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    Juve Women, sul podio per gol consecutivi in A: è caccia al record

    Pareggi, vittorie o sconfitte, c’è una certezza che non manca in casa Juventus Women. La squadra di Montemurro, infatti, va a segno consecutivamente in Serie A da 61 partite. Le bianconere segnano sempre almeno un gol a partita. Un dato davvero impressionante che ne certifica la forza e la continuità nell’efficacia sotto porta. Un dato che viene accumulato giornata dopo giornata portando anche diverse marcatrici a segno. La Juve può contare sulla forza di un attacco davvero dirompente da far paura a qualsiasi difesa. Ma questa striscia non è il record assoluto. Guarda la galleryJuventus Women, 5-0 alla Sampdoria: Girelli show
    Juventus Women, è caccia al record di gol consecutivi
    La Juve va a caccia del record. Numeri che non portano magari trofei, ma negli ultimi di certo l’egemonia bianconera in Serie A è stata netta e importante. La squadra di Montemurro va a segno da 61 partite consecutivamente nel massimo campionato femminile. Un dato destinato ad essere migliorato partita dopo partita anche perché gli stimoli per migliorarsi ci sono sempre. Contro la Sampdoria le cinque reti hanno certificato e confermato la bontà di questo dato. 
    Storicamente, però, ci sono altre due formazioni che hanno fatto meglio nell’era dei tre punti. Al primo posto c’è la striscia del Tavagnacco, arrivata a 66 partite consecutive in gol prima di fermarsi. Segue a ruota e distante poche lunghezze l’AGSM Verona con 63. Le bianconere dunque si trovano al terzo posto con la voglia di continuare a migliorare questo dato e perché no magari anche superarlo.  LEGGI TUTTO

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    Udinese, Sottil: “Abbiamo dominato contro il Verona”

    Udinese, il commento di Sottil al termine della partita

    Contento a metà. E’ questo quanto si evince dalle dichiarazioni post partita dell’allenatore dell’Udinese, Andrea Sottil. “Abbiamo fatto un’ottima partita, peccato per il gol iniziale. Una partita dominata. Dobbiamo migliorare in queste situazoni. E’ successa la stessa cosa ad Empoli. Abbiamo creato tanto e forse siamo mancati un po’ negli ultimi metri”. I complimenti alla squadra e le assenze per gli infortuni: “In questo momento abbiamo poche soluzione, non me ne vogliano i giovani ma è così”.

    Nestorowski? “Ha accusato un problema all’adduttore e non poteva essere della partita. Nulla di grave comunque”. Poi gli elogi a Samardzic: “Ha la qualità per certe giocate tra le linee e ha grandi margini di miglioramento”. In chiusura l’allenatore si è soffermato sulla prova di Beto: “Lavora tanto per la squadra, ma con le squadre che si chiudono fa un po’ più di fatica. Ha fatto comunque una buona partita con l’assist e altre situazioni”. LEGGI TUTTO

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    Verona, Zaffaroni: “Duda può darci tanto. Mercato? Per fortuna domani finisce…”

    Altro punto importante strappato su un campo difficile dal Verona di Zaffaroni. Il pareggio contro l’Udinese può essere un’ulteriore botta al morale e alla consapevolezza della squadra. Dal suo arrivo sulla panchina degli scaligeri la squadra ha avuto un cambio di passo importante e sta trovando gioco e punti. La zona salvezza ora è distante soltanto cinque punti e con prestazioni come quella della Dacia Arena può davvero rientrare in corsa per la salvezza. Al termine della partita ha parlato anche il tecnico gialloblù, Marco Zaffaroni.
    Verona, il commento di Zaffaroni al termine della partita
    Soodisfatto della prova dei suoi ragazzi Marco Zaffaroni, tecnico del Verona, al termine della partita come lui stesso ha dichiarato in conferenza: “Un punto che aumenta l’autostima ed è fondamentale per una crescita. Abbiamo dimostrato di saper stare in campo e contro una squadra difficile. Mercato? Per fortuna domani chiude. Comunque i nuovi si stano integrando velocemente. Duda è entrato bene e sapevamo che con la sua esperienza avrebbe potuto darci una mano sin da subito”.
    Poi il commento tecnico dopo l’inserimento in campo di Duda: “Abbiamo fatto la valutazione di cambiare qualcosa tatticamente senza però cambiare l’assetto con il suo inserimento e le cose mi sembra abbiano funzionato siccome con il gioco siamo andati vicini a fare il secondo gol”. In chiusura due parole sulla mancanza della rete: “I ragazzi hanno fatto ciò che dovevano. Ci abbiamo provato cercando di tenere alta l’attenzione sapendo le carattersitiche della squadra che avevamo contro”. LEGGI TUTTO

