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    Juventus, Milik sfida Jacobs: “Pronto? Io sì”

    TORINO – Arkadiusz Milik è pronto a sfidare in velocità nientepopodimeno che Marcell Jacobs. L’attaccante polacco, tra i migliori calciatori della Juventus in questo primo scorcio di stagione, ha infatti postato su Instagram una stories mentre corre durante l’allenamento e taggando il campione olimpico, scherzando attraverso l’utilizzo dell’emoticon della tartaruga e due faccine che ridono, lo chiama in causa: “Pronto? Io sì”. Guarda la galleryJuve, allenamento davanti ai tifosi: il discorso di Allegri e la carica di Chiesa
    Juventus, doppio allenamento in vista del Monza
    L’ex Napoli ha preso parte alla doppia seduta d’allenamento in vista della sfida contro il Monza in programma domenica alle 15 all’Allianz Stadium. Sulle tribune c’erano i tifosi della Vecchia Signora che hanno assistito da vicino al discorso di Allegri e alle scorribande dei loro beniamini. La Juventus ha anche sfidato la formazione Next Gen e nella partitella si sono rivisti Pogba e Vlahovic che, tra assist e gol, hanno mostrato tutto il loro feeling dimostrando di parlare lo stesso linguaggio calcistico. 
    Guarda la galleryPogba e Vlahovic show durante la partitella con la Juve Next Gen LEGGI TUTTO

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    Juventus Primavera, sette partite senza vincere: col Milan per invertire il trend

    Juventus Primavera, sette gare senza vincere
    La squadra di Paolo Montero è dunque reduce non solo da 3 k.o. consecutivi, ma soprattutto da ben 7 partite (tra tutte le competizioni) senza trovare successo. Il 4-4 in Youth League contri i pari età del PSG, la sconfitta ai calci di rigore in Coppa Italia contro il Napoli, 2 sconfitte (con Roma e ancora Napoli) e 2 pareggi (con Inter e Lecce) in campionato. Il prossimo impegno contro il Milan, in programma lunedì, dovrà rappresentare la svolta per l’Under 19 bianconera, che ritroverà mister Montero in panchina dopo la giornata di squalifica scontata contro il Frosinone. Ad arbitrare la sfida con i rossoneri sarà Niccolò Turrini della sezione di Firenze, coadiuvato dagli assistenti Emanuele Renzullo di Torre del Greco e Nicola Morea di Molfetta.
    Guarda la galleryJuventus Primavera-Frosinone 1-3: terza sconfitta di fila per i bianconeri
    Calendario fitto di impegni
    Non solo il Milan per la Juventus Primavera: dopo la sfida di lunedì con i rossoneri, venerdì ci sarà il delicato match al vertice contro la Fiorentina, reduce dal successo in Supercoppa Primavera contro l’Inter. I viola, tra l’altro, dovranno fare a meno di Costantino Favasuli, squalificato qualche giorno fa dal Giudice Sportivo per ben 4 giornate a seguito della sfida contro il Napoli “per comportamento scorretto nei confronti di un avversario (quinta sanzione); per avere inoltre, al 38° del secondo tempo, a gioco in svolgimento, colpito con uno schiaffo al volto un calciatore della squadra avversaria”. Milan, Fiorentina e dopo pochi giorni la sfida nei play-off di Youth League contro il Genk. Tre partite che diranno molto della stagione bianconera, con l’inseguimento in campionato che prosegue e con il futuro europeo tutto da scrivere. LEGGI TUTTO

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    Juve, inchiesta manovra stipendi: la Procura Figc chiede 40 giorni di proroga

    TORINO – La Procura della Federcalcio ha appena chiesto la proroga di 40 giorni per l’inchiesta sulla cosiddetta manovra stipendi e compensi agenti della Juventus. La richiesta, firmata dal procuratore Giuseppe Chinè, è stata indirizzata alla procura generale dello sport, competente sulla materia. La Procura Federale, lo scorso 22 dicembre, aveva annunciato l’apertura di “un nuovo procedimento disciplinare nei confronti della società Juventus e di altre società professionistiche”, che comunque confluirà in un unico faldone.
    Chinè richiede una proroga
    Sarà analizzato nello specifico il comportamento tenuto dal club bianconero in materia di gestione finanziaria, argomento che rimanda innanzitutto all’articolo 31 del Codice della Giustizia Sportiva, ma verosimilmente anche all’articolo 4 relativo alla slealtà e al 6 che concerne le responsabilità della società. Ad ogni modo Chinè ha chiesto questa proroga per valutare tutte le posizioni nel dettaglio, comportando di fatto uno slittamento a catena pure di tutte le fasi successive. LEGGI TUTTO

