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    Napoli-Juventus, la probabile formazione di Allegri

    TORINO – Non c’è ancora Paul Pogba, ma la concorrenza nel centrocampo bianconero comincia a farsi serrata. Dopo gli spezzoni giocati contro Cremonese e Udinese, l’ultimo impreziosito dal tocco delizioso con cui ha pescato Chiesa in area friulana innescando l’azione del gol di Danilo, in vista della grande sfida di venerdì al Maradona Leandro Paredes prova a risalire le gerarchie del reparto per strappare un posto da titolare. LEGGI TUTTO

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    Juve Primavera, la rivincita è servita: ecco di nuovo il Napoli

    La Juve Primavera avrà subito la possibilità di riscattare l’eliminazione in Coppa Italia. I bianconeri sono usciti dalla competizione tricolore per mano del Napoli, con i partenopei che hanno prima pareggiato nei tempi regolamentari e poi vinto ai calci di rigore. La sfida tra le due squadre, però, prosegue: la prossima sfida si giocherà soltanto tra pochi giorni, stavolta in campionato e in casa degli azzurri.Guarda la galleryJuve Primavera, non basta la magia di Yildiz: il Napoli passa ai rigori
    Juve Primavera, la possibilità del riscatto
    Questo sabato alle ore 13, infatti, i ragazzi di Montero e Frustalupi saranno di nuovo di fronte nel match valido per la quattordicesima giornata di campionato. Il Napoli bazzica al quartultimo posto, con 13 punti collezionati fino a questo momento. La Juventus, invece, ha lanciato la lotta al vertice della classifica, non senza avversari pronti a lottare: i bianconeri, ad oggi, sono terzi con 25 punti, preceduti dal Torino a 26 e dalla Roma capolista a 29. Nell’ultimo turno è arrivato un deludente pareggio per 0-0, che ha sì fatto accorciare di un punto sul primo posto, ma che ha consentito ai cugini granata di realizzare il sorpasso in graduatoria. Dunque duplice motivo per la Juve Primavera di non sbagliare l’appuntamento contro il Napoli: proseguire l’inseguimento al primo posto e vendicare l’eliminazione in Coppa Italia. Per farlo, Montero proverà ad affidarsi ad un super Yildiz, vero e proprio trascinatore della squadra, anche nel giorno dell’uscita dalla competizione tricolore grazie ad una bellissima rete. LEGGI TUTTO

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    La Juventus, Rabiot e il rinnovo: perché no?

    TORINO – Adrien Rabiot ancora alla Juventus? Non è impossibile, anche se bisogna essere onesti: il livello di difficoltà dell’operazione è particolarmente elevato, per tutta una serie di motivi. Non ultima la cifra che l’entourage del giocatore, guidato dalla mamma e agente Veronique Rabiot, andrebbe a chiedere a qualunque squadra interessata: un contratto quanto più vicino possibile ai dieci milioni annui e un bonus al momento della firma. Ma questi sono dettagli che non sono stati ancora trattati: se ne parlerà a breve, magari già nel mese di gennaio, una volta insediatosi il nuovo Consiglio di amministrazione della Juventus che avrà la facoltà di decidere fino a che punto spingersi nel formulare proposte, che siano di rinnovo per chi in scadenza o di acquisto per eventuali colpi in entrata, anche nella finestra invernale. L’appuntamento con mamma Veronique è già calendarizzato nell’agenda del nuovo dg (e prossimo ad) Maurizio Scanavino e del ds Federico Cherubini, chiamato a condurre l’area sportiva almeno fino a fine stagione al fianco di Massimiliano Allegri.Guarda la galleryEleganza Juventus, da Danilo a Chiesa: modelli e campioni LEGGI TUTTO

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    Juve Primavera, Yildiz fa sorridere Montero dopo la sconfitta col Napoli

