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    “La mia Juve come un rock ‘Stupendo’, ma ora serve un’impresa cinica”

    “La mia Juve da 8. I titolari? Si scelgono da soli…”

    Che voto dà alla stagione della sua Juve finora? «Otto. Perché siamo in testa alla Serie A e fino al momento, al di là dei risultati, anche in Europa ce la siamo sempre giocata abbastanza alla pari e non c’è mai stata una sensazione di netta inferiorità. Senza dimenticare che l’obiettivo iniziale, non scontato, era l’accesso ai gironi. In Italia abbiamo disputato ottime gare, ora la difficoltà e la bravura sarà confermarsi e non considerare scontato quello che abbiamo fatto». In questi mesi le ragazze hanno spesso sottolineato la sua capacità di farle sentire tutte sullo stesso piano: è questo il suo grande pregio? «Io le ruoto così tanto perché loro hanno dimostrato di meritarsi di essere quasi tutte titolari. Quindi mi viene da dire che è più merito loro che mio. Ho sempre detto ai miei giocatori che la maglia da titolare se la mettono e se la tolgono loro, io semplicemente rilevo quello che vedo in settimana». Braghin ha detto di lei: “Raramente nella mia carriera sono riuscito a centrare un profilo che incarnasse così bene il mister che volevo”. Una benedizione niente male. Che rapporto ha con lui? «Rientrando a casa dopo il nostro incontro, mi sono reso conto di quanto mi avesse colpito: sono in questo mondo da tanti anni e ho incontrato tanti profili standardizzati e stereotipati. Lui è una persona completamente diversa, una persona di una cultura, non solo calcistica, straordinaria. Si è creato un rapporto di stima e di confronto, forse perché entrambi siamo in quella fase della carriera in cui, almeno parlo per me visto che ho 58 anni, abbiamo la necessità di fare qualcosa che ci piaccia tanto. Venire in questo ambiente mi ha ridato tantissimo entusiasmo è molto è stato grazie al suo modo di vedere il calcio, che deriva anche dai tanti anni di gavetta, un’altra cosa che ci accomuna». L’emozione della gara allo Stadium è sul podio delle più belle della sua vita? «Senza dubbio. Ho vissuto partite anche con più spettatori, fino a 80.000, ma non avevo la responsabilità diretta della squadra, facevo il secondo o il collaboratore. Così è completamente diverso, tra l’altro in una partita importante e vinta bene. Un’esperienza che spero di poter vivere ancora, come spero che anche altri club, come la Juventus, decidano di fare questa scelta». Schatzer, Beccari, ma prima Lenzinie Cantore: sono tante le sue giocatrici che in bianconero sono anche cresciute, ultime Gallo e Ferraresi che lei ha già convocato, a conferma della qualità del settore giovanile. Riesce a seguire da vicino questo lavoro? «Sono in contatto continuo con Bruzzano, il tecnico della Primavera, e appena riesco mi piace vedere le loro partite perché credo che rientri nei miei doveri fare in modo che tutto quel lavoro, che è davvero tanto, venga valorizzato». A proposito, Schatzer è in lizza per vincere il premio di miglior italiana Under 21 nell’ambito del nostro European Golden Boy: qual è la caratteristica per cui lo meriterebbe? «Sono molto contento che se lo giochi, perché è una ragazza del 2005 che ha una maturità personale e calcistica invidiabile, una di quelle che in questi mesi è cresciuta di più e sono certo che abbia ancora ampi margini di miglioramento. Mi piace anche perché è molto forte psicologicamente, a volte in campo sembra una veterana: è molto stimata da tutte le compagne, anche le più esperte, una stima guadagnata attraverso il lavoro e le prestazioni. Sicuramente all’inizio del campionato era una seconda linea, adesso è al pari delle altre». LEGGI TUTTO

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    “Vanoli non si tocca. Sono i giocatori del Toro a dover dare di più”