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    Plusvalenze Juventus, Paco D’Onofrio: “Ma con l’articolo 31 viene meno il 4!”

    «L’impianto della sentenza è molto solido e non mi stupisce, considerando l’autorevolezza dei componenti della Corte federale d’appello, che peraltro si è espressa a sezioni unite. Tuttavia, hanno applicato oltre all’articolo specifico in caso di plusvalenze, cioè l’art. 31 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva FIGC (che prevede solo ammende, cioè multe), anche l’art. 4, comma 1, cioè la violazione dei principi generali di lealtà, probità e correttezza (che prevede, invece, anche punti di penalizzazione). Questa scelta non è così pacifica».

    Effettivamente cosa significa questo suo rilievo?

    «Significa che se c’è una norma specifica (art.31), non si dovrebbe applicare quella generale (art.4). Il criterio cumulativo non è previsto, poiché la seconda viene considerata una norma “di chiusura”, applicabile solo quando ne manchi una specifica che consenta di punire una condotta comunque irregolare».

    Come si potrebbe spiegare l’impiego, invece, di questo criterio?

    «Non saprei, ma potrebbe essere un punto essenziale dell’impugnazione. La questione singolare è che questo principio, cioè il divieto di cumulo di cui parlavo prima, è deducibile da un parere del Collegio di Garanzia richiamato proprio dalla stessa sentenza (parere n.5/2017). Infatti, i Giudici a cui la Juventus si rivolgerà depositando il proprio ricorso, hanno in precedenza considerato corretto l’applicabilità della norma generale in assenza di una norma specifica, che invece nella vicenda in oggetto c’è ed è chiarissima. Detta più semplicemente, se c’è una norma specifica, in questo caso quella sulle irregolarità contabili, art. 31, comma 1, non è previsto il richiamo ai principi generali».

    Concretamente tutto questo cosa comporta?

    «La conseguenza è rilevante, poiché seguendo il ragionamento che ho appena esposto, non sarebbe stato possibile comminare punti di penalizzazione, ma solo ammende, benché molto consistenti».

    Il paragone con Calciopoli è corretto?

    «A mio avviso no, proprio per il motivo ricordato sopra. In quel caso la norma sportiva che vietava che i dirigenti delle Società avessero rapporti anche solo di abitualità con arbitri e designatori non c’era (fu introdotta successivamente). Si fece ricorso ai principi generali di lealtà, probità e correttezza, proprio perché mancava, all’epoca una norma specifica. Qui, come ricordato, il presupposto è diverso».

    Nella sentenza si parla anche di un “sistema” di condotte vietate.

    «Anche l’idea che una serie reiterata di irregolarità ne modifichi la qualificazione giuridica potrebbe essere contestata dalla Juventus. Se, infatti, si accertassero più violazioni contabili, si aggraverebbe eventualmente la consistenza della sanzione pecuniaria già prevista, moltiplicandola, ad esempio, per il numero di illeciti commessi, ma non la natura delle sanzioni. Del resto, se parcheggio più volte l’auto in doppia fila, optando per un’abituale e sistematica condotta irregolare, pagherò più multe, ma non finirò in carcere».

