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    Atletico Madrid, i tifosi rimuovono la targa di Courtois (ma il club la rimette)

    Via la targa, anzi no. Prima rimossa dai tifosi dalla passerella delle leggende dell’Atletico Madrid al Wanda Metropolitano, e poi ripristinata dal club, come riporta Marca. Tutto dopo le polemiche dell’ex, ora rivalissimo e campione d’Europa col Real. Ma cosa era successo? Tutto risale alle dichiarazioni del portiere belga che si era detto, in ottica finale di Champions, “dal lato giusto della storia”. Perché, si sa, il Real le finali non le perde. Mai una nella storia della moderna Champions. E a saperlo bene era proprio Courtois, sconfitto dal Real quando giocava nell’Atletico nella finalissima di Lisbona del 2014.

    Perché Courtois ha una targa?
    Sul Paseo de Leyendas del Wanda Metropolitano, la targa arriva per tutti i giocatori con almeno cento presenze con la maglia dei colchoneros. Così Courtois, 154 per la precisione. Con una Liga e un’Europa League vinta, oltre a una Coppa del Re e una Supercoppa europea. Ma no, i tifosi non hanno perdonato il suo passaggio al Real, e ancora di più le recenti dichiarazioni. Targa prima rimossa (anonimamente) e poi rimessa dal club, come confermato da Marca in Spagna. Questa volta resisterà? LEGGI TUTTO

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    Champions, negli ultimi 10 trionfi almeno un brasiliano, uno spagnolo e un croato in rosa

    Dalla vittoria del Bayern Monaco nel 2013 all’ultima del Real Madrid c’è un aspetto che accomuna le squadre trionfatrici negli ultimi dieci anni: la presenza in rosa di almeno un giocatore croato, uno spagnolo e uno brasiliano. Non solo Modric, Carvajal e Vinicius: tanti loro connazionali hanno lasciato il segno nelle precedenti edizioni, spesso segnando anche nell’atto conclusivo. Ma non manca qualche meteora  LEGGI TUTTO

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    Real Madrid, Courtois: “Ridevano di me, oggi mi sono preso una rivincita”

    Uno dei protagonisti della vittoria del Real Madrid in finale è sicuramente Thibaut Courtois, eletto anche MVP del match dopo una serie di grandi parate. Prima della partita, Courtois aveva detto: “Ora sono dalla parte giusta della storia”. La storia l’ha fatta addirittura da protagonista. Intervenuto durante la conferenza stampa post partita, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa: “Un giornale, a marzo, non mi ha inserito nella top 10 dei portieri più forti al mondo. Non voglio essere il primo, perché Alisson, Oblak, Mendy ed Ederson su tutti sono grandi portieri, ma è una mancanza di rispetto. In una stagione così, non essere nemmeno tra i primi dieci è molto strano”. Poi il portiere belga è tornato a parlare delle critiche ricevute in Inghilterra: “Ho sentito dire molte cose in Inghilterra, forse per come ho lasciato il Chelsea. Ho vinto due volte la Premier League e non ho mai ricevuto un riconoscimento. Nella mia prima stagione a Madrid in tanti ridevano di me perché non era andata benissimo. Oggi ho vinto ed è stata una bella rivincita nei confronti di chi mi ha criticato”:

    “Impossibile vincere il Pallone d’Oro se giochi con Benzema”

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    Applausi per Ancelotti: le reazioni sui social

    Il portiere del Real Madrid aveva anche dichiarato in Mixed Zone: “Mi sono fatto trovare pronto, facendo due grandi parate sullo 0-0 e sull’1-0. Bella sia quella su Mané che le due su Salah”. Poi un pensiero al Pallone d’Oro, ma Courtois frena gli entusiasmi: “Per un portiere è impossibile, a maggior ragione se giochi con Benzema. Mi basta l’affetto dei miei compagni”. LEGGI TUTTO

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    Heysel, 37 anni fa la tragedia allo stadio di Bruxelles: il ricordo della Juventus