    Guarda la galleryJuve Primavera, non basta la magia di Yildiz: il Napoli passa ai rigori
    Yildiz, il super gol e le parole di Montero
    A sbloccare la sfida contro i partenopei ci aveva pensato proprio lui, quando con un bellissimo tiro a giro appena dentro l’area non ha dato scampo a Turi, siglando il momentaneo 1-0. Poi la partita è scivolata in favore degli ospiti, ma per Yildiz restano bellissimo gol e grande prestazione. Nel post partita anche l’allenatore, Montero, non è potuto restare indifferente ripensando alla partita del suo attaccante. Poche parole, ma inequivocabili: “Ha 17 anni, ma gioca come un adulto”.Quest’anno Yildiz sta letteralmente trascinando i bianconeri: in 19 presenze tra Youth League e campionato ha messo a referto 9 gol e 5 assist. Con il gol di ieri in coppa, dunque, arriva in doppia cifra, con la media di un gol ogni due partite e di un assist ogni quaatro: numeri non banali per un giovane non banale. LEGGI TUTTO

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    Milan, Bennacer firma. E Leao che fa?

    MILANO – Uno slittamento tecnico di un paio di giorni che non pregiudica nulla. È attesa per domani la firma di Ismael Bennacer sul rinnovo di contratto con il Milan fino al 30 giugno 2027. La vicinanza con la partita di questa sera con il Torino e la necessità di Pioli di allenare la squadra il più possibile ha consigliato alla dirigenza e a Enzo Raiola di spostare tutto di qualche ora. Sarà un rinnovo importante, con Bennacer che arriverà a guadagnare 4 milioni all’anno più bonus. Rimane la clausola risolutoria da 50 milioni, che sarà valida solo per l’estero e che sarà attivabile solo nell’estate 2024 nei primi quindici giorni di luglio.

    Milan-Leao, che si fa?

    Vidimata la pratica Bennacer, sale anche l’attesa per l’incontro tra Paolo Maldini e Ricky Massara con i rappresentanti di Rafael Leao. Papà Antonio, che si appoggia ancora e tanto a Jorge Mendes, è in città dallo scorso week-end mentre si attende lo sbarco di Ted Dimvula, che ufficialmente è colui che detiene la procura di Leao. La decisione di Leao è quella di firmare con il Milan, con lo stipendio che salirà da 1.5 a 6.5 milioni di parte fissa più 1-1.2 di bonus (facilmente raggiungibili), con l’attaccante che andrebbe così a guadagnare quasi 8 milioni all’anno. Un incremento importante che lo aiuterà anche nel “lodo Sporting”, che cercherà di risolvere con il Lille. Sarà presente la clausola risolutoria anche nel nuovo accordo, la cui durata è ancora oggetto di discussione tra le parti, ma anche su questo punto si dovrà arrivare a una quadratura del cerchio. Per quanto concerne il mercato in entrata, il Milan rimane vigile su eventuali occasioni, ma non ci sono – al momento – nomi che scaldino la dirigenza. Bakayoko, al centro di richieste dalla Turchia, sembra destinato a rimanere fino a fine anno. LEGGI TUTTO

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    Mourinho, il Brasile si affida a Jorge Mendes

    È da 58 anni che la panchina della Nazionale brasiliana è sempre affidata a un commissario tecnico locale. Non si può parlare di “xenofobia”, semmai di “idiosincrasia”, di avversione, allergia, incompatibilità verso un allenatore straniero. Questione di feeling, di sensibilità, d’idioma. L’ultimo selezionatore non brasiliano del “Canarinho” è stato il 7 settembre 1965 l’argentino Filpo Núñez: per un’unica partita, amichevole, a Belo Horizonte. Guidò il suo Palmeiras, in versione “verde e amarela” della “Seleção”, al successo 3-0 sull’Uruguay.