    Lo spartiacque della stagione è stato l’infortunio di Zapata: la rosa attuale, priva del colombiano, ha risorse tecniche e un grado di personalità tali da pensare a una pronta reazione? 
    “Parliamo di uno tra i pochi centravanti in Italia in grado di fare reparto da solo. Evidentemente c’è un Toro, forte, con Zapata al centro dell’attacco, e uno più modesto privo di Duvan. Anche perché in estate sono andati via tre giocatori che avevano un peso tecnico e morale molto importante: mi riferisco a Buongiorno che cuciva la difesa, a Bellanova che sfornava assist in serie, e pure a Rodriguez che aveva un ruolo decisivo in campo e dentro lo spogliatoio. Il contraccolpo, pur tremendo, era stato in qualche modo assorbito anche perché l’inizio di campionato è particolare, con risultati spesso sorprendenti”.
    La cessione di Bellanova, soprattutto per i modi nei quali si è concretizzata, ha aumentato la già intensa contestazione nei confronti di Cairo. È maturo il tempo perché metta in vendita la società? 
    “Sono nel calcio da tanti decenni, e posso dire che una contestazione simile non l’avevo mai vista. Mi riferisco in particolare alla durata. Il quadro è pesante, e penso che a questo punto rimanere in sella sia molto difficile e sicuramente scomodo. Cairo è maestro nel farsi scivolare addosso le cose, ma adesso credo che la situazione stia diventando non più sopportabile anche per lui. Si è vociferato di un interesse della Red Bull, ma per me sarà un fondo, a rilevare il Torino”.
    Vanoli è l’allenatore giusto, in tale frangente? 
    “È perfetto, è da Toro per gavetta e per sentimento. Viene dalla B come Giagnoni e Radice e ha il trasporto e l’umanità di un Mondonico. Vanoli ha capacità, ma il punto è che la squadra lo deve seguire. Sono i calciatori, che devono tirare fuori la rabbia, la voglia di fare e una buona dose di coraggio. Qualità che ultimamente non hanno espresso. Alcuni si sono seduti sugli allori”.
    A chi si riferisce?
    “Ricci mi dà l’idea di essersi un po’ accontentato: potrebbe dare di più, e invece è come se si stesse dicendo: ‘Va beh, tanto io sono bravo lo stesso’. La società sarà contenta del valore economico del cartellino che sale, e dell’interesse dei grandi club sul ragazzo, ma questo non so se stia aiutando la maturazione di Ricci. Un giocatore della Nazionale dovrebbe essere padrone del centrocampo, dovrebbe prendere in mano la squadra, lanciare, verticalizzare, tirare, e invece troppe volte Samuele si limita al compitino. Prenda da Barella, il quale ha un’intensità nella partita che ancora Ricci non ha. Ilic ha colpi, ma anche da lui è lecito aspettarsi di più. E poi va trovata una quadra alla voce Vlasic: lo vedo bene a ridosso di una punta, in modo tale da irrobustire il centrocampo. Da mezzala avanzata e con due punte, aiuta poco in ripiegamento. Poi c’è Sanabria che sta faticando, ma gli stanno anche arrivando davvero pochi palloni interessanti. In Adams credo, per quanto stia patendo l’assenza di un compagno di reparto con cui si trovava a meraviglia come Zapata”. 
    Quanti granata, allo stato dell’arte, possono assumere il ruolo di leader?
    “Non ne vado. Per un po’ l’ha fatto Linetty, ma dopo qualche complimento pure lui, come Ricci, si è afflosciato. Il problema del Toro non è certo Vanoli: mi arrabbio quando si parla di esonero perché a mancare a monte è stato l’impegno della società, a valle l’apporto dei giocatori. Non oso immaginare come abbia preso il tecnico l’uscita di Bellanova. Sportivamente parlando una partenza drammatica, per questo Torino. La sua cessione, chissà, potrebbe anche essere un residuo dell’operazione che ha portato Zapata al Torino, ma non Buongiorno all’Atalanta”.
    Dal mercato di gennaio cosa si aspetta? 
    “Posso dire cosa serve: un difensore centrale, un esterno e un centravanti come minimo. Poi una soluzione in più a centrocampo, anche per mettere un po’ di pepe a Ricci, Ilic e Linetty, male non farebbe. E dico questo pur tenendo conto del mio gradimento per Gineitis”.
    La prossima gara contro il Monza è l’incrocio migliore per ripartire?
    “Sarà una partita da affrontare con pazienza, senza volerla sbloccare subito. Da una crisi si esce con calma: vincere sarà importante tanto quanto non perdere…”.  LEGGI TUTTO