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    Juve, programmazione e competitività: un progetto condiviso con le Women

    Programmazione e competitività. Un binomio non semplice da portare avanti, ma una scelta quando mai importante per avere una continuità. In questo la Juventus ha saputo calvalcare l’onda di un progetto e renderlo attuabile per tutte le squadre. Dalla prima squadra di Allegri fino a quella di Montemurro. Condivisione e crescita, due aspetti che possono far tirare fuori il meglio da giocatori, giocatrici e club stesso. La Juve di Allegri ha fatto da pioniere riguardo il lancio dei giovani e al ringiovanimento della rosa. Miretti, Iling, Fagioli, Kean sono alcuni dei nomi che si stanno ritagliando il loro spazio con i grandi. Ma non solo la maschile, perchè anche la femminile sta seguendo l’onda di questa idea. Guarda la galleryJuventus Women, le bianconere regolano il Chievo in Coppa: le immagini della partita
    Juventus Women, ringiovanimento e competitività: la strada di Montemurro
    Come detto non solo Miretti&Co., ma anche la prima squadra femminile è riuscita nell’intento di ringiovanire la rosa, tenendo intatta la competitività. Un lavoro importante e minuzioso quello fatto dalla società in primis per andare a cogliere le occasioni e, soprattutto, quello svolto da Montemurro. L’allenatore è riuscito a creare un gruppo con un ottimo mix di gioventù, al netto dell’esordio di Moretti nella sfida in Coppa Italia contro il Chievo. 
    La statistica che fa sorridere non è soltanto questa. Nel match disputato ieri, mercoledì 25 gennaio, le bianconere hanno terminato la partita con ben cinque ragazze U20. Oltre alla Pfattner, partita titolare nella sfida di Coppa di Verona, e l’esordio di Moretti, nella ripresa sono entrate anche Duljan, Bertucci e Schatzer. Una filosofia che prosegue con un legame importante tra squadra maschile e femminile. Crescere insieme per un progetto comune, la Juventus fa scuola.  LEGGI TUTTO

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    Atalanta, Ederson esclusivo: dal consiglio della mamma al sogno nel cassetto

    BERGAMO – È stato il primo rinforzo del mercato estivo dell’Atalanta, erano i giorni in cui si parlava di nuovi attaccanti e con de Roon e Koopmeiners in rosa, il suo ingaggio sembrava potesse concretizzarsi un po’ più avanti. Arrivato dalla Salernitana con una valutazione di circa 25 milioni di euro dopo appena sei mesi in Italia (bravo Sabatini a scovarlo in Sudamerica e acquistarlo per 6,5 milioni), il centrocampista brasiliano Ederson si sta pian piano ritagliando uno spazio sempre più importante a Bergamo. Lo abbiamo incontrato a Zingonia, ci ha accolto con tanti sorrisi, la voglia di raccontare un po’ chi è e la semplicità di chi ha avverato il suo sogno. Lo stesso che, a mamma Edilene, confessò quando aveva appena sei anni.

    Ederson, partiamo dalle radici: se le diciamo Campo Grande, qual è il primo ricordo?

    «La mia casa, la mia famiglia, i miei amici. Vicino c’era un campetto dove giocavamo tutti insieme. Campo Grande è la capitale del Mato Grosso, sono rimasto lì fino ai 13 anni quando sono andato a San Paolo per giocare nel Desportivo Brasil. A 18 sono passato al Cruzeiro e poi al Corinthians e alla Salernitana. Ora sono a Bergamo».

    Lei e Toloi alla Dea, due brasiliani del Mato Grosso compagni di squadra. Parlate mai di casa vostra?

    «Sempre. Parliamo della fazenda di Rafa, del caldo che c’è, delle nostre famiglie. Anche quando giochiamo alla PlayStation, spesso la sera collegati da casa».

    Andiamo in campo. Trequartista, mezzala o mediano: chi è Ederson?

    «Sono sempre stato abituato a giocare da mediano o mezzala, per me il ruolo da trequartista è una novità ma sono a disposizione del mister per adattarmi. Gioco dove serve, posso farlo senza problemi».

    Guarda la galleryAtalanta, Gasperini sindaco per un giorno nella “sua” Grugliasco

    Ma c’è un momento in cui ha capito che voleva fare il calciatore?

