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    Giugliano-Juve Next Gen: diretta tv Sky, formazioni, dove vederla in streaming

    Il tecnico della Vecchia Signora, in un’intervista pre-gara, predica calma e fiducia: “Siamo fiduciosi perché vediamo come lavorano i ragazzi in settimana. Adesso dobbiamo accelerare i tempi. Quando riguardo le partite e gli allenamenti noto proprio questo: i ragazzi hanno bisogno di tempo per crescere, per trovare l’equilibrio nel modo giusto”
    In particolar modo, per Montero, c’è bisogno di imparare a leggere i momenti delle partite: “Dobbiamo capire meglio come leggere i vari momenti, quando accelerare, quando rallentare, quando ‘addormentarla’”. E ha aggiunto “i ragazzi collaborano fra loro: si parlano moltissimo, alle volte discutono, e per me è positivo, perché parlano di dinamiche di gioco, perché dal campo loro vedono cose importanti, ed è bello che siano impegnati nel trovare fra di loro le soluzioni”.
    E sulla partita con i campani: “Dobbiamo mostrare i miglioramenti soprattutto nella gestione di ripartenze e transizioni degli avversari”.
    Dove vedere Giugliano-Juve Next Gen
    Il fischio d’inizio della sfida tra Giugliano e Juventus Next Gen, valida per la 9ª giornata del Girone C del Campionato Serie C-Lega Pro, è atteso allo stadio Alberto De Cristoforo di Giugliano per le ore 15.00 di sabato 12 ottobre. Il macth sarà trasmesso in diretta tv su Sky Sport e in diretta streaming su NOW e Sky Go. Qui su Tuttosport la diretta testuale della partita.
    Giugliano-Juve Next Gen, le probabili formazioni
    GIUGLIANO (4-3-3): Russo; Valdesi, Solcia, Caldore, Oyewale; Giorgione, Celeghin, Romano; Ciuferri, Padula, Balde. Allenatore: Valerio Bertotto.
    JUVENTUS NEXT GEN (3-4-1-2): Daffara; Citi, Gil, Puczka; Comenencia, Afena-Gyan , Palumbo, Fatianti;, Papadopoulos; Semedo, Guerra. Allenatore: Montero. LEGGI TUTTO

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    Ultras-Inter, la telefonata piena di minacce: “Ci prendiamo tutto con forza”

    Sala : “Eh in che senso non lo sapete io non posso mica dirvelo quando arrivano giocatori mi ha chiamato Bombolino (Andrea di Jeva) ma io mica posso dirti… a prescindere che non lo sapevo!”.

    Boiocchi : “Claudio come fate a non saperlo voi in sede che sta arrivando un calciatore dell’Inter… dai non mi dire fesserie… uno… possibile che nessuno sappia in sede che arriva un calciatore e non avvisano a noi della Curva…”.

    Sala : “Il discorso è un altro cioè io non posso avvisarti poi con la curva… io c’ho il telefono sotto… ti parlo chiaro”.

    Boiocchi : “Chiami un amico tuo e gli dici nell’orecchio “guarda che a mezzogiorno arriva un calciatore avvisa questo qua della Curva”.

    Sala : “Un amico mio… ma Vittorio siete voi che vi dovete muovere in un altro modo… io perdo il posto di lavoro per ste cose qua… ma lo capisci o no?”.

    Boiocchi : “Ascoltami Claudio, non va bene così”.

    Sala : “No ma non va bene no!”

    Boiocchi : “No non va bene no… arriva un calciatore e voi non ci fate sapere niente e non andiamo a prenderlo… allora ce la prendiamo con voi, perché non esiste! Non esiste non esiste arrivano i giocatori e noi non andiamo a prenderlo!”.

    Sala : “Eh allora prenditela con me Vittorio, prenditela con me. E cosa ti devo dire prenditela con me… io per telefono non posso dirti quando arrivano i giocatori!”.

    Boiocchi : “Glielo dici a uno che ci chiama! Non ci vuole uno studio!”.

    Sala : “Ah tu a me mi dici che non ci vuole uno studio! Tu a me dici che non ci vuole uno studio! È voi che dovete farvi lo studio Vittorio, non io che devo farmi lo studio! Io il telefono ce l’ho sotto, io il telefono ce l’ho sotto”.

    Boiocchi : “Eh spiegamelo tu come devo fare”.