    Cosa si aspetta che succeda ora?

    «Dando per scontato che la Juventus depositerà entro 30 giorni, o forse anche prima, il ricorso per impugnare la sentenza della Corte federale d’appello della Figc, credo che in ogni caso la pronuncia del Collegio di Garanzia del Coni sarà molto complessa, poiché chiamato a confermare o smentire quanto argomentato in sede di condanna federale, fatalmente creando un precedente giurisprudenziale di certo rilievo sportivo e scientifico». LEGGI TUTTO

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    McKennie al Leeds, un affare per la Juventus: 40 milioni!

    TORINO – McKennie è ufficialmente un giocatore del Leeds United: «Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver raggiunto un accordo con la società Leeds United Football Club per la cessione, a titolo temporaneo fino al 30 giugno 2023, del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Weston McKennie a fronte di un corrispettivo di 1,25 milioni, oltre a premi fino ad un massimo di 0,25 milioni al verificarsi di determinati obiettivi sportivi. Inoltre, l’accordo prevede la facoltà da parte del Leeds di acquisire a titolo definitivo le prestazioni sportive del calciatore; il corrispettivo pattuito per la cessione definitiva è pari a 34,5 milioni, pagabili in cinque esercizi, e potrà essere aumentato, nel corso della durata del contratto di prestazione sportiva con il calciatore, per un ammontare non superiore a 4,5 milioni, al raggiungimento di ulteriori obiettivi». Dunque un affare che, se si incastreranno tutte le condizioni, porterà nelle casse bianconere oltre 40 milioni di euro. Di contro, c’è sempre il rischio che possa tornare indietro.Guarda la galleryMcKennie che collezione da urlo: Ferrari, Lamborghini e Nissan da sogno! LEGGI TUTTO

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    Plusvalenze Juventus, Santoro: “La revocazione è illegittima! Intercettazioni? Non valgono”

    TORINO – Giudice Santoro, già Presidente della Corte Federale d’Appello della Figc e del Consiglio di Stato, da esperto in materia di giustizia sportiva che opinione si è fatto delle motivazioni della sentenza sulle plusvalenze Juventus?

    «Le motivazioni della sentenza della Corte d’appello federale hanno accresciuto i dubbi che già avevo sollevato in precedenza sulla legittimità della revocazione: per giustificare la riapertura del processo devono sopraggiungere dei fatti nuovi che i giudici hanno individuato nelle intercettazioni telefoniche trasmesse dalla Procura di Torino».E le intercettazioni non possono essere considerate fatti nuovi?

    «In primo luogo le intercettazioni non sono utilizzabili per provare illeciti contabili: nella fattispecie, i giudici considerano le plusvalenze, con valori artificiosi dati ai giocatori, degli illeciti contabili con cui la Juventus avrebbe falsato i bilanci».

    Perché questa limitazioni delle intercettazioni?

    «Per provare un illecito contabile serve una consulenza tecnica, che io non ho visto leggendo le pagine delle motivazioni, perché i giudici non hanno la competenza in materia: la mancanza di una consulenza tecnica ha anche impedito agli imputati il diritto della difesa. E poi c’è un secondo aspetto sulle intercettazioni».

    Quale?

    «Le intercettazioni non sono ammissibili sia nella prima fase della revocazione, quella rescindente, che chiede l’annullamento del provvedimento impugnato, come ho spiegato prima, ma anche nella seconda fase, quella rescissoria, in cui viene emesso un nuovo provvedimento destinato a sostituirsi al primo».

