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    Atalanta, guarda Hojlund! Sta diventando grande e vale tutti i 17 milioni

    BERGAMO- Quando l’Atalanta lo ha preso a fine agosto dallo Sturm Graz, a stupire non fu poi tanto il fatto che i nerazzurri puntassero su un nome sconosciuto al grande calcio. Rasmus Hojlund, ovvero il centravanti classe 2003 della Dea, venne pagato ben 17 milioni, davvero molti peri canoni nerazzurri. Oggi, a distanza di qualche mese e tante buone prestazioni dopo, si capisce perché sul 19enne danese ci fossero diverse squadre. Per battere la loro concorrenza l’Atalanta ha dovuto muoversi con l’amministratore delegato Luca Percassi e l’uomo mercato Lee Congerton già alla vigilia della sfida giocata il 21 agosto contro il Milan a Bergamo. La rete segnata lunedì sera a Bologna è stata splendida, senza dubbio l’accelerata di Boga va rimarcata ma Hojlund è stato bravo sia nel movimento che nel controllo in avanti che gli ha poi permesso di scavalcare Skorupski con un morbido tocco sotto. La rete del 2-1 è un concentrato di forza, astuzia e tecnica, grazie a quel gol la Dea ha ribaltato la situazione così come pochi giorni prima, a La Spezia, in una gara decisamente molto complicata e sul 2-0 per i padroni di casa da diversi minuti era stato ancora Hojlund a riaccendere i motori del gruppo grazie ad un gran diagonale di destro.Sullo stesso argomentoL’Atalanta è carica: 3-0 al Nizza in amichevole firmato da Hojlund, Zapata e BogaAtalanta

    I numeri di Hojlund e le qualità tecniche

    I numeri stagionali del ragazzino danese sono importanti, con 13 presenze e 643 minuti giocati in A il numero 17 nerazzurro ha una media gol di una rete ogni 214 minuti (3 finora le marcature) cui va aggiunto anche l’assist per Scalvini sul campo della Roma. Solo 5 volte incampo da titolare, il giovanotto è quasi sempre protagonista sia sul piano tecnico (quando i compagni lo cercano con palla lunga nello spazio lui è bravo nella difesa del pallone con scarico per chi arriva a rimorchio oppure a costruirsi occasioni da rete) che atletico. La velocità in sprint è uno dei suoi tratti distintivi, Gasperini spesso ha parlato della “fame” e della voglia che Hojlund mette incampo ed effettivamente, guardando le sue partite dal vivo, si percepisce in continuazione la sua caparbietà. Un altro dettaglio che lo rende particolare è la personalità: con i compagni di squadra piuttosto che con l’arbitro per chiedere un giallo (è accaduto a Bologna lunedì scorso), è già capitato di vedere Hojlund gesticolare con grande trasporto per far valere le sue ragioni. In ultima analisi, il rapporto con i tifosi sta diventando molto forte sia per i segnali che il ragazzo manda dal campo (a Bergamo i calciatori generosi sono sempre molto apprezzati, “Molà mia” è un tratto distintivo degli orobici) che per la carica che lo stesso Hojlunnd trasmette. Al Picco di La Spezia, nel finale che poi ha regalato il pari di Pasalic, l’attaccante degli orobici ha invitato i tifosi ad alzare i decibel del sostegno. Gli occhi di diverse big si stanno posando su di lui, il ragazzo è già nel giro della Danimarca e ha sfiorato la convocazione per il Mondiale in Qatar: il tempo è tutto dalla sua parte, la sensazione che Gasperini abbia per le mani un diamante grezzo è forte. Ad inizio stagione, con lo Sturm Graz ai gironi di Europa League, Hojlund scelse Bergamo e l’Atalanta per diventare grande con i nerazzurri.

    Guarda la galleryIl 2003 Hojlund trascina l’Atalanta a Monza: nerazzurri primi da soli! LEGGI TUTTO

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    Milan-Torino, Juric: “Siamo molto felici. Djidji non era da espulsione”

