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    Juventus Women, le convocate per il match di Coppa Italia con il Brescia

    La Juventus Women domani tornerà in campo per la terza giornata della fase a gironi di Coppa Italia. La compagine bianconera è reduce dalla bella vittoria col Cittadella per 3-1: un risultato che le ha permesso di posizionarsi a un passo dalla qualificazione. Basterebbe soltanto un punto nel match di domani col Brescia, infatti, per passare ai quarti di finale della manifestazione tricolore. L’incontro comincerà alle 18:30 sul terreno di gioco del Rigamonti.
    Juventus Women, le convocate
    1 Aprile, 2 Pedersen, 3 Gama, 7 Cernoia, 8 Rosucci, 9 Cantore, 10 Girelli, 12 Lundorf, 13 Boattin, 15 Grosso, 18 Beerensteyn, 19 Zamanian, 21 Caruso, 22 Bonfantini, 26 Bertucci, 27 Schatzer, 29 Pfattner, 30 Moretti, 31 D’Auria, 32 Sembrant, 33 Duljan, 38 Forcinella LEGGI TUTTO

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    Juve Primavera, i bianconeri di Montero sorridono a metà

    Juve Primavera, vetta più vicina ma si scende al terzo posto

    I bianconeri aspettavano soprattutto il triplice fischio di Fiorentina-Roma. I viola hanno vinto contro i giallorossi per 2-1: a decidere la sfida un gol in pieno recupero di Capasso. La squadra allenata da mister Guidi perde dunque la seconda partita in questa stagione: non arrivava una caduta addirittura dalla seconda giornata di campionato contro il Bologna, da lì in poi solo vittorie e pareggi. Dunque una buona nuova per la Juve, che nonostante il pari contro il Lecce guadagna 1 punto sulla Roma portandosi a -4 dalla vetta. Nonostante ciò, il risvolto della medaglia vede i giovani bianconeri passare dal secondo al terzo posto in graduatoria. A superare i ragazzi di Montero ci ha pensato il Torino, che si è imposto sul Frosinone per 1-3 e portandosi dunque a 26 punti, dunque +1 sui cugini e -3 dalla Roma capolista. Ora per la Juve Primavera il match da non fallire sarà quello di sabato prossimo, quando si giocherà a Napoli nella speranza di un contemporaneo passo falso da parte delle altre. LEGGI TUTTO

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    Napoli – Juventus, tre sfide in una settimana: l'incredibile sorpresa del calendario!

    E’ alle porte una settimana che sarà all’insegna del confronto tra Juventus e Napoli. Le attenzioni e le attese sono tutte rivolte al big match di venerdì, per l’anticipo della 18^ giornata di serie A, che vedrà le due formazioni sfidarsi sul terreno di gioco del Maradona. Un incontro che sarà molto significativo per la classifica e per le ambizioni scudetto di entrambe. Ma non ci sarà solo il confronto tra Spalletti e Allegri, in calendario Juventus e Napoli si ritroveranno in altre due occasioni. Guarda la galleryYildiz e Mbangula fanno volare la Juve di Montero
    Il doppio confronto delle formazioni Primavera 
    Martedì 10 gennaio, a Vinovo scenderanno in campo le formazioni Primavera di Napoli e Juventus per gli ottavi di finale di Coppa Italia con fischio d’inizio fissato alle ore 14:30. Una partita che metterà in palio l’accesso ai quarti di finale, dove la vincente se la vedrà contro una tra Roma e Lecce. Non di poco conto sarà il secondo confronto tra le compagini Primavera di Napoli e Juventus, nel contesto del massimo campionato giovanile italiano. Si giocherà in Campania, con i bianconeri di Montero che sono alla ricerca del successo per tenere il passo della capolista Roma, distante quattro lunghezze. Lotta per la salvezza, invece, il Napoli: invischiato in piena zona play out. LEGGI TUTTO

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    Napoli, ufficiale Bereszynski: alla Sampdoria va Zanoli

    TORINO – La doppia operazione adesso è ufficiale. L’ha annunciata il Napoli sul proprio sito, con due comunicati relativi all’acquisto di Bartosz Bereszynski dalla Sampdoria e alla contestuale cessione di Alessandro Zanoli al club blucerchiato. Per quanto riguarda l’esterno polacco, lui si trasferisce in Campania “con la formula del prestito con diritto di riscatto”, mentre il difensore classe 2000 va in Liguria a titolo temporaneo fino al 30 giugno 2023.
    Bereszynski, primo allenamento con il Napoli
    Subito dopo l’annuncio, il club partenopeo ha pubblicato sui propri social network anche le prime immagini di Bereszynski da giocatore del Napoli. Il polacco, infatti, ha già sostenuto il primo allenamento, accolto dal connazionale Zielinski. LEGGI TUTTO

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    Sampdoria-Napoli, Spalletti: “Un minuto di silenzio per Vialli e Mihajlovic”