    Guarda la gallerySentenza Juve, le motivazioni e la rabbia dei tifosi: “È reato violare una norma che non esiste?” LEGGI TUTTO

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    Diretta Inter-Atalanta ore 21: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    MILANO – Alle ore 21, allo stadio Giuseppe Meazza di Milano, l’Inter ospita l’Atalanta nei quarti di finale di Coppa Italia. I nerazzurri, reduci dalla vittoria per 2-1 sul campo della Cremonese in campionato, domenica saranno impegnati nel derby contro il Milan ma prima dovranno fare i conti contro la Dea di Gian Piero Gasperini per conquistare il pass per la semifinale della coppa nazionale e difendere dunque il titolo conquistato lo scorso anno in finale contro la Juventus (4-2 dts). Lautaro e compagni nel turno precedente hanno eliminato il Parma non senza fatica: 2-1 ai tempi supplementari acciuffato grazie al gol proprio del Toro nel finale dei 90′ regolamentari, di Acerbi poi la rete della vittoria. Gli orobici stanno attraversando un ottimo periodo e sono reduci da sei risultati utili consecutivi tra campionato e Coppa Italia, dove hanno fatto fuori lo Spezia battendolo con un sonoro 5-2. Tornando alla gara contro l’Inter, nella sfida di campionato ad avere la meglio sono stati i nerazzurri di Simone Inzaghi per 3-2. La vincente affronterà una tra Juventus e Lazio, di fronte giovedì alle 21 all’Allianz Stadium di Torino. 
    Inter-Atalanta: diretta tv e streaming
    Inter-Atalanta, quarto di finale di Coppa Italia, è in programma alle ore 21 allo stadio Giuseppe Meazza di Milano e sarà visibile in esclusiva in diretta in chiaro su Canale 5. Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Mediaset Infinity. 
    Le probabili formazioni di Inter-Atalanta
    INTER (3-5-2): Onana; Darmian, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella, Asllani, Calhanoglu, Gosens; Correa, Martinez. Allenatore: Inzaghi. 
    A disposizione: Cordaz, Brazao, Acerbi, Skriniar, D’Ambrosio, Dimarco, Bellanova, Mkhitaryan, Zanotti, Stankovic, Gagliardini, Carboni, Dzeko, Lukaku.
    ATALANTA (3-4-3): Musso; Toloi, Djimsiti, Scalvini; Hateboer, De Roon, Koopmeiners, Maehle; Boga, Hojlund, Lookman. Allenatore: Gasperini. 
    A disposizione: Sportiello, Rossi, Demiral, Okoli, Soppy, Ruggeri, Zortea, Ederson, Pasalic, Muriel, Zapata, Vorlicky. 
    ARBITRO: Chiffi di Padova. 
    ASSISTENTI: Cecconi-Galetto.
    IV UOMO: Maggioni.
    VAR: Aureliano.
    ASS. VAR: Muto. LEGGI TUTTO

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    Zaniolo, pugno duro Roma: resta ma è fuori dal progetto

    ROMA – La rottura tra la Roma e Nicolò Zaniolo è ormai insanabile. Salvo clamorose novità dell’ultim’ora il calciatore rimarrà al club giallorosso da separato in caso. Dopo il rifiuto di partire per la trasferta di La Spezia e la mancata partecipazione all’allenamento del martedì seguente, si è praticamente consumata la rottura definitiva. L’ex Inter ha chiesto di essere ceduto ma ha anche rifiutato la proposta del Bournemouth, unico club che fin qui ha presentato un’offerta ufficiale. Il Milan dapprima si è interessato ma dopo ha desistito. La situazione, dunque, è quella di un Zaniolo che sarà costretto a rimanere nella Capitale contro la propria volontà.
    Zaniolo e la Roma, la decisione dei Friedkin
    Dopo le minacce ricevute in mattinata, Nicolò ha lasciato Roma per tornare a La Spezia. L’atteggiamento del giocatore non è affatto piaciuto ai Friedkin che hanno così deciso di tirarlo fuori dal progetto tecnico del club e nei prossimi giorni potrebbero anche arrivare ulteriori sanzioni disciplinari. L’addio potrebbe arrivare quindi in estate, a patto però che la società acquirente metta sul piatto quanto chiesto dalla Roma. Insomma, i giallorossi non hanno intenzione di svendere il calciatore. LEGGI TUTTO