    Sempre ct locali

    Poco dopo la Federcalcio di Rio ingaggiò come ct Osvaldo Brandão, seguito da Vicente Feola (già campione del mondo nel 1958), Aymoré Moreira (già campione del mondo ’62), Carlos Frones, di nuovo Feola e poi Moreira, Mario Zagallo, ancora Moreira, Antoninho, nuovamente Zagallo, quindi Biju, Carlyle Guimarães, Jota Júnior, ancora una volta Moreira, Yustrich, João Saldanha, di nuovo Zagallo (campione del mondo ’70), di nuovo Brandão, Cláudio Coutinho, Telê Santana, Carlos Alberto Parreira, Eduardo Antunes Coimbra detto Edu, Evaristo de Macedo, ancora Telê Santana, Carlos Alberto Silva, Sebastião Lazaroni, Paulo Roberto Falcão, Ernesto Paulo Ferreira Calahinho, riecco Parreira (campione mondiale ’94), nuovamente Zagallo, Vanderlei Luxemburgo, Candinho, Emerson Leão, Luiz Felipe Scolari (campione del mondo 2002), un’altra volta Parreira, Dunga, Mano Menezes, di nuovo Luiz Felipe Scolari e ancora Dunga per finire nel 2016 con Adenor Leonardo Bacchi detto Tite che si è dimesso il mese scorso dopo l’eliminazione in Qatar. In totale, dal 1965, la bellezza di 27 ct (compresi quelli richiamati una o più volte) tutti rigorosamente nati nella terra dello scrittore Jorge Amado.

    Stregati da Mourinho

    Ora si potrebbe prospettare un’inversione di tendenza: l’ingaggio di un tecnico straniero di fama mondiale per ritrovare il filo del successo in Coppa del Mondo perduto in Giappone più di vent’anni fa. Perché il Brasile brama di centrare il cosiddetto “Hexa”, il 6° titolo “iridato”. Sfumato Ancelotti (non se la sente di lasciare il Real Madrid vincitutto), in bilico Zidane (parla bene lo spagnolo, non il portoghese, non ha mai allenato al di fuori del “mundo blanco”), l’obiettivo n. 1 del presidente federale Ednaldo Rodrigues resta il carismatico e rutilante tecnico giallorosso José Mourinho, lui sì perfetto conoscitore della lingua madre portoghese. In Brasile hanno scritto di un emissario della CBF (la Federcalcio di Rio) inviato a Roma per trattare con lo “Special One”. In realtà questo fantomatico “ambasciatore delegato” è nientemeno che Jorge Mendes, il potente agente di Mou che tiene i contatti diretti fra il suo assistito e i vertici della “Seleção”. José ha rimandato ogni discorso a fine campionato (4 giugno). Il rapporto con il club non pare più idilliaco: sono venute a mancare le promesse più importanti, quelle degli acquisti. E la “piazza” è preoccupata. LEGGI TUTTO

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    Schuurs, patto col Torino. Chiesto Kyriakopoulos

    TORINO – Sì, l’Inter è interessata a Schuurs e si è già portata avanti con una serie di sondaggi preventivi, avendo in casa due difensori in scadenza a giugno dal rinnovo a dir poco difficile, concupiti da più top-club europei: Skriniar e De Vrij. Sono piovute conferme, ieri, dopo quanto rivelato su queste colonne. Conferme anche su quale potrebbe essere l’orizzonte realistico di un’offerta capace di far cambiare idea a Cairo, al momento non intenzionato a vendere l’olandese dopo appena un anno: 25 milioni, grossomodo (più del doppio della spesa del Torino ad agosto). Gli agenti di Schuurs hanno garantito ai vertici granata di non voler effettuare alcun tipo di forzatura in questa fase, in linea con quanto aveva dichiarato l’olandese prima di Natale («Sono felice di stare qui, di giocare così tanto e di crescere grazie a Juric. Adesso penso soltanto al Torino e a fare bene, non ad andare via in estate»). Il difensore si è sempre comportato in modo molto professionale non solo sul prato. Anche Cairo e Vagnati giocano però la loro partita: in caso di super offerte estive sia a Schuurs sia al Torino da parte di una big, che sia l’Inter o un club straniero (si parla di Liverpool, Tottenham), una partenza potrebbe rivelarsi la soluzione migliore, bilancio alla mano: tanto più se il ragazzo dovesse mostrare il desiderio di venir ceduto.