    Prende subito la parola l’allenatore di Certaldo senza aspettare la prima domanda dei giornalisti presenti in sala stampa: “Non vi faccio buttar via una domanda e comincio col ricordo di Gianluca: il ricordo personale che lo rappresenta è nella stagione ’85, a Chiavari, era la Sampdoria sua e di Mancini e si usava fare amichevoli perché non c’erano tutti questi infrasettimanali e su un lancio mi trovai a correre su di lui, fece 20 metri all’indietro per rialzarmi e tirarmi su, già lì si vedeva molto bene da giovane la capacità di essere un leader, senza farlo mai pesare a nessuno, è stato un uomo di grande carisma, precursore di grandi idee, visioni, in campo e fuori, me lo ricordo sempre nella Juve ed è stato tra i primi a pressare alto ed in quel momento non si usava molto. È uno dei primi usciti dall’Italia che s’è fatto valere in Premier, facendo poi anche l’allenatore, il commentatore, ricordo benissimo a Sky la sua competenza ed il rispetto di tutti, una grandezza in campo e nella vita edha speso tutto se stesso per noi perché l’abbiamo visto anche nell’ultimo Mondiale dare consigli a tutti nonostante la sua condizione. Ci ha dato insegnamenti e abbiamo imparato molto da lui, grazie Gianluca”.
    Cosa ha imparato il Napoli da Milano? Vedremo uomini diversi domani?
    “Abbiamo imparato che potevamo avere 8 punti di vantaggio e ne abbiamo soltanto 5 (ride, ndr). È giusto ciò che dicono tutti, una sconfitta ci può stare. il nostro campionato è positivo, abbiamo fatto bene, ma la verità è che a noi ci girano le scatole e devono girarci, non abbiamo fatto quello che avremmo voluto fare e noi non vogliamo accontentarci della classifica e del vantaggio che c’è tra noi e le altre. Noi vogliamo giocare anche le gare difficili contro squadre allestite per vincere lo scudetto con la stessa voglia delle altre giocate per fare risultato pieno, ma in quest’ultima non lo abbiamo fatto. Sulle scelte non è che arrivano ora per la prestazione, ma erano già state un po’ previste prima di Milano. Si va a fare delle valutazioni perché ci saranno 3-4 cambiamenti, come giusto che sia”.
    Sulla personalità
    “Di Lorenzo, Rrahmani, Anguissa, Mario Rui, Osimhen che è un leader nel modo di saltare addosso all’avversario perché ci va con quella ferocia e determinazione, sono calciatori forti anche nel carattere come Elmas, altri più taciturni e più buoni che prendono le stecche senza protestare, ma sono calciatori forti che hanno la stoffa del calciatore forte caratterialmente e leader”.
    Quanto è un fattore ricominciare con avversari che hanno moduli e caratteristiche simili?
    “Sì, ci sono sistemi di gioco in base alle caratteristiche. Noi abbiamo delle complicazioni, come le hanno loro sul 4-3-3, dipende come si va ad incastrarsi nelle contrapposizione. Anche a Milano, loro ti danno quello spazio lì sui terzini e devi essere bravo a scavare dentro la difesa e devono scegliere se far uscire il quinto o meno e si aprono degli spazi, ma l’abbiamo fatto al di sotto delle nostre possibilità, ma non abbiamo fatto male al di là di quelle 2 occasioni all’inizio in cui abbiamo sbagliato noi in costruzione, poi abbiamo avuto delle circostanze in area nonostante loro l’abbiano affollata molto. Dovremo migliorare nelle prossime partite, ma non sarà una delle più facili al di là del modulo perché loro erano in difficoltà ma hanno fatto una buonissima partita. Noi stavamo facendo bene e abbiamo fatto una partita al di sotto delle nostre possibilità pertanto troveremo un ambiente particolare per l’ultima gara e per queste situazioni che sono accadute”. LEGGI TUTTO

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    Salernitana-Torino, Juric: “Europa? La vedo difficile. Per Vialli mi dispiace molto”

