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    Inter-Atletico Madrid, le probabili formazioni della Champions League

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    INTER (3-5-2) la probabile formazione: Sommer; Pavard, De Vrij, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro. All. Inzaghi

    L’allenatore nerazzurro punterà sui titolarissimi: davanti dovrebbe essere confermata la coppia gol Thuram-Lautaro;
    In difesa Acerbi è sempre out, dopo l’ultimo turno di A salterà anche l’andata di Champions, al suo posto Stefan De Vrij;
    Il centrocampo sarà affidato alla fantasia di Calhanoglu, con i soliti Barella e Mkhitaryan ai suoi lati. Sulle fasce agiranno Darmian e Dimarco LEGGI TUTTO

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    Inter-Atletico Madrid, clima disteso e risate durante il torello ad Appiano Gentile

    Clima disteso in casa Inter a poche ore dal match di ottavi di finale contro l’Atletico Madrid. Simone Inzaghi si avvicina a questo appuntamento con pochi dubbi di formazione: giocheranno i titolarissimi con il solo Acerbi indisponibile e assente all’allenamento, ma sostituito dal sempre affidabile Stefan de Vrij. Insieme all’olandese, Bastoni e Pavard nel terzetto difensivo. A centrocampo i soliti Mkhitaryan, Calhanoglu e Barella, con Darmian e Dimarco sulle fasce riprendono il posto da titolari dopo aver lasciato spazio a Dumfries e Carlos Augusto in campionato. Davanti è pronta la coppia formata da capitan Lautaro Martinez e Marcus Thuram. LEGGI TUTTO

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    Inter, in gare a eliminazione diretta 3 sconfitte in 3 stagioni con Inzaghi

    Cholismo contro Inzaghismo. Colleghi, compagni, campioni d’Italia insieme alla Lazio da giocatori e ora allenatori avversari in Champions League. Se negli anni l’Atletico è diventato con Simeone una realtà nella fase finale della Champions, anche l’Inter con Inzaghi sta seguendo questo percorso. Terza volta consecutiva agli ottavi, Inzaghi nelle Coppe ha sempre regalato emozioni al popolo interista. 24 partite a eliminazione tra Coppa Italia, Supercoppa e Champions, 17 vittorie e solo 3 sconfitte, la più bruciante in finale col City. Anche il Cholo ne sa qualcosa di finali perse visto le due delusioni, una ai rigori e una ai tempi supplementari, contro i cugini del Real. L’Atletico oggi è diverso da quello battagliero di quegli anni, è quarto in campionato, un’idea di calcio più qualitativa ed è reduce dal 5-0 su Las Palmas. 

    Il punto di forza è il centrocampo
    Simeone sta valutando anche di convocare Morata che è out per un problema al ginocchio ma sta recuperando e ha svolto una parte dell’ultimo allenamento con la squadra. Inzaghi invece non ha dubbi. Ritrova gli esterni titolari, Darmian e Dimarco e sfodera la sua scintillante Inter che sta dominando la Serie A. Il segreto nasce a centrocampo dove Mkhitaryan è il più vecchio ma anche il più presente. Abbina qualità e quantità con i suoi 7 assist. Calha risponde con 11 gol e una stagione da oscar come regista. Chiude il reparto Barella con 2 reti e 5 assist. Senza dimenticare Davide Frattesi. Il cuore dell’Inzaghismo risiede nel centrocampo di numeri dieci. Lì il Demone da Piacenza ha costruito la sua Inter capolista. LEGGI TUTTO

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    Lazio, buona la prima contro il Bayern: un modello da replicare anche in campionato

    Per i tifosi rimarrà una serata da ricordare, per Sarri e la Lazio diventerà anche una serata da replicare. Modello da seguire non solo in vista del ritorno ma pensando anche al campionato dove poche volte si era vista una squadra così applicata e lucida nell’esecuzione del piano gara. Una vittoria comunque storica che avvicina l’allenatore a Eriksson, l’unico a portare i biancocelesti ad un quarto di finale di Champions.