    Sala : “E io te lo devo dire. E io te lo devo spiegare che lavoro all’Inter, non voi che fate gli Ultras?? Ve lo devo spiegare io??”.

    Boiocchi : “Ah io so prima di te che sta arrivando un giocatore???”.

    Sala : “Vittorio dai siamo al telefono di cosa stai parlando? Ma ragazzi se volete farmi lasciare a casa già vi siete impegnati… più di così”.

    Boiocchi : “Nooooooo non succede niente (incomprensibile) mi avete rotto i co** voi dell’Inter e tu per primo!!!”

    Sala : “Ahhhh io per primo???”.

    Boiocchi : “Adesso cambiamo tattica… Adesso le cose ce le prendiamo per forza e poi vediamo cosa succede!!”.

    Sala : “Io per primo??? Io per primo??”.

    Boiocchi : “Ti saluto”.

    Sala : “Io per primo ti ho rotto i co** Vittorio?? Io per primo??”.

    Richieste di favori

    Il 21 febbraio 2020 sempre Claudio Sala fotografa così le pressioni dei capi ultrà sulla società. Domanda: Lei ha rapporti con esponenti della Curva Nord interista in ragione del suo lavoro? Risposta : “Occupandomi della sicurezza dei calciatori e pur sapendo che il compito di relazionarsi con i tifosi spetterebbe allo Slo (Supporters Liaison Officer), tuttavia, essendo un ex appartenente alla Curva, ho spesso rapporti con loro, soprattutto con Andrea Beretta e Andrea di Jeva, i quali – ovviamente – mi fanno delle richieste per ricevere favori quali incontri con i calciatori, accesso in aree dello stadio interdette al pubblico, presenza ad allenamenti o partite a porte chiuse, alle quali ho sempre risposto di no. Malgrado ciò il Di Jeva continua a chiamarmi ed a reiterare richieste insistentemente”.

    Domanda: Lei o altri esponenti societari avete mai ricevuto minacce dagli ultras interisti? Risposta: “Io non ho mai ricevuto minacce e, che io sappia, nemmeno i miei colleghi, però percepisco che alcuni di essi, soprattutto il Bordogna, hanno una sorte di timore nei confronti dei capi ultras: timore di aggressioni fisiche piuttosto che di pressioni troppo forti”. Domanda: Lei che è a conoscenza di problematiche relative all’ingresso allo stadio di ultras sprovvisti di biglietto, ha parlato di ciò con i suoi superiori? Risposta: “Sì, con Pifarotti, Cosentino Massimo (segretario generale), e con l’Ad Marotta Giuseppe”. LEGGI TUTTO

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    “Questi ti prendono a casa”: Inter, le pressioni e il battesimo degli ultras