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    Cabal, la dedica dal Sudamerica: c’entra anche il nuovo obiettivo Juve

    Nella notte italiana è andata in scena la partita tra Uruguay e Colombia, con i primi che si sono imposti con un rocambolesco 3-2. Un match senza esclusione di colpi, al quale avrebbe dovuto partecipare anche il calciatore della Juventus Juan Cabal, tornato anzitempo a Torino per un infortunio che lo terrà fuori gioco per gran parte della stagione. Nonostante la sconfitta, i compagni di nazionale del colombiano hanno trovato il modo di fargli sentire la loro vicinanza in questo difficile momento, con gol ed esultanza mostrando la maglia gialloblurossa del difensore. Tra gli altri, in un incrocio del destino, in campo c’era anche Lucumì che rappresenta un’opzione, anche se difficile, per la dirigenza bianconera alla ricerca di un nuovo difensore per gennaio.

    Infortunio Cabal, difesa Juve in emergenza: occhio al mercato

    Con l’ingresso in infermeria dell’ex Hellas Verona, la retroguardia di Thiago Motta vive un momento di particolare emergenza. Bremer tornerà verosimilmente insieme al difensore colombiano e le poche garanzie offerte da Danilo non fanno dormire sonni tranquilli al tecnico bianconero. In virtù di ciò, l’uomo mercato della Juventus Cristiano Giuntoli si è già attivato per trovare i giusti rinforzi in vista del mercato di gennaio. I principali profili monitorati portano a Kiwior e all’ex Dragusin, ma anche all’ex Inter Milan Skriniar, oltre al succitato Lucumì.

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    Atalanta record, nono utile consecutivo. E grazie a Champions e Koopmeiners…

    Il nono utile consecutivo bilancio firmato dall’amministratore delegato Luca Percassi, conferma il valore assoluto del Modello Atalanta. Mancano 47 giorni alla fine dell’anno, ma, sin d’ora, la società può affermare quanto il 2024 sia stato l’anno d’oro della sua storia ultracentenaria. L’hanno sigillato: lo storico trionfo nell’Europa League, conquistata dopo la terza finale di Coppa Italia disputata nell’arco delle cinque edizioni precedenti l’attuale; la qualificazione alla quarta campagna in Champions League, edizione 2024/2025, brillantemente condotta nelle prime quattro giornate che hanno già fruttato introiti per circa 50 milioni di euro; il fatturato incrementato sino a 242,1 milioni, a 600 mila euro dal record assoluto del 2021; il completamento della ristrutturazione dello stadio di proprietà, coronando un investimento complessivo di 100 milioni di euro; i ricavi delle operazioni di mercato (82,7 milioni, dei quali 76,4 milioni derivanti da plusvalenze). L’utile al 30 giugno 2024 è risultato pari a 9,8 milioni di euro, rispetto ai + 3,8 milioni di euro della stagione 2022/23. Complessivamente, l’Atalanta nella stagione 2023/24 ha registrato 242,1 milioni di ricavi, rispetto ai 193,7 milioni del 2022/23. Determinanti i diritti tv: 101,8 milioni di euro, dei quali 60,6 milioni per la Serie A e 35,9 milioni per la partecipazione all’Europa League, vinta in finale contro il Bayer Leverkusen il 22 maggio scorso a Dublino. Le plusvalenze sono state pari a 70,9 milioni di euro, le sponsorizzazioni hanno portato 26,3 milioni di ricavi, lo stadio, con la capienza ridotta a causa dei lavori in Curva Morosini, ha registrato incassi per 17,1 milioni.