    MILANO – Grandissima impresa del Torino che, in inferiorità numeri dal 70′ per l’espulsione di Djidji, batte il Milan grazie alla rete di Adopo al 114′ e conquista i quarti di finale di Coppa Italia. I campioni d’Italia subito fuori, ora devono rialzare la testa in campionato e nella finale di Supercoppa italiana in programma il 18 gennaio a Riyad contro l’Inter. Juric, nel postpartita, ha commentato così la prestazione dei suoi e il passaggio del turno: “Siamo tutti molto felici. Ci tenevamo a questa partita e abbiamo fatto una grande prova. Siamo stati ordinati, cercando di colpire in contropiede. Il gol viene da due ragazzi che vengono da Catanzaro e Viterbese. Vederli entrare così a San Siro è una bella storia”.
    Milan-Torino, Juric sull’espulsione di Djidji
    Il tecnico croato non è poi d’accordo con il secondo giallo estratto da Rapuano agli indirizzi di Djidji che ha costretto i suoi a rimanere in 10: “Mi sembra che Djidji prende la palla, arriva prima di Messias. Fino a quel momento ho visto un grande Toro, creando occasioni e subendo poco. Abbiamo incontrato difensori forti, non era facile anche se è vero che qualche volta abbiamo sbagliato l’ultimo passaggio. Sanabria ha fatto un’ottima gara, venendo spesso incontro. Nei primi 60 minuti abbiamo fatto bene, contro una squadra fisica e che gioca molto sulle palle rubate”. LEGGI TUTTO

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    Napoli-Juve, riecco Doveri: dal pestone di Dzeko al gol annullato a Danilo. I precedenti

    Dal famoso episodio Dzeko-De Sciglio al gol annullato a Danilo, i precedenti tra la Juventus e Doveri fanno storcere il naso ai tifosi bianconeri in vista del match contro il Napoli di Spalletti. Sì, perché ad arbitrare il big match tra gli azzurri e la Juventus, in programma per venerdì 13 alle 20:45, sarà proprio Daniele Doveri. Il fischietto della sezione di Roma ha già arbitrato la Juventus in 23 occasioni (13 successi, 5 pareggi e 5 sconfitte): l’ultimo incontro però ha fatto molto discutere a causa di un gol annullato alla squadra di Allegri. Il match in questione è l’ultimo derby d’Italia tra Juventus e Inter, giocatosi il 6 novembre 2022.

    Doveri e i precedenti con Napoli e Juve

    Doveri ha diretto per due volte la sfida tra Napoli e Juventus: la prima volta è stata la finale di Coppa Italia della stagione 2019-2020 (vittoria per 4-2 degli azzurri ai calci di rigore dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari), mentre quella più recente è una sfida di campionato, il 13 febbraio 2021, che ha visto trionfare la squadra partenopea. Nelle due sfide tra azzurri e bianconeri non si sono registrati episodi dubbi o polemiche, ma non si può dire la stessa cosa delle partite tra Juventus e Inter, arbitrate sempre dal fischietto di Roma.

    Sullo stesso argomentoNapoli-Juventus: ecco l’arbitro designato per il big match del MaradonaSerie A LEGGI TUTTO

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    Torino Primavera, battuto 2-1 il Cagliari: granata ai quarti di Coppa Italia

    Torino Primavera ai quarti di finale di Coppa Italia. I granata vincono in casa del Cagliari per 2-1 e accedono al prossimo turno. Stabiliti tutti gli accoppiamenti del prossimo turno della competizione tricolore, con gli ottavi di finale che si sono totalmente esauriti in una due giorni intensa e ricca di emozioni tra gare piene di gol e sfide terminate ai calci di rigore.Guarda la galleryJuve Primavera, non basta la magia di Yildiz: il Napoli passa ai rigori
    Coppa Italia Primavera, risultati e accoppiamenti
    Il Torino Primavera si è imposto sul Cagliari. Succede tutto nella ripresa: granata avanti grazie alle reti di Jurgens e Wedimann, a nulla serve il gol su calcio di rigore messo a segno da Carboni all’89’. Disputate quasi tutte le gare degli ottavi di finale della Coppa Italia: la Roma Primavera, dopo lo 0-0 dei primi 120′, ha battuto ai calci di rigore il Lecce andando dunque avanti. A sfidare i giallorossi ci sarà il Napoli, altra squadra che, dopo il pareggio di tempi regolamentari e supplementari contro la Juventus, ha ottenuto il passaggio del turno con i tiri dal dischetto. Sconfitta pesante per l’Ascoli, che viene travolta per 4-1 dalla Fiorentina. Risultato forse eccessivo considerando che, nei primi 90′, la sfida era terminata 1-1. Ma i ragazzi di Aquilani hanno dilagato nell’extra time segnando altre 3 reti.Vittoria di misura per le due genoane: la Sampdoria in una partita dalle mille emozioni ha battuto 4-3 il Monza al “3 CampanilI” di Bogliasco, mentre il Genoa ha superato per 2-1 in trasferta il Sassuolo. L’Atalanta batte di misura il Frosinone: a decidere l’incontro una rete di Chiwisa alla mezz’ora del primo tempo. Infine pirotecnico match tra Inter e Hellas Verona: la prima frazione di gioco è terminata sul 3-3, nella ripresa arriva il vantaggio nerazzurro con Di Maggio ma al 95′, quando tutto sembrava finito, arriva il 4-4 degli ospiti con Cisse che approfitta della dormita della difesa meneghina. La sfida viene decisa nel primo tempo supplementare, con il colpo di testa di Andersen che fissa il risultato sul 5-4 e consente all’Inter di proseguire il percorso in Coppa Italia.
    Questi gli accoppiamenti definitivi dei quarti di finale.
    Torino – Genoa
    Inter – Sampdoria
    Fiorentina – Atalanta
    Roma – Napoli LEGGI TUTTO

