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    La Juve anti-Monza: le ultime su Cuadrado. E Vlahovic…

    TORINO – La voglia di rivalsa degli juventini è enorme, da adesso in poi non si può più sbagliare: dentro o fuori, partita secca in Coppa Italia allo Stadium contro il Monza, per restare in corsa per uno degli obiettivi stagionali rimasti. Anzi, per un obiettivo vero, e i precedenti che legano il primo quinquennio di Massimiliano Allegri nella Juventus a questa competizione, in fondo, possono ispirare pensieri positivi: qualcuno l’aveva persino ribattezzata la “Coppa Max”, considerati i successi in serie di qualche anno fa. Per il club è un appuntamento fondamentale, per l’allenatore anche e l’idea è quella di adottare un turnover ragionato, pensando anche all’Atalanta in campionato, per sfruttare l’energia dei giovani e il desiderio di riscatto di alcuni veterani.Guarda la galleryJuventus, per Pogba e Vlahovic intero allenamento con la squadra: le FOTO della seduta LEGGI TUTTO

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    Juve Next Gen, Gallo avverte il suo Foggia: “I bianconeri hanno una caratteristica nel loro DNA”

    Juventus Next Gen, sono ore di vigilia in attesa della semifinale di andata di Coppa Italia contro il Foggia. Una sfida importante per i bianconeri, che vengono dal pareggio contro il Padova e con la vittoria che manca da cinque gare. Ma sarà un match delicato anche per i rossoneri, reduci da due sconfitte consecutive in campionato. Il tecnico dei satanelli, Fabio Gallo, sa che bisognerà invertire il trend di risultati ma soprattutto nell’atteggiamento e nelle prestazioni. A poche ore dal match allo stadio Zaccheria ha presentato la sfida contro i bianconeri in conferenza stampa.Guarda la galleryJuve Next Gen, interrotta la serie negativa: col Padova è 1-1

    Juventus Next Gen, Gallo mette i suoi in guardia

    Queste le parole del tecnico rossonero in salta stampa: “Quella di domani sarà una partita importante, lo sappiamo, ma la stagione non finisce domani: c’è un campionato da portare avanti e c’è una gara di ritorno da portare avanti, a prescindere quello che sarà il risultato. Il Foggia è chiamato a dare continuità perché la stagione ancora è ancora lunga. Vero che veniamo da due sconfitte, la prima giunta con una partita giocata discretamente e persa in modo sciocco, e quella di sabato con una prestazione non altezza, dove abbiamo fatto una figuraccia perché non c’è stata la determinazione e la voglia necessarie. Tutti insieme dobbiamo ritrovare lo spirito e la voglia di di stupire mostrati per due mesi e mezzo, quindi quale miglior occasione per una semifinale Coppa Italia contro una squadra forte. Se non  conoscete la Juve Next Gen, vi invito a vederla: è fatta di talenti di talenti veri, e quindi sarà sicuramente una partita difficile, dove bisogna metterci attenzione, determinazione, voglia e qualità. Se fai un primo tempo brutto rischi di perdere la partita, come è successo sabato. Questa partita di andata sarà come un primo tempo e non andrà sbagliato, cercando di portare a nostro vantaggio la presenza del pubblico. Non ci saranno Rizzo e Kontek per squalifica, Nicolao e Vuthaj per problemi fisici”.E ancora sulle caratteristiche dei bianconeri: “Ripeto, ci sono talenti veri. Credo sia più una squadra da partita secca più che da campionato: mi aspetto una gara a viso aperto, nel suo DNA ha quello di giocare a calcio per mettere in mostra le qualità di questi ragazzi, che sono sicuramente importanti se sono stati scelti dalla Juve. Ritengo che sia una scelta, quella dei bianconeri (di avere una seconda squadra, ndr) ottima perché dà la possibilità a dei giovani di confrontarsi a livello nazionale contro squadre professionistiche”.

    Foggia, i convocati di Gallo

    Quattro gli assenti in casa rossonera: Rizzo e Kontek per squalifica, Nicolao e Vuthaj ancora alla presa con problematiche fisiche. Dunque 21 i convocati di mister Fabio Gallo.PORTIERI: Raccichini, Nobile, DalmassoDIFENSORI: Di Pasquale, Sciacca, Leo, RutjensCENTROCAMPISTI: Garattoni, Petermann, Frigerio, Di Noia, Costa, Peschetola, OdjerATTACCANTI: Schenetti, Ogunseye, Peralta, Beretta, Iacoponi, Battimelli, Capogna LEGGI TUTTO

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    Lukic, nulla di grave: torna in Coppa Italia