    Ecco i ricavi nel dettaglio, secondo l’analisi tracciata dal sito specializzato Calcio e finanza

    Ricavi da gara: 17,1 milioni di euro (11,8 milioni di euro nel 2022/23);
    Ricavi da sponsor, commerciali e royalties: 26,3 milioni di euro (25,6 milioni di euro nel 2022/23);
    Ricavi da diritti tv: 101,8 milioni di euro (59,1 milioni di euro nel 2022/23) di cui 60,6 milioni dalla Serie A e 35,9 milioni dalla UEFA;
    Ricavi da gestione diritti calciatori, da cessione temporanea e altri proventi: 82,7 milioni di euro di cui 70,9 milioni dalle plusvalenze (76,4 milioni di euro, di cui 63,2 milioni di plusvalenze nel 2022/23);
    Altri ricavi: 14,2 milioni di euro (20,8 milioni di euro nel 2022/23);
    Totale: 242,1 milioni di euro (193,7 milioni nel 2022/23).

    Nella stagione 2023/2024, i costi iscritti a bilancio sino al 30 giugno scorso sono aumentati a 226,8 milioni di euro, rispetto ai 187,4 milioni di euro del 2022/23. La maggior parte è legata agli ingaggi di allenatore, giocatori e agli stipendi del personale (115,2 milioni di euro rispetto agli 84,4 milioni del 2022/23). I premi legati all’Europa League, al quarto posto in campionato, alla finale di Coppa Italia e alla qualificazione alla Champions League hanno portato i compensi dei giocatori da 58 a 87 milioni di euro, spinti dai bonus dei risultati sportivi saliti da 8,9 a 19,3 milioni. Fra le altre voci, calano gli ammortamenti e le svalutazioni, passati da 61,2 a 52,4 milioni di cui in particolare 48,5 milioni legati ai calciatori (57,1 milioni nel 2022/23).

    Questi i costi voce per voce nella stagione 2022/23

    Costi per servizi: 35,2 milioni di euro (26,7 milioni di euro nel 2022/23);
    Costi del personale: 115,2 milioni di euro (84,4 milioni di euro nel 2022/23)
    Ammortamenti e svalutazioni: 52,4 milioni di euro di cui 48,5 milioni per i calciatori (61,2 milioni di cui 57,1 milioni per i calciatori nel 2022/23);
    Altri costi: 24 milioni di euro (15,1 milioni di euro nel 2022/23)
    Totale: 226,8 milioni di euro (187,4 milioni di euro nel 2022/23)

    La differenza tra fatturato e costi è stata positiva per 15,3 milioni di euro (rispetto ai + 6,3 milioni di euro del 2022/23). Il risultato ante imposte è stato positivo per 18,4 milioni di euro circa, rispetto ai 6,9 milioni del 2022/23; il risultato netto è stato positivo per 9,8 milioni di euro rispetto all’utile di 3,8 milioni della stagione 2022/2023.

    Dalla proporzione degli introiti dai diritti tv fra il numero delle partite disputate in Serie A (quota di 60,5 milioni) ed Europa League (quota di 36 milioni), scaturisce un valore per ogni incontro di 2,77 contro 1,59 a favore dei match Uefa. La Coppa Italia ha fruttato 5 milioni di diritti tv. E poi ci sono i ricavi assicurati dal mercato, specialità assoluta di Casa Dea. Hojlund è stato ceduto al Manchester United per 77,8 milioni di euro (più 9,3 di bonus) ,generando un surplus record di 53,2 milioni di euro, record assoluto nerazzurro. Il totale delle plusvalenze al 30 giugno 2024 ha sfiorato i 71 milioni di euro, ai quali hanno concorso le cessioni di Boga (17,5 milioni di euro più 3,5 di bonus) al Nizza; Demiral (17+2) in Arabia; Maehle (12,5) al Wolfsburg e Zapata (5,7 + 2,1) al Torino. Scamacca è stato pagato 28 milioni di euro più 2 di bonus; l’operazione De Ketelaere, bonus compresi, oscillerà attorno ai 27 milioni di euro; nel gennaio corso, Hien, acquistato dal Verona, è stato pagato 8,8 milioni di euro.