    Forza della leggerezza e ‘Sarrismo light’
    La Lazio voleva fare bella figura. Ha fatto molto di più: ha aperto inaspettate possibilità di qualificazione. C’é riuscita con la forza della leggerezza: quella mentale che doveva ed è stata uno dei punti di forza ma anche e soprattutto col sarrismo versione light. Baricentro più basso, meno palleggio ma transizioni rapide ed efficaci che hanno messo in difficoltà i tedeschi. La Lazio di Champions è tutta un’altra squadra, lasciando però a Sarri anche un pizzico di retrogusto amaro pensando a quei black-out che ogni tanto hanno aperto confronti e riflessioni a Formello. Stavolta l’impresa europea potrebbe lasciare un tesoro di entusiasmo ed autostima difficili da disperdere. La forza del collettivo che ha esaltato i singoli: la riscoperta di Gila, Guendouzi l’indispensabile, Felipe Anderson in modalità top player e un Immobile ritrovato. A segno da tre partite consecutive; non accadeva da due anni. Le tensioni e le tentazioni arabe sono lontane. È rimasto soprattutto per vivere serate così. LEGGI TUTTO

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    Incassi dal 2001: nessuno come il Real Madrid, Juve quarta. Classifica

    Calcio e Finanza ha analizzato il Financial Report dell’Uefa per la stagione 2022/23 e ha aggiornato la classifica dei club che hanno incassato di più dai premi Champions a partire dal 2001. Una graduatoria che vede in testa il Real Madrid con oltre 1 miliardo e 200 milioni di euro entrati in cassa, supera il miliardo anche la Juventus, unica italiana in top 10, ma nelle migliori 20 anche Inter, Milan e Roma. Escludendo la stagione 2023/24 ancora in corso, ecco la top 20
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    Sarri dopo Lazio-Bayern Monaco: “Risultato poteva essere più largo, ci aspetta l’inferno”

    “Non pensiamo sia impossibile” aveva detto nella conferenza di vigilia. E così l’impossibile si è trasformato in possibile: la Lazio vince 1-0 contro il Bayern (che non perdeva l’andata di un ottavo di Champions da 11 stagioni) e si regala una grande notte in Europa, con la bilancia della qualificazione che adesso pende dalla parte dei biancocelesti in attesa del ritorno in Germania, in programma il 5 marzo. “È stata la vittoria dell’applicazione, dei momenti di sofferenza: una partita da cui esci con la soddisfazione di avere vinto contro una delle migliori squadre d’Europa ma col rammarico perché il risultato poteva essere nel finale più largo – ha detto Sarri nel post partita -. Mi è piaciuta la compattezza della squadra, lo spirito di tutti. Ci siamo mossi tutta la partita con un cervello solo e questo è importante. Poi che ci fossero dei momenti di sofferenza lo sapevamo da prima, sapevamo che c’erano anche delle opportunità e una l’abbiamo presa. Negli ultimi 15-20 minuti abbiamo pensato più a portare a casa la vittoria che a cercare un risultato più ampio. Ci è mancata la faccia tosta”. E a proposito della preparazione tattica della partita ha aggiunto: “Avevamo deciso di abbassare un po’ la linea di pressione e loro a volte ci hanno abbassato anche oltre quello che pensavamo, ma non allungare il campo era una scelta concordata a inizio partita”.

    “Là andremo all’inferno”

    L’allenatore biancoceleste ha parlato in chiusura anche delle difficoltà attraversate dal collega Tuchel: “Ha vinto molto più di me, sa benissimo quello che deve fare – ha concluso Sarri -. Sono una squadra forte, ci sono un paio di ragazzi entrati dalla panchina che mi hanno impressionato. Ho visto questo Tel… hanno un parco giocatori impressionante. Quindi prendiamoci la vittoria, prendiamoci la soddisfazione, con la consapevolezza che là andremo all’inferno. Loro in casa hanno una forza devastante, chiaro che sarà un’impresa ai limiti. In queste partite l’atmosfera del popolo laziale è straordinaria, stasera hanno creato un colpo d’occhio bellissimo, da innamorati”. LEGGI TUTTO

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    PSG-Real Sociedad 2-0, gol e highlights: decidono Mbappé e Barcola

    Il PSG si aggiudica una gara complicata contro la Real Sociedad. Al Parco dei Principi, i padroni di casa vincono 2-0 dopo aver rischiato molto nel primo tempo (traversa di Merino). nella ripresa, Mbappé sfrutta una deviazione di Marquinhos per battere Remiro. Poi è Barcola a bruciare tutta la difesa spagnola per il 2-0. La Real Sociedad prova ad accorciare ma i parigini difendono un successo molto prezioso in vista del ritorno
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