    Sala : “Eh in che senso non lo sapete io non posso mica dirvelo quando arrivano giocatori mi ha chiamato Bombolino (Andrea di Jeva) ma io mica posso dirti… a prescindere che non lo sapevo!”.
    Boiocchi : “Claudio come fate a non saperlo voi in sede che sta arrivando un calciatore dell’Inter… dai non mi dire fesserie… uno… possibile che nessuno sappia in sede che arriva un calciatore e non avvisano a noi della Curva…”.
    Sala : “Il discorso è un altro cioè io non posso avvisarti poi con la curva… io c’ho il telefono sotto… ti parlo chiaro”.
    Boiocchi : “Chiami un amico tuo e gli dici nell’orecchio “guarda che a mezzogiorno arriva un calciatore avvisa questo qua della Curva”.
    Sala : “Un amico mio… ma Vittorio siete voi che vi dovete muovere in un altro modo… io perdo il posto di lavoro per ste cose qua… ma lo capisci o no?”.
    Boiocchi : “Ascoltami Claudio, non va bene così”.
    Sala : “No ma non va bene no!”
    Boiocchi : “No non va bene no… arriva un calciatore e voi non ci fate sapere niente e non andiamo a prenderlo… allora ce la prendiamo con voi, perché non esiste! Non esiste non esiste arrivano i giocatori e noi non andiamo a prenderlo!”.
    Sala : “Eh allora prenditela con me Vittorio, prenditela con me. E cosa ti devo dire prenditela con me… io per telefono non posso dirti quando arrivano i giocatori!”.
    Boiocchi : “Glielo dici a uno che ci chiama! Non ci vuole uno studio!”.
    Sala : “Ah tu a me mi dici che non ci vuole uno studio! Tu a me dici che non ci vuole uno studio! È voi che dovete farvi lo studio Vittorio, non io che devo farmi lo studio! Io il telefono ce l’ho sotto, io il telefono ce l’ho sotto”.
    Boiocchi : “Eh spiegamelo tu come devo fare”.
    Sala : “E io te lo devo dire. E io te lo devo spiegare che lavoro all’Inter, non voi che fate gli Ultras?? Ve lo devo spiegare io??”.
    Boiocchi : “Ah io so prima di te che sta arrivando un giocatore???”.
    Sala : “Vittorio dai siamo al telefono di cosa stai parlando? Ma ragazzi se volete farmi lasciare a casa già vi siete impegnati… più di così”.
    Boiocchi : “Nooooooo non succede niente (incomprensibile) mi avete rotto i co** voi dell’Inter e tu per primo!!!”
    Sala : “Ahhhh io per primo???”.
    Boiocchi : “Adesso cambiamo tattica… Adesso le cose ce le prendiamo per forza e poi vediamo cosa succede!!”.
    Sala : “Io per primo??? Io per primo??”.
    Boiocchi : “Ti saluto”.
    Sala : “Io per primo ti ho rotto i co** Vittorio?? Io per primo??”.
    Richieste di favori
    Il 21 febbraio 2020 sempre Claudio Sala fotografa così le pressioni dei capi ultrà sulla società. Domanda: Lei ha rapporti con esponenti della Curva Nord interista in ragione del suo lavoro? Risposta : “Occupandomi della sicurezza dei calciatori e pur sapendo che il compito di relazionarsi con i tifosi spetterebbe allo Slo (Supporters Liaison Officer), tuttavia, essendo un ex appartenente alla Curva, ho spesso rapporti con loro, soprattutto con Andrea Beretta e Andrea di Jeva, i quali – ovviamente – mi fanno delle richieste per ricevere favori quali incontri con i calciatori, accesso in aree dello stadio interdette al pubblico, presenza ad allenamenti o partite a porte chiuse, alle quali ho sempre risposto di no. Malgrado ciò il Di Jeva continua a chiamarmi ed a reiterare richieste insistentemente”.
    Domanda: Lei o altri esponenti societari avete mai ricevuto minacce dagli ultras interisti? Risposta: “Io non ho mai ricevuto minacce e, che io sappia, nemmeno i miei colleghi, però percepisco che alcuni di essi, soprattutto il Bordogna, hanno una sorte di timore nei confronti dei capi ultras: timore di aggressioni fisiche piuttosto che di pressioni troppo forti”. Domanda: Lei che è a conoscenza di problematiche relative all’ingresso allo stadio di ultras sprovvisti di biglietto, ha parlato di ciò con i suoi superiori? Risposta: “Sì, con Pifarotti, Cosentino Massimo (segretario generale), e con l’Ad Marotta Giuseppe”. LEGGI TUTTO

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    Koopmeiners infortunato, cosa si è fatto e i tempi di recupero: la nota Juve

    Infortunio Teun Koopmeiners, arriva il responso. L’olandese della Juventus nelle scorse ore si è sottoposto agli esami del caso dopo il problema rimediato in Champions con il Lipsia, con un doloroso colpo al costato, ed esploso durante l’ultima sfida di campionato con il Cagliari, al punto da costringerlo alla sostituzione dopo soli 45′.  LEGGI TUTTO

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    “Sanabria-Adams, adesso tocca a voi. Il Toro si compatti”