    Le prospettive per il bilancio che si chiuderà il 30 giugno 2025

    Decisamente rosee si annunciano le prospettive per il bilancio che chiuderà il 30 giugno 2025, considerando l’introito garantito dalla cessione di Koopmeiners alla Juve (51,3 milioni di euro pagabili in 4 esercizi) più 6 milioni di bonus per un totale potenzialmente di poco superiore ai 57 milioni di euro; i 14 milioni di Okoli al Leicester, i 10 milioni di Cambiaghi al Bologna, gli 11,5 milioni di Miranchuk, partito per la Mls americana. El Bilal Touré, acquistato dall’Almeria per 30,2 milioni di euro (più 3 di bonus), il giocatore più caro nella storia dell’Atalanta, si è trasferito allo Stoccarda per un milione di prestito oneroso, 19 milioni per il diritto di riscatto, 4 milioni di eventuali bonus. In estate, la solidità di bilancio ha consentito all’Atalanta di piazzare una serie di operazioni tese a garantire a Gasperini due titolari per ogni ruolo. Lo dimostrano gli acquisti di Retegui (22 milioni di euro più 3 di bonus), attuale capocannoniere del campionato; Samardzic ( 20 milioni più 5 di potenziali bonus); Brescianini (12 milioni di euro, bonus compresi); Sulemana (7,3 milioni); Zaniolo (prestito 6,4 milioni di euro, riiscatto fissato a 15,5 milioni più 2 milioni di bonus: alias circa 23 milioni di euro); Kossounou (5,2 milioni di euro per il prestito, diritto di riscatto fissato a 25 milioni). LEGGI TUTTO

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    Montero esonerato, la nota ufficiale del club: “La Juve sarà sempre casa sua”

    Esonero Montero, il comunicato ufficiale della Juventus
    Di seguito il comunicato ufficiale con il quale la Vecchia Signora ha reso nota la separazione tra Paolo Montero e la Next Gen: “La Juventus comunica di avere sollevato in data odierna Paolo Montero dal ruolo di allenatore della Next Gen. La Società lo ringrazia per l’impegno profuso in questo non facile inizio di stagione con la Next Gen, per i due anni scorsi, in cui ha diretto l’allora Under 19 bianconera, nonché per la disponibilità ad assumere il ruolo di allenatore della Prima Squadra nella parte finale del Campionato 2023/24. Il Club desidera anche confermare che Montero, i suoi valori e la sua esperienza, maturata come campione in campo prima e come tecnico poi, saranno sempre di casa alla Juventus e che, di conseguenza, la Juventus sarà sempre casa sua”.
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    Juve Next Gen, la vittoria è un miraggio: Montero ko anche a Foggia

    Foggia-Juve Next Gen, il racconto del match

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    95′ – Non c’è più tempo, triplice fischio di Castellone: la Juventus Next Gen perde anche a Foggia.

    90′ – Concessi cinque minuti di recupero.

    90′ – Dentro anche Amaradio per Palumbo nella Juve.

    87′ – LA JUVE SPRECA UNA GRANDE OCCASIONE!Owusu respinge in area una palla vagante e Mancini da due passi non riesce a fare gol, a causa anche di una deviazione della difesa.

    84′ – Altro cambio nel Foggia: dentro Carillo al posto di Orlando.

    81′ – Orlando taglia il campo e prova il destro dai trenta metri, ma la sua conclusione è imprecisa.

    76′ – Anghelé si invola in contropiede, salta Parodi e il difensore lo stende prendendosi il giallo.

    74′ – La Juve reclama un calcio di rigore per fallo su Turco, ma per l’arbitro non ci sono gli estremi per concederlo.