    TORINO – Dagli esami diagnostici è arrivata una buona notizia per il Torino. L’infortunio che ha costreto Sasa Lukic a uscire dal campo durante l’intervallo di Torino-Spezia non è grave. Il centrocamposta serbo ha riportato un trauma elongativo a livello della coscia posteriore destra. Nei prossimi giorni si farà un nuovo punto della situazione, ma allo stato delle cose l’ipotesi più plausibile è che Lukic possa rientrare l’1 febbraio nella trasferta di Coppa Italia a Firenze. Un’assenza grave ma temporalmente limitata e dunque accettabile, anche perché era forte il timore che il giocatore dovesse fermarsi più a lungo, timore espresso già dopo la partita da Ivan Juric. Così non è. Non ci sono preoccupazioni per Perr Schuurs, anche lui sostituito dopo il primo tempo per una botta al fianco sinistro: ieri ha fatto allenamento differenziato ma sabato – nella gara di campionato con la Fiorentina – ci sarà. Hanno continuato con il lavoro personalizzato Ola Aina (dovrebbe tornare a lavorare in gruppo la settimana prossima) e Pietro Pellegri, mentre è tornato in gruppo Emirhan Ilkhan, che si era infortunato nell’amichevole di fine dicembre con la Cremonese.  LEGGI TUTTO

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    Juventus, le schede dei cinque membri del nuovo CdA

    Domani è in agenda l’assemblea dei soci che nominerà i membri del nuovo Consiglio di amministrazione. La lista dei 5 candidati è stata depositata da Exor N.V. (di cui John Elkann è ad), titolare di una partecipazione pari al 63,8% del capitale sociale di Juventus.

    Fioranna Negri

    Commercialista, revisore e iscritta all’albo dei Consulenti Tecnici d’ufficio del tribunale di Milano, ha maturato un’esperienza di 35 anni in società di vari settori, quotate e non. E’ l’esperta di revisione e di bilanci, oltre che di controllo dei rischi. Svolge incarichi professionali in società quali Satispay, Wikimedia, Guala Closures, Fincantieri e Autostrade per l’Italia. LEGGI TUTTO

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    Crespo gioca il derby di Supercoppa tra Milan-Inter: “Leao fa paura, Lautaro nel cuore”

    MILANO – Sei Supercoppe italiane affrontate, cinque vinte (più un Community Shield giocato col Chelsea e vinto). Se c’è qualcuno che sa come portare a casa il trofeo che domani Milan e Inter si contenderanno a Riad, quello è Hernan Crespo. Lo ha vinto da giocatore di Parma, Lazio, Milan e Inter (2 volte). Crespo, sta ancora festeggiando il Mondiale vinto dalla sua Argentina? «È stato bellissimo, da 36 anni lo aspettavamo e sì, seppur lavorando qui in Qatar, me lo sono goduto da tifoso». Lei ha scelto di cominciare la sua carriera da tecnico girando il mondo e ora si trova all’Al-Duhail. Il prossimo step sarà l’Europa? L’obiettivo è tornare in Italia? «Senza dubbio. Ho deciso di fare una determinata gavetta. Con il Defensa y Justicia in Argentina ho vinto la Coppa Sudamericana nel 2020, un po’ come se il Cagliari, senza offesa, vincesse l’Europa League, e ho lanciato un certo Enzo Fernandez. Poi nel 2021 con il San Paolo, uno dei club più importanti del Brasile, ma una sorta di gigante addormentato perché non ha i soldi di Flamengo e Palmeiras per competere ad altissimi livelli, ho conquistato il campionato Paulista che la società non vinceva dal 2005. E adesso me la gioco in Qatar». Che esperienza è? «Mi ha affascinato venire qui nell’anno dei Mondiali. Sono arrivato all’Al-Duhail a marzo e abbiamo superato il girone della Champions asiatica da primi in classifica. In campionato, nonostante sia stato senza i nazionali qatarioti per sei mesi, siamo secondi a due punti dalla vetta. Sono contento, stiamo andando bene».  Sullo stesso argomentoArgentina, Scaloni premiato come miglior ct del 2022: la Top 10Argentina LEGGI TUTTO

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    Juventus Women, con il Pomigliano si giocherà a porte chiuse: il comunicato

    Juventus Women, gara a porte chiuse: il motivo
    In mattinata è arrivato il comunicato ufficiale da parte del Pomigliano riguardo la partita da disputarsi a porte chiuse. Il motivo? “Indisponibilità dello stadio Gobbato”. Questo quanto si legge dalla nota apparsa sui canali ufficiali della squadra campana. La partita si giocherà alle ore 12 di domenica 22 gennaio dove la Juventus, seppur senza tifosi a supportare le bianconere, dovrà per forza di cose ritrovare i tre punti per non lasciar scappare la Roma in classifica.  LEGGI TUTTO

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    L’Udinese è americana: ufficialità a luglio. Voci Usa anche sulla Roma

    TORINO – Le indiscrezioni intorno a una trattativa per la cessione circolavano da tempo, adesso siamo alle notizie, molto concrete, sull’accordo raggiunto: l’Udinese è stata venduta a un fondo americano e al primo luglio vi sarà il passaggio di consegne. Una notizia eclatante in generale, anche se si considera la dinamica attuale della nostra Serie A, ma clamorosa nello specifico perché certifica l’uscita di scena della famiglia, dopo quella degli Agnelli, da più tempo alla guida di una società di Serie A. Gianpaolo Pozzo, infatti, rilevò il club friulano nel luglio del 1986 e passerà la mano dopo 37 anni intensissimi sia dal punto di vista sportivo sia da quello aziendale: l’Udinese è infatti uno dei pochi club italiani a poter disporre di uno stadio di proprietà. Gli acquirenti, dunque, appartengono alla variegata galassia dei fondi d’investimento americani. In questo caso si tratta di un tandem: 890 Fifth Avenue Partners Llc, gruppo finanziario newyorchese specializzato in media e sport con Group Nine Acquisition Corp. Quest’ultimo è tecnicamente definito Spac (Special Purpose Acquisition Company, società anonima con sede negli Stati Uniti e quotata in Borsa) in partnership con 890 ha messo in campo un investimento da 200 milioni di euro. Nel “pacchetto” dovrebbe far parte pure una quota del Watford anche se la valutazione è ancora sospesa in attesa di capire se riuscirà a centrare la promozione in Premier League.

