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    Juventus-Atalanta, la moviola: ai bianconeri manca almeno un rigore

    Marinelli è molto tollerante e questo fa bene alla partita, ma esagera in area atalantina. Al 7’, quando Milik su filtrante di Di Maria ruba il tempo a Palomino, che anziché correre verso la palla va sul polacco e lo cintura, per poco ma in modo netto e interrompendone lo scatto: il var non può intervenire. Interviene invece al 24’, quando salva Marinelli, che non aveva visto il fallo netto di Ederson su Fagioli e può così fischiare il rigore. LEGGI TUTTO

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    Juventus, Marchisio: “Le plusvalenze si fanno in due”

    TORINO – Claudio Marchisio, ex centrocampista della Juventus, nel corso di ‘90° Minuto’ ha analizzato il delicato momento vissuto dal club bianconero: “Le intercettazioni le abbiamo lette tutti, non è che uno vuole difendere la Juventus. Spero che ci siano indagini anche da altre parti per capire se è stato fatto da una parte sola o no”.
    Juventus, Marchisio sul caso plusvalenze
    L’opinionista ha poi continuato: “Le plusvalenze vanno sempre fatte in due, vediamo più avanti cosa verrà fuori. Manca un principio contabile delicato, quindi l’invito è che chi di dovere possa lavorare il prima possibile per togliere questa difficoltà che vediamo non solo in Italia ma anche in Europa”. LEGGI TUTTO

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    Juventus, un popolo che non vuole essere preso in giro

    La Juventus ha regalato tre gol all’Atalanta, ci sarebbe da arrabbiarsi, ma alla fine Massimiliano Allegri è contento, si vede dall’ironia abrasiva con cui infila affilatissime battute. Una risata non seppellirà le storture della giustizia sportiva, ma vedere la sua squadra viva, arrabbiata, pronta a lottare fino all’ultimo minuto di recupero non può che confortarlo e fomentare l’orgoglio dei tifosi, compattati intorno al club nel momento più difficile. Non si sa a cosa serviranno i punti conquistati da qui alla fine, quanti verranno ancora cancellati dai tribunali federali, ma lo spirito della Juventus di ieri sera è impermeabile a ogni penalizzazione e racconta di una squadra e di un popolo pronti ad affrontare insieme qualsiasi tipo di battaglia. E non certo come le bestie (questo sono) che sui social minacciano di morte Chiné, ma come quelli che non mollano nei momenti difficili, che pretendono di capire, che non vogliono farsi supercazzolare da astrusi ragionamenti per giustificare il fatto che la Juventus rischia di essere l’unica squadra punita, anzi bastonata, per le plusavalenze artificiali che hanno retto i bilanci di decine di squadre italiani negli ultimi vent’anni.Guarda la galleryElkann con Ferrero, Scanavino e Calvo: il gotha Juve in tribuna

    Disparità di giudizio

    Il popolo della Juventus ha passato Calciopoli e ne ha studiato le incongruenze, dalle più grandi alle più piccole e, sì, non ha ancora accettato quelle sentenze perché pesa come un macigno la disparità di giudizio per la quale gli stessi comportamenti, accertati dallo stesso procuratore (Stefano Palazzi) hanno comportato punizioni per qualcuno, premi per qualcun altro. La disparità di giudizio non può essere la cifra della giustizia sportiva che si basa sul concetto di lealtà che i giudici, per primi, dovrebbero rispettare. Uno juventino di solito non è soddisfatto di un pareggio in casa, ma in questo clima surreale e di classifica mobile, ieri contava altro e quello si è visto. Si è visto anche un Di Maria frizzante, un sontuoso gol di Milik, un Danilo sempre più leader, un Fagioli sempre più consistente e un gruppo di uomini consapevoli di quello che dovevano fare e dimostrare. Saranno mesi lunghi da qui a giugno. Ci saranno partite in campo e nelle aule, quella di ieri sera potrebbe essere un’ispirante metafora di come la Juventus, la società, la squadra, la sua gente, dovrà affrontarle. Certo, evitando gli sciagurati errori difensivi. Ecco, quelli no, non sono una bella metafora per quello che la Juventus deve affrontare nei prossimi centocinquanta giorni. LEGGI TUTTO

