFA per il calcolo della classifica delle nazionali. Ogni club ha una valutazione numerica che rappresenta il suo livello di abilità e che viene ‘modellata’ in base al risultato delle proprie partite. Esempio pratico: se una squadra con una valutazione più alta batte un’avversaria con una valutazione inferiore, la sua valutazione aumenterà mentre quella della squadra sconfitta diminuirà. Vengono prese in considerazione le partite giocate in ogni competizione, nazionale e internazionale. LEGGI TUTTO

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    Andrea Fortunato, Salernitana e Juventus lo ricorderanno insieme prima della partita

    Con una nota ufficiale, la società U.S. Salernitana 1919 comunica che nel pregara di domani contro la Juventus le due società ricorderanno il compianto Andrea Fortunato, scomparso nell’aprile del 1995 a seguito di una malattia. I dirigenti delle due società si scambieranno una maglia numero 3 in memoria dell’ex giocatore della Juventus nato a Salerno. Con i bianconeri, Fortunato collezionò 27 presenze in due anni mettendo a segno una sola rete. Nella sua breve carriera, l’ex terzino riuscì anche a vestire la maglia della Nazionale azzurra in una sola occasione. LEGGI TUTTO

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    Salernitana-Juve, Allegri show: Kean, Vlahovic, Chiesa, l'U23 e le riforme del calcio italiano

    Massimiliano Allegri presenta in conferenza stampa la partita di campionato della Juventus in casa della Salernitana. I bianconeri vengono dalla vittoria casalinga in Coppa Italia contro la Lazio. Ecco le parole del tecnico della Juve alla vigilia della sfida sul campo dei campani: “La partita di domani è una partita complicata. Nicola sta facendo un ottimo lavoro, vengono da una vittoria a Lecce. Per noi l’importante è prenderla con l’atteggiamento giusto. Vedendo la classifica è uno scontro diretto, loro 21 punti noi 23”. Sui giocatori a disposizione: “Saranno tutti disponibili a parte Bonucci che è influenzato, Pogba in recupero e Paredes che ha un fastidio”.

    Allegri in conferenza stampa

    Allegri ha poi aggiunto: “È una stagione lunga, dobbiamo continuare il nostro percorso. Abbiamo una semifinale di Coppa Italia e cercheremo di andare avanti anche in Europa League”. Su De Sciglio, bersagliato dai tifosi bianconeri: “Sta bene anche emotivamente e sereno e tranquillo. Per quanto riguarda i social purtroppo capitano tutti i giorno e sono uno schermo in cui si nascondono migliaia di persone. Non bisogna dargli importanza”. Su Vlahovic e Kean: “Dusan fisicamente sta molto bene, è più leggero e dinamico e spero che domani faccia gol. Sta meglio di quando è arrivato l’anno scorso. In questo momento lasciare fuori Kean mi rimane molto difficile. Sta diventando un giocatore importante e lasciarlo fuori mi dispiace molto”. LEGGI TUTTO

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    Juve Next Gen, Pecorino e la difesa: Brambilla ritrova le sue certezze. Ora l'esame Pro Sesto

    Cinque risultati utiliz consecutivi di cui tre vittori nelle ultime tre uscite. La Juventus Next Gen si prepara così alla prossima sfida di campionato. Seil trittico Padova, Renate e Vicenza (oltre agli scontri con Pergolettese e Piacenza) è stato superato a pieni voti, quella contro la Pro Sesto rappresenta l’esame di maturità per i bianconeri. La partita arriva nel momento giusto per la squadra di Brambilla visto il morale alto dopo i recenti risultati e di sicuro non vuole interrompere la corsa che ha visto la Juve rientrare in corsa con forza per i playoff.  LEGGI TUTTO