    «Lo ricordo perfettamente. Avevo sei anni, con mia mamma Edilene stavo andando a scuola e siamo passati vicini ad un campo da calcio. “Mamma, io voglio fare il calciatore”, le ho detto. Lei mi ha risposto: “Ma come facciamo?”. “Portami in quel campo e io diventerò calciatore”. È andata così. Ho capito poi che potevo davvero diventarlo intorno ai 15 anni, vedevo compagni più grandi che giocavano ad alto livello e venivano anche chiamati in nazionale. Allora mi dicevo “voglio farcela anche io”. Per i brasiliani, tra i ragazzini, è il sogno più grande».

    Esther e Myckaela, sua figlia e sua moglie, sono le donne di casa. Avete appena festeggiato il matrimonio. Emozioni?

    «Sono la mia forza, la mia famiglia. Qui a Bergamo, Myckaela si trova meglio di me perché apprezza anche il freddo, io sto un po’ meglio al caldo (ride, ndr). Però sono felicissimo. Mia moglie è sempre al mio fianco, siamo amici da tanto tempo e poi quando è nata Esther, che ha due anni e presto andrà all’asilo in città, il nostro amore è diventato ancora più grande».

    Più difficile allenarsi con Gasperini o fare il papà della piccola Esther?

    «Con il mister si lavora tantissimo, arriviamo in campo sempre con grande voglia e con la convinzione di poter fare qualcosa di importante. Per me non ci sono problemi, ogni giorno si cerca di spingere al massimo».

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    Un anno fa a Salerno, in estate a Bergamo: cosa è cambiato?

    «A parte il mare e, come ho detto, il freddo, credo che Salerno sia un po’ più tranquilla e meno trafficata di Bergamo. Mi piace stare qui all’Atalanta e mi ha fatto molto bene stare qualche mese a Salerno. Sono in Italia da un anno, in Campania ho vissuto poco tempo, ma si tratta di due tappe importanti della mia carriera».

    È alla Dea da qualche mese, c’è qualcosa che è felice di aver già fatto e qualcosa che, invece, vuole velocemente migliorare?

    «Sono contento di essermi già abituato alle nuove metodologie di allenamento, all’ambiente e alla squadra. All’allenatore. Penso che possiamo fare qualcosa di importante, stiamo bene e la fiducia che sento mi spinge a fare sempre meglio. Voglio migliorare nella partecipazione offensiva al gioco, credo che in fase di copertura le cose non stiano andando male ma davanti posso essere più incisivo. Presente. Decisivo. Non solo con i gol ma anche con qualche assist».

    Ha un portafortuna?

    «Non ho un oggetto, piuttosto un gesto e un numero. Come Rafa (Toloi, ndr) entro in campo con il piede destro per primo e poi c’è la maglia: il 13 è il giorno di nascita di mia moglie e c’è una storia divertente dietro. Io giocavo con il 15, lei mi disse “dai prendi il 13 che ti porta bene”. Ho insistito con il mio numero e ho avuto alcuni problemi, anche un infortunio. Me lo ha detto nuovamente, ho deciso di ascoltarla e le cose sono cambiate. L’avevo anche a Salerno, l’ho mantenuta a Bergamo».

    Se potesse spendere un “Grazie” speciale, a chi lo dedicherebbe?

    «Ci sono due persone, per me molto importanti: Cesar Godoy e mamma Edilene. Cesar è il mio procuratore fin da giovanissimo, ho avuto un primo momento intorno ai 14 anni in cui volevo mollare tutto perché le cose non andavano come volevo. Lui mi ha spronato, è sempre stato al mio fianco e mi ha dato fiducia. Sono tornato in campo e pian piano sono arrivato ad essere quello di oggi. La seconda volta che ho avuto un momento di scoramento e difficoltà simile, mia mamma Edilene è stata ancora più dura: “Io non ti riporto a casa, non ho soldi. Devi restare lì”. Ero al Desportivo, prima di andare al Cruzeiro. Tenere duro, grazie a loro, mi ha cambiato la vita».

    Chi era il suo idolo da bambino? In Brasile ci sono tantissimi grandi centrocampisti..

    «Tra i tanti giocatori che ho ammirato e seguito, il mio idolo è Casemiro. Gioca al top da tantissimo tempo, prima al Real Madrid e ora al Manchester United. Il miglior centrocampista brasiliano degli ultimi anni? Senza dubbio. È sul pezzo da tanto tempo, mi piacerebbe chiedergli come ha fatto a restare così ai vertici in squadre tanto importanti per tutto questo tempo. Impressionante. Quando è arrivato in Premier League ha subito giocato molto bene, come se fosse in Inghilterra da tantissimo tempo. Mi piacerebbe scambiare la maglia con lui, sarebbe davvero un sogno».