    71′ – Doppia sostituzione anche nella Juve: Puczka e Mancini per Semedo e Cudrig.

    70′ – Zauri cambia ancora: Emmausso al posto di Millico, Murano per Sarr.

    62′ – Cambio anche nel Foggia: fuori Pazienza dentro Tascone.

    62′ – Sostituzioni nella Juve: Papadopoulos e Owusu prendono il posto di Guerra e Peeters.

    60′ – Scaglia commette un fallo su Zunno nei pressi dell’area di rigore, per l’arbitro però il contatto è avvenuto fuori. Niente penalty, solo punizione.

    58′ – OCCASIONE JUVE!I bianconeri accelerano: Cudrig crossa bene dal fonDo e Guerra in semirocesciata scalda i guantoni al portiere del Foggia.

    52′ – Gran conclusione di Semedo dai trenta metri, Perina devia in angolo.

    50′ – La Next Gen tiene il possesso del pallone, ma il Foggia si copre bene.

    46′ – La Juventus gioca il primo pallone della ripresa.

    PRIMO TEMPO

    45’+1′ – L’arbitro fischia due volte, il primo tempo termina 1-0 per il Foggia.

    45′ – Concesso un minuto di recupero.

    44′ – Secondo ammonito della partita: giallo per Millico, colpevole di aver fermato un’azione pericolosa.

    34′ – Millico si libera sulla destra e calcia forte, ma Pedro Felipe è bravo ad intercettare il tiro.

    29′ – GOL DEL FOGGIA!Daffara non riesce a trattenere un traversone morbido, si fa scappare il pallone e Orlando a porta vuota sblocca il match.

    21′ – Peeters ferma Da Riva con un fallo tattico e si prende il primo giallo del match.

    17′ – OCCASIONE JUVE!Grande azione di prima condotta sulla destra, che manda Semedo al tiro, ma l’attaccante poco prima del tiro viene anticipato da Zunno.

    10′ – Ritmi per ora molto bassi, con le due squadre che taicano a costruire occasioni da gol.

    3′ – Orlando con un bel cross trova l’inserimento di Mazzocco, ma il suo colpo di testa è troppo debole e facile preda di Daffara.

    1′ – Il Foggia dà il via alla partita e muove il primo pallone del match.

    Foggia-Juve Next Gen, orario e dove vederla

    La sfida tra Foggia e Juventus Next Gen, valida per la 14ª giornata del Girone C del Campionato Serie C-Lega Pro, sarà trasmessa in diretta tv su Sky Sport, in diretta streaming su NOW e Sky Go. Appuntamento alle ore 15 di domenica 10 novembre presso lo stadio Pino Zaccheria. Qui su Tuttosport la diretta testuale del match.

    Foggia-Juve Next Gen, le formazioni ufficiali

    Foggia (4-3-3): Perina; Zunno, Parodi, Camigliano, Vezzoni; Pazienza, Mazzocco, Da Riva; Orlando, Sarr, Millico. A disposizione: De Simone, De Lucia; Santaniello, Murano, Tascone, Carillo, Ascione, Lannunziata, Emmausso. All.: Zauri

    Juventus Next Gen (4-2-3-1): Daffara; Turco, Pedro Felipe, Scaglia, Rouhi; Peeters, Palumbo; Cudrig, Guerra, Anghelè; Semedo. A disposizione: Radu, Cat Berro; Macca, Comenencia, Mancini, Savio, Amaradio, Ledonne, Citi, Owusu, Puczka, Papadopoulos. All.: Spanò (Montero squalificato).