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    Diretta Bologna-Cremonese ore 18.30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    BOLOGNA – La Cremonese ci riprova e dopo aver eliminato il Napoli in Coppa Italia si presenta a Bologna per una nuova impresa a caccia stavolta di punti salvezza: “Siamo reduci da una settimana strana – ha detto Ballardini – e in 7 giorni abbiamo svolto solo 3 allenamenti. Ma ho la sensazione di avere a disposizione un gruppo umile e molto generoso”. Per quanto riguarda i padroni di casa, Thiago Motta vuole giocare meglio rispetto alla prestazione di coppa con la Lazio: “Bisogna gestirla meglio. Quando la recuperavano, poi la regalavamo a loro. Chiaramente, quando succede questo si va in sofferenza”.
    Segui la diretta di Bologna-Cremonese su Tuttosport.com
    Dove vedere Bologna-Cremonese: streaming e diretta tv
    La partita Bologna-Cremonese si gioca questa sera al Dall’Ara alle 18.30 e sarà trasmessa in tv e streaming da DAZN.
    Bologna-Cremonese: probabili formazioni
    BOLOGNA (4-1-4-1): Skorupski; Soumaoro, Lucumi, Lykogiannis; Schouten; Orsolini, Ferguson, Dominguez, Aebischer; Barrow. Allenatore: Thiago Motta. A disposizione: Bardi, Ravaglia, Amey, Cambiaso, Kasius, Sosa, Moro, Pyythia, Soriano, Zirkee. Indisponibili: Arnautovic, Bagnolini, Bonifazi, De Silvestri, Medel, Sansone. Squalificati: nessuno. Diffidati: Arnautovic, Lucumi.
    CREMONESE (3-5-2): Carnesecchi; Ferrari, Bianchetti, Hendry; Sernicola, Meitè, Castagnetti, Pickel, Valeri; Ciofani, Okereke. Allenatore: Ballardini. A disposizione: Sarr, Saro, Ghiglione, Chiriches, Vasquez, Quagliata, Aiwu, Buonaiuto, Benassi, Milanese, Zanimacchia, Tsadjout, Felix. Indisponibili: Dessers, Lochoshvili. Squalificati: nessuno. Diffidati: Ferrari, Okereke, Pickel.
    ARBITRO: Marchetti di Ostia. Assistenti: Alassio e Baccini. Quarto uomo: Sacchi. Var: Pairetto. Avar: Di Paolo.
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    Torino, con un Vojvoda così è tutta un’altra storia

    TORINO – Recupero del pallone nella metà campo avversaria e assist per Aleksej Miranchuk: con queste due preziose giocate Mergim Vojvoda è riuscito a lasciare il segno contro la Fiorentina impreziosendo la propria prestazione. Non va poi sottovalutato il lavoro fatto in fase difensiva dove, di fatto, ha annullato un giocatore tecnico e veloce come Jonathan Ikoné. Insomma, si è rivisto il vero Vojvoda. Finalmente, aggiungiamo. L’esterno non era certo tra i giocatori più in forma del periodo e una partita come quella del Franchi non potrà che fargli bene: aveva bisogno di una buona prestazione che gli desse fiducia, che lo aiutasse a togliersi di dosso l’amarezza per quelle partite giocate sottotono e cancellare gli errori (alcuni anche gravi) delle precedenti uscite. Prima della pausa per il Mondiale era arrivata la bocciatura di Juric contro la Roma, con quella sostituzione alla mezz’ora del primo tempo. Poi altre prestazioni negative, errori che il Torino ha pagato a caro prezzo come quello che ha dato il via all’azione del pareggio della Salernitana.Guarda la galleryFiorentina-Torino, le pagelle: Ricci da Champions, Vojvoda brilla

    Vojvoda, serenità ritrovata

    In un altro momento probabilmente Juric gli avrebbe concesso un po’ di riposo, ma gli infortuni di Ola Aina e Valentino Lazaro non hanno permesso attimi di pausa: Vojvoda la forma e la serenità le ha dovute ritrovare giocando e la partita di Firenze può essere un nuovo inizio. Il kosovaro non è mai stato in discussione in questo periodo, ha la fiducia della società, dei compagni e soprattutto del tecnico: può agire indifferentemente su entrambe le fasce, sa calciare e crossare sia con il destro sia con il sinistro, tanto che in questa stagione, nonostante un rendimento altalenante, si contano già quattro assist decisivi per i propri compagni (compreso quello per Miranchuk a Firenze). Davide Vagnati sta sì valutando da tempo l’acquisto di un nuovo esterno sinistro, ha avviato diversi contatti e trattative in Vincenzo Italiano, 45 anni, con Nanitamo Ikoné, 24 questa sessione di mercato, ma l’idea di cedere Vojvoda non gli è mai passata per la testa. La partita contro l’Empoli sarà un’ulteriore verifica per il calciatore kosovaro, per capire se davvero gli svarioni delle ultime settimane possono essere archiviati a incidenti di percorso: di spazio in campo nel prossimo futuro Vojvoda continuerà ad averne, anche se Aina è ormai vicino al rientro, ai tifosi non resta che sperare di vedere altre buone prestazioni sulla scia di quella di Firenze. LEGGI TUTTO