    Dopo l’1-1 interno contro il Verona nel ritorno in campo della Serie A, il Torino fa visita alla Salernitana per la 17ª giornata. Nel lunch match di questo turno i granata sfidano i campani del grande ex Davide Nicola che, dopo un avvio molto promettente, sembrano aver tirato il freno a mano e sono reduci da tre ko consecutivi (Fiorentina, Monza e Milan). Il tecnico croato, nella conferenza stampa della vigilia, ha presentato così la gara contro Piatek e compagni.
    Come presenta la partita di domani?
    “Sarà una gara difficile, loro ottima squadra e allenata bene. Sarà una partita molto dura”.
    Come stanno gli infortunati?
    “Per Aina e Pellegri ci vuole tempo, Singo sarà convocato e vedremo come introdurlo per il ritmo partita”.
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    Come incideranno le tre partite?
    “Ci devo pensare. Abbiamo giocatori che non si allenavano sempre e altri che fanno fatica un po’ a recuperare. Domani va bene, non dovrei cambiare tanto, poi si valuterà se si riesce a fare qualcosa a Milano (per la sfida ai rossoneri in Coppa Italia ndr). Oggi vediamo, qualcosa cambierò e speriamo di indovinarlo”.
    Può giocare Linetty? Possibile che riposino Ricci o Lukic?
    “Sì, può succedere, chiedere tutte le partite a soli due giocatori è troppo.Linetty sta facendo un ottimo campionato, pensavo di gestire queste partite così”.
    Sui due possibili innesti per completare l’organico: sente che da parte della società c’è la volontà di venire incontro alle sue riflessioni?
    “Penso di sì. Poi dipende dalle possibilità economiche. Ma mi sembra che vorrebbero accontentarmi, migliorare e completare la rosa e rispettare le mie idee. È la mia sensazione, poi bisogna vedere se sono giocatori che ci possano migliorare. Noi abbiamo bisogno di qualcuno di sostanzioso”.
    Che traguardo si aspetta dal Torino in questa stagione? Pensare a un Torino che possa rimanere aggrappato a chi sta davanti per giocarsi il sesto-settimo posto è una suggestione?
    “La vedo difficile stare attaccati lassù. Ci sono le sei grandi, noi non possiamo paragonarci a loro come organico, struttura e tutto. Non mi piace non avere un obiettivo chiaro: l’obiettivo è migliorare e fare il massimo, ma non possiamo dire noi vogliamo questo. Tutti devono avere un obiettivo chiaro, il nostro è salvarvi perché è la nostra realtà e io voglio migliorare al massimo la squadra”.
    Su cosa si aspetta un miglioramento?
    “L’altro giorno a me la squadra è piaciuta, era una gara piena di trappole e siamo stati maturi. Giocavano palla lunga, è stato difficile. Mi sembra che mancassimo sulla chiusura delle azioni: non penso solo all’attaccante che non segna, ma anche la chiusura degli ultimi passaggi. E anche sui calci piazzati non siamo buoni, anche per via dell’altezza. C’è da lavorare. Spero che si mantenga questa struttura migliorando altri aspetti”.
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    Juventus-Udinese: Chiesa e Di Maria pronti, tutte le novità

    La sfida all’Udinese di questo pomeriggio potrebbe segnare un punto di svolta importante, a livello di recuperi dall’infermeria, per la Juventus. Sia Chiesa che Di Maria, fino a questo momento impiegati con il contagocce da Allegri per differenti ragioni, paiono infatti in condizione di scendere in campo dal primo minuto. Il tecnico bianconero valuterà fino all’ultimo momento se schierare titolari entrambi contestualmente, ma la possibilità esiste. Per l’ala azzurra sarebbe la prima volta addirittura dal 9 gennaio 2022, ovvero un anno fa, giorno del crack contro la Roma.Guarda la galleryJuventus-Udinese, la probabile formazione: Allegri prepara novità LEGGI TUTTO

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    Juventus, Allegri e il codice segreto per piegare gli avversari

    TORINO – Non è un segreto militare. Ci mancherebbe. Però è qualcosa che assomiglia molto a una certezza. Cosa? Il modo con cui la Juventus stende gli avversari. Le ultime sette vittorie di fila firmate in campionato dai bianconeri, con il valore aggiunto di non aver preso gol, hanno infatto un minimo comun denominatore piuttosto evidente: una vera a propria matrice che affonda nei principi agonistici calcistici prediletti e amati da Massimiliano Allegri. Negli ultimi sette match soltanto in due occasioni, infatti, contro l’Empoli e contro la Lazio per la precisione, la Juventus è andata a segno nel primo tempo, nelle altre cinque occasioni, ha castigato l’avversario nella ripresa come ricordano le fotografie delle partite contro il Torino, l’Empoli, l’Inter, il Verona e la Cremonese. Dunque la strategia è piuttosto chiara oltre che funzionale, come raccontano e ricordano i risultati stessi. Un approccio che non può prescindere da una condizione che nella Juventus è diventata una certezza: il valore assoluto del sistema difensivo. Che funziona non bene, ma benissimo: e i sette gol incassati in 16 giornate ne sono la prova più conclamata, nessun reparto arretrato ha saputo fare meglio in questa prima parte dell’annata di serie A. Sette gol sono pochi davvero e consentono al Conte Max di vivere i primi 45 minuti concedendo comunque qualcosa agli avversari. Che galvanizzati anche dall’idea di cercare il colpaccio contro la Vecchia Signora, provano in ogni modo di farle lo sgambetto per farla cadere. Ma questi continui tentativi, alimentati anche da un atteggiamento piuttosto moderato in attacco dei bianconeri che oggettivamente fanno lievitare le speranze degli avversari, in realtà producono un duplice effetto: far stancare maggiormente chi affronta la Juventus e permettere alla stessa formazione bianconera di avere più energie nella ripresa. Dove, a dirla tutta, il tecnico livornese, a differenza della stragrande maggioranza dei colleghi, spesso e volentieri ha la possibilità di alzare in maniera sighificativa il tasso tecnico della formazione che, non a caso, riesce a far male e trovare la via del gol e quindi dei tre punti.Guarda la galleryJuventus-Udinese, la probabile formazione: Allegri prepara novità LEGGI TUTTO