    La Juventus ricorda sul proprio sito ufficiale le vittime della tragedia dello stadio Heysel di Bruxelles, dove il 29 maggio di 37 anni fa persero la vita 39 persone, di cui 32 italiane, andate ad assistere alla finale di Coppa dei Campioni con il Liverpool. “Quando la memoria va a una tragedia incredibile, come quella che il 29 maggio del 1985 si verificò all’Heysel, in occasione della finale di Coppa dei Campioni che contrapponeva la Juve al Liverpool, le emozioni si accavallano -si legge su juventus.com-. Ci sono i ricordi di chi era lì, quella sera, e che difficilmente da allora è riuscito a guardare una partita di calcio con la stessa gioia e la stessa serenità, perché il giorno dell’Heysel è uno di quelli che segna un prima e un dopo. C’è l’orrore di chi magari nemmeno era ancora nato allora, ma quando guarda quelle immagini, in un documentario, o su internet, stenta a credere che siano vere, che siano successe. C’è poi il dramma, sempre vivo, delle trentanove famiglie che quella notte videro la loro vita cambiare. Le famiglie delle vittime, a cui non smetteremo mai di stringerci, nel pensiero e nel ricordo, oggi e tutti i giorni. Perché l’Heysel è un ricordo che dura – e deve durare – per sempre”. 

    Gravina: “Una delle pagine più tristi della storia dello sport”
    Nel ricordo di quella tragedia, è intervenuto con un messaggio anche il presidente della FIGC Gabriele Gravina: “Il grido di dolore e di giustizia per le 39 vittime della strage dell’Heysel ci unisce nel ricordo commosso e nella volontà di coltivare la memoria di una delle pagine più tristi della storia internazionale dello sport, affinché non si debbano più vivere giornate drammatiche come quella”. LEGGI TUTTO

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    Ancelotti, trionfo in Champions League col Real Madrid: le reazioni sui social

    Serata storica per il Real Madrid e per Ancelotti, che vince la 14^ Champions coi Blancos e festeggia da allenatore il suo quarto titolo nella competizione (record di sempre). Un tributo assoluto per Carletto attraverso i social: si complimentano club, colleghi ed ex rossoneri dopo l’ennesima impresa
    ANCELOTTI DA RECORD: NESSUNO COME LUI LEGGI TUTTO

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    Finale Champions, caos fuori stadio: 68 arresti e oltre 200 feriti lievi

    La polizia di Parigi ha eseguito 68 arresti nei pressi dello Stade de France e delle fan zone, in merito gli incidenti che hanno segnato lo svolgimento della finale di Champions League tra Real Madrid e Liverpool (1-0 il risultato). Lo rende noto la Prefettura della capitale francese, aggiungendo che 238 persone sono state soccorse per ferite lievi. La partita, iniziata con oltre 30 minuti di ritardo, ha avuto un prologo di caos e tensione all’esterno dell’impianto. I problemi hanno riguardato l’afflusso dei tifosi e la lentezza delle operazioni di prefiltraggio. La lentezza dei controlli agli ingressi unita al fatto che molti tifosi erano sprovvisti di biglietto (o con biglietti falsi) ha portato a diversi tentativi di forzare il cordine di sicurezza. Un tentativo di sfondamento è avvenuto nel sottopassaggio di Avenue du Stade de France. La polizia è intervenuta anche con i lacrimogeni per disperdere decine di tifosi del Liverpool (compresi quelli muniti di biglietto, alcuni entrati solo alla fine del primo tempo) che hanno sfondato il cordone del prefiltraggio per cercare di entrare senza biglietto.

    Prefettura Parigi: “Bilancio ancora provvisorio”

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    Liverpool: “E’ inaccettabile, chiesta indagine”

    Sul suo account Twitter, la prefettura parigina specifica che il bilancio è ancora “provvisorio”. “Prima del match – spiega la polizia francese in un comunicato diramato stanotte -, molti tifosi senza biglietto per la partita o possessori di biglietti contraffatti hanno interrotto l’accesso allo Stade de France, a livello del perimetro di sicurezza esterno. Esercitando una forte pressione per entrare nel recinto, questi tifosi hanno ritardato l’accesso agli spettatori con i biglietti. Approfittando di questa azione, un certo numero di persone è riuscito a varcare i cancelli a protezione del recinto dello stadio”. “Il rapido intervento della polizia – continua la nota della prefettura parigina – ha permesso il ritorno alla calma e l’evacuazione dei perturbatori fuori dal piazzale dello Stade de France. La dispersione degli spettatori è avvenuta senza difficoltà e non si sono verificati incidenti di rilievo nelle due fan zone”.  LEGGI TUTTO