    Bonesso su Zapata
    Bonesso, lei è stato un attaccante indimenticabile per il popolo granata. Il ruolo la accomuna a Duvan Zapata. Come riparte un giocatore di 33 anni dopo un guaio del genere? «Non credo esistano tanti metodi, per cui mi viene da dire una sola cosa: lavorando, lavorando e lavorando. Questa è stata una mazzata immensa, persino i tifosi di altre squadre hanno mostrato solidarietà, per cui questo dettaglio fa capire quanto sia grande il dispiacere per questo infortunio. Da quando è arrivato a Torino ha fatto la differenza esaltando gli animi della tifoseria, facendo vedere di essere un giocatore di un altro spessore tecnico e caratteriale. Mancherà tantissimo Zapata, inutile minimizzare. Forse farà più fatica a ripartire il Toro rispetto al giocatore stesso, che già tra qualche giorno, smaltita la delusione, avrà una voglia matta di tornare».
    L’infortunio di Zapata priva il Toro di due componenti: un attaccante potenzialmente da doppia cifra, ma anche un grande trascinatore all’interno dello spogliatoio. Cosa pesa di più? «Il peso del giocatore è importante, ma non penso possano esserci ripercussioni negative nello spogliatoio, anzi. Mancheranno i gol e le capacità di questo giocatore, ma sono certo che il gruppo si compatterà. Adams e Sanabria si devono responsabilizzare: sono ottimi giocatori, per cui il loro momento è adesso. In cuor mio, poi, spero che possa emergere qualche giovane dalla Primavera: nel calcio dei miei tempi, d’altronde, si faceva così. Le rose erano più corte, per cui si doveva subito pescare dal vivaio».
    Il mercato del Toro
    C’è anche il mercato svincolati dal quale attingere. «Dico subito una cosa: Balotelli non lo prenderei. Ci sono Destro e Caputo: è gente che in Serie A ha fatto tanti gol, un pensierino lo farei. Ma io ragionerei già in funzione del mercato di gennaio. Io ho un debole per i fratelli Shpendi. Li ho allenati a San Marino e per me sono giocatori sui quali scommetterei senza dubbi. Sarebbe bello persino rivederli insieme: ora è uno è al Cesena, l’altro è alla Carrarese, ma al Toro li vedrei benissimo. Hanno qualità importanti e fra i giovani attaccanti che ci sono in giro sono quelli che mi stuzzicano di più».
    Per il presente, però, Vanoli ha un compito importante: rendere una coppia gol due elementi come Adams e Sanabria, che insieme hanno giocato pochissimo. «Sanabria mi pare un giocatore intelligente, deve capire il momento e tirare fuori qualcosa in più. Non è più un attaccante di primo pelo, mi auguro che possa fare molto bene. Ora o mai più: sostituire Zapata è un’occasione che non deve perdere. Anche Adams mi sembra uno con lo spirito giusto: si è esaltato con Duvan, ma ha qualità importanti che ha fatto subito vedere in Italia e non era scontato».
    Quale altra opzione può sfoderare Vanoli? «Penso che il rientro di Vlasic possa essere la chiave per vedere un Toro diverso: si può trovare una quadra anche con una mezza punta e un attaccante di ruolo. Secondo me il mister ha l’intelligenza per sistemare il Toro, certo la missione per lui si complica. Non credo abbia mai immaginato una squadra senza Zapata».
    Che ne sarà delle ambizioni del Toro adesso? «Un infortunio così può ridimensionare le prospettive. I tifosi spesso si sono aggrappati a Zapata, un combattente che sapeva indossare come pochi la maglia del Toro. Il gruppo ora ha il compito di sopperire a questa lacuna e penso che la gente, in un momento delicato come questo, starà ancora più vicino ai granata. C’è davvero bisogno dell’aiuto di tutti per superare questo shock». LEGGI TUTTO

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    Bremer, missione recupero al via: la nota della Juventus sull’operazione

    Bremer, il comunicato Juve Il difensore brasiliano è stato operato a Lione e la Juve ha pubblicato poco fa il comunicato con l’esito positivo dell’operazione: “Gleison Bremer questa mattina è stato sottoposto ad intervento chirurgico di ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro”. La nota è poi proseguita: “L’intervento, eseguito presso l’Hôpital Privé Jean […] LEGGI TUTTO

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    “Gesti fisici esasperati e troppe gare”: parla l’ortopedico