    Concludiamo con un paio di curiosità: c’è una cosa cui non può rinunciare a tavola?

    «La carne, senza dubbio. Un po’ come tutti i brasiliani anche io apprezzo molto le grigliate. Devo dire che qui in Italia non è male quello che ho trovato finora, ma in Brasile è diversa, si cucina un po’ di tutto ed è davvero molto buona».

    A Bergamo si mangia bene e il dialetto è speciale. Come siamo messi?

    «Abbiamo provato qui a Zingonia i casoncelli, con olio e formaggio quindi in una versione un po’ più leggera rispetto alla ricetta tradizionale. Sono davvero buonissimi. Il dialetto bergamasco non lo conosco ancora, ma a Bergamo ho migliorato tanto il mio italiano: non lo parlavo prima di arrivare in Italia, ora qui a Bergamo le cose vanno alla grande». LEGGI TUTTO

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    Zaniolo, prima offerta ufficiale del Bournemouth. Ora il Milan…

    Il futuro di Nicolò Zaniolo è sempre più lontano da Roma, e forse anche dall’Italia. Il club giallorosso ha infatti ricevuto la prima offerta ufficiale per il classe 1999 dal Bournemouth, attualmente in zona retrocessione in Premier League. Il club inglese ha messo sul piatto 30 milioni di euro più bonus, aggiungendo anche una percentuale del 10% sull’eventuale rivendita del giocatore.
    Zaniolo, la situazione con il Milan
    Nel caso in cui la Roma dovesse accettare la proposta del Bournemouth, la scelta definitiva spetterebbe ovviamente a Zaniolo, sui cui c’è anche il Milan di Pioli (che ha già l’accordo con il giocatore). Dopo il primo contatto con il club giallorosso, i rossoneri hanno chiesto 24 ore di tempo per capire se sia possibile raggiungere le condizioni richieste dalla squadra di Mourinho e avvicinarsi alla cifra di 30 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Ilic a un passo dal Torino! Controsorpasso sul Marsiglia di Tudor

    TORINO – Cairo sta pigiando sull’acceleratore. Il presidente granata ha perfezionato le manovre anti-Marsiglia già decollate martedì. Trattativa fiume con i vertici del Verona, ieri pomeriggio, tra una serie di stop and go. E con una coda ancor più importante: altro incontro tra i vertici dei due club a cena in un ristorante milanese, prima di nuove trattative per chiudere una volta per tutte la questione (Setti, Sogliano, Cairo, Vagnati e gli agenti di Ilic e Hien). Ilic si era detto disposto ad aspettare il Torino, prima di decidere se accettare la proposta del Marsiglia. Cairo ha innestato la quinta marcia (anzi, la sesta) per piazzare un clamoroso controsorpasso ai danni dei francesi, che da domenica sera avevano sempre ostentato grande sicurezza su un esito favorevole del duello di mercato, senza però essere riusciti a scrivere la parola fine. Le trattative si sono intrecciate. Per Ilic, per Hien, ma anche per Lukic: nella pagina accanto l’approfondimento. Ed è del tutto evidente che l’emersione improvvisa dell’offerta del Fulham per Lukic (8 milioni più 2 di bonus) garantisce ora pure nuova benzina al Torino. Anche così, dunque, si possono spiegare certi attendismi granata dei giorni scorsi, diciamo tra venerdì e domenica, quando poi si era infilato a sorpresa il Marsiglia, deciso a sparigliare le carte per Ilic. E meglio si spiegano adesso anche i nuovi rilanci di Cairo: l’altro ieri già palesati ma in forme ancora ridotte, pur con la promessa di tornare in pista 24 ore dopo, e ieri per l’appunto materializzatisi nel corso del doppio summit fiume con i vertici dei gialloblù, pomeriggio e sera, fino a notte.Guarda la galleryFiorentina-Torino, le pagelle: Ricci da Champions, Vojvoda brilla

