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    A Salerno scatta il 2023 di Buongiorno

    TORINO – Domenica a Salerno scatta il 2023 anche per Alessandro Buongiorno. Scontata la squalifica nella prova contro il Verona, il prodotto del settore giovanile granata nella sfida contro la squadra di Davide Nicola, ex allenatore del Torino, tornerà nell’elenco dei convocati. Entrando così in ballottaggio con Rodriguez per un posto sulla sinistra della difesa di Juric. Che, contro i gialloblù, ha messo in campo una linea composta da Djidji, da Schuurs e dallo svizzero.

    Toro e azzurro: Buongiorno si prende tutto

    L’obiettivo del difensore è iniziare il nuovo anno allo stesso modo di come era finito il precedente: con la convocazione del ct Mancini nel gruppo azzurro che è stata diretta conseguenza a una serie di buone prestazioni in granata. E, salvo qualche battuta a vuoto, il campionato di Buongiorno è stato fin qui più che positivo. La rondine che non fa primavera col Sassuolo, quando al 93’ si lasciò sfuggire Alvarez, autore del gol decisivo. Per il resto, eccezion fatta che per la gara di Napoli dove l’imbarcata fu generale, del centrale non si ricordano che sbavature all’interno di partite per lo più attente. LEGGI TUTTO

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    Juventus, Di Maria va veloce: in campo con l'Udinese?

    TORINO – C’è anche Angel Di Maria in campo all’indomani del prezioso successo per 1-0 in casa della Cremonese, che ha permesso alla Juventus di aprire il 2023 come aveva chiuso il 2022. La squadra di Allegri si è ritrovata al Training Center già questa mattina, per avviare la preparazione verso la sfida di sabato alle 18 contro l’Udinese, valevole per la diciassettesima giornata di campionato. La sessione di lavoro odierna è stata suddivisa tra lo scarico per coloro che hanno giocato contro la Cremonese, ed esercitazioni tecniche per la finalizzazione con combinazioni di gioco, possesso palla e partitella finale per la restante parte del gruppo.  LEGGI TUTTO

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    Torino, Vlasic punta? È andata bene una volta…

    TORINO – Per la quarta volta in campionato Juric piazza Vlasic attaccante centrale. E, ancora una volta, emerge lampante la forzatura: il croato rende decisamente meglio se può partire dalla corsia, preferibilmente dalla sinistra. Metterlo in mezzo si porta dietro una duplice problematica: in fascia si perde lo smalto dell’ex West Ham, per avere al centro un giocatore disponibile al sacrificio, che prende botte senza fiatare, ma che non ha movimenti e intuizioni da centravanti. La partita contro il Verona lo ha ribadito: in caso di necessità, cioè a fronte della contemporanea indisponibilità di Pellegri e Sanabria la soluzione può essere proposta per mancanza di alternative, ma se uno dei due è disponibile perché togliere al Toro la spinta in fascia di Vlasic? In mezzo si avrebbe un attaccante poco prolifico, ma almeno il croato sarebbe mantenuto nella posizione che più gli è congeniale. L’esperimento, come detto, è già andato in scena in quattro occasioni, prendendo in esame soltanto le formazioni titolari e non considerando gli accorgimenti a gara in corso. Il battesimo di Vlasic attaccante centrale è datato 17 settembre. La partita, in casa, è contro il Sassuolo che nel finale beffa i granata con Alvarez (al 93’). Pellegri e Sanabria sono disponibili, ma entrano al 13’ della ripresa per Radonjic e Seck, inizialmente titolari assieme allo stesso Vlasic.Guarda la galleryLukic fatica, applausi Miranchuk: le pagelle del Torino

    L’eccezione che conferma la regola

    Juric ci riprova nel derby del 15 ottobre. Sanabria è out per un affaticamento muscolare, ma Pellegri è disponibile: la scelta tuttavia cade sul tridente schierato ieri e composto da Miranchuk (col Verona in gol con un tiro da fuori area, una rarità, nel Toro: in A l’ultimo a segnare con una conclusione dalla lunga distanza era stato Brekalo, il 22 novembre 2021 nel successo interno contro l’Udinese), Vlasic e Radonjic. L’azzurro under 21 subentra, per il serbo, al 25’ della ripresa. Quattro minuti prima che Vlahovic realizzi il gol decisivo per i bianconeri.  C’è poi l’eccezione che conferma la regola: anche contro la Samp, nella penultima del 2022 prima della sosta per il Mondiale (è il 9 novembre), il Toro si schiera al via con Miranchuk, Vlasic e Radonjic. I granata hanno un approccio molle alla gara, ma sfidano una Samp in grande difficoltà tecnica e soprattutto mentale: contro i blucerchiati finisce 2-0, e le reti sono proprio di Radonjic e Vlasic. Ed è forse proprio l’esito della gara contro i liguri a indurre Juric a ritentare la stessa via anche contro il Verona. Ora, in attesa che il mercato porti il centravanti che possa rinforzare il reparto – i nomi più caldi sono quelli di Shomurodov e Cheddira -, le scelte con Pellegri infortunato sono minime: a Salerno, a meno che Juric non si incaponisca con Vlasic in mezzo, probabile si torni alla soluzione classica: Miranchuk a destra, Vlasic a sinistra e Sanabria centravanti. Con Radonjic pronto a subentrare.