    Le strategie del Torino

    E tutto il resto? E le prospettive sportive dei granata? E le esigenze e le ambizioni di Juric? E le speranze dei tifosi? Un bell’allargare le braccia. Per cui Vagnati sta cercando di cautelarsi dando l’assalto a Hien del Verona, già trattato in estate. Sul piatto 5,5 milioni, mezzo milione in più dell’Espanyol. No dei veneti, che ne chiedono 7. Nuove trattative in questi giorni. Si parla di una cessione immediata (al Verona farebbe comodo incassare liquidità) con a quel punto una permanenza in prestito in gialloblù sino a giugno. Capitolo esterni difensivi di spinta, post grave infortunio di Lazaro (tra 2 e 3 mesi di stop). Juranovic del Celtic costa troppo, più di 8 milioni. Su di lui anche il Monza (stesso problema del Toro). Chiesto il nazionale greco Kyriakopoulos in prestito con diritto: il Sassuolo pretende l’obbligo di riscatto (un po’ come per l’attaccante Shomurodov della Roma). Sondaggio col Parma per il giovane Oosterwolde. Risposta degli emiliani: se ci date 10 milioni… Tanti saluti, insomma. Reggina in pressing per avere al più presto Bayeye in prestito secco. Offerto anche al Toro l’attaccante Antiste dello Spezia, in prestito al Sassuolo dove non ha spazio. LEGGI TUTTO

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    Diretta Milan-Torino ore 21: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    MILANO – Per il Torino quella a San Siro contro il Milan, valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia, non è una partita che va soltanto onorata. No, va giocata tenendo a mente la competizione è stata vinta cinque volte (nel ’36, ’43, ’68, ’71 e ’93), che i granata sono stati i primi nel 1943 a centrare la doppietta associandola al campionato, che il giocatore nella storia del club con più presenze nel torneo è Giorgio Ferrini (80), il Capitano, e che Paolino Pulici detiene il record di reti segnate: 30 gol in 72 presenze. Lo sa bene Juric, che al tempo stesso è ben a conoscenza che contro, dall’altra parte, ci sarà un Pioli determinato ad andare avanti: “Vogliamo vincere qualcosa – ha detto l’allenatore rossonero – e vogliamo rimanere nella storia del Milan. Per farlo dobbiamo continuare a vincere anche quest’anno. Abbiamo grande fame”.Guarda la galleryIl Toro al Fila: via col vento e via le vele strappate
    Dove vedere Milan-Torino: streaming e diretta tv
    La partita di Coppa Italia fra Milan e Torino si gioca a San Siro alle ore 21. L’incontro sarà trasmesso in tv, in chiaro, su Canale 5, e in streaming su Mediaset Infinity.
    Guarda la galleryLe pagelle di Milan-Roma: Brahim Diaz è il vero Dybala, Zaniolo ectoplasma
    Milan-Torino: probabili formazioni
    MILAN (3-5-2): Tatarusanu; Kalulu, Gabbia, Tomori; Saelemaekers, Vranckx, Tonali, Pobega, Dest; De Ketelaere, Brahim Diaz. Allenatore: Pioli. A disposizione: Mirante, Nava, Calabria, Bozzolan, Theo Hernandez, Bennacer, Adli, Bakayoko, Lazetic, Leao, Messias, Giroud. Indisponibili: Ballo-Touré, Florenzi, Ibrahimovic, Kjaer, Krunic, Mirante, Origi, Rebic, Vasquez. Squalificati: Thiaw. Diffidati: nessuno.
    TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Schuurs, Rodriguez; Singo, Lukic, Ricci, Vojvoda; Miranchuk, Vlasic; Sanabria. Allenatore: Juric. A disposizione: Berisha, Gemello, Buongiorno, Zima, Bayeye, Dembelé, Adopo, Gineitis, Linetty, Karamoh, Seck, Radonjic. Indisponibili: Aina, Ilkhan, Lazaro, Pellegrini. Squalificati: nessuno. Diffidati: nessuno.
    ARBITRO: Rapuano di Rimini. Assistenti: Palermo e Moro. Quarto uomo: Marcenaro. Var: Abbattista. Avar: Nasca. LEGGI TUTTO