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    Juventus, se Pogba si mette a nudo. In bianconero

    TORINO – Paul Pogba prosegue il lavoro alla Continassa, con la sua tabella personalizzata. Fra una paio di settimane si tireranno le prime somme e si capirà quando potrà essere convocato. Si spera anche prima, ma la prudenza è d’obbligo. Intanto, il fotografo Giampaolo Sgura immortala il Polpo come testimonial Juve, griffato Adidas. Il centrocampista francese si mette a nudo, in bianconero. Il suo cuore batte forte per la Vecchia Signora e, al di là di qualche critica, vuole rinsaldare il suo rapporto con i tifosi. E mettersi alle spalle un 2022 disastroso sotto tutti i punti di vista. LEGGI TUTTO

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    L'ex bianconera Hyyrynen: “Juventus, quanto mi manchi!”

    Dopo 112 partite, 5 scudetti, 2 Coppe Italia e 3 Supercoppe, in estate Tuija Hyyrynen ha lasciato la Juventus e il calcio. Classe 1988, per cinque anni punto fermo del reparto difensivo bianconero, carisma indiscusso in un carattere dolce e mai sopra le righe. Come si sta nella nuova vita? «Molto bene. Sono tornata nel mio paese natale, la Finlandia, dopo aver passato 13 anni tra Stati Uniti, Svezia, Danimarca e Italia. Devo ancora adattarmi a questa nuova vita senza le emozioni che giocare a calcio offre, anche se sto apprezzandone la libertà e la semplicità». É stata una delle giocatrici scelte dalla Juventus sin dal giorno della sua nascita: quanto è cresciuta la squadra da quell’estate del 2017? «Nel 2017 tutto era nuovo per tutti, ma dalla nostra avevamo la storia del club, insomma eravamo la Juventus e il nostro obiettivo era vincere. L’etica del lavoro, la passione, l’energia e l’intensità in ogni singola sessione di allenamento ci hanno portato a una grande crescita negli anni. È stato un onore essere parte di questo successo». A proposito di crescita, ha sofferto per l’eliminazione della Juventus dalla Champions? «Hanno avuto un girone veramente impegnativo e ho sofferto con loro, ma so che l’esperienza le renderà più forti nel futuro. Non è un processo facile vincere in Champions, ma la Juventus ha mostrato competitività durante gli ultimi anni». Che cosa è mancato alla squadra per centrare i quarti? «Rispetto a Lione e Arsenal, alla Juve manca l’esperienza. Il Lione è il club con più successi nella storia della Champions, quindi aveva un vantaggio in quel senso». E che cosa invece l’ha colpita di più del loro percorso, che è stato comunque di altissimo livello? «Sono state in grado di giocare ad alto livello in ogni partita in questo girone difficile e hanno perso solo una volta. Sembra che la Juventus riesca a dare il meglio quando la posta in gioco è alta». Qual è l’insegnamento più grande che le ha lasciato Montemurro? «Ciò che mi è piaciuto di più del suo approccio è stato che mentre ci insegnava il calcio, voleva che ci godessimo semplicemente la bellezza del gioco». Che cosa più le manca dello spogliatoio? «Mi manca far parte di un gruppo che si impegna per il successo e in cui ci si prende cura l’una dell’altra. Mi mancano il bellissimo centro di allenamento, i pranzi salutari della chef Monica e le piacevoli pause caffè. Soprattutto mi mancano l’energia positiva che era presente nello spogliatoio e la libertà che provavo giocando, momento in cui tutti i problemi scomparivano». Se dovesse scegliere il momento più significativo vissuto alla Juventus? «Questa è difficile! Ma se proprio devo scegliere dico la mia ultima partita di Serie A, quando ho avuto modo di celebrare il mio lungo e fortunato percorso da capitano». E la partita con la Juventus che non dimenticherà mai? «Facile, la nostra prima gara all’Allianz Stadium contro la Fiorentina. L’atmosfera era semplicemente incredibile, non dimenticherò mai la sensazione prima, durante e dopo la partita, pura euforia». Ci racconti qualcosa delle sue compagne… qual è quella con cui ha legato di più e che sente ancora? «Ho avuto ottimi rapporti con tutte, ma con Sembrant e Salvai ho stretto legami forti: fantastiche calciatrici e care amiche dal cuore grande». Chi è quella che l’ha fatta più ridere? «Girelli scherzava sempre e Caruso se la cavava bene. Si rideva tanto, ogni giorno!». E quella che le ha insegnato più cose? «Gama, è così intelligente! Oltre al calcio, mi ha insegnato molte cose sulla cultura, la storia e la politica italiana». C’è una giovane della Juventus su cui si sentirebbe di puntare? «Grosso ha già un ruolo importante e ha un futuro davvero roseo. Penso che anche Arcangeli sia una giocatrice interessante». Dopo il suo addio alla Juventus si è parlato di un suo ritorno in società con un ruolo dirigenziale: è una prospettiva reale?   «Ho avuto diverse discussioni con il club, non su un ruolo dirigenziale, ma su alcune opportunità nell’organizzazione. Spero che, quando sarà il momento giusto, possa tornare a lavorare per il club che amo». Crede che l’obiettivo di vincere nuovamente scudetto e Coppa Italia sia alla portata di questa Juve? «Certo! La Juventus è la detentrice del titolo nelle competizioni degli ultimi anni e continua a crescere. È bello che quest’anno la corsa per scudetto e Coppa Italia sia così intensa». Che cosa vorrebbe dire alle ex compagne? «Che mi mancate moltissimo! Siete sempre state più di una squadra di calcio, unite nella buona e nella cattiva sorte. Il potere dell’unità porta al successo, quindi apprezzatelo e siate orgogliose di chi siete!».Guarda la galleryTuija Hyyrynen, selfie e sorrisi conquistano i tifosi della Juve Women LEGGI TUTTO