    Arbitro: Domenico Castellone

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    Foggia-Juve Next Gen: diretta tv Sky, formazioni, dove vederla in streaming

    La Juventus Next Gen è attesa da un’importante trasferta a Foggia. Il match, in programma domenica 10 novembre alle ore 15, valido per la 14esima giornata di Serie C, vedrà fronteggiarsi due squadre che vivono un momento di particolare difficoltà. I bianconeri, allenati da Paolo Montero sono chiamati a risollevare un inizio di stagione a dir poco complicato, schiodati dall’ultimo posto in classifica grazie alla penalizzazione inflitta al Taranto. Sono solo tre i punti che dividono le due formazioni, e la concentrazione è alta nell’avvicinamento a questa sfida, come professato da Daouda Peeters: “Stiamo lavorando bene in allenamento. Ci manca davvero solamente solo il gol in partita, ma l’ultima partita, pareggiata 0-0, ci ha fatto muovere la classifica e dato fiducia verso la prossima trasferta”.
    Foggia-Juve Next Gen, orario e dove vederla
    La sfida tra Foggia e Juventus Next Gen, valida per la 14ª giornata del Girone C del Campionato Serie C-Lega Pro, sarà trasmessa in diretta tv su Sky Sport, in diretta streaming su NOW e Sky Go. Appuntamento alle ore 15 di domenica 10 novembre presso lo stadio Pino Zaccheria. Qui su Tuttosport la diretta testuale del match.
    Foggia-Juve Next Gen, le probabili formazioni
    Foggia (4-3-3): Perina; Parodi, Carillo, Camigliano, Vezzoni; Tascone, Pazienza, Mazzocco; Emmausso, Murano, Millico. A disposizione: De Lucia, De Simone, Ercolani, Da Riva, Ascione, Zunno, Orlando, Santaniello, Sarr. All.: Zauri.
    Juventus Next Gen (4-2-3-1): Daffara; Turco, Pedro Felipe, Scaglia, Puczka; Peeters, Faticanti; Comenencia, Anghelé, Afena-Gyan; Mancini. A disposizione: Vinarcik, Radu, Savio, Papadopoulos, Semedo, Guerra, Macca, Palumbo, Amaradio, Ledonne, Da Graca, Citi, Pagnucco. All.: Spanò (Montero squalificato)
    Arbitro: Domenico Castellone
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    Diretta Inter-Napoli ore 20.45: dove vederla in tv, streaming e probabili formazioni

    L’Inter riceve il Napoli nel posticipo della 12esima giornata di Serie A. La formazione di Antonio Conte è prima in classifica con 25 punti e viene dalla sconfitta casalinga con l’Atalanta mentre i nerazzurri di Simone Inzaghi inseguono a quota 24 e vengono da tre vittorie di fila tra campionato e Champions. “Sarà una partita bellissima, affrontiamo la squadra che è in testa al campionato. Conte ha dato un’ottima organizzazione alla squadra che è molto forte e ha tanta qualità, ci vorrà una delle migliori Inter per fare il massimo davanti al nostro pubblico. Ci stiamo preparando per fare una grande gara, cercando di recuperare energie fisiche e mentali, adesso ci manca l’ultimo sforzo con il Napoli” ha detto il tecnico dell’Inter Inzaghi alla vigilia della sfida.
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    Dove vedere Inter-Napoli: diretta tv e streaming
    La partita tra Inter e Napoli è in programma alle ore 20.45 a San Siro e sarà visibile in diretta su Dazn.
    Inter-Napoli, probabili formazioni
    INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro. Allenatore: Inzaghi. A disposizione: Martinez, Di Gennaro, De Vrij, Bisseck, Palacios, Darmian, Buchanan, Asllani, Zielinski, Frattesi, Correa, Taremi, Arnautovic.
    NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera; Anguissa, Gilmour, McTominay; Politano, Lukaku, Kvaratskhelia. Allenatore: Conte. A disposizione: Contini, Caprile, Turi, Juan Jesus, Marin, Spinazzola, Mazzocchi, Lobotka, Zerbin, Ngonge, Neres, Simeone, Raspadori.
    ARBITRO: Mariani. ASSISTENTI: Giallatini-Colarossi. QUARTO UOMO: Marcenaro. VAR: Di Paolo. AVAR: Aureliano.
    Inter-Napoli, scopri tutte le quote LEGGI TUTTO