    Sullo stesso argomentoTorino, Juric: “Volevo vincere ma non sono deluso”Torino LEGGI TUTTO

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    Juventus, Nicolussi Caviglia in Serie A! Ufficiale il prestito alla Salernitana

    Hans Nicolussi Caviglia cambia maglia. Il giovane di proprietà della Juventus approda in Serie A. Dopo una prima parte di stagione al Südtirol, ora la seconda parte la affronterà con la maglia della Salernitana. Un trasferimento importante, che avvalora le qualità del ragazzo e che rimarca ulteriormente le abilità di scouting dei bianconeri.Guarda la galleryJuventus, Iling e gli altri: i 25 esordi bianconeri in Prima Squadra
    Nicolussi Caviglia nel palcoscenico più grande
    In cadetteria con la maglia dei tirolesi, Nicolussi Caviglia ha collezionato quest’anno 17 presenze da titolare, con due reti messe a referto. La prima decisiva, nella sfida del 22 ottobre contro il Parma, quando con il suo gol al 29′ della prima frazione ha regalato 3 punti pesantissimi ai biancorossi. Poi la marcatura nella penultima gara del 2022, in casa del Cittadella. 0-2 il risultato finale in favore del Südtirol, con il ragazzo scuola Juve che ha sbloccato il risultato ancora al 29′ del primo tempo dando il là alla vittoria dei suoi.Ora l’esperienza in massima serie, dove proverà a ritagliarsi uno spazio importante per affermarsi nel calcio di prima fascia. Questo il comunicato ufficiale della Salernitana: “L’U.S. Salernitana 1919 comunica di aver raggiunto l’accordo con la Juventus F.C. per il trasferimento a titolo temporaneo con diritto di opzione e controopzione del centrocampista classe ’00 Hans Nicolussi Caviglia. Il calciatore indosserà la maglia numero 41”. Il ragazzo, già arrivato ieri a Salerno, oggi sarà fin da subito a disposizione di mister Nicola. LEGGI TUTTO

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    Da Juventus-Udinese a Salernitana-Torino: tutti gli arbitri di Serie A

    TORINO – La partita Juventus-Udinese che disputerà sabato 7 gennaio alle 18 è stata affidata a Matteo Marchetti di Ostia Lido. Per il fischietto romano si tratta della prima volta in assoluto a dirigere la prima squadra della Vecchia Signora, con la quale ha avuto finora a che fare solo a livello giovanile: in 6 occasioni con la Primavera (bilancio di 3 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte) e in un’altra con la Juve Next Gen (un successo). Colombo di Como è invece il direttore di gara di Salernitana-Torino, in programma l’8 gennaio alle 12.30.
    A Massa il big match Milan-Roma
    Sarà invece Davide Massa della sezione di Imperia a dirigere il big match della 17esima giornata di Serie A, la sfida fra Milan e Roma in programma domenica sera a San Siro alle 20.45. Con lui gli assistenti Lo Cicero e Di Iorio, il quarto uomo Aureliano mentre al Var ci saranno Irrati e Piccinini. La capolista Napoli sarà di scena domenica alle 18 a Marassi contro la Sampdoria: fischietto a Rosario Abisso di Palermo. Tre gli anticipi al sabato: per Fiorentina-Sassuolo designato Manganiello, mentre Monza-Inter sarà diretta da Sacchi della sezione di Macerata. LEGGI TUTTO

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    Scommesse Serie A, la quota della Juve cambia dopo il ko del Napoli

    Juventus a forza sette. I bianconeri infilano la settima perla consecutiva in campionato e si portano a meno 7 dal Napoli capolista, sconfitto dall’Inter nel big match della 16ª giornata di Serie A. La lotta per lo scudetto si infiamma e i bookie hanno aggiornato le quote sul Vincente Serie A. Ecco la situazione.
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    Vincente Serie A, in lavagna salto avanti dei bianconeri
    Sempre opportuno ricordare che a inizio stagione il Napoli si giocava campione d’Italia a 15, quindi chi ha fatto un simile investimento alla vigilia del campionato (o giù di lì) può sempre contare su una quota molto interessante. Alla sosta per il Mondiale i bookie bancavano a 1.50 lo scudetto al Napoli, con il Milan prima alternativa a 6.50 poi Juve e Inter a 7.50.
    Dopo Inter-Napoli la quota assegnata ai partenopei è salita a 1.75, salto in avanti dell’Inter che “ha raggiunto” i cugini a 5.50 e la Juve più vicina, con premio da 6.50 volte la posta.
    Tutto apertissimo dunque, occhio ai prossimi episodi della saga scudetto.
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    Juve Primavera, obiettivo rilancio nel 2023