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    Napoli-Juventus, la previsione di Briatore sulla sfida e lo scudetto

    “La Juventus ha dimostrato di stare bene da sola, senza management, perchè sta continuando a vincere. La partita di Napoli è fondamentale, se passa indenne da quella gara può pensare allo scudetto e due mesi fa nessuno lo pensava”. Lo ha detto Flavio Briatore, tifoso bianconero, a margine di una iniziativa in svolgimento a Pitti Immagine a Firenze. “Il Napoli in questo momento ta facendo molto bene mentre il Milan domenica scorsa si è fatto recuperare all’ultimo secondo e se vuole vincere lo scudetto certe partite le deve vincere”, ha concluso Briatore. LEGGI TUTTO

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    Napoli-Juventus: ecco l'arbitro designato per il big match del Maradona

    TORINO – Sarà Daniele Doveri a dirigere Napoli-Juventus, sfida scudetto e big-match della 18esima giornata di serie A, in programma venerdì sera al Maradona. Con il fischietto della sezione di Roma ci saranno gli assistenti Costanzo e Passeri, il quarto ufficiale Chiffi e gli arbitri Var Mariani e Piccinini.
    Napoli-Juventus, i precedenti di Doveri
    Doveri ha diretto questa sfida nella finale di Supercoppa italiana della stagione 2019-2020 (vittoria per 4-2 degli azzurri ai calci di rigore dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari e supplementari) e una volta anche in campionato, il 13 febbraio 2021, altro successo per i campani, con la rete di Lorenzo Insigne che decise la sfida al Maradona. In generale l’arbitro romano ha diretto i partenopei in 33 occasioni (19 vittorie, 9 pareggi e 5 sconfitte), che rendono il Napoli la squadra più incrociata in assoluto in carriera. Per quanto riguarda la Juventus, l’ha arbitrata invece 23 volte (13 successi, 5 pari e 5 ko). LEGGI TUTTO