    Dottor Misischi, quando si potrà rivedere in campo Zapata? «Generalmente una lesione di questo tipo richiede dai 6 agli 8 mesi per il recupero, ma i tempi effettivi dipendono anche da diversi fattori. Ci sono tante variabili, nei percorsi di recupero possono sorgere degli imprevisti e i tempi possono allungarsi, lo abbiamo visto anche di recente con Schuurs. Poi dipende pure dal chirurgo stesso». 
    Ieri Zapata si è sottoposto agli esami, quali saranno i prossimi passi? «Per prima cosa deve essere operato. Prima avviene l’intervento e meglio è. Poi inizierà la riabilitazione. Come detto, i tempi di recupero sono soggettivi, non universali. In linea di massima dopo circa un mese il ginocchio inizierà ad avere una mobilità soddisfacente e anche il tono muscolare comincerà a crescere. A circa due mesi e mezzo o tre dall’intervento potrà iniziare a correre, ma in questo caso i tempi potrebbero essere anche ridursi, tutto dipenderà da come procederà la prima parte del percorso riabilitativo. Ci vorranno poi altri tre mesi o tre mesi e mezzo per la rieducazione sul campo. In totale, dopo circa sei mesi un atleta che subisce un intervento come quello a cui si sottoporrà Zapata riesce a muoversi con disinvoltura. Poi però deve anche tornare a giocare a calcio ad alti livelli e per questo sarà necessaria l’ultima parte del percorso».  
    Quale sarebbe? «La rieducazione al gesto tecnico. Anche in questo caso i tempi sono soggettivi, ma vanno comunque a sommersi a quelli del percorso riabilitativo descritto in precedenza».
    Zapata ha 33 anni, ad aprile ne compierà 34. L’età, non più verde per un calciatore, può essere un fattore che rischia di allontanare ulteriormente il suo rientro in campo? «Si tratta comunque di un uomo giovane, per questo non mi soffermerei sulla questione dell’età. Semmai va considerato che Zapata è un calciatore con una fisicità di un certo tipo, ha una muscolatura importante che dovrà poi recuperare e per questo ci vorrà del tempo».  
    Quali altri variabili ci sono da tenere in considerazione per il suo recupero? «Conterà anche l’aspetto mentale, perché durante il percorso riabilitativo ci saranno momenti dolorosi nei quali potrà sorgere un po’ di paura». 
    Zapata ha riportato la lesione del legamento crociato anteriore ma anche del menisco mediale e laterale: possono complicare il recupero? «I tempi di recupero da un infortunio al legamento crociato sono così lunghi che i problemi al menisco non incidono particolarmente, come detto stiamo parlando comunque di diversi mesi. Bisogna poi capire se le lesioni sono saturabili: in questo caso il menisco non viene asportato ma ci sarebbe una maggiore attenzione sul recupero». 
    Ora Zapata, prima Bremer, Pedri, Carvajal ma anche altri: come mai così tanti calciatori stanno subendo gravi infortuni alle ginocchia? «Ci sono due considerazioni da fare: la prima è legata all’esasperazione del gesto fisico, si gioca un calcio molto dinamico dove si spinge sempre di più, la seconda è legata al numero di partite giocate». 
    Si gioca troppo come, tra l’altro, anche diversi protagonisti del mondo del calcio sostengono? «La questione è che per essere competitivi bisogna arrivare al limite delle proprie possibilità, il numero di partite non incide tanto sul fisico ma più si gioca, cercando sempre di mantenere alto il livello delle prestazioni dal punto di vista atletico, più c’è il rischio di infortunarsi». 
    Dopo un infortunio di questo tipo, come quello occorso a Zapata, si può tornare a giocare agli stessi livelli di prima? «Sì, si può tornare agli stessi livelli che si avevano prima dell’infortunio, ma può anche capitare che ci si fermi un gradino sotto. Anche il livello delle prestazioni quando si torna in campo dipende da tante variabili». LEGGI TUTTO

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    Torino, piove sul bagnato: dopo Zapata infortunio per un altro big

    Di seguito il comunicato con il quale la Serbia ha reso noto i dettagli dell’infortunio di Ivan Ilic:
    “Un gran numero di partite sta lentamente prendendo il sopravvento e, come ha detto l’allenatore Dragan Stojkovi? nella conferenza stampa di oggi, non esiste squadra nazionale che non subisca infortuni ai suoi giocatori. L’allenatore delle Aquile non potrà contare su Ivan Ilic per le sfide contro Svizzera e Spagna per infortunio. Il giocatore salterà gli impegni di ottobre a causa di un’infiammazione al tendine d’Achille.
    Ivan Ili? è arrivato al Centro Sportivo della FSS a Stara Pazova in compagnia di uno dei medici della nostra migliore nazionale, Dejan Aleksandri?, per riferire il tutto all’allenatore Dragan Stojkovi?, salutare i suoi compagni di squadra e augurare a tutti il ??successo nelle prossime partite nella divisione “A” della Nations League”. LEGGI TUTTO