    Ipotesi cessione Roma

    Quella che riguarda Udine non è l’unica novità in arrivo dagli Usa: negli ultimi giorni, infatti, ha preso consistenza l’ipotesi di una cessione della Roma da parte dei Friedkin a un altro investitore americano. In questo caso il condizionale è d’obbligo anche se c’è chi ha già tratteggiato l’identikit del possibile acquirente il cui profilo si avvicina moltissimo nientemeno che a quello di Tom Barrack, colui che ha venduto il Psg alla Qatar Investment Authority di Al Khelaifi con cui Friedkin è in grandi rapporti professionali. Di certo l’attuale proprietà della Roma sta riflettendo sui termini economici dell’investimento (ultimo bilancio in rosso di 219,3 milioni, il peggiore della storia giallorossa. Tra acquisto delle quote e successivi versamenti, hanno già speso 817,1 milioni di euro nel giro di poco più di due anni e mezzo: 199 per acquisire il club, 25,9 per l’opa, 500,2 per la gestione e 92 milioni per il bond), senza dimenticare le difficoltà per avviare il progetto stadio. Non è escluso, così, che l’interesse di Barrack sia dettato proprio da questa opzione, considerato che il suo core business è quello immobiliare, e che si possa arrivare a una partnership.

    Ferrero e la Sampdoria

    Non va dimenticato, poi, che anche Massimo Ferrero sta cercando l’appoggio dei fondi Usa (in ballo c’è Oaktree) per trovare i 35 milioni cedendo in garanzia le quote del club: l’ipotesi che a Genova si arrivi presto a un’altra proprietà Usa è concreto. Ma se la situazione della Roma e della Samp sono molto in divenire, quella dell’Udinese è appunto ormai definita e la Serie A si avvia ad avere l’ottava proprietà straniera nel proprio “organico”. Tra questi, appunto, spicca la maggioranza statunitense (il Bologna è canadese ma Saputo ha un club, il Montreal, che gioca nella Major League Usa): cinque su sette. All’elenco, poi, vanno aggiunti prestigiosi club di Serie B in mano a fondi o persone fisiche statunitensi: dal Genoa al Parma, dal Venezia alla Spal al Pisa (russo-americano in realtà). A completare il quadro ci sono il Como degli indonesiani e il Palermo del City Group, ma è indubbio che il calcio italiano stia colorandosi sempre di più a “stelle e strisce”. LEGGI TUTTO

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    Nuova Juventus, comincia la battaglia: due mesi per preparare il primo round

    TORINO – Il polverone ha preso quota fin dagli ultimi giorni di novembre, e da allora i granelli non si sono più posati a terra. La gogna mediatica, nel frattempo, ha però fatto il proprio corso, emettendo sentenze sull’insindacabile base del sentimento popolare. Ma l’inchiesta Prisma sui conti della Juventus, in realtà, non è ancora sfociata in processo. Di più: a livello formale, non è nemmeno ancora stato stabilito se il procedimento si terrà per davvero. A decretarlo sarà il gup Marco Picco in occasione dell’udienza preliminare, e qui veniamo alla stretta attualità: la data individuata per il prossimo passo della giustizia ordinaria, come trapelato nella giornata di ieri, è infatti quella di lunedì 27 marzo. Sullo stesso argomentoReport: ecco perché la Juve si è arrabbiata (e noi abbiamo ripassato le tesi dei pm)Juventus

    Al bivio

    Nell’occasione, dunque, il giudice dell’udienza preliminare deciderà se optare per il decreto di rinvio a giudizio o, in alternativa, per la sentenza di non luogo a procedere a carico degli indagati finiti nel mirino del procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dei pubblici ministeri Ciro Santoriello e Marco Bendoni. E, dunque, la Juventus – intesa come persona giuridica – e altri dodici individui, a partire dall’ormai dimissionario presidente bianconero Andrea Agnelli per arrivare a Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene, Fabio Paratici, Marco Re, Stefano Bertola, Stefano Cerrato, Cesare Gabasio, Francesca Roncaglio, Enrico Vellano, Stefania Boschetti e Roberto Grossi. Agli indagati, nello specifico, la Procura di Torino contesta reati quali false comunicazioni sociali, ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, manipolazione del mercato, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.

    Sullo stesso argomentoJuventus e Report, la replica del club: “L’analisi completa solo nelle sedi competenti”Juventus LEGGI TUTTO