    Juventus Primavera, l’attesa è finita. Dopo il lungo stop, partito il 12 novembre, i bianconeri sono pronti a riscendere in campo. Domani alle ore 11.00 i ragazzi di mister Paolo Montero affronteranno il Lecce. Una gara da non fallire, a maggior ragione dopo i risultati con cui è stato salutato il 2022.Guarda la galleryFagioli, la Juve dei grandi e quella dei ‘piccoli’: unica famiglia al lavoro
    Juventus Primavera, serve il moto d’orgoglio
    I due ultimi match dell’anno solare hanno portato in dote solo un punto, contro due rivali tutt’altro che banali, chi per blasone nella categoria e qualità della rosa, chi per rivalità storica. Prima l’1-1 contro l’Inter (al rigore bianconero di Hasa la risposta nerazzurra, sempre dal dischetto, di Iliev). Poi la pesante sconfitta in casa della Roma per 5-2: a nulla sono valsi il vantaggio iniziale con Dellavalle e il momentaneo pareggio per 2-2 firmato da Mbangula. Una caduta doppiamente pesante, perché i giallorossi grazie al successo sulla Juve si sono portati a +5 dai ragazzi di Montero.Imperativo vittoria contro il Lecce, reduce invece dal prestigioso 1-0 casalingo contro il Milan, complice anche l’espulsione tra i rossoneri di Nava, che ha dato il là (due minuti più tardi) al gol vittoria di Berisha.Primo di una lunga serie di impegni, dunque, da domani: fischio d’inizio alle ore 11.00 all’Ale&Ricky di Vinovo: arbitro della gara Enrico Di Maggio della sezione di Lodi, coadiuvato coadiuvato dagli assistenti Vittorio Consonni di Treviglio e Alessandro Cassano di Saronno. LEGGI TUTTO

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    Addio Ernesto Castano, capitano dello scudetto operaio

    Difensore moderno

    Non s’è mai stabilito se fosse stopper o libero. Stava bene ovunque, carattere d’ acciaio, ginocchia di cristallo. Affrontava gli avversari testa alta e petto in fuori. Eroico l’orma dello scudetto numero 13, intriso di sofferenza e conquistato nel giugno 1967, sotto la guida di Heriberto Herrera, il gimnasiarca. E forse proprio quella duttilità tattica, in un calcio che iniziava a progettare sistemi difensivi sempre più efficienti, lo rende un antesignano dei difensori centrali di oggi, una specie di prototipo che sapeva comandare la difesa e ha anche segnato qualche gol.

    Con il Trio Magico

    In bianconero ha vinto tanto, soprattutto nella prima fase della sua carriera, nella cosiddetta “Juventus del Dottore”, ovvero sotto la presidenza di Umberto Agnelli, i cui dirigenti, comandati dal leggendario Barone Mazzonis lo avevano pescato nel Legnano: 2 scudetti e due Coppa Italia, facendo squadra con una delle formazioni più forti della storia juventina, con i già citati Charles, Sivori e Boniperti, ma anche Vavassori, Leoncini, Nicolé, Stacchini e Mora.

    L’orologio del Dottore

    Era stato Renato Cesarini a credere più di tutti in lui, raccontano che un giorno, vedendolo allenare disse a Umberto Agnelli: «Scommettiamo quell’orologio che ha sul braccio che quel ragazzo là alla prima convocazione in azzurro, esordisce?». E l’orologio passò di polso.

    Lo scudetto del 1967

    Ma forse lo scudetto al quale Castano era più legato era quello del 1967, vinto da capitano di una Juventus che venne definita “operaia”, in contrasto con la “Grande Inter”, costruita da Angelo Moratti collezionando campioni e, tuttavia, battuta da una Juventus senza stelle, ma estremamente compatta, in qualche modo a immagine e somiglianza proprio di Castano.

    Vigore e correttezza

    «Molti pensano che giochi pesante, ma è sbagliato. Gioco con vigore, ma in maniera corretta. Forse è il mio atteggiamento, il mio volto spesso imbronciato che mi fa passare per un duro». Aveva detto in un’intervista a Hurrà Juventus, condotta dallo storico giornalista Alberto Refrigeri. Rispondendo poi così a un’altra domanda: «In tutti questi anni non ho dato alla Juve nulla di più di tanti altri giocatori; oltre a questi tre menischi». Già, i menischi. Due volte è stato operato, in un periodo in cui la rottura del menisco poteva causare la fine della carriera, per due volte è tornato, ancora più tosto. Riuscendo nel parte finale della sua carriera a vincere l’Europeo del 1968 con la Nazionale (tre partite al suo attivo, compresa la prima delle due finali con la Jugoslavia).

    Il sogno

    Seguiva ancora la Juventus, di cui era tifoso, a volte anche allo stadio. Aveva partecipato, giocando qualche minuto, alla partita per il centenario del club nel 1997 ed era stato presente alla sfilata del 2011 per l’inaugurazione dello Stadium, dove c’è una stella dedicata a lui nel camminamento esterno. Era felice, come quando aveva risposto alla domanda: “Ha realizzato il suo sogno?”. «Ma è la realtà di oggi; tutto quello che ho è già un magnifico sogno realizzato» LEGGI TUTTO