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    Diretta Inter-Empoli ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    MILANO – Clima di festa a San Siro per l’Inter di Simone Inzaghi, che festeggia davanti a 65mila tifosi la vittoria della Supercoppa italiana a Riyad nel match di campionato con l’Empoli. A rovinare parzialmente le celebrazioni, però, c’è la situazione legata a Skriniar, che sarà accolto dai fischi dei sostenitori nerazzurri per la sua decisione di non firmare il contratto in scadenza.
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    Dove vedere Inter-Empoli: streaming e diretta tv
    La partita tra Inter ed Empoli si gioca questa sera al Meazza di Milano alle 20.45. Sarà trasmessa in tv da Sky (Sky Sport Calcio e Sky Sport 251) e in streaming da DAZN e Now.
    Inter-Empoli: probabili formazioni
    INTER (3-5-2): Onana; Skriniar, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Dzeko, Martinez. Allenatore: Inzaghi. A disposizione: Cordaz, Brazao, De Vrij, D’Ambrosio, Dumfries, Gosens, Bellanova, Zanotti, Gagliardini, Asllani, Carboni, Curatolo, Correa, Lukaku. Indisponibili: Brozovic, Dalbert, Handanovic. Squalificati: nessuno. Diffidati: Barella, Inzaghi.
    EMPOLI (4-3-1-2): Vicario; Ebuehi, De Winter, Luperto, Parisi; Akpa Akpro, Henderson, Bandinelli; Baldanzi; Caputo, Satriano. Allenatore: Zanetti. A disposizione: Perisan, Ujkani, Cacace, Walukiewicz, Stojanovic, Degl’Innocenti, Haas, Bajrami, Ekong, Fazzini, Pjaca, Cambiaghi. Indisponibili: Destro, Tonelli, Ismajli, Grassi. Squalificati: Marin. Diffidati: Henderson.
    ARBITRO: Rapuano di Rimini. Assistenti: Berti e Scarpa. Quarto uomo: Marcenaro. Var: Banti. Avar: Fourneau.
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    Juventus-Atalanta 3-3: ripartire da cuore e Di Maria

    TORINO – Carattere e Di Maria, ma non solo: la Juventus non è riuscita a ripartire con una vittoria dopo la mazzata dei 15 punti di penalizzazione subita venerdì dalla Corte d’appello federale e vede allungarsi ulteriormente la distanza dalla zona Europa e dalla zona Champions, ma nel 3-3 con l’Atalanta può trovare comunque solidi appigli a cui aggrapparsi per tentare l’impresa della scalata.Guarda la galleryJuve-Atalanta, Di Maria show: rincorre l’arbitro, segna il rigore e esulta così

    Il cuore

    Il carattere, intanto. Che forse non è bastato a evitare contraccolpi psicologici della penalizzazione, o almeno è il dubbio che viene nel vedere, dopo quattro minuti, Locatelli regalare palla all’Atalanta sbagliando una verticalizzazione normale e Szczesny deviare maldestramente nella propria porta il destro con cui Lookman chiude il successivo contropiede, potente ma diretto proprio sui guanti del portiere polacco. Ed è il dubbio che torna al 1’ della ripresa quando è Danilo a regalare sulla trequarti bianconera il pallone da cui nasce il 2-2 di Maehle. Di certo, però, i bianconeri di carattere ne hanno avuto abbastanza per reagire sia alla situazione durissima in cui li ha gettati la Corte d’appello della federazione, sia agli errori con cui per due volte l’hanno resa ancora più dura. Perché dopo lo 0-1 hanno preso in mano la partita e non solo con il carattere, ma eludendo spesso il pressing dell’Atalanta con una circolazione veloce e precisa, soprattutto quando il pallone passava dai piedi di Fagioli e Di Maria. Il primo peraltro si è guadagnato il rigore dell’1-1 e ha servito l’assist per il gran gol di Milik (sul quale potevano starci altri due rigori, uno in avvio e uno a fine primo tempo per falli di Palomino e Toloi), il secondo ha firmato dal dischetto l’1-1, innescato l’azione del 2-1 con una tra le tante giocate di gran talento mostrate e ha toccato di suola la punizione del 3-3 di Danilo.

    Guarda la galleryElkann con Ferrero, Scanavino e Calvo: il gotha Juve in tribuna

    La classe

    Come detto, il Fideo assieme al carattere è un altro appiglio a cui Allegri e la Juventus possono guardare con fiducia. Dopo i lampi di Napoli, l’argentino ha confermato (ammesso che ce ne fosse bisogno) di poter fare la differenza: e dopo il gol di Chiesa in Coppa Italia è sempre più chiaro (anche in questo caso ammesso che ce ne fosse bisogno) quanto possa aver pesato per la squadra bianconera dover fare a meno di entrambi. E di Pogba e, spesso, di Vlahovic. Quelli del Polpo e di DV9 saranno i prossimi grandi rientri, i prossimi appigli a cui aggrapparsi nell’arrampicata che sembra impossibile. In attesa di poterli afferrare Allegri adesso deve trovare il modo di sfruttare assieme Chiesa e Di Maria, anche costo di modificare il 3-5-2 che ha funzionato bene da metà ottobre, ma che complica la coesistenza dell’azzurro e dell’argentino. Può lavorarci avendo come base quanto di buono mostrato nel corso delle otto vittorie di fila e anche, al netto degli errori grossolani, nel 3-3 di ieri. Da qui riparte la scalata.

    Guarda la galleryJuve-Atalanta, Toloi su Milik sul 2-1: Marinelli lascia correre LEGGI TUTTO