    Oggi la decisione di Ilic

    Già in mattinata dovrebbe arrivare anche il sì definitivo di Ilic al Toro: questi i patti (al più tardi oggi, comunque). Se il serbo effettivamente privilegerà la proposta granata pur di restare in Italia, continuare a giocare in un campionato più competitivo e celebrato di quello francese e soprattutto per ritrovare subito il suo vate Juric, che lo lanciò al Verona nella stagione 2020-2021 e che in questi ultimi giorni ha di nuovo intensificato il pressing telefonico per caldeggiarne il sì, la trattativa a quel punto potrà dirsi di nuovo incanalata a favore del Torino: e presumibilmente in modo decisivo, senza più speranze di risalita per i francesi. A quel punto il controsorpasso ai danni del Marsiglia, rimasto al palo, si sarebbe davvero materializzato in tutta la sua potenza. Cairo ha davvero impresso una nuova svolta alla vicenda. La volontà di Ilic (che a ieri sera non aveva ancora firmato alcun impegno formale con l’Om), la corte di Juric e i rilanci del presidente al momento giusto hanno fatto la differenza. Il Marsiglia, si sa, era arrivato a mettere sul piatto del Verona 16 milioni più 3 di bonus (con l’impegno di lasciare poi il serbo in prestito al Verona sino a giugno). Cairo, ieri, ha alzato l’offerta per avere Ilic subito (14 milioni più bonus: 3 in più rispetto alla precedente offerta formalizzata da Vagnati nella scorsa settimana). In aggiunta, almeno altri 5 o 6 milioni più bonus per il difensore Hien, tornato all’improvviso anche lui al centro della vicenda. In tutto, 19 milioni più bonus. Una cifra già ben più vicina ai 20 milioni sicuri che chiedevano Setti e Sogliano la scorsa settimana. Come da accordi preventivi, Hien comunque verrebbe lasciato in prestito ai veneti sino a giugno. 

    Sullo stesso argomentoTorino, su Shomurodov anche il Bayer Leverkusen. Praet colpo finale?Torino

    La percentuale per il City

    Se poi davvero Ilic comunicherà ufficialmente al Verona, oggi, di volere il Toro e solo il Toro, allora Cairo avrà messo nella propria faretra la freccia decisiva. Di qui anche il miglioramento dell’ingaggio offerto al serbo per pareggiare la proposta del Marsiglia (1,7 milioni netti a stagione più bonus; il Torino vuole metterlo sotto contratto sino al 2027, con opzione unilaterale per il prolungamento fino al ‘28). Da ricordare che il Verona dovrà versare una congrua percentuale al City (vecchio proprietario) per la compravendita di Ilic. Valutando il serbo un po’ di meno di quanto abbia fatto il Marsiglia e alzando invece l’offerta per Hien (tra 5 e 6 milioni almeno), Cairo garantirebbe un vantaggio significativo al club veneto (meno soldi da girare agli inglesi). Anche per questo Cairo ha voluto continuare a battere la doppia pista Ilic+Hien. Pronto però anche a scaricare in extremis lo svedese, caso mai si rivelasse necessario. Ma non era certo questo lo spartito, a ieri sera. Il contrario: 1+1, pur di andare a dama alla faccia dell’Om.  LEGGI TUTTO

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    Juventus Women, la filosofia non cambia: esordio per la 2005 Moretti

    Da Miretti a Moretti, la filosofia nella Juventus non cambia. Il mondo bianconero sta mettendo sempre più in risalto i giovani di talento. “Sono risparmi sul calciomercato”, aveva detto Agnelli in una delle sue ultime apparizioni da presidente. Tutte le squadre stanno seguendo questa strada, anche le Women. Contro il Chievo Montemurro ha regalato qualche minuto a Ginevra Moretti, classe 2005 dalla grandi prospettive.Guarda la galleryJuventus Women, le bianconere regolano il Chievo in Coppa: le immagini della partita
    Moretti, la prima volta con le Women
    “Giny’s joy”, così la Juventus Women ha descritto su Instagram l’esordio di Moretti. “Ciao a tutti, sono molto contenta per il mio esordio e per la vittoria portata a casa” – queste le parole della giocatrice dopo il triplice fischio. La gioia al termine di un percorso. L’inizio di una nuova corsa dopo aver tagliato solo un primo traguardo, quello dell’esordio in prima squadra. L’attaccante si è messa in mostra in Primavera con partite di livello e ha seguito i famosi “step” prima del salto di categoria. Un po’ come è accaduto anche ai ragazzi lanciati da Allegri. Un modo di pensare condiviso.
    Ginevra Moretti è stato il classico amore a prima vista. Prima di passare alle Women, già vestiva il bianconero, quello dello Spezia. Con i liguri si è presentata al mondo del calcio. Nell’estate del 2020 il suo nome era finito sull’agenda di molti grandi club, ma alla fine riuscì a spuntarla la Juventus. Le sue prestazioni hanno subito convinto Nazzarena Grilli, allora ct dell’Italia U17. La prima a convocarla in Nazionale. E ovviamente l’attaccante ha risposto con il gol (sono già tre in azzurro). Ora il debutto in bianconero: Moretti corre e non ha intenzione di fermarsi. LEGGI TUTTO